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Considerazioni su Berlusconi, Grillo e l'euro


Anonymous
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http://vocialvento.com/2013/06/07/considerazioni-su-berlusconi-grillo-leuro/

Che sia l'euro, il problema principale della crisi economica senza precedenti che attanaglia l'Europa, inizia ad essere evidente a tutti. E se ne parla sempre di più in tutti i paesi. Di meno in Italia, dove il dibattito è cloroformizzato da una informazione stolida e serva, ma qualcosa filtra.

Che la scommessa, folle, di forzare l'integrazione europea tramite l'azzardo della moneta unica non abbia funzionato ma anzi stia portando sempre più divisioni e un astio crescente in seno ai popoli europei anche questo comincia ad essere ammesso, fra le righe o direttamente, anche da quelli che sono stati i padri fondatori, o meglio, i responsabili, dell'Euro.

Berlusconi queste cose le sa da tempo, ma Berlusconi ha sempre fatto politica indubbiamente per soddisfare il suo smisurato ego, ma anche e soprattutto, con un occhio ai propri interessi.

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Citazione
aristanis
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L’articolo è stato scritto un po’ di fretta, mi pare. Vi sono imprecisioni, alcune pesantine, ad esempio quando scrivi: “Il pareggio di bilancio, o fiscal compact, o patto di stabilità, quello per cui il rapporto Pil / deficit di bilancio non deve superare il 3%”, ebbene sono 3 cose diverse; inoltre il rapporto è deficit/PIL, non viceversa, ed inoltre il vero rapporto da tenere in considerazione, inserito col trattato di Maastricht insieme a quello da te riportato, è quello Debito pubblico/PIL (60%), che è appunto quello che maggiormente conta in riferimento al fiscal compact, in quanto si dovrebbe rientrare, secondo il fiscal compact, in tot anni (mi pare 20) all’interno di tale parametro. Considerando che l’Italia ha un rapporto pari a 130%, 2000 miliardi di euro di debito pubblico, fai il conto che se fosse 120% dovremmo rientrare della metà, cioè 1000 miliardi, diviso 20 anni fa 50 miliardi all’anno, cioè manovre finanziarie mai viste.

Ma imprecisioni a parte, su cui sono l’ultimo a doverle rilevare, anche perché ho letto altre volte alcuni tuoi interventi su CdC e penso che le cose le conosci ma scrivendo di fretta non hai precisato, mi interessavano più altri aspetti.

Su Padoa Schioppa, ogni volta che lo leggo penso a Travaglio, in quanto per lui è un idolo, suo amico prima di morire, infatti una volta lessi di Travaglio che aveva una visione sull’euro non critica dato che si fidava di Padoa Schioppa. Questo dovrebbe dirla lunga su Travaglio.

Su Tremonti, non è facile esprimere un giudizio. Egli fa parte di istituti o fondazioni, ora non ricordo se Aspen Italia o qualche altra, il che mi ha fatto dubitare della sua onestà nelle sue dichiarazioni successive alla caduta di Berlusconi. È vero che Tremonti ha ben operato sui conti, mi ha fatto piacere che in TV, anche nel dibattito con Fassina e Bagnai, abbia espresso certe verità. Poi, però, come leggo che appartiene a certi istituti, non so come valutarlo. Su Tremonti, poi (e questo sito mi ha aiutato molto nell’aprire gli occhi su certe coincidenze), bisogna ricordarsi che dopo che egli parlò in TV della lettera della BCE quale ricatto e altre verità, è partito subito il rinvio a giudizio (mi pare, o avviso di conclusione delle indagini, o altro atto giudiziario), quando è da un paio d’anni che si stava indagando. L’ho interpretato come una forte pressione. Non è il solo, si pensi a Berlusconi, denunciato in Procura da Di Pietro per la vicenda De Gregorio, e invece l’hanno rinviato a giudizio e hanno fatto esplodere il bubbone al momento giusto, per far capire a Berlusconi chi comanda, e per alimentare la solita lotta mediatica ventennale.

Interessanti le tue riflessioni su Berlusconi, sul suo vantaggio economico a rimanere nell’Euro, è sicuramente un aspetto importantissimo quello di sapere chi ci guadagna a rimanervi. Un aspetto poco dibattuto, intendo Nomi e Cognomi, per esempio qui http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11912&mode=thread&order=0&thold=0 tu parlavi di Della Valle. Ma, ovviamente tenendo fuori politici e giornalisti, professori, docenti, ma anche sindacati, che sono tutti comunque venduti e ben remunerati, a me interessa appunto sapere chi si avvantaggia ad esempio in Confindustria, e come. Idem per le Associazioni in difesa delle PMI. O in Confcommercio, etc., perché è lì che dovrebbero sorgere le più imponenti manifestazioni per uscire dall’Euro. Una volta Mincuo diceva che lui, pur molto ascoltato, non è stato seguito, per molti motivi, anche se mi pare di ricordare che si riferiva all’inizio dell’entrata nell’Euro.

Interessante anche la tua riflessione sul gioco di Berlusconi, che si muove sempre per raggiungere compromessi sui suoi interessi. Anche io penso che, se davvero si dovesse muovere d’improvviso nella direzione giusta, non solo le sue aziende inizierebbero a subire gravi colpi, ma ci andrebbe di mezzo ben altro.

In ciò che scrivi sono d’accordo su quando specifichi che vi è un chiaro disegno.
Poi però scrivi: “Tutta la classe dirigente italiana, europea, mondiale. Tutta la elite, se vogliamo, i potenti della terra, hanno paura di quello che potrebbe accadere, perché sanno che nessuno, nemmeno loro, sarebbero al sicuro nell’armageddon dell’economia planetaria.”; questo non mi sembra logico con il disegno da realizzare. Le elite sono molto più potenti di quel che sembra, hanno 2 armi potentissime: il controllo delle forze dell’ordine (in futuro vi sarà l’Eurogendfor, se non l’hai già fatto, cerca di cosa si tratta) e soprattutto i media mainstream. Niente è più forte del mainstream. Il futuro non è nero in molti Stati d’Europa, a me pare sia nerissimo. Mica solo mini job alla tedesca, quelli la gente se li sognerà pure arrivati a un certo punto. E mica le elite compiono errori, nemmeno un errore, è un piano preciso, e sarà realizzato. L’unica difficoltà per una persona che ha capito un po’ l’andazzo è capire dove potrebbe andare a cercare lavoro e fortuna. Perché il resto è già scritto.

Su Grillo, mi sembra palese che non l’abbia scritto lui, ma se lo sia fatto scrivere. È una posizione che, considerando quanto ha detto da poco sul referendum sull’Euro, non lascia spazio a dubbio alcuno. È, ammetto, almeno per me, la fine delle speranze. Questo dovrebbe far capire l’intelligenza delle elite, capace di creare un politico alternativo ma appositamente fino a un certo punto, in quanto sulle cose che contano davvero è in tutto e per tutto d’accordo col piano delle elite. I segnali non sono certo mancati, ma il post da te commentato è inequivocabile, ora vorrei vedere Messora e Becchi come si comporteranno.

Il Piano va avanti, e ricordiamoci una cosa, se 300 milioni di persone negli Usa e oltre 1 miliardo in Cina vivono nelle condizioni in cui vivono, senza, in genere, poter migliorare la loro condizione(parlo dei deboli tra queste persone), perché in UE le cose dovrebbero divenire diverse?
La repressione, il controllo, la miseria, l’ingegnerizzazione della società e dei comportamenti sociali, così come avvengono lì, cosa impedisce che non avverranno qui agli stessi livelli? Nulla lo impedisce.

L’unica cosa che rende difficile scappare è l’amore per la propria terra, la propria gente, i propri cari. La paura di sentirsi dei codardi, vedendo il proprio popolo crepare, la propria terra morire di inquinamento ed in mani straniere. Ma, a me pare, i consapevoli sono pochi e saranno sempre meno, l’unica cosa che cresce è la consapevolezza di salvare sé stessi. Almeno.


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È vero che Tremonti ha ben operato sui conti

Molto parzialmente e solo nell'interesse di qualcuno però. Perchè, per esempio, se invece di regalare alle banche (cosa che comunque ha fatto) regali a qualche altro privato non è che cambia molto. Poi va bè, se il termine di confronto è Monti non ci vuole molto a far meglio.

Interessanti le tue riflessioni su Berlusconi, sul suo vantaggio economico a rimanere nell’Euro, è sicuramente un aspetto importantissimo quello di sapere chi ci guadagna a rimanervi. Un aspetto poco dibattuto, intendo Nomi e Cognomi, per esempio qui http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11912&mode=thread&order=0&thold=0 tu parlavi di Della Valle. Ma, ovviamente tenendo fuori politici e giornalisti, professori, docenti, ma anche sindacati, che sono tutti comunque venduti e ben remunerati, a me interessa appunto sapere chi si avvantaggia ad esempio in Confindustria, e come. Idem per le Associazioni in difesa delle PMI. O in Confcommercio, etc., perché è lì che dovrebbero sorgere le più imponenti manifestazioni per uscire dall’Euro. Una volta Mincuo diceva che lui, pur molto ascoltato, non è stato seguito, per molti motivi, anche se mi pare di ricordare che si riferiva all’inizio dell’entrata nell’Euro.

Leggi qui (dal fondo della pagina fino alla fine del topic):

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=57548&postdays=0&postorder=asc&start=300 .

Di cognomi ne troverai pochi ma qualche idea c'è.


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Anonymous
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hai ragione ho scritto di fretta, non sono stato preciso perché ci tenevo a fare un discorso che filasse discorsivamente, sul fiscal compact mi premeva semplicemente far passare il concetto che è una gabbia strettissima in cui non c'è alcuna possibilità di manovra per nessuno.
credo che ormai questo concetto sia chiaro per tutti e non sono stato tanto a soffermarmi.

Sul discorso del "disegno" Io penso che i disegni esistano. E poi esistono individui o insiemi di individui abbastanza potenti da riuscire a fare in modo che i disegni si realizzino. E' nell'ordine naturale delle cose. Tutti noi facciamo disegni e speriamo e spingiamo perché si realizzino.
Ovvio che io e i miei disegni contiamo un cazzo, sul piano generale. Altri invece contano eccome.

Però non sono così immensamente potenti da poter predeterminare tutto.
Ho citato Tremonti in quella frase sulla liquidità che c'è in giro al mondo, non tanto perché abbia particolare stima di tremonti, ma perché penso che i concetti relativi al fatto che questa situazione non si sia mai vista al mondo è terribilmente reale.

In questa situazione i timori di un effetto domino credo che si siano impadroniti di tutti gli operatori del settore, anche di quelli che generalmente pensano di riuscire a dominare gli eventi. Non credo che oggi ci sia nessuno che realisticamente possa pensare di poter governare la situazione se questa iniziasse a crollare su se stessa.

Ho la netta sensazione che viviamo in un epoca di equilibrio terribilmente precario.

Su Grillo. Ho pensato che potesse essere un laboratorio importante per il cambiamento. Che nel calderone del m5s potesse nascere qualcosa di positivo. Ma ritengo che i limiti siano strutturali.
Senza grillo il m5s non esiste. Con grillo è bloccato in qualcosa che non capisco ma che non mi piace.
Per cui non so. I tempi stringono e non c'è ancora nulla che possa aggregare forze per un cambiamento.

temo che qualsiasi cambiamento ci sarà arriverà dall'alto. e sarà subìto, anziché guadagnato.


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