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Contestualizziamo la "guerra fredda".


Anonymous
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"Guerra fredda" ha significato anche produzione e affinamento di spettacolari campagne propagandistiche, la cui fortuna è andata ben oltre le necessità contingenti. Per tutto il secondo dopoguerra, fino alla caduta del "Muro", temi, parole d'ordine e psicologie di massa furono improntati alle violente contrapposizioni coniate nel periodo che va dal 1946 ai primi anni'50. A cominciare dalla celeberrima frase lanciata da W. Churchill nel suo discorso a Fulton ( Missouri USA) del 5 marzo 1946, in seguito indicata come tappa inaugurale della uova era: "Da Stettino, sul Baltico, a Trieste, sull'Adriatico, una cortina di ferro è calata sul continente. Dietro ad essa si trovano tutte le capitali degli antichi Stati d'Europa centrale e orientale."

Non è un caso che l'ormai ex primo ministro inglese citasse testualmente, una formula coniata da Goebbels in un suo editoriale su Das Reich del 25 febbraio 1945: "Se il popolo tedesco deporre le armi, un accordo tra Roosevelt, Churchill e Stalin consentirebbe ai sovietici di occupare tutta l'Europa orientale e meridionale oltre ad una parte notevole del Reich. Una cortina di ferro (ein eiserner Vorhang) scenderebbe di colpo su quest'area...


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Anonymous
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Il presidente degli Stati Uniti Truman, dal canto suo, nel giugno 1947 dava questa definizione ideologica al riarmo americano: "Noi possiamo assolvere il nostro obbligo di servire la causa della pace soltanto conservando la nostra forza. Non serve la volontà di pace senza la forza per mantenerla".

Sullo stesso spartito della "pace" suonano anche le trombe della parte avversa: l'organo ufficiale dell'Ufficio di informazioni dei Partiti comunisti (noto con la sigla Cominform) legati a Mosca ha come titolo "Per una pace stabile, per una democrazia popolare"; e il movimento di massa degli stessi partiti si intitola ai "Partigiani della pace"; Sull'organo teorico del PCI Rinascita, Giuseppe Berti scriverà nel marzo 1951: "C'è il fatto che l'Unione Sovietica è un grande paese socialista il cui rigoglioso sviluppo, le cui conquiste economiche e sociali preoccupano le classi privilegiate, il fatto che l'Unione Sovietica non si lascia trascinare in intrighi e in avventure di guerra e rimane il principale bastione della pace. L'imperialismo americano [vuole] nascondere alle masse popolari il reale contenuto sociale e politico della lotta che va svolgendosi nel mondo, la quale lotta tra le forze imperialiste e antimperialiste, tra le forze della guerra e quella della pace".

Negli stessi giorni in cui divampava la polemica per l'adesione italiana al Patto Atlantico (definito un blocco conservatore e reazionario [che] minaccia la guerra" da Togliatti, e "un immenso tentativo di colonizzazione dell'Europa" da Nenni), la chiesa cattolica getta il suo peso nella mischia colpendo i comunisti con la scomunica. A commento, L'Osservatore Romano del 16 luglio 1949 scriveva: "Già i primi echi ci attestano con quale soddisfazione e con quale gratitudine i cattolici [...] abbiano accolto ciò che non è solo un provvido atto di difesa della religione e della civiltà cristiana, ma altresì di piena luce, di incontrovertibile precisazione, poiché, in un'ora solenne come questa per il Cattolicesimo e per la convivenza sociale, ognuno assuma dinnanzi a Dio ed agli uomini la propria responsabilità senza riserve, senza inganno per sé ed altrui."

Ma la guerra fredda non fu fatta solo di parole. da una parte e dall'altra della "cortina di ferro" si scelsero i collaboratori più fidati e si allontanarono i "nemici" e gli amici tiepidi. Nel campo di loro dominio, i russi procedettero non solo attraverso i mezzi più consolidati della tradizione staliniana, ma anche con i soli mezzi a disposizione per quella superpotenza che, non potendo esportare capitali, era costretta ad esportare armi e poliziotti: dopo aver cacciato o ucciso gli oppositori, i nuovi regimi dell'Est sottoposero i propri partiti a vere e proprie "purghe" purificatrici per eliminare gli elementi giudicati poco sicuri, o semplicemente meno inclini ad assecondare sempre e comunque gli ordini di Mosca.

Negli Stati Uniti entrarono in funzione fin dal 1947 i "Consigli della lealtà" destinati a giudicare i dipendenti statali accusati di attività sovversive. Ma è nel 1952 che la campagna antisovversiva raggiunse il suo apice con i processi organizzati dal senatore Joseph McCarthy, che culmineranno con l'abbandono del paese da parte di molti intellettuali finiti sulle sue liste nere.


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