Corpo e Mente, ha a...
 
Notifiche
Cancella tutti

Corpo e Mente, ha ancora senso distinguerli?


Mari
 Mari
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 3691
Topic starter  

Corpo e Mente, ha ancora senso distinguerli?
1 febbraio 2012 Graf Von Habenichts


Il problema Corpo-Mente

Cari Lettori e Lettrici di Stampa Libera. Questo sito web è forse il maggiore spazio dato, almeno in Italia, alle cure alternative, o per meglio dire ad una visione differente del dualismo salute-malattia.

In fondo qui si è contribuito a rompere il dualismo corpo-mente, nel senso di riconoscere l’essere umano e per estensione il vivente una unità, anzi una pluralità (Sheldrake, Lipton, Hamer). Nella mia esperienza posso raccontare un fatto accadutomi alcuni anni fa in California.

Ero ad una di quelle riunioni-congressi ove veniva dibattuto il preteso conflitto Corpo-Mente (Mind-Body) con una discussione che verteva sulla presenza di forze che nel nostro universo fisico esistono ma non possono essere misurate (Subtle Energy).

Argomenti molto interessanti, ma fino a quel momento i vari relatori si limitavano a esprimere ragionamenti, fare asserzioni, citare dati, più o meno noiosamente anche se sicuramente in maniera molto intensa.

Fino al momento in cui sale sul palco un arzillo vecchietto, di cui non ricordo il nome, docente in svariate Università della West Coast ma più simile ad un Bepi qualsiasi che gioca a scopa in osteria (al contrario del nostro ambiente universitario gli americani non se la tirano).

“Bepi” comincia ad arringare il pubblico parlando di potenzialità, energia mentale, età biologica, insomma ci dice che ci dimostrerà tutto questo. A quel punto chiede se vi fosse un medico in sala, anzi ne chiese più d’uno. Cominciai a sospettare, assieme a molti vicini di posto che questo non fosse proprio in se’. Comunque almeno tre o quattro mani si alzarono e lui annuì e disse: “Thanks guys, stay put” più o meno ‘ grazie ragazzi state lì ‘.

Quindi chiese un volontario, anzi gridò che qualcuno venisse sul palco e si desse da fare. La nostra sensazione era che forse era un reduce di qualche “viaggio” mal riuscito o discepolo di Timothy Leary. Comunque un giovanotto alla fine si alzò e dopo alcune domande di rito volte a far capire che non era conosciuto dallo stesso, fa entrare da dietro le quinte qualche oggetto che poi comprendemmo essere un braciere, un secchio d’acqua un paio di attizzatoi e un piccolo banco con degli oggetti sopra. Un tizio aveva appena acceso il braciere (probabilmente un barbecue a gas) e vi aveva messo sopra i due attizzatoi. Nel frattempo lui chiede al pubblico una matita, e una volta ricevuta, tira fuori un temperamatite e si mette ad affilarla e la pone nel taschino. A dire la verità, nonostante la stranezza della situazione, eravamo tra il divertito e l’incuriosito, sicuramente non annoiati. A quel punto lui chiede al pubblico se comprendevano e vedevano gli oggetti che erano stati immessi nella scena. Dopo un generale annuire, chiese la stessa cosa al giovanotto che provvisto di microfono rispose affermativamente. Nel frattempo gli attizzatoi erano divenuti roventi e di colore rosso, nero e giallastro. A quel punto il nostro Bepi prende uno degli attizzatoi roventi e lo mostra al tizio sul palco, glielo avvicina alla faccia, chiedendolo se lo vedesse.

Il giovanotto fa un piccolo passo indietro, probabilmente per il calore che tale ferro emanava. Con gentilezza quindi chiese al giovanotto se lo lasciasse bendarlo. Il ragazzo annuì e un inserviente prese una benda dal banco e la pose sopra gli occhi del volontario. A questo punto il nostro Professore passa molto vicino alla faccia del ragazzo l’attizzatoio, tanto che il ragazzo stesso si scosta, e con un gesto veloce infila l’attizzatoio nel secchio d’acqua che sfrigola per qualche secondo. Dopo qualche istante “Bepi” prende la matita dal taschino e tocca il braccio del giovane che molla un urlo, quasi cade, si strappa la benda da dosso e imprecando osserva il suo braccio. Sempre col sorriso stampato sul volto, Herr Professor chiede che almeno due medici in sala venissero a medicare il ragazzo con bende e linimenti che erano già sul banco. Vista la scena immediatamente due signori si precipitarono sul palco e prestarono immediate cure al tizio che nel frattempo si era seduto, utilizzando appunto questo kit di pronto soccorso che era stato preparato. Intanto anche Professor Bepi si era avvicinato al giovane confabulando con lui. Il ragazzo sembrava sofferente ma rassicurato.

Dopo tutto questo trambusto il Professore chiese ai medici cosa era accaduto al braccio del ragazzo. Essi dissero che si trattava di una ustione di secondo grado, classica da punta rovente con vesciche. Chiese se avessero assistito alla scena, e visto con che cosa era stato toccato il ragazzo. Infatti uno dei medici si era avvicinato al banco dove il Professore aveva lasciato la matita e la stava esaminando. A quel punto lui chiese a tutti noi se avevamo compreso cosa aveva fatto e che cosa era effettivamente accaduto. Dopo una pausa di alcuni secondi lui sottolineò il fatto che prima di tutto aveva “condizionato” l’apparato sensoriale del soggetto: lui aveva VISTO il fuoco e gli attizzatoi roventi, SENTITO e ANNUSATO, GUSTATO e PERCEPITO il calore, il sapore e l’odore una volta bendato quando gli era stato fatto passare il ferro rovente vicino, inoltre UDITO l’inconfondibile sfrigolio del ferro introdotto nell’acqua. A quel punto la sua Mente aveva già attuato e condizionato il Corpo ad una eventuale difesa, cosa che puntualmente avvenne quando la punta della matita toccò la pelle del ragazzo. Ci fu un silenzio, poi un brusio seguito da un applauso scrosciante, con la voce del Professore che ci invitava a vedere il braccio del volontario. In effetti quella serata ci tenne impegnati in discussioni per molto tempo. Devo ammettere che vi erano tra i miei amici alcuni Conspiracy Theory Supporter, insomma Scettici Ad Oltranza che disquisivano sulla necessita’ di aver esaminato la matita, approfondito chi era la cavia e altro. Alla mia domanda: “ma se fosse una burla, a chi giova?” le risposte erano più vaghe.

Sicuramente se ci fosse stato il dott. Hamer tali obiezioni non le avrebbe fatte,

Un caro saluto,

Vostro Graf Von Habenichts

http://www.stampalibera.com/?p=40067


Citazione
Truman
Membro Moderator
Registrato: 2 anni fa
Post: 4113
 

Certamente ha senso distinguere tra corpo e mente, anche se fossero due diversi aspetti di un'unica entità, almeno quanto ha senso distinguere gli occhi dalle orecchie. Faranno pure parte del medesimo individuo, ma occhi ed orecchie hanno diverse funzioni nell'organismo.
E quindi il problema non è la distinzione tra corpo e mente, ma una mappa dettagliata delle funzioni delle due componenti, dei loro limiti e delle loro interazioni, o in alternativa una diversa mappa che sia in grado di rendere conto delle modalità operative dell'essere umano.


RispondiCitazione
Tonguessy
Membro
Registrato: 2 anni fa
Post: 2779
 

Certamente ha senso distinguere tra corpo e mente

Sono assolutamente in disaccordo con questa affermazione. Non è lo stesso distinguere tra occhi e orecchie, piuttosto lo stesso che distinguere lo spazio ed il tempo. Nessuno dei due ci appartiene più, ormai. Il tempo lo vendiamo ai nostri padroni in cambio di qualche soldo, e lo spazio è chiaramente distribuito in base alle planimetrie del catasto, e solo una quantità esagerata di tempo/equivalente ci consente di diventare legalmente proprietari di un minimo spazio.

Queste aberrazioni hanno origine nel dualismo cartesiano, dove la Res cogitans (l'uomo pensante) decide di staccarsi dalla Res extensa (la Natura) per impossessarsene. Così facendo, però, crea il perfetto meccanismo duale, dove si divide all'infinito il Sè e la Natura, e l'uomo si complica la vita con tassonomie sempre più improbabili e spiegazioni sempre più implausibili. I gatti non hanno anima, secondo la chiesa. Basterebbe prima sapere come si fa separare l'anima dal resto, e poi fare misurazioni scientifiche e rappresentarle in assi cartesiane.

Purtroppo la medicina ci ha abituati a considerare solo la malattia, quindi si parla di malattia psicosomatica. Di salute psicosomatica, ovvero di come normalmente il nostro multipolare Sè interagisce con la Natura se ne parla raramente, diciamo mai. E stiamo parlando di sole due componenti, psiche e soma. Tutte le altre? La memoria, ad esempio? E' un attore somatico o psichico? O nessuno dei due, più probabilmente, visto che non si riesce a comprendere dove sia ubicata? Perchè forse sappiamo dov'è ubicata la mente? E l'anima?

Nell'esperimento in questione: fu ustionata la mente, il corpo, l'anima, la memoria o qualcos'altro di enormemente più complesso che interagisce con tutti questi elementi e altri ancora?


RispondiCitazione
Truman
Membro Moderator
Registrato: 2 anni fa
Post: 4113
 

@Tonguessy: un vecchio detto recita "di notte tutti i gatti sono grigi". Se vogliamo dire che le distinzioni non hanno senso ci limitiamo a portare la notte in modo da rendere tutti i gatti indistinguibili.

Provo a chiarire l'esempio.

Il problema non mi appare essere quello della distinzione tra mente e corpo, ma la mancanza di mappe dettagliate dell'organismo umano. Che la distinzione tra mente e corpo sia l'eredità di tempi passati e che sia difficilmente sostenibile alla luce delle conoscenze odierne (almeno nella sua formulazione cartesiana) mi sembra evidente. Insomma, sotto molti aspetti abbiamo semplicemente cancellato la ghiandola pineale, mantenendo una separazione che non ha più collegamenti chiari.

Quello che però a me interessa è cercare di capire meglio l'uomo e non mi sembra che il cancellare la distinzione tra mente e corpo faccia compiere progressi.

Insomma la domanda nel titolo ("Corpo e Mente, ha ancora senso distinguerli?") ha una risposta banale, che è "si", ma è poco utile se non si definiscono gli ambiti in cui tale risposta è valida.
Se questo modo di fare fa progredire poco, il negare le differenze tra mente e corpo fa proprio andare indietro.

Ci sono problematiche colossali nella domanda posta e i giochi di prestigio e le affermazioni perentorie non risolvono tali problematiche.


RispondiCitazione
Tonguessy
Membro
Registrato: 2 anni fa
Post: 2779
 

Quello che però a me interessa è cercare di capire meglio l'uomo e non mi sembra che il cancellare la distinzione tra mente e corpo faccia compiere progressi.

In base a quali valutazioni pensi che cancellare la distinzione non compie un qualche atto rivoluzionario (lasciamo da parte il concetto di "progresso")? Mi risulta invece che evitare di vederci come un ammasso di frattaglie, muscoli, organi etc sia molto più produttivo.
Abbiamo FUNZIONI e ad ogni funzione è preposta qualche nostra parte. Conoscere perfettamente la parte senza conoscerne le funzioni è come sapere perfettamente come funziona un motore senza conoscerne l'applicazione (individuale e sociale). Siamo cioè di nuovo in balia al dualismo cartesiano. Basta pensarlo, e siamo già migliori....

Insomma la domanda nel titolo ("Corpo e Mente, ha ancora senso distinguerli?") ha una risposta banale, che è "si", ma è poco utile se non si definiscono gli ambiti in cui tale risposta è valida.
Se questo modo di fare fa progredire poco, il negare le differenze tra mente e corpo fa proprio andare indietro.

Noto con dispiacere che anche tu sei vittima della freccia del tempo lineare, che ci traghetta da un passato torbido e barbaro verso un futuro radioso e splendente. Andare indietro, giusto per dovere di cronaca, è ciò che auspicano i decrescisti. Non più sviluppo selvaggio, non più inquinamento e alienazione, non più solitudine e separazione dalla Natura.
Regalare il nostro tempo (qualsiasi cosa ciò significhi) a padroni che devastano il territorio e le relazioni, questa è la Modernità. Tornare indietro, per quello che mi riguarda, significa pescare ancora nei fossi e fare ancora il bagno nei fiumi. Me ne frega gran poco di "progredire" a questo punto.
Ciao


RispondiCitazione
Condividi: