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Cosa fa B. dopo la vittoria


Tao
 Tao
Illustrious Member
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Brindisi e cori da stadio tra i pidiellini, ma da adesso il Cavaliere dovrà riuscire in una nuova missione: portare nell'esecutivo Casini senza far arrabbiare la Lega. Altrimenti restano soltanto le urne
(14 dicembre 2010)

Una grande boccata d'ossigeno, d'accordo. Una vittoria mediatica, naturalmente. Uno schiaffo tremendo al detestatissimo Fini, di sicuro.

Ma dopo la soddisfazione del martedì sera, da mercoledì mattina per Berlusconi ricominciano i problemi. Perché con tre voti di maggioranza alla Camera non si governa, e il Cavaliere lo sa benissimo: tanto più che per raggiungere il risultato indispensabile per non cadere, il governo ha dovuto mandare al voto tutti i suoi ministri, nessuno escluso e premier compreso. Insomma, una situazione insostenibile, perfino più difficile di quella che ha reso la vita complicatissima a Prodi al Senato, tra il 2006 e il 2008.

La parola d'ordine quindi è «allargare la maggioranza», il refrain d'altro canto ripetuto dal presidente del Consiglio anche nei suoi discorsi precedenti il voto alla Camera e al Senato. Già, ma come?

La partita è delicata e vede il premier camminare tra due fuochi, Casini e la Lega.

Il primo, con il suo pacchetto di voti, è il sogno nemmeno troppo segreto del Pdl: «Ora si lavorerà per un allargamento a Casini», ha detto a caldo il ministro degli esteri Franco Frattini. E durante la discussione precedente il voto, alla Camera, Berlusconi ha platealmente attraversato l'aula di Montecitorio per andare a stringere la mano alla pattuglia dei centristi: lo stesso Casini e Rocco Buttiglione in testa.

Per loro, quelli dell'Udc, sono pronti due posti nel governo, ovvero quelli lasciati liberi dai futuristi Andrea Ronchi (Politiche Comunitarie) e Adolfo Urso (Commercio Estero). Se poi le pressioni su Fini per costringerlo alle dimissioni dovessero avere successo, si libererebbe anche lo scranno più alto di Montecitorio.

Ma c'è di mezzo, appunto, la Lega. Il Carroccio si è subito smarcato dall'entusiasmo con cui il Pdl ha accolto la fiducia: «Così è un casino, bisogna andare al voto», ha detto Umberto Bossi. E il ministro Roberto Maroni: «Vinta la prova di forza, vedremo se Berlusconi riuscirà ad allargare l'alleanza ai moderati. Così si rischia di finire come il governo Prodi».

Il timore della Lega è che appunto ora Berlusconi cerchi l'appoggio dell'Udc senza porre troppe condizioni: «La Lega non pone veti, ma l'Udc ha votato contro il federalismo, quindi dovrà cambiare», ha aggiunto lo stesso Maroni.

Insomma, sta per partire una trattativa (che non si annuncia facile) per un tripartito Pdl-Lega-Udc, con Futuro e Libertà (o quel che ne resta) all'opposizione insieme al Pd e all'Idv. Sarebbe la fine del cosiddetto Terzo Polo, con una spaccatura fino a ieri impensabile tra Casini e Fini. Secondo alcuni osservatori, lo smarcamento di Casini da Fini non dispiacerebbe neppure Oltre Tevere: le posizioni del presidente della Camera sui temi bioetici erano infatti considerate un po' troppo laiciste dal Vaticano.

La possibilità di restare all'opposizione insieme a Idv e Pd tra l'altro terrorizza diversi parlamentari che fin qui hanno seguito il Presidente della Camera. I finiani martedì hanno già perso tre pedine (Moffa, Polidori e Siliquini) senza contare Giampiero Catone che aveva già lasciato Futuro e Libertà nei giorni scorsi. Adesso il rischio per Fini è che il "ritorno nei ranghi" del Pdl coinvolga altri suoi esponenti.

Intanto il quadro ancora instabile della politica italiana è un potenziale problema anche di carattere economico: secondo Francesco Boccia, coordinatore delle commissioni economiche del gruppo Pd alla Camera, «dopo i dati resi noti dal Bollettino di Bankitalia e dopo il voto a Montecitorio è chiaro che l'Italia è a rischio sui mercati: questo governo non ha piu' una maggioranza e il debito è sempre piu' fuori controllo».

Quel ch'è certo è che l'esito del voto romano è invece stato accolto con gioia dagli azionisti Mediaset: subito dopo l'annuncio della fiducia, le azioni dell'azienda del Cavaliere sono schizzate in alto fino a toccare un massimo del più cinque per cento, a 4,715 euro. per poi assestarsi attorno al più tre.

Alessandro Giglioli
Fonte: http://espresso.repubblica.it
Link: http://espresso.repubblica.it/dettaglio/cosa-fa-b-dopo-la-vittoria/2140355
14.12.2010


Citazione
helios
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 16537
 

La partita è delicata e vede il premier camminare tra due fuochi, Casini e la Lega.

veramente il premier è costretto a comprarsi i voti per rimanere sulla sedia ancora un pò prima che la magistratura lo insegua e anche altri sodali amici a cui deve il successo non lo tengano di vista.
La partita più delicata per lui non è ancora iniziata e ora deve solo pararsi il c...


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