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Cosa rossa, tira una brutta aria


Stodler
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"COSA ROSSA": TIRA UNA BRUTTA ARIA di Aldo Giannuli

«La nuova cosa rossa in salsa radical chic mi sembra ancor più morta nella culla di quanto non dica Giannuli» (Anonimo).

Le cose per la verità non sembrano affatto promettere niente di buono.
a- Landini sembra essersi sfilato per fare una cosa che non si capisce che è, anche perché si è messo anche lui a ripetere questa fesseria del “non sono né di destra né di sinistra” che, ovviamente, lo esclude programmaticamente da una cosa che vuol essere la nuova forza di sinistra;
b- La brigata Kalimera (io, ormai, la direi Kalispera) ha difeso Tsipras, nonostante l’indecente capriola post referendum, ma ha capito che è un brand “freddo” che non porta consensi e si sta dirigendo verso il nuovo astro di Podemos che, però, sembra in difficoltà a sua volta;
c- Vendola ha lasciato intendere di essere pronto a fare lista comune con Renzi, assestando una mazzata alla residua credibilità della sua formazione politica che, peraltro, è l’unica ad avere un gruppo parlamentare;
d- L’incauta mossa di Civati (mi spiace dirlo di un amico) di lanciare i referendum da solo si è conclusa con il prevedibile insuccesso (ma come si fa a lanciare una raccolta di firme con agosto di mezzo?!);
e- Rifondazione continua a non esistere né politicamente né organizzativamente;
f- Fassina sembra colpito da improvvisa afasia.
Non pare un bel panorama. Ma quello che conta più di tutto è il persistente vuoto di proposta politica e l’assenza di ogni dibattito. Cosa propone chi si candida ad essere la sinistra di questo paese? Nulla mischiato a niente. Oppure, quando decidono di parlare, c’è solo uno scoordinato starnazzare di oche privo di qualsiasi coerenza e propositività.
Il fatto è che questa area resta il riservato dominio di quattro leaderini da strapazzo, di cui una bella fetta di “vecchie stelle del varietà” sul palcoscenico da troppo tempo. A proposito, avrei una proposta: concedere la pensione ai leader politici ma solo quando abbiano sottoscritto un impegno a tacere definitivamente ed emigrare in un’isola delle Falkland. Che ne dite?
Sino a quando la nascita del nuovo soggetto di sinistra dipenderà da queste “piccole potenze” da operetta, qui non verrà fuori nulla, al massimo la solita lista intruglio decisa all’ultimo momento mettendo insieme tutti quelli che si possono racimolare. La solita cosa pietosa che forse supera di un soffio il 4% per rientrare in Parlamento e riprendere a litigare la sera stessa del risultato elettorale (ricordate che vi dissi della lista Tsipras?)… Ma, intanto il serbatoio si sta prosciugando. Nella mia città nativa si usa dire che “la cera si consuma e la processione non cammina”… qui di cera ne è rimasta molto poca.
L’unica possibilità è che la rifondazione di questa area riparta dal basso, con circoli, blog, gruppi di intervento, liste civiche locali ecc. In questo senso una rete di blog può essere un aiuto molto importante, ma soprattutto, se si pianta di fare polemiche da gruppettari anni settanta (ne so qualcosa) e si parli di politica: Euro e Ue, che facciamo? Quale politica fiscale? Come si rilancia l’industria in questo paese? Come possiamo attaccare la finanza? Che si fa in tema di riforma universitaria? E della Giustizia che diciamo? E così via.
Occorre una “rivoluzione copernicana” della sinistra: parlare di contenuto, inventare nuove forme di organizzazione e di comunicazione, far partire campagne mirate… Soprattutto non dare nulla per scontato e rimettere in discussione tutto. Ma occorre sbrigarsi, non c’è più molto tempo.

* Fonte: Aldo Giannuli

http://sollevazione.blogspot.it/2015/10/cosa-rossa-tira-una-brutta-aria-di-aldo.html


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mincuo
Illustrious Member
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Post: 6059
 

C'è oggi più che mai la necessità di un nuovo progetto autenticamente di sinistra, che raccolga le più varie e diverse anime e sensibilità che rappresentano la sua ricchezza e ciò significa che è una questione essenzialmente di metodo.
Bisogna pensare non a un nuovo partito, ma a un partito nuovo, attento non alle nuove dinamiche sociali, ma alle dinamiche sociali nuove, e che sia in grado di presentare non delle nuove proposte politiche, ma delle proposte politiche nuove, perciò occorre ripartire non da una nuova piattaforma programmatica, ma da una piattaforma programmatica nuova.


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MarioG
Famed Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 3055
 

C'è oggi più che mai la necessità di un nuovo progetto autenticamente di sinistra, che raccolga le più varie e diverse anime e sensibilità che rappresentano la sua ricchezza e ciò significa che è una questione essenzialmente di metodo.
Bisogna pensare non a un nuovo partito, ma a un partito nuovo, attento non alle nuove dinamiche sociali, ma alle dinamiche sociali nuove, e che sia in grado di presentare non delle nuove proposte politiche, ma delle proposte politiche nuove, perciò occorre ripartire non da una nuova piattaforma programmatica, ma da una piattaforma programmatica nuova.

Viceversa, non serve un pennello grande, ma un grande pennello. Cinghiale!


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annibale51
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Più che con giacca e cravatta questi nuovi soggetti della sinistra li vedrei bene con una parrucca. Mi ricordano infatti i nobili in decadenza del '700 alla corte di Versailles a cazzeggiare ed elemosinare briciole dai potenti del tempo....ah, ci fosse Peppone li prenderebbe tutti a calci in c..o; ci fosse Josif Vissarionivic...boh!


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Truman
Membro Moderator
Registrato: 3 anni fa
Post: 4113
 

C'è oggi più che mai la necessità di un nuovo progetto autenticamente di sinistra, che raccolga le più varie e diverse anime e sensibilità che rappresentano la sua ricchezza e ciò significa che è una questione essenzialmente di metodo.
Bisogna pensare non a un nuovo partito, ma a un partito nuovo, attento non alle nuove dinamiche sociali, ma alle dinamiche sociali nuove, e che sia in grado di presentare non delle nuove proposte politiche, ma delle proposte politiche nuove, perciò occorre ripartire non da una nuova piattaforma programmatica, ma da una piattaforma programmatica nuova.

Non so se è una citazione o una presa in giro, comunque il testo cattura molto bene il vuoto pneumatico della sinistra.

Se venisse chiesto a me di provare a rifondare la sinistra partirei da un passato lontano, ad esempio come fanno Preve e Sidoli in "Logica della storia e comunismo novecentesco":

Fuor di metafora, la concezione che proponiamo ritiene che subito dopo il 9000 a.C., ben undici millenni fa nell’Eurasia del periodo neolitico, con la scoperta dell’agricoltura, allevamento e artigianato specializzato, si sia creato e riprodotto costantemente fino ai nostri giorni un “grande bivio”, da cui si sono diramate due “strade”, due linee e due tendenze socioproduttive di matrice alternativa, l’una di tipo comunitario-collettivistico e l’altra di natura classista, fondata invece sullo sfruttamento dell’uomo sull’uomo.

Insomma, piuttosto che cercare "il nuovo che avanza" io proverei a cercare i fondamentali, lasciando perdere testi sacri prodotti nell'800.
Si potrebbe scoprire che la storia ha le sue logiche e la sinistra poteva esistere ben prima dell'invenzione del Parlamento. Ma bisogna scavare.

PS: nello "spazio utenti" di CdC ci sono due articoli recenti provenienti da aree di sinistra. Forse qualcosa si muove.


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mincuo
Illustrious Member
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Post: 6059
 

Truman era un'ironia. Poi [per esperienza diretta] qualcuno di quelli se è da parlare del Sauternes Château d'Yquem rispetto al Château Lafaurie-Peyraguey ti può tenere una conferenza, ma quanto a cosa dire di normale e comprensibile alla gente normale.....

Sul resto non mi pronuncio. Ma almeno è un "qualcosa".
All'incirca Boasiano. Imposto poi più o meno ovunque, ma a partire dagli USA anni 60.
E che insieme anche ad altro [...8O...] rispondeva a determinate strategie.
Perlomeno capisco di che si parla.


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Capablanca
Estimable Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 130
 

C'è oggi più che mai la necessità di un nuovo progetto autenticamente di sinistra, che raccolga le più varie e diverse anime e sensibilità che rappresentano la sua ricchezza e ciò significa che è una questione essenzialmente di metodo.
Bisogna pensare non a un nuovo partito, ma a un partito nuovo, attento non alle nuove dinamiche sociali, ma alle dinamiche sociali nuove, e che sia in grado di presentare non delle nuove proposte politiche, ma delle proposte politiche nuove, perciò occorre ripartire non da una nuova piattaforma programmatica, ma da una piattaforma programmatica nuova.

Mincuo attento, rischi che i "compagni" Veltroni e Vendola ti denuncino per violazione dei diritti d'autore... 😀


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