Notifiche
Cancella tutti

"Dall'alto dei cieli" -Parte I - Racconto di


enzosabe
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 443
Topic starter  

Premessa: come i lettori di lungo termine di CDC sanno, spesso dico alcune cose riguardanti il mondo (come io lo percepisco, chiaramente) attraverso dei piccoli racconti (più o meno riusciti). Questo racconto è un po’ più lungo (ci vorrebbe circa mezz’ora per leggerlo tutto) per cui ho deciso, e l’amministratore di CDC è pregato di farmi subito presente che non è gradita una siffatta inserzione a puntate su CDC, di suddividerlo in cinque (o sei) parti che appariranno ogni 2 giorni circa (ma l’ultima parte apparirà alle ore 24,00 del 24.12.2012 per ricordare un determinato evento).
Non essendo io uno scrittore, non aspettatevi la perfezione, ma prego ognuno di accontentarsi del fatto che sta per leggere, senza alcun onere, un racconto che, mi pare, sia unico nel suo genere e che è abbastanza scorrevole e che tocca un argomento che da sempre solleva parecchie controversie. Naturalmente chi ritiene che per lui esistano delle cose migliori a cui dedicare il proprio tempo, è giusto che salti la lettura di questo racconto.
Buona lettura … e che la fantasia sia con voi.

“Dedicato a tutte le forme di vita che avrebbero voluto essere ma non sono potute essere,
e a quelle che sono e che non saranno più ….
…. questo perché noi ….”
Enzosabe in CDC

“Il vero nemico di Dio, nel mondo, è il denaro , non Satana”.
Senso attribuito dalla stampa italiana ad una predica di Padre Cantalamessa (Aprile 2014)
(Predicatore della Casa Pontificia)

“Dall’alto dei cieli”
Racconto regalato dalla Fantasia ad Enzosabe
“La luna è un satellite che compie un giro attorno al nostro pianeta ogni ventinove giorni su un piano perfettamente perpendicolare al piano su cui orbita il nostro pianeta attorno alla nostra stella … e ha la forma di una semisfera …., la cosa ancora inspiegabile è che la faccia curva della luna è costantemente rivolta verso la nostra stella, per cui noi possiamo vedere dal nostro pianeta sempre solo una metà della sua superficie … questo lo potete verificare guardando la fotografia della luna sul libro di testo unificato che ho scelto per voi …, e se vi affacciate ora alla finestra potrete vederla coi vostri propri occhi, se non è nuvoloso” disse il professore. Quest’ultima cosa fecero gli studenti … era notte e videro che la luna appariva proprio come diceva il professore. “Ora potete ritornare al vostro posto, e …. ehi … lei, … studente … , perché è rimasto ancora alla finestra a guardare la luna?” Lo studente smise di osservare la luna e si voltò verso il professore: “Ecco, mi chiedevo perché la luna debba essere una semisfera …, voglio dire, mi pare singolare che il nostro pianeta e tutti gli altri pianeti a noi conosciuti del nostro sistema stellare abbiano una forma sferica mentre la nostra luna sia una mezza sfera …., mi chiedevo tra l’altro se i ricercatori scientifici abbiano usato tutti i mezzi di ricerca possibili, nessuno escluso, per accertarsi che magari ci sia anche una parte a noi non visibile …, nascosta …, e mi chiedevo anche se era consentito a noi studenti di non fermarsi alle apparenze e di indagare liberamente in proprio per …”
“Allievo”, lo interruppe il professore, sbattendo con rabbia il pugno sulla cattedra “sul pianeta Scientificus tutte le verità vengono accertate secondo un protocollo di ricerca rigidamente stabilito che va sotto il nome di “metodo scientifico” … che indaga solo la dimensione materiale delle cose, cioè fondamentalmente quello che si vede . Quello che non si vede non viene considerato semplicemente perché non esiste: chi crede che possa essere diversamente sta andando alla ricerca di chimere … poi tutto quel che risulta applicando questo metodo viene messo nero su bianco in appositi trattati … e le più grandi verità vengono da quel momento dichiarate dei dogmi infallibili e immutabili da appositi congressi internazionali di esperti del campo di indagine … ed è quello che è anche successo nel caso di Recondita, la nostra luna …, questo anche se domani le potrà sembrare che non abbia più una forma di semisfera …, se lei non è disposto ad accettare fin d’ora queste verità può uscire già adesso dall’aula …”
Lo studente guardò un’altra volta la luna … poi il professore … non fece altre domande, si allontanò dalla finestra e senza curarsi di riprendersi i libri si avviò verso l’uscita”. Il professore lo seguì con uno sguardo severo … ed improvvisamente il suo viso si riempì di sgomento: “Ma …. ma …, esca dalla porta da dove tutti entrano ed escono … non da quella porta …, chi attraversa quella porta abiura la Scienza … si dichiara un eretico scientifico …. si pone contro la Scienza … “. Lo studente non cambiò direzione. Il professore gridò più forte, quasi con isteria: “La avverto per l’ultima volta che se lei oltrepassa quella soglia avrà a che fare con la Scientifica Inquisizione …”. Lo studente non ascoltò e varcò la “Soglia degli Eretici” chiudendo la porta dietro di sé.
Lo studente stava ora in un grande spazio totalmente vuoto di cui non si scorgevano i muri; sul soffitto però c’era un lucernario rotondo da cui proveniva una intensissimo raggio di luce. Un’angusta scala a pioli consentiva di salire fino al lucernario. Voleva tornare indietro pensando di aver sbagliato l’uscita, ma la porta non aveva maniglie: non gli restava che andare avanti e salire le scale per cercare di uscire attraverso il lucernario per poi tornare a casa. Lo raggiunse e lo aprì come si apre una botola verso l’esterno. Appena uscito ebbe l’impressione di essere entrato in uno spazio ancora più grande, illuminato da una forte luce che, come un sole, illuminava l’intero tavolo, ma non era il sole. Stava in un ambiente sconosciuto ma ciò nonostante c’era molto di familiare. Chiuse la botola, si allontanò un poco da questa. Si voltò. Si rese conto che era uscito in realtà dall’asola di una lettera “O”. Accanto a questa, a sinistra, una lettera “T”; e poi a destra e a sinistra altre lettere. Con lo sguardo andò da sinistra verso destra e lesse una frase scritta in stile pomposo, che incuteva grande soggezione: “GRANDISSIMO TRATTATO GENERALE DI TUTTE LE SCIENZE Tomo XXXIII”. Quello che stava vivendo gli sembrava pazzesco ma le sue percezioni gli dicevano che era appena uscito da un gigantesco libro scientifico e ora stava sopra la sua copertina. Si iniziò a guardare da tutte le parti e a giudicare dagli enormi oggetti che stavano sul tavolo e dagli scaffali pieni di libri scientifici appoggiati alle pareti, credette di stare sul tavolo posto nella sala da lavoro di uno studioso di materie scientifiche, certamente di una dimensione superiore alla sua. Il sole sopra di lui era in realtà la luce che proveniva da una lampada da tavolo. Fece vagare lo sguardo sulla superficie del tavolo e vide che questo era cosparso di libri di matematica, fisica, chimica …, di fogli dattiloscritti con sopra delle complesse formule e si accorse che sul tavolo c’erano anche alcuni fogli dattiloscritti ordinatamente sovrapposti ma dall’aspetto molto più modesto, posti quasi a confronto con il libro su cui stava. Sul primo foglio c’era una scritta a mano molto marcata: “Da approfondire attentamente”. L’annotazione lo stava incuriosendo. Scese a fatica dal libro e si recò sulla pagina con sopra l’annotazione e ne lesse il titolo. Si chiese meravigliato: “Cosa ci fa uno scritto con un titolo come questo sul tavolo di uno studioso di scienze?” Mentre rifletteva su questo, senti dei rumori di passi che si stavano avvicinando: era lo studioso che stava ritornando al tavolo su cui stava per riprendere
il suo lavoro. La paura lo assalì: doveva nascondersi da qualche parte. Il suo sguardo cadde casualmente sull’asola della lettera “D” del titolo, dove si trovava una maniglia. La raggiunse, provò a tirarla e l’intera asola si aprì come una botola. Una scala a pioli consentiva di scendere fino a giù. Entrò e chiuse la botola dietro di sé, appena in tempo per non essere scorto. Scese tutta la scala. Era entrato in un altro spazio vuoto analogo a quello di prima. Guardandosi attorno si rese conto che c’era una sola porta per poter proseguire in avanti, con una maniglia questa volta. L’aprì. Si trovò su una balconata che dava su quella che sembrava essere una grandissima sala. Guardando giù, vide alcune centinaia di persone vestite tutte con splendidi abiti e … tutti con una corona in testa. Poiché sapeva che non esistevano più tanti re e regine e non avendo altra spiegazione, concluse che doveva essere capitato in una grande sala dove si erano radunati i partecipanti ad un concorso per proclamare vincitore la coppia che indossava l’abito regale più bello. Il giovane, deluso, si voltò indietro per aprire la porta e andarsene. Non aveva neanche fatto un passo che tutti iniziarono ad applaudire. Il giovane pensò: “Sicuramente sta entrando la coppia vincitrice” e la curiosità di vedere come fosse vestita lo fece tornare indietro. Un personaggio coronato, non una coppia, era apparso dal fondo della sala e incedeva maestosamente con il suo seguito. “Il suo vestito è veramente il più bello … una persona come questa non avrà mai seri concorrenti” pensò subito lo studente. Il personaggio aveva dietro di sé un seguito variopinto altrettanto ben vestito con una sola stridente eccezione …, pareva che un vero re con tutta la sua corte stesse facendo il suo ingresso. Quel che più colpì lo studente era che Il vincitore sembrava irradiare … energia … una quantità immensa. Il giovane si sentì subito attratto da questa nuova figura come lo è un ferro da una calamita e tornò inconsciamente indietro per fermarsi solo quando la balaustra gli impedì di cadere nel vuoto; di rimbalzo cadde sulla sedia più vicina alle sue spalle e lì rimase, quasi incantato, a vedere come sarebbero andate le cose. Il personaggio, una volta preso il suo posto insieme a tutto il suo seguito su un rialzo che ricordava quello di un palcoscenico di un teatro, con un grazioso gesto della mano fece cenno a tutti di fare silenzio e portò il palmo aperto della mano all’orecchio come quando ci si aspetta di udire qualcosa. Improvvisamente da dietro alle spalle dello studente arrivò un rumore simile a quella di una gigantesca sedia che veniva spostata, poi il rumore sordo di qualcosa che ci si sedeva sopra e infine tutta la sala sembrò subire un moto traslatorio senza subire però alcun danno. Lo studente pensò: “E’ certamente lo studioso che deve aver preso in mano lo scritto in cui mi sono nascosto per iniziare a leggerlo”. Nel contempo il personaggio, fece un viso soddisfatto, quasi a sottolineare l’infallibilità delle sue previsioni, e fece cenno affinché si iniziasse:
“LA SENTENZA DEL RE”


Citazione
Raziel79
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 293
 

Per quel che mi riguarda, vorrei leggere il proseguimento.
Le attinenze dantesche ci sono o le sto proiettando io?
Grazie per l'eventuale risposta.


RispondiCitazione
enzosabe
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 443
Topic starter  

Per Raziel79.
La risposta sta nella premessa: "un racconto che, mi pare, sia unico nel suo genere ...".
Anche la tempistica sta nella premessa: ogni cosa a suo tempo.
Grazie per aver letto anche solo una riga.


RispondiCitazione
spadaccinonero
Illustrious Member Guest
Registrato: 2 anni fa
Post: 10314
 

il racconto comincia bene, ha catturato il mio interesse ma...

potresti staccare i periodi? la scorrevolezza della lettura ne gioverebbe molto


RispondiCitazione
Condividi: