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Dazi e matematica: cui prodest?


Tao
 Tao
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 33516
Topic starter  

Sono in tanti a suggerire l'introduzione dei dazi per combattere le troppe importazioni dalla Cina.

Esaminiamo la questione da un semplice punto di vista matematico.

Il costo di un operaio, in Italia, è di 20.000 euro all'anno.

Il costo di un operaio, in Cina, è di 500 euro all'anno.

Quindi, se ogni operaio italiano producesse un solo prodotto in un anno, l'azienda, per guadagnare, dovrebbe vendere quel prodotto a 20.001 euro.

Lo stesso prodotto, l'azienda cinese lo può vendere (guadagnando) a 501 euro.

Per pareggiare i conti, il dazio sul prodotto cinese dovrebbe essere del 4.000 per cento!

E' realizzabile una politica daziaria del genere?

Sicuramente no!

Quindi, qualsiasi DAZIO venisse messo sul prodotto cinese, non sposterebbe il problema.

Ad esempio, calcoliamo un DAZIO del 10 per cento.

Anziché avere un rapporto tra prodotto italiano (20.001) e prodotto cinese (501) avremmo:

- prodotto italiano: 20.001

- prodotto cinese: 551

Calcoliamo il 50 pct di DAZIO?

- prodotto italiano: 20.001

- prodotto cinese: 751

Un assurdo 500 per cento di DAZIO:

- prodotto italiano: 20.001

- prodotto cinese: 3.001

Il risultato sarebbe che comunque il prodotto cinese manterrebbe la sua "vantaggiosità" rispetto allo stesso prodotto italiano.

Solo che l'aggravio daziario lo pagherebbe il cittadino/acquirente italiano!

Per venire al "cui prodest": l'unico a guadagnarci sarebbe lo Stato Italiano che intascherebbe un po' di tasse (i DAZI, appunto!) in più.

Mi sembra analogo al caso del marito che, per fare dispetto alla moglie, si evira.

Allora, cosa facciamo?

Ditelo voi!

Non ci resta che prendere atto che tra due prodotti, uno "prodotto" in Italia ed uno "prodotto" in Cina, non c'è alcuna possibilità di concorrenza.

Quindi, se una cosa la fanno i cinesi, dobbiamo smetterla di farla noi.

Se invece vogliamo veramente metterci in concorrenza, allora dobbiamo indirizzare le nostre aziende alla produzione di qualcosa che i cinesi "NON" possano fare.

Esempi ... regionali?

Il parmigiano reggiano (Emilia), i pelati napoletani (Campania), i pomodori di Pachino (Sicilia), l'acqua minerale San Pellegrino (Lombardia), i marmi di Carrara (Toscana), l'olio del savonese (Liguria), il vino (dal Piemonte al Veneto, dal Trentino alla Calabria ..)!

Insomma tutti quei prodotti che NON possono essere copiati.

E ce ne sono tanti, ve l'assicuro.

(qualcuno lo spieghi a Tremonti, per favore!)

Paolo Federici
Fonte: http://paolofederici.splinder.com
Link: http://paolofederici.splinder.com/post/17332495/
4.06.08


Citazione
Anonymous
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 30947
 

Missione impossibile spiegare a Tremonti i desideri di Paolo Federici, il neo ministro è troppo intelligente, non distingue il radicchio castellano dal variegato di Chioggia, con lui si può solamente parlare di frattali e studio di funzioni!


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