Notifiche
Cancella tutti

''Democrazia'' in Qatar: poeta condannato all'ergastolo


AlbionDoesNotSingAnymore
Estimable Member
Registrato: 3 anni fa
Post: 121
Topic starter  

Democrazia in Qatar: poeta condannato all’ergastolo

Un poeta del Qatar è stato condannato all’ergastolo giovedi, con l’accusa di aver insultato l’emiro del piccolo Stato del Golfo, in un processo in segreto.

The verdict in the case of Mohamed Bin al-Deeb al-Ajmi who was sentenced to life in prison in #Qatar today pic.twitter.com/VDvyde9R


http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=4vFQM_1Lp1U
Mohammad Ibn al-Dheeb al-Ajami è stato arrestato il 16 novembre 2011 con l’accusa di “offesa” all’emiro del Qatar e di “incitamento al rovesciamento del sistema di governo”, ha riferito l’agenzia AFP.

L’avvocato di Ibn al-Dheeb, Nagib al-Naimi, ha confermato la sentenza pronunciata dal giudice, ed ha dichiarato che avrebbe fatto ricorso in appello contro il verdetto. Al-Naimi ha detto che il suo cliente è stato incarcerato in isolamento per quasi un anno, durante il quale non ha visto la sua famiglia.

Secondo gli attivisti (per i diritti umani, ndt), le prove utilizzate dal pubblico ministero contro Ibn al-Dheeb sarebbero incentrate sul suo poema “Jasmine”, scritto nel 2010, a sostegno della rivolta tunisina.

L’accusa di insulto sembra essere basata sul versetto: “siamo tutti Tunisia di fronte ai regimi repressivi”. La poesia può essere ascoltata qui sotto (in arabo):

Un documento emesso dal giudice, nel quale sarebbe contenuta la frase incriminata pronunciata da Ibn al-Dheeb, è stato messo in circolazione online giovedi, scatenando indignazione da parte dei sostenitori del poeta.

Amnesty I. ha anche denunciato l’irregolarità nel processo ad Ibn al-Dheeb, in quanto le udienze sarebbero state tenute in segreto.

Al-Naimi, è stato riferito, è stato impedito nel partecipare a una delle udienze, e ha dovuto fornire una difesa scritta, Amnesty ha riferito.

La sentenza contro Ibn al-Dheeb si erge in netto contrasto al sovrano del Qatar, Sheikh Hamad bin Khalifa al-Thani, in difesa della libertà di espressione. Egli ha istituito un Centro a Doha, nel 2008, per promuovere la libertà dei media nella libertà di stampa.

Ma la libertà di espressione è strettamente controllata in questa nazione ricca di petrolio, la quale è uno stretto alleato degli Stati Uniti.

“Istigazione a rovesciare il regime” è un’accusa punibile con la morte in Qatar, mentre “l’offesa all’emiro” comporta cinque anni di carcere.

Human Rights Watch ha denunciato l’incarcerazione di Ibn al-Dheeb come “un’ulteriore prova di doppio standard del Qatar sulla libertà di espressione”.

*

Font: Uprootedpalestinians from Al-Akhbar, AFP, Reuters

FONTE (con foto e video):
http://syrianfreepress.wordpress.com/2012/11/30/11505/


Citazione
Condividi: