Di Salvatore Santoru
L'11 gennaio il celebre attore e umorista francese di origine camerunense Dieudonné è stato indagato per via di un tweet in cui aveva scritto "Je suis Charlie Coulibaly".
La notizia è stata fatta passare nei media come una sorta di elogio del terrorista Amedy Koulibaly, ma in realtà l'intento era tutt'altro.
Difatti, il comico ha scritto la famigerata frase al termine di un commento sarcastico sulla "marcia per l'unità nazionale" dopo essere rientrato dalla stessa deluso, e ha usato quella frase per descrivere il suo stato d'animo,facendo intendere di sentirsi come Charlie in riferimento a Charlie Hebdo e alla satira politicamente e religiosamente scorretta comune, ma di venir trattato come Coulibay, ovvero come un terrorista, per il fatto che per via della sua satira è stato condannato e i suoi tour sono stati vietati dal Consiglio di Stato non molto tempo fa.
Ora, risulta abbastanza contraddittorio l'affermare di difendere la libertà d'espressione, e poi censurare chi la pensa un diversamente, contando anche il fatto che la satira di Dieudonne non è che sia così diversa da quella di Charlie Hebdo, ed anzi molte vignette dell'ultimo erano molto più provocanti e politicamente e religiosamente scorrette dei discorsi del primo.
Difatti, Dieudonne nella sua satira attacca un pò tutti, dagli islamici ai cristiani passando per gli ebrei, in modo che spesso non è condivisibile ma non per questo meritorio di censura.
Il comico aveva già fatto scandalo, anche per uno sketch con lo storico Robert Faurisson, revisionista dell'Olocausto in passato già arrestato e anche aggredito per via delle sue idee considerate assai discutibili, e di cui il celebre intellettuale ebreo di sinistra Noam Chomsky aveva fatto nel 1980 una prefazione a un libro, nel nome della libertà d'espressione.
Per via dello sketch, entrambi erano stati condannati per poi venire assolti in tribunale.
Continua su:
http://informazioneconsapevole.blogspot.it/2015/01/il-caso-dieudonne-e-la-liberta.html
Dieudonné non ha capito che da ieri gli unici che possono fare satira sono quelli di Charlie Hebdo.
Sono i nuovi martiri...
Dieudonné non ha capito che da ieri gli unici che possono fare satira sono quelli di Charlie Hebdo.
Sono i nuovi martiri...
E ora vanno pure a ruba nelle edicole
e c'è di peggio da tempo: andate in Francia a dire che la Shoah è un truffa e vedrete cosa vi fanno.......