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E' Il Singolo che fa la Massa


Salvathor
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1182
Topic starter  

Di Valerio Passeri

Tutti i sistemi politici che si sono susseguiti fin oggi sono innumerevoli e nella maggior parte dei casi soppressi in maniera sanguinosa. Tanto per citarne uno, la rivoluzione francese ne è un esempio chiaro. Tutto il susseguirsi di sistemi avuti ad oggi sono frutto di una rivoluzione, in quanto ognuno comporta grandi cambiamenti, più o meno pacifica. È possibile considerare ogni successione un fallimento del sistema precedente.

La storia insegna che ciò avviene perché la classe rivoluzionaria generalmente si va a sostituire o affiancare alla classe predominante in termini di potere, creando una nuova classe dirigente ed una nuova classe “volgare”. I sistemi che a livello filosofico avrebbero potuto creare uno stato che rendesse giustizia a tutti, si sono dimostrati all'atto pratico sempre realizzati in maniera completamente travisata. Questo avviene perché la massa pian piano si affida a qualcuno, persona fisica o gruppo, per cambiare le cose e gestirle. La nuova persona o gruppo diventano il nuovo potere predominante e le cose in fin dei conti non cambiano poi di molto. In un sistema poi come il nostro in cui quello politico è assoggettato quasi completamente a quello economico, se anche domani ascendesse al potere un uomo con le migliori intenzioni e senza doppi fini, non potrebbe fare granché. Questo ci porta, o ci dovrebbe portare, a pensare che l’unica maniera per migliorare le cose sia un coinvolgimento più o meno diretto di tutti i facenti parte della stessa società. Il sistema elettorale attuale certamente non ne è un esempio, il problema reale però sta alla base, nel singolo cittadino che crea la massa. Il sistema di cui facciamo parte oggi stimola l’assoluta individualità, il che non sarebbe un male se questa fosse dedita all'aiutare gli altri ed a costruire qualcosa di morale ed etico. Al contrario però i modelli proposti propinano l’immagine individuale come dell’uomo scaltro e forte che mangia per non essere mangiato. Un sistema economico poi che prevede che nel totale qualcuno debba rimanere a bocca asciutta, non aiuta certamente la costruttività.

Se però ognuno riuscisse a sviluppare una propria individualità che appagasse il proprio ego, ma costruendo per il bene comune e non per distruggerlo, la società farebbe un passo avanti notevole. Per questo è necessario con i mezzi a propria disposizione cercare di prendere coscienza e far prendere coscienza a chi ci sta intorno che le cose possono cambiare solo uscendo dal proprio guscio di egoismo e cominciando a costruire qualcosa di utile per tutti.

Fonte: http://eccocosavedo.blogspot.it/2010/11/e-il-singolo-che-fa-la-massa.html

http://informazioneconsapevole.blogspot.it/2013/05/e-il-singolo-che-fa-la-massa.html


Citazione
diotima
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 307
 

E perchè mai gli ammalati di ultra-individualismo dovrebbero uscire fuori dal guscio del proprio ego e lavorare per il bene comune?

Non è questo quello che si desidera.

Al contrario quello che si persegue è la possibilità di poter ostentare superiorità sull'altro.

Faccio un esempio banale e stupido: se tutte le donne avessero la possibilità di avere un diamante, quante lo comprerebbero?

Chi lo indossa, proverebbe quel senso di "ricchezza" che attribuisce a quella pietruzza trasparente?

Io credo che non interesserebbe più.

Se l'atavica legge della giungla dice che a prevalere è quello più forte, perchè oggi, che ci siamo evoluti per restare sempre inchiodati a quella legge, dovrebbe essere diverso?

P.s : ogni giorno fioccano più o meno nuove (....) etiche grazie all'individualismo , felicemente compendiato nella formula "mors tua,vita mea".
Ognuno ha la sua idea di giustizia, perchè nessuno pensa che la giustizia sia ,prima ancora che una formulazione teoretica, un'esperienza.
Se è la speculazione (dico intellettuale) a guidare l'esperienza sempre, a mai il contrario, non si può fare della giustizia, o della libertà, o della democrazia,un'esperienza comune a tutti.

Al massimo la si può imporre con la forza.
E mi pare che esattamente questo avvenga sotto gli occhi di tutti ogni giorno.


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Georgejefferson
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 4401
 

Belle riflessioni.Ci aggiungo questa,non da me formulata:

Credo che sia purtroppo una sfida impari. La cultura, la civilta’, gli ideali sono avvenimenti purtroppo recenti.
La necessita’/possibilita’ di formazione di gruppi di individui con piu’ di qualche decina di elementi, in cui le persone non sono legate da diretti vincoli di parentela e/o mutua dipendenza, ma da piu’ astratti obblighi sociali-economici risale alla scoperta dell’agricoltura, ~10000 anni. Il superamento del concetto di citta’ stato e la formazione di un abbozzo di identita’ nazionale risale al massimo a ~5000 anni fa.
Tutto questo a fronte di istinti di individualita’, prevaricazione, aggressivita’ che si sono sviluppati nel corso di centinaia di milioni di anni di evoluzione biologica. E soprattuto, cosa fondamentale, questi istinti si sono sviluppati perche’ davano un vantaggio nella lotta alla sopravvivenza. E quindi erano ‘buoni’.
“Improvvisamente” questi sono diventati “cattivi”.
Trovare il giusto bilancio tra l’esigenze degli individui,
della societa’ e della specie e’ un’impresa ardua.
Condivido la speranza, ma purtroppo anche una forte sfiducia in un rinnovamento a breve, appunto perche’ richiede di vincere istinti innati, che riguardano il “qui e ora”, a favore di una razionalita’ che guarda al lungo termine .


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