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Ecco perchè pregherò per Gheddafi


Tao
 Tao
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 33516
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Fino al 2007 le telecomunicazioni di qualunque tipo in Africa costavano una follia: 500 milioni di dollari che l’Africa pagava ad operatori stranieri per l’uso dei satelliti. Dollari che l’Africa non aveva, e che andavano a incrementare il debito già impagabile dei vari stati.

La cosa paradossale è che un satellite costa 400 milioni di dollari: 400 milioni da pagare una sola volta, a fronte di 500 milioni da pagare ogni anno. Ma i 400 milioni nessuna banca li finanziava, o li finanziava a tassi da usuraio.

Un industriale italiano viene a conoscenza della vicenda e fa un gesto speciale: mette sul tavolo 300 milioni di dollari, 50 milioni li aggiunge la Banca africana di sviluppo, 27 milioni la Banca di sviluppo dell’Africa dell’Ovest.

Il satellite RQ1 viene realizzato e lanciato il 26 dicembre 2007. Rivelerà dei problemi tecnici, ma ormai il via è stato dato: arriva nuova tecnologia cinese e russa, partono satelliti di Nigeria, Sud Africa, Angola e Algeria. E il 4 agosto 2010 parte il secondo satellite africano RQ1R.

L’Africa si è quindi affrancata da questa poco nota colonizzazione delle telecomunicazioni. E lo schivo industriale italiano, quando il suo nome sarà noto al grande pubblico, verrà certamente lodato e sarà citato come esempio dalla società civile e dalla Chiesa.
Storia bella. Ma perché anche storia triste?

Perché l’industriale italiano non esiste. I 300 milioni di dollari li aveva messi Gheddafi. E anche nel secondo satellite il Libya Africa Investment Portfolio ci aveva messo il 63%. Lungi da essere citato come esempio, Gheddafi viene citato da pazzo e criminale. E bombardato.
Gli hanno anche congelato i beni, come se fosse il suo “tesoretto” di famiglia. 30 miliardi di dollari della Banca Centrale Libica (di proprietà dello Stato), che dovevano servire alla creazione di tre organismi africani: Banca africana d’investimento (a Sirte, Libia), Fondo monetario africano (Yaoundè, Camerun), Banca centrale africana (Abuja, Nigeria). Insomma, tutto ciò che serviva per rendere l’Africa finanziariamente autonoma.

I soldi “congelati” che fine faranno? Beh, nessuno li ruberà. Si aspetta solo che la benefica coalizione euro-americana vada a “finire il lavoro” (ormai non hanno più pudore neanche nel linguaggio), dopo di che la Banca Centrale Libica (di proprietà dello Stato) non esisterà più, e i beni congelati saranno “restituiti” alla nuova Banca Centrale di Benghazi (di proprietà della finanza internazionale), appositamente costituita dai “ribelli cirenaici”. Da qui i miliardi di dollari evaporeranno nella finanza globale.

L’inganno mediatico che ci ha paralizzato il cervello mi stupisce sempre di più. E mi stupisce anche il silenzio del mondo missionario. Sono abbonato a Nigrizia da 25 anni e ricordo bene alcune delle grandi battaglie: nel 2000 la remissione del debito, nel 2003 le bandiere della pace contro la guerra all’Iraq, l’insistenza continua sulla scarsità degli aiuti occidentali allo sviluppo dell’Africa, la campagna contro le “banche armate”.

Ora qui abbiamo un leader che si è proposto come efficiente motore dell’Africa: ha dato lavoro e benessere al suo popolo, e si è dato da fare per il continente. Non “remissione del debito”, ma autonomia finanziaria e prestiti a tasso zero o irrisorio. Non “aiuti occidentali”, ma sviluppo autonomo africano. E questo progetto geniale e già ben concretizzato viene distrutto dall’occidente con una guerra di aggressione, senza “bandiere della pace”, nel silenzio di tutti, anche del mondo missionario.

Nella nostra chiesa si recita spesso la preghiera “per i paesi tormentati dalla guerra”. Preghiera giusta, ma sembra quasi passata l’idea che la guerra sia una specie di virus endemico, presente in certe zone e non in altre. In questo periodo sarebbe giusto pregare “perché l’Italia cessi immediatamente ogni partecipazione ai bombardamenti sulla Libia”.

Da parte mia dirò un’Ave Maria quotidiana per Gheddafi e per la Libia: che altro posso fare per dissociarmi dalle azioni belliche del mio paese?

Mesi fa mi è capitato di vedere Napolitano che parlava sapientemente a una platea di delegati africani a Roma in occasione della Giornata dell’Africa. “[…] Siamo a fianco dell’Africa […] per combattere le malattie, per diffondere l’istruzione, [per] ridurre la povertà”. Nobili parole. Si è dimenticato di aggiungere il passaggio finale: “…e quando finalmente ce l’avrete fatta, verremo a bombardarvi”. Eh già. Si è dimenticato Napolitano che in Libia le malattie erano vinte, l’istruzione era gratuita e diffusa, e la povertà era diventata benessere?

Mi piacerebbe poter chiudere dicendo che questa vicenda libica è la Caporetto dell’intera informazione occidentale. Purtroppo non è così. E’ stata la Caporetto della verità, ma il sistema dell’informazione, uniformato a un pensiero unico come mai si era visto in passato, rimarrà lì, intatto e soddisfatto. Anche i giornali infatti hanno ben collaborato a “finire il lavoro”.

“Ma se non si può fare nulla, perché continui a perdere il sonno e ad arrabattarti con queste questioni?”.

Perché per un cattolico dire la verità è un obbligo, non è facoltativo. Parafrasando don Milani, “se non salveremo la Libia, ci salveremo almeno l’anima”.

Giovanni Lazzaretti
Fonte: www.finanzaelambrusco.it/
Link: http://www.finanzaelambrusco.it/?p=248
21.10.2011


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yakoviev
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1671
 

Bell'articolo


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katy
 katy
Trusted Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 64
 

Vero,per fortuna che qualcuno squarcia il non piu' velo ma muro d'ipocrisia che ci sta soffocando.


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dana74
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 14373
 

bellissima


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