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economia vs. misericordia


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http://www.gdp.ch/rubriche/economando/economia-e-misericordia-binomio-inconciliabile-id107941.html

Economando
Economia e misericordia: binomio inconciliabile?

di Remigio Ratti - 28 gennaio 2016

Navigando nel web, le risposte, non molte, hanno due facce. Economia e Misericordia? ..., prima ce la prendiamo con il profitto, poi con le imprese che chiudono perche' non fanno profitti. ... Se non si crea ricchezza la Misericordia serve a poco, invece di ridistribuire il reddito si distribuisce solo miseria. ... Il denaro e il profitto non sono lo sterco del diavolo, sono strumenti, nulla piu'. D'altro lato, leggiamo: la Misericordia che sta a cuore a papa Francesco e' un metodo di vita, e' uno stile di Chiesa e di societa', e' un modo di fare economia e di vivere le relazioni, per come stare con gli altri, con se stessi, con il mondo, con Dio (Italo Molinaro).

Sembrerebbe un discorso tra sordi, e in buona parte lo e'; ma, soprattutto, lo e' per pigrizia mentale, per interesse di parte, per inerzia ideologica. L'impresa e il mercato sono certamente dei mezzi, ma per questo tutto dipende dall'uso che se ne fa. Il mercato e' uno strumento regolatore delle relazioni economiche tra imprese e individui e il prezzo da' un'indicazione razionale che spinge all'equilibrio; l'apertura agli scambi in un contesto regionale e mondiale dovrebbe portare a medio-lungo termine alla convergenza e alla correzione degli squilibri tra economie diverse. Vuol dire che tutto puo' semplicemente essere affidato al gioco degli automatismi regolatori? Le enormi disparita' e concentrazioni di ricchezza e di potere nel mondo nonche' le realta' quotidiane richiamano costantemente che ogni gioco deve avere le sue regole o condizioni quadro, dalle quali dipendono bellezza e qualita' dei risultati.

La tensione della Misericordia si apre allora su due dimensioni: quella del rispetto delle regole da parte dei giocatori - vale a dire gli operatori (imprese, ONG, chiese, universita', partiti politici) e quella delle modifiche o correzione delle stesse regole che devono essere un codice istituzionale perche' scaturito da valori, obiettivi e criteri che una societa' si da'. Un codice che e' tuttavia necessariamente dinamico se vuol considerare il mutare del campo di forze, - interne ed esterne - entro il quale si situano, talvolta, veri e propri vettori dirompenti, come le innovazioni (tecnologiche e non), le crisi di sistema, le guerre e i radicalismi di vario tipo. Ora, in questa dialettica vitale tra operatori e istituzioni - ben analizzata dalla corrente della Nuova Economia Istituzionale - la Misericordia viene ad occupare in piena legittimita' valoriale un posto centrale.

In primo luogo la Misericordia significa guardare con occhi sinceri, vedere le cose anche dal lato della parte che sembra opposta e invece e' solo quella di una medesima medaglia. Del resto, non va di moda la ricerca di soluzioni win-win?

In secondo luogo, vuol dire capire e denunciare, superando la globalizzazione dell'indifferenza, quanto siano gravosi per il nostro avvenire le molteplici forme di schiavitu' della societa' moderna, e quanto pesino sui costi di transizione le pratiche della corruzione endemica e dell'arbitrio di pochi.

Infine, nel mondo della globalizzazione, la Misericordia ci fa denunciare il globalismo - quale elevazione del libero mercato ad autoregolatore del globo, ma pure affrontare con responsabilita' i processi, anche liberatori della globalizzazione; e soprattutto ci fa apprezzare la societa' attuale nel contesto della sua globalita' (Ulrich Beck) e delle sue componenti che esigono al tempo stesso una visione globale e una visione specifica, rispettosa delle diversita' delle persone e dei popoli.


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