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Educare alla sudditanza clericale


Tao
 Tao
Illustrious Member
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E a nostre spese! E’ un’esortazione accorata, a proposito di famiglia, lanciata dal papa in persona, capo di fatto del terzo governo di questa specie di “quadrunvirato” dove della repubblica è rimasto il nome e della democrazia il giochetto elettorale (nel che, come è successo ultimamente, “si vota uno e si elegge cento” – e più -. Anche la prestidigitazione è arrivata alla portata di tutti: basta ubbidire, eseguire e tacere. Per il bene del paese. Il quarto governo, dopo quello “di diritto” e quello “ombra”, è quello degli USA.

Torniamo alle recenti direttive (ché di questo si tratta) che l’autòcrate della macchina politica più perfetta di dominio psicologico e parassitario – che la storia conosca – ha dato ai sudditi cattolici, presenti in Parlamento ( e fuori) perché il nostro Stato finanzi le scuole cattoliche in deroga all’art. 33 della Costituzione che lo vieta espressamente. Ma questo è solo un dettaglio constatando che la carta costituzionale, nata bivalente, come dire con una faccia socialista ed una liberista, si va sempre più caratterizzando secondo il profilo reazionario e destrorso: confessionale e – secondo le parti – padronale e servile.

Il papa non poteva non compiacersi dell’attuale assetto parlamentare, esente da quella specie di virus maligno, costituito dal variegato socialismo, che tende alla laicità delle istituzioni, all’autonomia morale dell’individuo e all’indipendenza effettiva del Paese.

E’ quanto sia importante la scuola anche nella (de) formazione preventiva – alias manipolazione psicomentale – delle nuove generazioni, non può sfuggire ad un uomo diabolicamente colto e consapevole dei diritti di prepotenza dell’istituto che rappresenta. La scuola è uno strumento indispensabile del processo di evoluzione di un popolo a condizione che non significhi (come pretende il governo temporale di fatto dei papi post Porta Pia) “fare le nuove leve a immagine e somiglianza degli educatori”, peggio “per uso e consumo” dei massimi predatori della giungla umana (agghindata con un bell’abito di gala con su disegnata la maschera dei diritti umani) ma insegnare a diventare sé stessi, quindi refrattari a dominatori-predatori di ogni sorta.
Evidentemente, questo secondo esito è molto rischioso per i padroni del potere pubblico e quindi dei melliflui complici clericali. Perciò, anche nelle scuole di Stato, si continua ad insegnare una storia ad usum delphini. Tradotto in termini espliciti, inequivoci e brutali, ciò che intende il papa è:

1 - che i parlamentari cattolici si comportino da agenti politici del Vaticano soprattutto nell’atto di varare nuove leggi attinenti alla famiglia, alla sessualità e alla sovranità dell’individuo sulla propria vita;

2 - che le leggi di ordine laico, già vigenti, rispettose della libera scelta dei cittadini, vengano cancellate e sostituite da leggi impositive (etero-coattive), come dire che impediscano - in nome di Dio, s’intende - di divorziare, di abortire e di fare altre cose compatibili con l’etica naturale e quindi di esclusiva competenza del singolo soggetto;

3 - che la famiglia venga ricostruita su canoni rigorosamente cattolici e, infine (e siamo al punto)

4 - che le scuole cattoliche – quelle appunto che catechizzano secondo la volontà del santo padre (santo non si sa perché) vengano finanziate dallo Stato allo scopo di sollevare il Vaticano – che è una potenza finanziaria – anche di questo ònere monetario.

Evidentemente, il sedicente erede di Pietro tutto questo lo sa ma per costui esiste solo la sua legge, gli Stati essendo essi stessi soggetti all’obbedienza di chi sa tutto (meno come evitare le ecatombe di innocenti a causa di cataclismi naturali).Ma questo è un altro discorso. In nome di tale legge, costui non si perita di seminare discordia, di mettere cittadini contro cittadini, fratelli contro fratelli. Questo significa ritrovarsi i mille tentacoli della piovra clericale tra i piedi, che dico, perfino sotto le coperte. Altro che privacy!
Carmelo R. Viola
Fonte: www.italiasociale.org/
Link: http://www.italiasociale.org/alzozero07/az010608-1.html
3.06.08


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