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Erdogan, l'ultimo Sultano?


enzosabe
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Non so. Ma da quando ho visto la cartina del Col. Peters nell'articolo di Blondet " Forse è la mappa che ha fatto impazzire Erdogan" ci continuo sempre a pensare. E cioè, vuoi vedere che:
- inizialmente gli Usa, attraverso il finanziamento dei terroristi moderati, e con l'aiuto iniziale di Arabia Saudita e Qatar (e parzialmente della Turchia), hanno cercato di impadronirsi di tutta la Siria, ma non ci sono riusciti, per cui hanno cambiato piano, e cioè ...;
-hanno creato l'Isis a cavallo fra Siria e Iraq, puntando sulla Turchia come principale appoggio logistico di questa nuova entità (che si sarebbe stabilità come un vero e proprio Stato se non avesse incontrato resistenza da parte degli Stati a cui ha sottratto territori ...);
- ma visto che anche questa volta è andata male (l'Iraq ha iniziato a riconquistare i suoi territori e così pure la Siria, sostenuta dai russi)
a questo punto hanno messo in esecuzione un nuovo piano (forse già previsto e preparato in anticipo ...), e cioè ...
- hanno fatto intravvedere al Presidente turco Erdogan quali territori curdi (della Siria e dell'Iraq) avrebbe potuto aggiungere alla Turchia se avesse sostenuto ancora più massicciamente le intenzioni degli Usa e soprattutto quali guadagni poteva fare la sua famiglia con il commercio clandestino di petrolio rubato dai territori controllati dall'Isis se la cosa fosse riuscita. Erdogan forse ha gradito l'offerta pensando di poter annettere alla Turchia senza troppi problemi questi territori che gli sono stati promessi da un alleato così potente e ai lauti guadagni che sarebbero derivati alla sua famiglia anche per il futuro: gloria e ricchezza da nuovo Sultano, appunto ...;
- e una volta che Erdogan è caduto nella trappola, gli Usa hanno cambiato le alleanze e hanno iniziato a combattere l'Isis (formalmente, ma continuando a finanziarlo per non scoprire subito il gioco con Erdogan) ma nel contempo hanno iniziato a sostenere i Curdi che si trovano nelle zone settentrionali dell'Iraq e Siria per combattere lo stesso Isis che Erdogan aveva iniziato a sostenere, anche per motivi personali/familiari, e con cui si era compromesso; per cui a questo punto:
il Presidente Erdogan si trova fra due fronti, è cioè:
-da un lato, se l'Isis viene sbaragliata dai curdi est-siriani/iracheni (e da quelli siriani, sostenuti da Assad/russi), la Turchia se li trova proprio alla frontiera armati di tutto punto e pronti a dare manforte ai fratelli curdi turchi (che guarda caso stanno già in agitazione). Questo, per la Turchia, sarebbe uno scenario da orrore.
- se invece invade preventivamente i territori siriani e iracheni (come sta ripetutamente minacciando) a ridosso della frontiera nel tentativo di bloccare l'avanzata curda verso la frontiera, la Turchia si becca (inizialmente) una bella mazzata dai russi ... e poi (poichè l'esercito turco è indebolito) dagli iracheni curdi (sostenuti dall'Iraq e dagli Usa) e anche dai curdi est-siriani (sostenuti dagli americani).
Che scelta avrebbe Erdogan in questo scenario?
-se rimane a vedere alla finestra allora si incendierebbe in futuro il fronte curdo interno e il suo governo sarebbe a fortissimo rischio di caduta. Il che per Erdogan è da evitare perchè una volta caduto i suoi avversari politici gli si avventerebbero contro, soprattutto incolpandolo di corruzione per affari dubbi che la sua famiglia ha fatto con l'Isis e forse anche per altro. Insomma, il carcere probabilmente lo aspetterebbe.
-se invece invade, la Turchia probabilmente perderà una guerra contro la Russia (e tutti gli altri) e come riparazione dovrà cedere il proprio territorio curdo per la formazione di un nuovo stato curdo autonomo (ho notato che gli Usa stanno appunto aiutando i curdi est-siriani - e vi hanno aperto pure una base militare - e quelli iracheni. La cartina di Peters annovera proprio queste parti di territorio, insieme al Kurdistan turco, come facenti parti del nuovo Stato curdo). E i russi? Beh, come contropartita terrebbero sotto la loro influenza gran parte della Siria e impedirebbero sul suo territorio il passaggio del famoso gasodotto/oleodotto dall'Arabia Saudita/Qatar per l'Europa, conservando così il mercato energetico europeo e anche la base navale di Tartus.
Fra americani e russi, almeno per questa parte di mondo, il finale della partita sarebbe rinviato.

Forse la stessa cosa potrebbero aver fatto gli americani con i sauditi (si da il caso che anche il loro territorio, secondo la carta di Peters, sarebbe soggetto a rimaneggiamento e che i sauditi, che prima collaboravano pienamente con gli Usa, si stanno distanziando dagli americani sulla questione), ma non ho alcun elemento per ipotizzare una cosa come questa.

Boh, sono però forse solo mie fantasie.


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