Evoluzione di penna

Un esempio di "evoluzione giornalistica", un processo che ha colpito la quasi totalità delle penne italiane.
Mio figlio piccolo oggi si è svegliato prestissimo, di conseguenza ero in auto un'ora prima e mi sono imbattuto nel radiogiornale GR2, per me territorio quasi inesplorato. Tutto gravitava sull'ultima dichiarazione di Calderoli, mix esplosivo per l'italiota in quanto univa crisi e calcio e dalla quale sono stati vomitati cumuli di notizie a commento ed immancabili polemiche di cui non voglio lasciare traccia qui.
Poi in scaletta il Medioriente, dove si annuncia che qualche nazione (non l'Italia, per carità) ha redarguito Israele per l'ultima marachella: nove assassinati (una media di venti proiettili ciascuno a distanza ravvicinata) tra il personale internazionale che portava alimenti e materiale sanitario a Gaza, Palestina.
A seguire arriva la notizia che mi offre lo spunto per parlare di "evoluzionismo": un servizio dagli USA di Giovanna Botteri sull'arresto di due persone sospettate di terrorismo. Ma faccio una breve premessa sull'autrice.

Durante l'invasione USA dell'Iraq, si aggirava tra i detriti dei bombardamenti umanitari su Baghdad una certa Giovanna Botteri, mezzobusto del TG3, testata allora pacatamente progressista. Vedere una faccia da tiggì sporcarsi le scarpe nelle rovine fumanti non è cosa di tutti i giorni... ricordo mi sembrò una nobile azione: dai comodi studi con aria condizionata ai rischi della zona di guerra.
L'evoluzione della carriera di Botteri è stata per me una cosa inaspettata e deludente (non che ci avessi chissà quali aspettative), ma brillante esempio di quell'omologazione che ha affondato definitivamente lo stato dell'informazione. Dalle lacrime per i bombardati nelle strade irachene, agli studi del bombardatore: promossa a corrispondente dagli USA per le varie testate RAI (TG1, 2, 3 e GR1, 2, 3).
Con alcuni accorgimenti: basta con sciattezza da ex telekabul TG3: inizia una nuova era per togliersi di dosso quell'eterna aria da "perdente" che ha l'italica "sinistra". Botteri non ha certo la fisicità di una adolescente ballerina o ministra berlusconiana e la sua voce, piuttosto monotonica, era ben lontana da catturare l'attenzione di un ascoltatore pigro e distratto (il pubblico modello, oggi). E così carriera sia! Giovanna si è affidata ai curatori del look che gli hanno cucito addosso un'immagine compatibile. Considerato che una base senza curve femminili e zigomi troppo accentuati rendevano il lavoro di lolitizzarla troppo complesso, la strada era un'altra: punkizzare. Ed allora giubbetti di pelle nera, trucco pesante scuro, correzione di ombre zigomali e sopratutto un bel corso di dizione, purtroppo troppo breve oppure tenuto da una personalità schizofrenica, visti i risultati tonali: accenti fuori sincro e decisamente eccessivi (per rendervene conto, cercate il podcast del GR2, 7-6-2010, ore 7:30)

Dopo questa premessa, la sostanza della notizia: Giovanna Botteri, assecondata dal direttore del GR2, avverte che negli USA due persone di origine araba sono state arrestate perchè sospettate di prepararsi a dare man forte al terrorismo (islamico ovviamente, non serve più nemmeno dirlo). Costoro "avevano infatti acquistato vestiti leggeri ed avevano campeggiato nel deserto per prepararsi a climi caldi, inoltre avevano risparmiato per presumibilmente acquistare il biglietto aereo che li avrebbe portati in zone di conflitto".

Io non conosco che genere di contratto leghi Giovanna Botteri alla RAI, ma spero solo che sia di tipo interinale, a progetto, ogni notizia tot euro: ciò spiegherebbe perchè una persona studiata ed iscritta all'album dei giornalisti partorisca e pubblichi a suo nome tali cazzate, buone forse per un pubblico USA di tredicenni. Se così fosse, staremmo assistendo ad un processo evolutivo mirante la conservazione della specie, quella del giornalista italiano, di cui la Botteri è solo l'elemento più visibile. Chi non cambia, chi non comprende le dinamiche evolutive, finisce come il Giornalista Fulvio Grimaldi, incatenatosi davanti alla sede di Liberazione perchè non accettò di botterizzarsi.