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Favia, 5 stelle, La7 ed un caffè per lo sbattimento


Delusidalbamboo
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Il mio amico Sergio Di Cori Modigliani, autore del blog Libero Pensiero, mi ha chiesto cosa penso dell’intervista “rubata” a Giovanni Favia, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, al termine della quale il politico, apparentemente inconscio del fatto che il microfono fosse ancora acceso, si abbandona ad una serie di considerazioni che possono essere sintetizzate al messaggio “il movimento 5 stelle è marcio come tutti gli altri partiti”.

Per prima cosa, ritengo importante guardare (anche più volte) l’intervista.

Mi sembra decisamente inverosimile che un giornalista di un programma come Piazza Pulita accetti di perdere il suo tempo per farsi ripetere da Favia le risposte “precompilate” tratte dalla propaganda di partito che poteva tranquillamente trovare sul sito di Grillo.

E’ imbarazzante vedere come il giornalista annuisce soddisfatto a risposte tipo “noi siamo un movimento ancora in movimento” e non lo incalzi con domande tipo “mi scusi sig.Favia, ma la mia domanda riguardava la direzione nel quale stava andando il movimento in questione ed se quella direzione implicava la democrazia o meno!”.
La domanda che mi sorge spontanea è: se non sapeva già delle esternazioni, che cosa era andato a fare da Favia il giornalista di La7?

La seconda domanda sorge alla frase “dopo magari ti offro un caffè per lo sbattimento”.
Di quale sbattimento sta parlando? L’intervistatore non era un dipendente di La7 che stava facendo il suo mestiere.

A quel punto, come in un filmato amatoriale girato da Boy Scout, si vede Favia che cammina con il giornalista ed incurante della telecamera accesa inizia ad attaccare Casaleggio senza curare il danno al Movimento 5 Stelle.

Immediatamente dopo l’intervista continua senza video, con un sottofondo che dovrebbe ricordare un Bar o un luogo pubblico. Però la voce di Favia si sente perfettamente e le sue affermazioni appaiono mirate a dire che Casaleggio è il movimento 5 stelle e che sarà lui a nominare i parlamentari proprio come il PDL ed il PD.

Noto che il discorso dal momento del “ti offro il caffè” al momento del “Bar” non è minimamente interrotto. E’ come se i due si fossero teletrasportati al bar.

Insomma: secondo me l’intervista era preparata sia per quanto riguarda la prima parte che la seconda e quindi Favia ha deciso deliberatamente di attaccare Casaleggio senza ritenere che il danno che causava al movimento fosse in alcun modo ostativo al suo attacco.

Anche ipotizzare che non sapesse del microfono non alleggerisce le responsabilità di Favia il quale, comunque, ha voluto parlare con il giornalista tant’è vero che lo ha invitato a prendere il caffè.
Non so a voi, ma a me non capita spesso di invitare giornalisti a prendere caffè per denigrare il mio partito.

Provo quindi ad integrare questo evento nel quadro generale delle cose.
Mi pare evidente un tentativo di equiparare il Movimento 5 Stelle agli altri partiti ed, al tempo stesso, mi pare che questo tentativo sia fatto in maniere volutamente grezza e sguaiata.

Le mia idea è che siano volute sia l’azione che la modalità.

L'azione è evidentemente mirata ad impedire che il Movimento 5 Stelle sia visto come alternativo al sistema rappresentato dall'asse PDL-UDC-PD o, meglio, mi pare mirata a distruggere nei cittadini ogni speranza in qualsivoglia alternativa credibile (cioè di estendere il concetto del TINA, acronimo di "there is no alternative", dal campo dell'economia al "mercato elettorale").

In questo modo, si alimenta la depressione della gente ed il desiderio di ritirarsi sdegnati in un microcosmo intimo, chiuso e, soprattutto, inattivo.
In altre parole, mi viene da inquadrare questa “intervista” in un processo mirato a allontanare quanta più gente possibile dalle urne.
E la rozzezza del tentativo mi fa pensare che i partiti dell’asse PDL-UDC-PD non vogliono allontanare dalla passione per la politica e dalle urne solo i simpatizzanti di Grillo: vogliono allontanare tutti compresi i loro (pochi residui) militanti.

La mia impressione e che, con vari artifici, vogliono far andare votare solo quelli che sono legati da clientele e connivenze partitiche e questa, secondo me, è una strategia alla quale si deve opporre chiunque abbia a cuore il nostro Paese.

Guido Mastrobuono
(articolo pubblicata anche sul blog www.delusidalbamboo.org)


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