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Fini - Perché è giusto «nascondere» quelle immagini


Tao
 Tao
Illustrious Member
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Quando nel 1984 il segretario del Partito Comunista Enrico Berlinguer si abbattè sul palco durante un comizio colpito da un ictus devastante, nessuna televisione, benché l'uomo e il luogo fossero pubblici, trasmise quelle immagini. Perché si ritiene - o perlomeno questa era la sensibilità di allora - che il momento della morte biologica (diverso è il discorso per quella violenta che ha un altro statuto) sia il più privato, il più intimo, il più sacro della vita di un uomo, che sarebbe osceno profanare con lo sguardo, e così lo sente colui che muore. Nel solo passaggio di una generazione le Tv, alla perenne ricerca di ciò che fa spettacolo e audience senza più alcun rispetto della dignità o della persona, avevano abbattuto anche quest'ultimo tabù.

Quando nel 2004 il ventitreenne calciatore ungherese Miklos Feher si accasciò sul campo colpito da un aneurisma, le Tv di tutto il mondo si accanirono ossessivamente sulle immagini di quel corpo giovane, ma già intimamente minato, che cade sul terreno di gioco allargando lentamente le braccia in segno di resa.

Anche se, grazie a Dio, questa volta la cosa ha avuto un lieto fine - che però nessuno poteva prevedere nel momento in cui si svolgeva - han fatto benissimo le Reti Mediaset a non rimandare le immagini del malore di Silvio Berlusconi e malissimo quelle Sky a insistervi, morbosamente, per tutta la giornata. Le Reti Mediaset avranno certamente avuto anche motivazioni di ordine politico - non mostrare l'umana debolezza del leader di Forza Italia - ma ciò non toglie che questo sia il comportamento corretto da tenere. Né vale il ragionamento di Mauro Paissan, uno dei componenti del Garante della Privacy (bel garante davvero), il quale ha affermato che "Quelle immagini potevano essere trasmesse perché Berlusconi è un uomo politico e la manifestazione era pubblica". Anche Berlinguer era un uomo politico e anche allora la manifestazione era pubblica, ma la sensibilità del tempo inibiva di far vedere lo smarrimento e il disfacimento di un uomo che muore o - il che fa lo stesso - che crede di star per morire (gli occhi sbarrati di Berlusconi dicevano questo). "Quando una persona perde il controllo di sè - ha detto giustamente il direttore di Studio Aperto Mario Giordano - non si mandano in onda le immagini, per rispetto".

Le vicende più intime di una persona - e la salute e, a maggior ragione, la morte appartengono ovviamente a questa sfera privatissima che nessuno ha diritto di violare - non possono e non debbono essere abbandonate alla curiosità pubblica, chiunque ne sia il protagonista. E ci auguriamo che questo "memento", che il malore di Berlusconi ha riportato all'onor del giorno, valga, fra i media, per il futuro. Non solo per importanti uomini pubblici, ma anche per i Miklos Feher.

Massimo Fini
(www.massimo fini .it)
Fonte: http://gazzettino.quinordest.it/
28.11.06


Citazione
michele300
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ma berlusca..
è svenuto..veramente??

e se fosse un coupe de theatre come ne ha fatti in passato?
(vi ricordate la microspia trovata da lui medesimo nel suo ufficio di roma?)

in gergo militare:
manovre diversive/cortine fumogene

quando si mette alla peggio..
(i brogli pro forza italia)
è d'uopo distrarre,distogliere,occupare con altro..

fatto sta che post malorem:
-i pm non contano più le bianche
-deaglio indagato!!

che consecutio temporum..!

coincidenze?
mah


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vraie
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Registrato: 2 anni fa
Post: 27
 

è tutto vero
ma questo è guardare al microscopio il microbo per parlare di grandi valori.........dimenticando.............che i valori sono già estinti
la società occidentale, il capitalismo, la democrazia dei popoli, stanno per essere sostituiti dal governo mondiale e dalla schiavitù senza ritorno
per meglio raggiungere questo scopo ogni tanto si finge di fare qualcosa di bene, magari qualcuno dirà, "per rispetto inquadriamo il morituro da lontano"
........................e poi si tira dritto verso lo scopo.....


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Tao
 Tao
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
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Ora che Bellachioma è fuori pericolo e, perché si avverino le Scritture, risorgerà dal San Raffaele dopo tre giorni, ora che il dottor sindaco Scapagnini conferma che la sua età biologica è 55 anni, peraltro mal portati, resta da capire che fine abbia fatto James Bondi, che quando il capo ha l’orticaria si gratta e sabato scorso ha subìto un coccolone indiretto, di rimbalzo. La sola idea di perdere il suo spirito guida e soprattutto di tornare a Fivizzano a vendere polizze Unipol porta a porta, l’ha ridotto a una larva. Ma niente paura, entro un paio d’anni sarà come nuovo. I pasdaràn della ditta se la sono subito presa con i comici Paolo Rossi e Luciana Littizzetto, rei di lesa maestà, anzi di lesa infermità, per un paio di innocui sketch sul coccolone di Montecatini. Il fatto è che erano stati gli stessi portavoce dell’Infermo a giurare, mentre ancora giaceva con i piedi in alto e la testa in basso, che stava benone, che era solo un calo di pressione, che "Scapagnini dixit" «la sua età biologica è sempre di 55 anni», peraltro mal portati. Dopodichè l’han ricoverato per tre giorni al San Raffaele, fatto piuttosto insolito per un calo di pressione. E, a ogni bollettino medico, han fatto seguire una frase non proprio tipica del linguaggio scientifico: «Sabato sarà con noi in piazza contro la Finanziaria». Però Libero titola che «è vivo per miracolo». E qualche blasfemo insinua addirittura che sabato l’anziano leader, pieno di acciacchi, reduce da un intervento al menisco e imbottito di antibiotici, non fosse proprio in formissima. Tant’è che s’era portato dietro il cardiologo. Ma Dell’Utri l’ha voluto sul palco di Montecatini e, si sa, sono 40 anni che, quando Marcello chiama, Silvio risponde.

Ricapitolando. Berlusconi sviene in diretta. Il giovane redattore del sito dei Dell’Utri Boys scrive: «Si chiude qui il IV Convegno Nazionale dei Circoli giovani, con questo colpo di scena inaspettato». Manco parlasse del copione di una fiction scritto per fare sensazione. Ma le reti Mediaset interrompono all’istante il collegamento, per fantomatici «motivi di privacy» (per molto meno, in America la Federal Commission revoca la licenza alle tv): manca poco che trasmettano marce militari. Ma ecco la servitù affacciarsi ai teleschermi: non è successo niente, ci vediamo sabato a Roma, è stato solo un calo di pressione. Strano: il depresso è stato caricato sull’elicottero, che non è proprio la terapia più indicata. Prodi e Napolitano, a scanso d’equivoci, mandano auguri. L’han visto accasciarsi in diretta, metti che stia peggio di quel che dicono. L’indomani, dopo il ricovero, arrivano pure gli auguri del Papa e di Bush, lievemente eccessivi per un calo di pressione. Vengono in mente i raffreddori di Breznev, le malattie di Franco e Tito. Solo che, ai loro tempi, se il portavoce parlava di raffreddore, tutti pensavano al raffreddore. Nessun capo di Stato mandava auguri per così poco. Sarebbero suonati come una sconfessione: sappiamo che state raccontando un sacco di balle, spediamo sinceri auguri perchè sospettiamo il peggio. Roba da incidente diplomatico. Stavolta gli auguri li hanno mandati. Come dire: caro Silvio, sappiamo bene che i tuoi mentono, come sempre del resto, come gli hai insegnato tu, e sappiamo bene che ormai sei ostaggio di Dell’Utri & C., tutta gente che senza di te sarebbe spacciata, o costretta ad andare a lavorare, quindi tanti auguri.

Ieri poi ci si mettono pure gli avvocati Niccolò Ghedini e Piero Longo: al processo per i fondi neri Mediaset, chiedono al Tribunale di valutare l’opportunità di rinviare l’udienza per legittimo impedimento dell’imputato principale, ricoverato al San Raffaele. Spiegano di non essere riusciti a mettersi in contatto con lui per sapere se volesse essere presente all’udienza oppure chiederne il rinvio, dunque non sono in grado di produrre un certificato medico che attesti la sua impossibilità a essere in aula. Per la verità, non s’era mai fatto vedere nemmeno quando stava bene, in ogni caso sembrano confermare che, se non è nemmeno in grado di dire un sì o un no ai suoi legali, il Cavaliere sta parecchio male. Dunque portavoce e portaborse raccontano balle. Intanto però portavoce e portaborse confermano che sabato Lui sarà regolarmente a Roma con la consueta verve. E gl’italiani, abituati a tutto, sono costretti a credere che il capo dell’opposizione sta bene, ma sta male. È vispo, ma anche moribondo. »

Marco Travaglio
Fonte: www.unita.it
29.11.06
Visto su www.biraghi.org


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