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Gambescia-L’ “emergenza rifiuti” in Campania,la pigrizia...


Tao
 Tao
Illustrious Member
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L’ “emergenza rifiuti” in Campania, la pigrizia intellettuale dei media e la "metafisica" della camorra.

Quel che sta accadendo a Pianura, dove i cittadini si oppongono alla riapertura di una discarica è un caso emblematico. E non soltanto per il fatto in sé: l’apparente (finora) impossibilità di risolvere in Campania la questione rifiuti, a causa di inadempienze politiche e loschi traffici camorristici. Ma per il bassissimo livello del dibattito mediatico intorno a quella che una volta si chiamava, pomposamente "questione meridionale" (di cui quella "napoletana" era parte integrante).

Ma entriamo nel merito. In realtà, la discussione mediatica si è pigramente svolta intorno a quattro stereotipi: a) quello del mistero napoletano, categoria tipica di certo giornalismo di appendice tardo ottocentesco ; b) quello del capro espiatorio-camorra, come radice metafisica di tutti i mali della Campania; c) quello della classe politica napoletana (e meridionale) corrotta, a prescindere dall’appartenenza politica; d) quello dei napoletani (e meridionali), tutti sporcaccioni e incapaci di autogovernarsi. E qui lasciamo al lettore intelligente, il piacere di sfogliare i giornali e collegare i quattro stereotipi ai nomi di intellettuali, politici e giornalisti che brillano per pigrizia e (perché no?) razzismo ... Che pena.

Puntare sui misteri, aiuta i giornali a vendere qualche copia in più; "metafisicizzare" la camorra, può essere evocativo dal punto di vista di una teodicea laica a buon mercato, ma inutile da quello di una comprensione e risoluzione razionale del problema; teorizzare la corruzione costitutiva della classe politica come della gente comune, significa ritornare più o meno a Lombroso e soprattutto a certi suoi allievi più conservatori, se non reazionari.. E così trasformare in “antropico” il rapporto con i rifiuti di tutti coloro che sono nati e nasceranno da Napoli in giù. Che vergogna...

E' stupefacente come l’atteggiamento di fondo dell’informazione che conta ( grandi giornali e network televisivi nazionali ), a quasi a centocinquant’anni dall’ Unità italiana sia rimasto il medesimo e, purtroppo, ripetiamo razzista. Perché la tambureggiante "metafisicizzazione" della camorra senza entrare nei dettagli (nomi, cognomi, eccetera...), presenta la Campania come una specie di terra di nessuno. Dove, sempre seguendo il ragionamento dei metafisici, tutti i cittadini sono condannati (appunto metafisicamente) a trasformarsi in complici del Male Assoluto ( si vedano ad esempio i commenti dei media sulle "oscure" inflitrazioni, a proposito degli incidenti tra polizia e dimostranti…). Lo stesso discorso vale per le ridondanti, e oggi modaiole, critiche alle “caste” meridionali, che vengono però descritte come asservite "per natura" agli sporchi interessi della camorra. In questo modo si fa solo del pessimismo antropologico, che rischia di favorire nei cittadini, come risposta automatica, soltanto qualunquismo o violenza. E non democratica partecipazione politica. Una tragedia.
Come uscire, allora, da questo vicolo cieco?

In primo luogo, i media dovrebbero fare nomi e cognomi di corrotti e corruttori: tirare fendenti in aria contro il "Camorrista" o il "Politico" in chiave di metafisica del male, è nella migliore delle ipotesi ingenuo e nella peggiore imbecille.

In secondo luogo, magistratura e polizia invece di prendersela con i manifestanti di Contrada Pisani (manifestanti che comunque stanno esagerando...), dovrebbero proporsi per il futuro di fare luce sui “loschi intrecci”, come si legge, appunto, sui giornali. E sul serio.
Naturalmente andrebbero trovate e concesse maggiori risorse per consentire a polizia e magistratura di lavorare a pieno ritmo, come si dice, "per il ritorno della legalità".
Ma Prodi, che si preoccupa tanto dell’immagine dell’Italia, è in grado di reperire le risorse necessarie? Dal momento che inviare l'esercito a "liberare" dall' immondizia le strade davanti alle scuole è solo propaganda. E soprattutto un insulto per i napoletani.
Quelli onesti e laboriosi, che sono tantissimi.

Carlo Gambescia
Fonte: http://carlogambesciametapolitics.blogspot.com/
Link: http://carlogambesciametapolitics.blogspot.com/2008/01/l-emergenza-rifiuti-in-campania-e-la.html
7.01.08

P.S.
Sull'atteggiamento politico di Prodi si veda il bel post di Cloro (Agorà di Cloro): ( La dice lunga…. http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&p=13146#13146)


Citazione
Maria Stella
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 1429
 

Finalmente oneste parole di chiarezza.

Siamo stati invasi da una falsa informazione, ci si è limitati a trasmettere sensazionali spettacoli di falò, interviste che riescono a non lasciare nulla, si ascoltano e si dimenticano.
In sostanza si affannano tutti a spiegarci che, poichè si tratta di Napoli, non ci sono rimedi, assurdo.
La teoria più accreditata è che la gente sarebbe montata dalla camorra, per questo teme diossina e percolati cancerogeni.
Fosse anche in parte vero, ma chi ha tollerato che per 14 anni la camorra la facesse da padrona? Chi lascia circolare i camorristi impuniti?

Come mai contemporaneamente a pochi Km da Napoli, a Salerno, la raccolta differenziata si fa e funziona? Come mai a mercato san Severino, la raccolta differenziata funziona?
Se la camorra in questi e pochi altri luoghi della Campania, non la vince, cosa usano trecce d'aglio appese alle porte delle città?

Quante domande, senza risposta, quanta omertà, non nei Napoletani, ma nei media e "in alto loco"...

E questi atteggiamenti purtroppo non sono come vogliono farci credere circoscritti a Napoli, si stanno estendendo, il Lazio per esempio non è tanto meglio, si avvia bene al degrado totale

E i napoletani, secondo me, e quindi un po' dissento dall'autore del post, fanno benissimo a reagire con forza, che siano da esempio per tutti gli altri.
Non abbiamo a che fare con normali disservizi, ma con atteggiamenti criminale e criminogeni di persone che hanno in totale non cale l'interesse del Paese e dei suoi abitanti.
Se qualcuno viene in casa tua, la distrugge, fa ammalare i tuoi figli, ti toglie anche la dignità, che fai? Certo reagisci, e se costui insite a fare il prepotente, che fai?

Non credo sia giusto subire, non credo sia giusto lasciarsi tiranneggiare e sostanzialmente sbeffeggiare, paghiamo le gabelle, votiamo, seguiamo delle regole, perchè abbiamo sottoscritto in sostanza con la classe demandata a governare un patto, che si regge anche sulla fiducia che faranno i nostri interessi, e per questo prendono fior di soldoni (Come Commissario per i rifiuti Bassolino aggiungeva ai suoi emolumenti 10000 euro al mese), il patto qualcuno, e non solo Bassolino, ma anche la filiera dei burocrati, l'ha disatteso, con danni economici e per la salute incalcolabili, ed ora pare che si voglia mettere una pietra sopra, é vergognoso ed intollerabile


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dalemoni
Trusted Member
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Post: 89
 

La notizia dimenticata...
FONTE:
http://www.rainews24.rai.it/notizia.asp?newsid=72457
31 luglio 2007

Rifiuti. Rinvio a giudizio 28 indagati, tra cui Bassolino e Impregilo

I pm della Procura di Napoli Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo hanno
depositato la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dei
vertici dell'Impregilo, Fisia Italimpianti, Fibe e Fibe Campania,
del presidente della Giunta regionale campana Antonio Bassolino e
di altri 23 indagati nella indagine su presunte rregolarita' nello
smaltimento dei rifiuti in Campania. In totale sono 28 le persone
per le quali i magistrati inquirenti chiedono si vada a processo.

L'inchiesta della procura partenopea ipotizza reati di truffa e
frode in pubbliche forniture e ha gia' portato il 26 giugno scorso a
un provvedimento cautelare da parte del gip Rossana Saraceno di
sequestro preventivo di somme per 750 milioni alle societa' del
gruppo Impregilo - sequestro confermato dal Riesame il 25 luglio
scorso - e di interdizione alle societa' di contrattare per un anno
con la pubblica amministrazione nel settore rifiuti, interdizione
sulla quale il tribunale della liberta' deve ancora pronunciarsi
dopo il ricorso dei legali del gruppo.

Bassolino: "Mi si accusa senza prove e senza indizi"
Forte e' la sproporzione tra gli addebiti che mi vengono rivolti e
la mancanza non solo di prove, ma anche di qualunque serio indizio".
Cosi' il presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino,
commenta la richiesta di rinvio a giudizio avanzata nei suoi
confronti dai pm partenopei nell'ambito dell'inchiesta
sui rifiuti.

"Per quale ragione, per quale vantaggio avrei dovuto favorire
l'affidataria di una gara che per di piu' e' stata progettata,
bandita ed assegnata prima che diventassi presidente della
Regione?", aggiunge Bassolino.
"Dal punto di vista politico, e' chiaro a tutti che dalla vicenda
rifiuti ho tratto solo svantaggi. Cosi' come e' chiaro che non ho
certo tratto vantaggi di alcun tipo. La mia amarezza e' dunque
grande. Ma sono del tutto sereno, come possono esserlo quelli che
sanno, dentro di se', di non aver fatto nulla di
male. La mia fiducia nella giustizia mi porta a ritenere che
l'ulteriore corso della vicenda dimostrera' la mia assoluta
estraneita' ad ogni forma di illegalita"', conclude il governatore. (

La richiesta di rinvio a giudizio riguarda tra gli altri Pier
Giorgio e Paolo Romiti, l'ex amministratore delegato di Fibe Armando
Cattaneo, l'ex direttore tecnico Salvatore Acampora gli ex
subcommissari per l'emergenza rifiuti Giulio Facchi e Raffaele
Vanoli. Antonio Bassolino, che ha sottolineato piu' volte di
essere "sereno" e "tranquillo" rispetto il lavoro dei giudici, e'
indagato solo per quel che concerne il suo ruolo di commissario
straordinario per l'emergenza rifiuti fino al 2004.

L'indagine e' partita nel 2003 sulla base di denunce sul
funzionamento del trattamento dei rifiuti e delle discariche e su
una ipotesi di frode in pubbliche forniture il gip partenopeo
dispose nel maggio 2004 il sequestro degli impianti di combustibile
da rifiuti. Fibe, Fibe Campania e Fisia Italimpianti sono stati i
gestori unici dello smaltimento dei rifiuti in Campania dal 1998 al
decreto del novembre 2005, poi convertito in legge nel gennaio 2006,
che ha risolto d'autorita' il rapporto di affido da Regione e
societa'.

"Certamente l'evolversi della vicenda fara' piena luce sulla
questione rifiuti. La fiducia e il rispetto per la magistratura sono
massimi, ma altrettanto profonda e' la convinzione dell'onesta' di
Bassolino. E' un momento difficile e doloroso che va vissuto con il
coraggio di chi crede che alla fine la verita' non puo' che
emergere".

Cosi' il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino commenta la
richiesta di rinvio a giudizio della procura di Napoli nei confronti
di 28 indagati per presunte irregolarita' dello smaltimento rifiuti
in Campania tra cui il presidente della Giunta Antonio Bassolino
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FONTE:
http://www.canisciolti.info/news_dettaglio.php?id=6893
31 luglio 2007
Bassolino rinviato a giudizio nell'inchiesta sull'emergenza rifiuti
in Campania.

Bassolino rinviato a giudizio nell'inchiesta sull'emergenza rifiuti
in CampaniaLa Procura della Repubblica di Napoli ha depositato negli
uffici del Gip le richieste di rinvio a giudizio per 28 dei 29
indagati nell'ambito dell'inchiesta sull'emergenza rifiuti in
Campania. Truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato e frode
in pubbliche forniture sono i reati ipotizzati dai pm partenopei a
carico, tra gli altri, del presidente della Regione Antonio
Bassolino - commissario straordinario per l'emergenza dal maggio
2000 al febbraio 2004 - di Piergiorgio Romiti e Paolo Romiti,
vertici della Impregilo, affidataria dell'appalto dello smaltimento
dei rifiuti.

Fra i nomi degli indagati, che da oggi diventano imputati, l'ex
vicecommissario, Raffaele Vanoli, l' ex sub commissario Giulio
Facchi, tecnici del commissariato di Governo come Giuseppe Sorace e
Claudio De Biasio, gli amministratori delegati di Fibe, Armando
Cattaneo e Fisia, Roberto Ferraris. Le richieste dei pm napoletani
Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo, coordinati dal procuratore Camillo
Trapuzzano, arrivano dieci mesi dopo le notifiche delle conclusioni
delle indagini preliminari (che risalgono all'8 settembre del 2006).

Nei giorni scorsi, il Tribunale del Riesame aveva respinto, fra
l'altro, il ricorso sull'ordinanza del Gip Rosanna Saraceno:
provvedimento che dispone il sequestro di 750 milioni di euro del
patrimonio del gruppo Impregilo e delle controllate Fibe, Fibe
Campania e Fisia Italimpianti, e che conferma l'impianto accusatorio
della Procura.

Sarà noto nei prossimi giorni il nome del Gip che dovrà valutare le
ipotesi accusatorie: il termine (non perentorio) previsto dalla
legge è di cinque giorni dalla presentazione delle richieste di
rinvio a giudizio. Il codice prescrive anche che non passino più di
trenta giorni dall'assegnazione alla data dell'udienza preliminare:
un periodo di tempo che si dilata per la sospensione estiva delle
attività giudiziarie (fra il 1 agosto e il 15 settembre). La rosa
dei nomi che comprenderà quello del nuovo Gip esclude una decina di
giudici, già coinvolti in altre fasi dell'inchiesta.


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