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Gli "errori fatali" dei Governi.

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mincuo
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Io penso che se c'è chi è convinto ancora (e io credo che siano una buona parte, mentre l'altra invece ancora crede che siano ottime cose) che immigrazione e “multiculturalismo” siano “errori fatali dell'Occidente” significa che le elites hanno lavorato straordinariamente bene.
Perchè pensare che siano errori e non un lavoro ampio e precisamente pianificato, le cui conseguenze erano ampiamente previste e volute, sembrerebbe proprio il colmo della credulità.
E invece...

L'immigrazione e l'uso dell'islamismo radicale è solo una delle tante facce di quel lavoro ampio.

Il "multiculturalismo" cioè la “neo-lingua” creata per i teleutenti e poi divulgata anche tramite l'utile idiota il quale viene appunto all'uopo "attenzionato nei percorsi culturali" specie insegnanti, operatori sociali, informazione, ecc... e che in realtà è l'imposizione a forza, spacciata come “valore culturale”, di migrazioni massiccie e disordinate ("inevitabili" e "inarrestabili" tanto il telutente beve ormai tutto e il contrario di tutto. Poi quando chiudono le frontiere da un giorno all'altro in Francia non sono più “inevitabili”...Contrordine.) e che è esattamente programmato per sfasciare la società tradizionale e sostiturla con una Orwelliana, è soltanto la cosa più appariscente e più lampante delle tante altre che hanno programmato e promosso in decenni con lo stesso identico scopo finale.
La distruzione del linguaggio e del vocabolario. Della famiglia, con la scusa dei diritti dei gay, col femminismo prima e poi col gender, altro newspeak, tutte non soltanto per accompagnare e integrare evoluzioni di costume, ma declinate appositamente, contro prima e a sostituzione o equivalenza poi, di istituti e valori tradizionali. Arte, musica, letteratura con la “decostruzione”, altro newspeak. Il "politically correct" e i "diritti umani", e cioè la scusa per l'R2P [Right To Protect] e il rovesciamento del diritto Internazionale. I reati di opinione e il "razzismo" con altri newspeak introdotti: “omofobo” o “sessista” ecc... La "mobilità" e le meraviglie del “cittadino globale” cioè tradotto senza più un'identità, tanto per cambiare. I diritti delle minoranze, anche le più improbabili se vengono a fagiolo, che poi diventano sempre un'imposizione delle medesime alle maggioranze. La "colpa eterna” della cultura Occidentale mostrata solo come sfruttatrice e prevaricatrice e la promozione dell'inesistente o al meglio infima cultura "afro" (Altro newspeak, non è mai esistita questa importante “cultura afro”). La distruzione o standardizzazione al peggio di gusto, armonia, proporzioni, qualità, anche nell'effimero, con l' “informale” nella moda o il profluvio di programmi trash in TV. La promozione costante della dissacrazione spacciata come valore estetico o addirittura nelle Università come l'essenza stessa della creazione artistica, e la promozione della pornografia nelle forme più volgari, meccaniche e degradanti. La demonizzazione della tradizione, dell'identità, della nazionalità, della diversità, della radici. Il controllo informatico della privacy e la eliminazione progressiva del contante. Lo spappolamento dei cervelli, della capacità logica e critica, nonchè della stessa memoria, grazie anche alla "squola". Eccetera.... perchè queste sono solo un po' e solo quelle più evidenti. E sono solo enumerate, perchè di ognuna ci sarebbe da scrivere pagine sulle loro origini, che sono lontane, e poi sui protagonisti, sui metodi, sui finanziamenti, sulle organizzazioni, sui think-tank ecc...

Non il “multiculturalismo” e basta quindi. Ma molto, molto altro.

Anche Joe-Average o Mario-Rossi però, sul “multiculturalismo”, e cioè tradotto l'accettazione imposta a forza ai popoli e contra-legem e spacciato per valore culturale, di un'immigrazione spinta cinicamente sempre più oltre il sopportabile, e cioè la creazione programmata di conflitti etnici, religiosi e sociali tali da far invocare poi Stati di Polizia da parte delle stesse persone disperate, dovrebbe almeno cercare di fare il modesto pensierino che, anche ammesso che i Governi avessero commesso questi "errori fatali" per insipienza o cecità, poi avrebbero ben avuto 25 anni di tempo per osservarne le conseguenze e per rimediare.
Perchè non si tratta dell'errore di non aver “previsto”, ma anche di non aver mai nemmeno “visto” e per anni e anni.
Perchè le cose non sono mica nate il 13-11-2015 a Parigi.
La criminalità l'avevano vista, il degrado sociale delle periferie l'avevano visto, le tensioni crescenti le avevano viste, i casseurs delle banlieau e Londonistan li avevano visti, e per quanto riguarda gli attentati terroristici le Torri Gemelle del 9/11 del 2001 l'avevano visto, le bombe di Madrid del 2004 le avevano viste, quelle di Londra del 2005 le avevano viste. Solo per citarne qualcuno.
Ma da allora non hanno cambiato, hanno invece perseverato negli “errori fatali” e anzi hanno accelerato e aumentato progressivamente sempre più di anno in anno quegli “errori fatali”.
Nel frattempo hanno accelerato anche le altre cose elencate, ma soprattutto hanno accelerato le legislazioni, i regolamenti e i controlli che portano a Stati di Polizia. Che accetteranno di buon grado o meglio invocheranno a gran voce gli stessi cittadini esasperati.
Questo però lo illustrano meno al teleutente e all'utile idiota "attenzionato nei percorsi culturali" come si dice nel gergo della psicologia di massa.


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Ossimoro
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molti giovani con cui mi capita di parlare di certi argomenti, soprattutto studenti universitari, si sentono orgogliosamente cittadini globali...
Strabuzzano gli occhi come se sentissero una bestemmia quando si parla della necessità di fermare questa eccessiva immigrazione, quando si evidenzia che stanno destrutturando la nostra cultura, le nostre radici...
Liquidano il tutto - in tono sprezzante - come bieco complottismo...
sostengono questo sia lo "Zeitgeist" e si sentono fieri di farne parte...

Consumatori hi-tech non pensanti... Quando gli arriverà tra capo e collo una "tranvata" forse neanche saranno in sé per accorgersene...

Gli occhi sono stati chiusi. a questo punto sapere sei le azioni dei governi siano state inconsapevoli o deliberate serve?

Che tristezza....


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oriundo2006
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E' una forma di ipnosi di massa, che recide la capacità di reagire perchè questa ( che si nutre sempre di un quid di violenza e ribellione ) è assimilata ad una forma di violenza privata e dunque illecita in quanto rivolta a chi rappresenta la collettività, dunque allo stato. E' il porgere sempre l'altra guancia perchè è meritevole, santo e buono NON reagire MAI: chi è inoffensivo sta dalla parte giusta. I musulmani sono 'cattivi' perchè 'violenti': dunque quello che capita loro se lo meritano: e noi non dobbiamo neppure sapere il come ed il perchè.
I sociologi del tempo passato si sono spesso chiesti se l'origine dell'aggressività tedesca non risiedesse nella rigida morale luterana, con il culto dell'obbedienza all'autorità stabilita, sua pretesa infallibilità, la coercizione come 'naturale' sistema di rapporti sociali, l'obbedienza alla gerarchia come vettore di promozione sociale incontestata. Fu definita la morale della caserma ( prussiana ).
Bene, qui oggi si è andati oltre. La propria autodistruzione cognitiva e volitiva e dunque la propria spersonalizzazione ed adozione di un modello ESTERNO ( indotto dalla TV e da internet ) è fatta adottare come viatico del 'bene' assoluto sia in chiave 'politica' che nel foro interiore, cioè la coscienza, questo relitto di epoche oramai lontane in via di demolizione controllata. Non è più la disciplina esterna a comandare ma l'introiezione di una forma compulsiva di assenza di pensiero proprio è divenuta la vera e propria 'natura' di masse enormi. I ggiovani, a torto od a ragione ( data la diffusione di stereotipi comuni nel mondo intero ) se ne sentono naturali cittadini senza chiedersi altro che il pub alla moda, l'happy hour più in, e così via. Ho letto da qualche parte che tecniche raffinatissime sono all'opera per tutto ciò, tecniche che esulano dalle mie competenze ma che cito perchè non giudico 'naturale' tutto ciò, cioè in linea col passato, colle forme di dominio passato. Si tratterebbe di apparati tecnologici comandati con questo preciso scopo, depotenziare l'intelletto umano rendendo il cretinismo di massa ( ed individuale ) il mezzo migliore per comandare su miliardi di individui. Ed e' già tanto se riusciamo di quando in quando anche noi che lo sappiamo a sottrarcene...


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Arcadia
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@ alla red.

art. da home page!


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mincuo
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@Oriundo2006.
L'aggressività "innata" Tedesca non fatico proprio a credere che i "sociologi" moderni te l'abbiano più che illustrata. E naturalmente tu, a parte che conosci bene la storia, ma hai controllato, perchè mica sei uno che si beve qualunque cosa così....

I sociologi del tempo passato si sono spesso chiesti se l'origine dell'aggressività tedesca non risiedesse nella rigida morale luterana, con il culto dell'obbedienza all'autorità stabilita, sua pretesa infallibilità, la coercizione come 'naturale' sistema di rapporti sociali, l'obbedienza alla gerarchia come vettore di promozione sociale incontestata. Fu definita la morale della caserma ( prussiana ).

Perchè sta di fatto che i Tedeschi sono quelli che hanno fatto di gran lunga meno guerre di tutti, Inglesi, Francesi, Spagnoli...e degli Americani non ne parliamo nemmeno.
Il Prof. Quincy Wright ha stilato anche una tabella, dal 1480 al 1940 comprensiva di 278 guerre che hanno coinvolto Stati Europei con a fianco la percentuale del loro coinvolgimento.

ENGLAND__28%
FRANCE__26%
SPAIN__23%
RUSSIA__22%
AUSTRIA__19%
TURKEY__15%
POLAND__11%
SWEDEN__9%
ITALY__9%
NETHERLANDS__8%
GERMANY (INCLUDING PRUSSIA)__8%
DENMARK__7%

I "sociologi" non fanno poi notare ad esempio a Oriundo 2006 neanche una qualche pallida aggressività Inglese, che incidentalmente aveva un impero pari a un quarto del mondo e 500 milioni di persone.
Perchè forse quell'impero lo crearono col the, i pasticcini, il cricket e il bon ton, non certo con "l'aggressività". Nè i "sociologi" lì hanno notato l'influenza perniciosa del Calvinismo o "la morale da caserma" della British Royal Army. Curioso, no?
E naturalmente i "sociologi" non si sono accorti nemmeno che gli USA sono stati in guerra 222 anni dei 239 della loro esistenza "pacifica".
Quanto alle cause e responsabilità dei Tedeschi per la prima guerra mondiale deve essere rimasto qualche libro delle scuole medie e naturalmente "l'informazione" e i "sociologi" perchè a partire da Sydney Bradshaw Fay e Charles Tansill nel 1930 per finire a Ruth Henig nel 1990 non c'è più stato nessuno storico decente a sostenerla.
E anche per la seconda guerra mondiale c'è parecchio da discutere.
E già A.P. Taylor, pure un anti-Tedesco, non solo anti-nazista, e pur nel clima imposto, ci ha scritto un libro ancora nel 1960, e non è certo l'unico. Ed esiste poi tutta la documentazione diplomatica a partire dagli White Books, nonchè quella economica.
Però i "sociologi" non devono averli letti.
E comunque è il "concetto" che conta. E come diceva qualcuno se i fatti insistono a non collimare, cancelliamo i fatti, che problema c'è....

E' il politically correct di cui parlavo sopra. E anche qualcosina di più profondo, che non è neanche appena accennabile qui.
Le persone le allevano, senza che se ne rendano conto, specialmente quelle molto fiere di [i]"non portare il cervello all'ammasso"[i] così:

E basta sempre meno...


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mda1
 mda1
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ma infatti i veri colpevoli non sono quelli che hanno premuto il grilletto, europei da una generazione.
i veri colpevoli sono europei da numerose generazioni.
ne sono consapevole.


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spadaccinonero
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ti leggerei con maggior interesse se utilizzassi meno inglesismi, mincuo

ma penso che della mia opinione non ne te può fregar di meno

😆


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mincuo
Illustrious Member
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ti leggerei con maggior interesse se utilizzassi meno inglesismi, mincuo

ma penso che della mia opinione non ne te può fregar di meno

😆

Di ardui e faticosi inglesismi ci sono solo il nome degli Stati.
I nomi e cognomi purtroppo non sono Italiani.
E gli White Books, che sono una raccolta di documenti diplomatici, si chiamano così, non Libri Bianchi.
Un po' tipo "computer" che si può anche chiamare "elaboratore elettronico programmabile" volendo, ma...


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spadaccinonero
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ti leggerei con maggior interesse se utilizzassi meno inglesismi, mincuo

ma penso che della mia opinione non ne te può fregar di meno

😆

Di ardui e faticosi inglesismi ci sono solo il nome degli Stati.
I nomi e cognomi purtroppo non sono Italiani.
E gli White Books, che sono una raccolta di documenti diplomatici, si chiamano così, non Libri Bianchi.
Un po' tipo "computer" che si può anche chiamare "elaboratore elettronico programmabile" volendo, ma...

vabbé mincuo, mi riferivo ad altri termini che si possono benissimo utilizzare in italiano...

fa molto pd...

molto ammmericcan driiimm del katz

8)

p.s. mi riferivo al post iniziale se non l'avessi capito


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mincuo
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Ah sì scusa, hai ragione, c'era anche "cricket" in effetti.
Chiedo venia. La prossima volta scriverò: "sport di squadra praticato con mazza, palla e guantone".

P.S. "Bon ton" è Italiano. E anche "the" è Italiano, variante di "tè". (Sabatini-Colletti).

Altro non c'era. Quindi ti riferivi a "cricket".

O scassavi i maroni al prossimo. [Dialettale].

Non penso quello iniziale. Accà nissuno è fesso. [Dialettale].


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makkia
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Posso fare l'avvocato del diavolo?

Non obietto niente sulla pianificazione dell'istupidimento dell'homo occidentalis. Quelle del post d'apertura sono in maggioranza "constatazioni", molto più che "opinioni".
E, come ha premesso mincuo, anche quelle che possono sembrare opinioni hanno dietro una convinzione/logica che lui non ha dettagliato per motivi di spazio. Il che spiega perché su alcune mantengo qualche dubbio, che comunque non inficia la sostanza del discorso portato avanti.

Detto questo.
Il piano, per quanto riguarda l'immigrazione, sarebbe dunque:
- immigrazione di massa
- deliberata non-integrazione
- creazione dei ghetti, che sono focolai di conflitto
- conflitto ed esasperazione degli autoctoni
- richiesta acritica del "pugno di ferro"
- totalitarismo

L'esplosione del conflitto è una conseguenza naturale. La sociologia ha avvertito (per quanto mi ricordo io, da sempre): passato il 5% di presenze "aliene", scatta il problema del razzismo. Piace o non piace, siamo fatti così. Si può accettare l'esistenza del dato di fatto e cercare di affrontare il problema (soluzioni ci sono ma non sono certo boiate come lo jus soli o i proclami all'integrazione). Oppure si può ignorare e allora si cercano grane, e grosse.

La domanda che mi sorge: è possibile inquadrare gli attacchi a Londra, Parigi, Madrid, Twin Towers come parte della stessa strategia in atto nelle banlieu, a Ferguson, in Inghilterra?

A me sembra che gli attentati non abbiano esecutori inconsapevoli, che si ribellano (a torto o a ragione) alle condizioni di vita impostegli dalla società occidentale. C'è una regia che va ben oltre il disordinato malessere delle masse immigrate. E non sono per niente convinto che questa regia sia culturale o religiosa. E' militare e sotto la supervisione, se non direttamente l'orchestrazione, dei servizi occidentali. Questo mi sembra del tutto ragionevole pensarlo.

La domanda è: data l'estremo impatto sulla psicologia collettiva e l'accelerazione al processo totalitario che questi attentati hanno, perché "tirarla in lungo" a questo modo?
Perché sono così dilazionati nel tempo? Se rivolte e attentati fanno parte dello stesso piano, perché danno il tempo alla canea mediatica di calmare le acque? (a parte i lettori di CDC, chi si ricorda più dei disordini di Los Angeles? prima di quelli del 2011 ci furono quelli per Rodney King e quelli degli anni '60, cantati da Bob Marley)

Avvocato del diavolo nel senso di chiedere:
Siamo sicuri che multiculturalismo e terrorismo siano parte dello STESSO piano?

E' proprio-proprio impossibile che ci siano due differenti strategie/fenomeni?

- Da una parte la politica sia veramente miope e veramente non si accorga di come la marea monta. I politici che sembrano niente più che stupidi e arroganti burattini sono la stragrande maggioranza, né si capisce perché la "stupidificazione" dovrebbe risparmiare la classe dirigente. (il confronto con gli Andreotti, Kohl, Kissinger, ma anche Putin, Lavrov è impietoso).

- Dall'altra le unità terroristiche sono micidialmente efficaci, ma la loro gestione è lasciata alle strutture militari/intelligence (non elettive), che sono il vero braccio delle élite. Finora sono state usate esclusivamente per creare il casus belli o combattere le proxy war. Scopi esclusivamente militari (ci includo la maratona di Boston, che ha fatto passare la polizia come corpo militare e non più civile). E una volta ottenuto il risultato, si torna alla retorica del buonismo, calmando quel malcontento popolare tanto propedeutico al totalitarismo.

Avrei anche altri dubbi, sempre a proposito, ma per ora basta così.


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oriundo2006
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Cito:''..L'aggressività "innata" Tedesca..''. Questo te lo sei sognato tu. Non ho proprio detto questo. Ho semplicemente fatto un raffronto tra le conclusioni della 'Personalità autoritaria' di Adorno e alt. ( senza citare nulla perchè non mi piace essere un presuntuoso nè ho voglia di farmi incensare da altri ) e la situazione attuale, che si apre a prospettive se possibile ben peggiori. Ho già rimarcato il dileggio cu tu esponi chi commenta, e neppure sfavorevolmente, quanto tu sentenzi. Se hai bisogno di questo per crederti un grand'uomo, ebbene cadi male con me...
P.S.: il libro è ponderoso ma le conclusioni facilmente riassumibili: la responsabilità della nascita del nazismo e della follia bellica è della 'mentalità' che privilegia l'adesione all'autorità in modo assolutamente acritico, mentalità preparata da secoli di religiosità interiorizzante il comportamento gregario ( dunque di conseguenza etnocentrismo in grado massimo ) ed ossequiente verso il potere ( dunque: assenza di scrupoli nell'obbedire agli ordini, a qualsiasi ordine ). Il libro fu scritto da ebrei fuoriusciti dalla Germania e riparati negli Usa. E' dunque un esempio di analisi sociologica 'di parte' ma compiuta da pensatori di grande vaglia e con un apparato critico datato ma di prim'ordine. Oggi la 'mentalità autoritaria', ovvero le basi psicologiche su cui si è retto storicamente il Potere, ha vinto attraverso il suo contrario: facendosi libertinismo irresponsabile e sciolto da ogni remora, anche e sopratutto morale MA coerente con altri imperativi categorici ugualmente pervasivi della coscienza comune. Il che rende impossibile una critica fondata sulle basi anzidette ( etnocentrismo innanzitutto ) e che prepara la discesa verso società e anomiche e autoritarie e sopratutto prive di un linguaggio razionale comune. Naturalmente sono aperto a critiche a quanto ho detto, ma sensate: non fraintendimenti per imporre idee che non ho espresso.


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istwine
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la promozione dell'inesistente o al meglio infima cultura "afro" (Altro newspeak, non è mai esistita questa importante “cultura afro”).

mincuo, ti va di approfondire questo passaggio qui? Anche qualche riferimento, poi farei da me eventualmente.

PS: oriundo, io ci andrei piano sugli elogi a quelle tesi adorniane.


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spadaccinonero
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mi riferisco a :

gay
gender
newspeak
politically correct
right to protect
ancora newspeak
ancora newspeak (e so 3)
trash
think thank

adesso la finisci con questo tuo tono da superiore del dick?


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mincuo
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Ecco appunto oriundo 2006. Adorno. Una delle colonne del:

Innato lì è implicito. Nemmeno troppo. "la coercizione come 'naturale' sistema di rapporti sociali".
D'altronde la scuola di Francoforte ha creato appositamente la pippa della "personalità autoritaria", che tralascio qui, dato che non è il caso e la sede adatta, di specificare da cosa e da chi "in realtà" deriva.

P.S. Naturalmente le comparazioni di altri popoli piuttosto esaustive che ho fatto, e che la Scuola di Francoforte, guarda caso, non s'è sognata certo di analizzare e giudicare allo stesso modo, pur essendo TUTTI quelli molto più "aggressivi" nei fatti dei Tedeschi, non contano.
Nè ti è venuto in mente alcunchè sul motivo.
Nè ti è venuto in mente che scientificamente è un'idiozia palese stigmatizzarne proprio uno solo, è per di più il meno aggressivo storicamente, e che si tratti invece di una semplice calunnia, vestita di presunta scientificità, e buona però come quasi tutte quelle analoghe per il teleutente tipo.
E ancor più per l'utile idiota, perchè poi lui la diffonde convintamente.
Tanto quello è stato già accuratamente "attenzionato nei percorsi culturali" (e pure quelli logici, e anche l'inconscio, se è per quello) per cui non c'è alcun pericolo di avere risultati differenti dal previsto.


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