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Grillonomics, Stiglitz e Fitoussi lavorano al programma econ


Simulacres
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Il premio Nobel Joseph Stiglitz e il francese Jean-Paul Fitoussi "lavorano al programma economico di Beppe Grillo": i due economisti sono stati "sondati" per "consolidare la dottrina economica del M5S" e l'economista italiano Mauro Gallegati fa da coordinatore. La "Grillonomics" è alla ribalta di Les Echos: mentre i 163 parlamentari eletti si preparano al loro compito, il quotidiano economico francese nota che "tutti gli sguardi cominciano a convergere sul ‘programma economico' di Beppe Grillo, ancora limitato a una pagina e mezza sul sito del M5S".

Secondo Les Echos, dell'input di premi Nobel ed economisti c'è proprio bisogno per "irrobustire" la piattaforma economica del M5S, "ancora scheletrica" sulla carta. 
Gallegati, docente all'università di Ancona, dice che gli daranno una mano Bruce Greenwald della Columbia University di New York e Jean-Paul Fitoussi. "Ma il vero ‘sponsor' se non ispiratore del programma economico del M5S, basato sulla decrescita e sullo sviluppo di energie proprie, è soprattutto il premio Nobel Joseph Stiglitz", di cui Greenwald è uno dei più stretti collaboratori a New York. Tre anni dopo avere partecipato al Woodstock Cinque Stelle di Grillo, che aveva riunito 30mila persone a Cesena, nel settembre 2010, l'economista americano, scrive Les Echos, "si appresta a pubblicare un articolo con Mauro Gallegati sulla ‘filosofia economica' del M5S".

In realtà, il premio Nobel per l'Economia, "grande avversario" insieme a Paul Krugman della politica d'austerità europea, intrattiene un dialogo con Grillo da diversi anni, osserva Les Echos. Un suo video messaggio sulla globalizzazione è sul blog del M5S. 
Oltre all'introduzione di un "reddito di cittadinanza" per tutti, precari compresi, il cui costo è stimato in 20-30 miliardi di euro, il programma economico del M5S – riassume Les Echos - sostiene "la riduzione del debito pubblico attraverso forti interventi sul costo dello Stato con la lotta contro lo spreco e il ricorso a nuove tecnologie per consentire al cittadino l'accesso alle informazioni e ai servizi senza avere bisogno di intermediari". Prevede anche l'abolizione delle stock-option e delle cascate di holding per le società quotate.

L'economia, secondo Le Monde, ha avuto un posto marginale nella campagna elettorale italiana. Nell'articolo a tutta pagina sui due populismi dell'Italia, lo storico Jacques de Saint Victor scrive di non riuscire a comprendere come mai il populismo della protesta sia riuscito a imporsi in un Paese che ha "un debito colossale", che avrebbe dovuto spingere gli elettori a un voto prudente. 
In realtà, "i principali temi della campagna non hanno riguardato, come in Francia, le questioni economiche ma le questioni etiche". "L'essere umano è fatto così: teme quello che lo minaccia, non quello che sopporta". Così, gli elettori si sono concentrati sull'onestà delle élite che ha imposto loro i sacrifici. E i temi della corruzione hanno dominato le elezioni, marginalizzando gli argomenti degli esperti, in primo luogo quelli di Mario Monti. "Eccellente tecnico", Monti - secondo Saint Victor - non ha visto che dietro il debito si è profilata una crisi politica "ben più grave".

Il successo di Grillo "forse ha avuto il merito di aprire gli occhi degli esperti europei sulle politiche da usurai che corrodono, come negli anni ‘30, la democrazia parlamentare". Saint Victor dice che sarà forse "l'ultimo paradosso" di Grillo: l'ex comico potrebbe essere "colui che condurrà a rimettere in causa in Europa le politiche d'austerità". A meno che il suo rifiuto di fare politica non lo trasformi in "un nuovo angelo dell'Apocalisse". 
Le idee di Grillo di fare default sul debito e indire un referendum sull'euro sono quelle che più inquietano la stampa estera. Proposte "radicali", scrive sul Financial Times Gideon Rachman: Grillo "ha parlato di fermare i pagamenti sull'enorme debito nazionale e ha flirtato con l'idea che l'Italia lasci l'euro. La maggior parte dei politici tradizionali trattano queste idee come un brutto scherzo. Ma, a meno che non trovino un modo di andare avanti che appaia più attraente di altri cinque anni d'austerità, Grillo e i suoi imitatori potrebbero essere gli ultimi a ridere in Italia".

Durante la campagna, il Movimento Cinque Stelle ha dato ai politici la colpa della recessione e ha sostenuto una piattaforma per "ribaltare l'austerità fiscale di Monti", ricorda oggi un lancio dell'agenzia statunitense Bloomberg.
L'articolo della Bloomberg mette in evidenza che, secondo due senatori che hanno chiesto l'anonimato, il partito di Grillo "potrebbe considerare l'abbandono dell'aula del Senato per consentire di formare un governo e sbloccare l'impasse".

Il M5S - spiega l'agenzia - "sta cercando di influenzare il programma del prossimo governo italiano" e chiederebbe concessioni sulle politiche da portare avanti in cambio dell'abbandono dell'aula. 
Quali politiche? I rappresentanti Cinque Stelle – nota la Bloomberg - hanno detto che si concentreranno su questioni come sradicare la corruzione, proteggere l'ambiente e fornire stimolo alle piccole imprese.

di Elysa Fazzino

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-03-05/grillonomics-stiglitz-fitoussi-lavorano-162600.shtml?uuid=AbXB4qaH&fromSearch


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Solounintervento
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"consentire al cittadino l'accesso alle informazioni e ai servizi senza avere bisogno di intermediari". Prevede anche l'abolizione delle stock-option .....

Cioè disoccupazione in larga scala e non incentivazione dei collaboratori a conseguire risultati mediante assegnazione di stock-option.
Nessun reddito di cittadinanza può sostituire la ricchezza e l'esperienza che apporta il lavoro.
Mi pento di aver dato fiducia al movimento.


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Saysana
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"consentire al cittadino l'accesso alle informazioni e ai servizi senza avere bisogno di intermediari". Prevede anche l'abolizione delle stock-option .....

Cioè disoccupazione in larga scala e non incentivazione dei collaboratori a conseguire risultati mediante assegnazione di stock-option.
Nessun reddito di cittadinanza può sostituire la ricchezza e l'esperienza che apporta il lavoro.
Mi pento di aver dato fiducia al movimento.

Io sono 34 anni che lavoro e' neanche so cosa siano le stock option (per modo di dire) e come me credo che ci sia qualche decina di milioni di italiani... e tu ti preoccupi di stock option?

Hai sbagliato decisamente voto,sono d'accordo con te.


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Solounintervento
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Io sono 34 anni che lavoro e' neanche so cosa siano le stock option (per modo di dire) e come me credo che ci sia qualche decina di milioni di italiani... e tu ti preoccupi di stock option?

Mi preoccupa soprattutto l'assenza di intermediari e poi anche il non incentivare i collaboratori mediante stock di azioni.

Assenza di intermediari nei servizi significa metropolitana senza bigliettai ed autisti, tagli di personale di segreteria,automazione spinta nella produzione etc etc.

La piaga della crisi economica è sulla pelle di tutti i lavoratori, abolire le stock option significa fare un grosso favore alle multinazionali.

Inferire uno scossone al sistema politico paludato ed autoreferente mi è sembrata buona cosa. Si è sempre in tempo per ritornare sui propri passi.


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Saysana
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Io sono 34 anni che lavoro e' neanche so cosa siano le stock option (per modo di dire) e come me credo che ci sia qualche decina di milioni di italiani... e tu ti preoccupi di stock option?

Mi preoccupa soprattutto l'assenza di intermediari e poi anche il non incentivare i collaboratori mediante stock di azioni.

Assenza di intermediari nei servizi significa metropolitana senza bigliettai ed autisti, tagli di personale di segreteria,automazione spinta nella produzione etc etc.

La piaga della crisi economica è sulla pelle di tutti i lavoratori, abolire le stock option significa fare un grosso favore alle multinazionali.

Infierire uno scossone al sistema politico paludato ed autoreferente mi è sembrata buona cosa. Si è sempre in tempo per ritornare sui propri passi.

Scusa ma credo che tu non abbia seguito attentamente quanto detto da Grillo ed il M5S... qui non si tratta solo di stock option o asenza d'intermediari, qui si deve cambiare proprio il sistema, decrescita felice, meno lavoro.
Io sarei pronto ad una cosa del genere anche se si trattasse di diminuire il mio "tenore" di vita che gia' non e' un gran che', immagino chi stia entrando o sia gia' nella miseria piu' nera possa anche essere piu' pronto di me... e ce ne sono tanti adesso.

Oltretutto faremmo sicuramente un favore alla nostra salute e al nostro pianeta, come effetto secondario.

Ci vorra' tempo e nulla e' sicuro ma se non ci si prova, ora, non lo sapremo mai.


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Solounintervento
Honorable Member
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Ho sempre seguito il blog di Grillo fin dagli albori, anche se non assiduamente.
Il biologico non è una novità per me, fin dai tempi lontani, quando ancora non era di moda e non esistevano supermercati biologici, acquistavo e continuo ad acquistare alimenti e prodotti biocompatibili e del mercato equo e solidale.
Proprio perchè conosco quel settore e i temi proposti dai suoi cultori, posso affermare che non è tutto rose e fiori e che la cosiddetta "decrescita felice" non può esistere. E' , a mio giudizio, lo specchietto per le allodole al fine della proletarizzazione della popolazione occidentale.

Ricordo quando su una nota rivista del settore leggevo del carburante bio e di come scuotessi la testa nel pensare che immense distese coltivabili per debellare fame e povertà fossero destinate al vezzo dell'automobilina della persona bio. Infatti, immense distese dell'america latina sono state destinate a questo scopo.

Per adibire le abitazioni al bio o costruirne di nuove i costi da sopportare
sono circa il sestuplo dei costi dei materiali di ordinario mercato e vorrei vedere il popolo del reddito di cittadinanza essere in grado di affrontare queste spese.

Non desidero dilungarmi nelle mie motivazioni perchè non desidero annoiare chi legge;ma potrei continuare e riempire pagine e pagine.

Inoltre, correrei il rischio che le mie parole possano essere fraintese e suscitare le rimostranze di chi a queste proposte crede ciecamente.


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Gattonerosso
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Evvai, che anche Fitoussi smentisce:

http://www.giornalettismo.com/archives/813613/la-bufala-di-fitoussi-che-lavora-per-beppe-grillo/

“Apprendo con sorpresa dai giornali che starei lavorando sul programma di Beppe Grillo. Non conosco Beppe Grillo, non l’ho mai incontrato e non sono né sarò il suo consigliere”: lo scrive in una nota diffusa all’ANSA a Parigi, l’economista francese, Jean-Paul Fitoussi.


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mincuo
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Prealtro io seguo Stiglitz, e per lui almeno è un segreto. Almeno fino al 6 Marzo lo era. Poi non so come mai per lui sia così un segreto quando il M5S lo dichiara. Boh.


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sandman972
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Poi non so come mai per lui sia così un segreto quando il M5S lo dichiara. Boh.

Ho fatto una ricerca veloce, e la frase incriminata da quel che mi risulta è una delle sparate di Grillo, che ha dichiarato (prima delle elezioni) "Il nostro programma economico l'ha scritto Stiglitz", con la sua solita parlata genovese da cabarettista. Non ho trovato nessun altro riferimento a questa collaborazione, ne da parte di iscritti al M5S ne da parte sua. Da quel che si sa, effettivamente le idee economiche sarebbero basate su quelle di Stiglitz ma senza un intervento diretto.

Grillo è solo un altoparlante per fare rumore ed attirare l'attenzione sul movimento, a mio parere; le sue frasi non sono da politico ma da comico. Al di la del fatto che (a questo punto) dovrebbe stare attento a come dice le cose, trovo incredibile l'accanimento da parte di tutti i media che stanno mettendo in croce e rivoltando come un calzino ogni minima gaffe, errore, frase del fondatore del M5S. Se riservassero lo stesso trattamento a qualsiasi altra figura politica ne verrebbero fuori dei faldoni stile Britannica.

Quando si parlava di "guerra" immagino si intendesse questo.


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