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Gross: "La supernova del credito esploderà"


ilnatta
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C'e' il rischio di una "esplosione stellare" delle attivita' creditizie, Parla il re dei bond e gestore di PIMCO, che cita la teoria di Minsky. I soldi vanno a un numero sempre maggiore di creditori e speculatori e sempre meno all'economia reale. Oggi ci vogliono $20 di credito per creare $1 di Pil.

NEW YORK (WSI) - E' l'inizio del "big bang" per i mercati creditizi, secondo il re dei bond Bill Gross, manager del maggiore fondo obbligazionario al mondo, Pimco. La creazione del credito nel sistema bancario moderno inizia sempre con un deposito iniziale e continua con l'espansione redditizia di quel deposito, tramite la pratica molto comune della leva del debito (leverage). E' in questo modo che si formano anche le bolle del credito.

Le banche e altri istituti di credito non tengono mai nei loro caveau il 100% di quei depositi. Anzi, ne tengono spesso una porzione molto ridotta. E' da queste 'modus operandi' che nasce il concetto di "riserve frazionali".

Da quel deposito di partenza si assiste a una esplosione di 10 volte tanto delle attivita' di prestito, ottenuta facendo leva sui soldi di partenza. E' l'equivalente del bing bang, ma per la finanza moderna, secondo il noto gestore.

Con il credito in espansione, secondo il modello economico descritto nella teoria di Hyman Minsky il sistema dei prestiti prende la forma di una finanza alla Ponzi. Una situazione in cui il debito cresce nel tempo per l’impossibilita' di fare fronte agli oneri per interessi e ammortamenti, come avviene ad esempio quando si specula sull’aumento di prezzo di un immobile, ricorrendo a prestiti sempre nuovi per pagare le rate del mutuo.

Ecco cosa dice la sua teoria economica: il sistema prendera' soldi a prestito a basso costo e sara' auto sostenibile (quella che chiama finanza "hedge"). A quel punto il sistema guadagnera' coraggio, fara' sempre piu' leva sul debito in modo speculativo. Per farlo avra' bisogno di un ammontare sempre maggiore di credito per ripagare in tempo i debiti.

Infine, la fase finale di questo schema malsano (ossia quando il sistema avra' bisogno di ulteriore credito per coprire i pagamenti sugli interessi sempre piu' alti) si tradurra' in un'accelerazione dell'inflazione e per finire in una "esplosione stellare". Alla quale gli Stati Uniti non sono poi cosi' distanti, secondo Gross.

Il concetto di Minsky, sviluppato circa mezzo secolo fa dopo la fase di decoupling del dollaro dall'oro nel 1971, era principalmente un modello ciclico ristretto che riconosceva il passaggio da una fase di recessione a quello di ringiovanimento, una volta che la leverage creditizia del sistema torna a livelli normali.

Questo pero' era 50 anni fa. Minsky non avrebbe probabilmente mai immaginato i livelli a cui sarebbe arrivata la creazione di credito, che sta sperimentando un vero e proprio balzo iperbolico negli Usa (vedi grafico). Basti sapere che quando l'economista ha formulato la sua teoria a inizio Anni 70, il credito circolante in Usa era pari a soli 3 mila miliardi. Oggi arriva a 56.000 miliardi e continua a crescere a passo spedito.

Un mostro creditizio che richiede continuamente della benzina che lo alimenti, proprio come una stella supernova che si espande, si espande e poi inizia a consumarsi fino a che non esplode. Il termine supernova identifica un'esplosione stellare estremamente energetica. Ma per usare le parole del poeta T.S. Eliot, "questo e' il modo in cui finira' il mondo, non con uno scoppio, ma con un piagnucolio" (dalla poesia "Uomini Vuoti").

Ogni dollaro in piu' di credito sembra creare sempre meno calore. Negli Anni 80 ci volevano infatti quattro dollari di nuovo credito per generare un dollaro di Pil reale. Negli ultimi dieci anni quella cifra e' salita a $10 e dal 2006 20 dollari, producendo gli stessi risultati.

Lo stadio a cui e' arrivato lo schema finanziario alla Ponzi del 2013 fa si che i soldi vanno a un numero sempre maggiore di creditori e speculatori di mercato e sempre meno all'economia reale. Che sia con un piagnucolio o con'esplosione, la bolla scoppiera', per il semplice fatto che non puo' crescere all'infinito.

http://www.wallstreetitalia.com/article/1490800/alert/gross-la-supernova-del-credito-prima-o-poi-esplodera.aspx

mincuo, sbaglio o l'articolo fa la solita confusione sulla riserva frazionaria? minsky non è invece sostenitore della moneta endogena creata dalle banche? chi mistifica, Gross o l'articolo?


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Truman
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Minsky
( http://en.wikipedia.org/wiki/Hyman_Minsky
http://it.wikipedia.org/wiki/Hyman_Minsky )

era più interessato ai grandi cicli economici che alla creazione del denaro. L'articolo è quindi incentrato su come si creano le bolle più che discettare su tale creazione. Però viene esplicitamente considerato il contributo delle riserve (nel senso che la bolla è legata a una diminuzione delle riserve) e qui mi appare in netto contrasto con le assunzioni di mincuo, il quale non vuole riconoscere il ruolo delle riserve.

A me (e all'estensore dell'articolo) il ruolo delle riserve appare chiaro, anche tramite il suo volto complementare, la leva finanziaria.


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istwine
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mincuo?

Il filone moneta endogena è vecchio di 150 anni, altro che. E pure Minsky ovviamente lo condivideva, essendo studioso post-keynesiano.


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ilnatta
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si a quello mi riferivo Truman, il ruolo delle riserve. il ciclo economico con la moltiplicazione del credito penso siano molto legati. quindi Istwine questo tale Gross a che gioco gioca secondo te? tira in ballo la riserve frazionaria per coprire altro? anche se mi vien da pensare che forse non sarebbe poi così importante, sempre di previsioni sbagliate da parte delle banche parliamo (e truffe). che scusa è quella che tirano in ballo gli austriaci dicendo "è colpa della BC perchè è lei che da denaro a buon mercato invitando alle bolle"? un strunzata no?


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ilnatta
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a) Il moltiplicatore creditizio
È noto il principio loans make deposits (i prestiti creano i depositi), che fu compendiato nell'altra espressione: creazione del credito ex nihilo. La dimostrazione del principio è molto semplice. Tizio deposita presso una banca 100 unità di contanti; la banca in virtù di tale disponibilità apre una linea di credito a Caio per 90 unità. Caio utilizza il fido traendo sulla banca un assegno di cui è beneficiario Sempronio. Se Sempronio non chiederà di tradurre l'assegno in contanti, lo verserà in conto presso la banca. A questo punto la banca avrà un debito verso Tizio di 100 e verso Sempronio di 90; un credito verso Caio di 90; disponibilità in cassa di 100. Il processo può continuare con un altro prestito a Mevio, che tirerà un assegno a favore di Quinto, che lo verserà su un proprio conto presso la banca. E così via.La creazione del credito ex nihilo poggia sulla concessione di prestiti i quali, utilizzati mediante emissione di titoli di credito (moneta scritturale), determinano successivi versamenti in un conto di deposito. L'uso dei fidi non in contanti e la negoziazione della moneta scritturale per il versamento sono il fondamento del principio loans make deposits, ossia del moltiplicatore creditizio.Tale moltiplicatore trova la prima origine in un deposito in contanti, successivamente nell'uso dei prestiti mediante moneta scritturale e, quindi, nell'uso della medesima nel regolamento degli scambi, sicché i beneficiari dei pagamenti sono indotti a versarne presso una banca il controvalore.Il meccanismo descritto darebbe al sistema bancario un potere notevole di espandere le grandezze negoziate, quanto più cresca l'uso della moneta scritturale nel regolamento degli scambi e quanto meglio funzionino gli accordi di compensazione e il sistema dei conti interbancari. Il potere sui mezzi di pagamento toglierebbe spazio alla politica delle autorità monetarie e quindi, per evitare o attenuare una tale conseguenza, è stata introdotta la disciplina della riserva obbligatoria in contanti. Il perno del moltiplicatore creditizio diviene così la moneta di base in circolazione, ossia quei valori che servono per la costituzione delle riserve bancarie: tipicamente i contanti.I contanti sono indispensabili negli scambi al minuto e per i pagamenti nei confronti dell'amministrazione pubblica e parapubblica. La fonte dei contanti per le banche sono perciò le famiglie e in genere le aziende di consumo, mentre le imprese, aziende di produzione, usano prevalentemente la moneta scritturale.

http://www.treccani.it/enciclopedia/banca-e-sistema-bancario_(Enciclopedia_delle_Scienze_Sociali)/

qui dice "i prestiti creano i depositi" e parte con l'esempio di uno che deposita. cosa mi sfugge?


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Truman
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qui dice "i prestiti creano i depositi" e parte con l'esempio di uno che deposita. cosa mi sfugge?

Ho provato a indagare dietro sollecitazione di mincuo e ho trovato che questa è una schematizzazione così semplificata del funzionamento delle banche da essere grottesca. La discussione era qui:

www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=10744

La mia sensazione è che nell'enorme complessità dei flussi interbancari e della generazione di liquidità con i mezzi più fantastici qualcuno dimentichi che all'origine di tutto ci sono i depositi. Certamente è un caso limite quello in cui si va a guardare i depositi. Il problema è che negli ultimi tempi il limite spesso è stato raggiunto.


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Georgejefferson
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Natta,qui un estratto di Istwine da un thread su CDC di piu o meno un anno fa...abbastanza chiaro l'argomento:

ISTWINE HA DETTO

Se la domanda è "le banche prestano dal nulla?" La risposta è sì, e in quantità molto maggiori del modello previsto dalla riserva frazionaria. Le riserve bancarie sono conti elettronici di "moneta di banca centrale" che servono a finalizzare i pagamenti o a soddisfare le richieste di riserva obbligatoria (dove prevista, visto che Canada, Australia, UK, Norvegia, Svezia per esempio, non ce l'hanno). Difatti la riserva obbligatoria è uno strumento che la Banca Centrale utilizza per controllare il tasso d'interesse overnight prefissato. L'unico limite al prestito delle banche commerciali è dato dal capitale di garanzia, secondo gli schemi Basilea II (non ricordo se il III sia già entrato in funzione). Le riserve bancarie (quella che comunemente si chiama liquidità) serve solo a finalizzare un pagamento, se per esempio tu Individuo A che hai un conto nella Banca A, devi pagare un Individuo B che ha il conto nella Banca B, allora la Banca A addebita il tuo conto e sposta riserve bancarie (che per intenderci è la base monetaria, detta anche moneta di banca centrale) nel conto della Banca B (non per forza, possono anche compensarsi debiti e crediti senza coinvolgere riserve bancarie).

Ma se tu chiedi un prestito alla banca commerciale, essa valuta se sei uno che garantisce, e poi scrive + 100 - 100, senza toccare i depositi che ha, per il semplice fatto che la logica è "i prestiti creano i depositi" e non, come credono i monetaristi, "i depositi creano i prestiti". Quando tu ripaghi il prestito, la banca cancella il debito e il credito e incassa gli interessi. Fine. Ha creato il prestito dal nulla? sì. Quando dicono "utilizza i soldi dei depositi" la cosa non significa nulla, perché le banconote non hanno nessuna relazione con l'ammontare dei prestiti, né la banca si sogna di scalare i depositi degli altri clienti, per prestare a te. Ciò che i monetaristi non capiscono è che le riserve bancarie non hanno nulla a che vedere con i prestiti, difatti le banche raramente badano all'ammontare di riserve bancarie che hanno, né un aumento di esse (tipo il rifinanziamento a lungo termine della BCE di pochi giorni fa) aumenta la possibilità delle banche di prestare. Questo è confermato da nientepopodimenoche i banchieri centrali da anni e anni. L'ultimo in ordine di tempo è Victor Constancio, vicepresidente della BCE qui a pag.5:

http://www.bis.org/review/r111215b.pdf

le banconote sono emesse in base alla richiesta dei clienti e delle banche commerciali (in base sempre alla richiesta dei clienti). chi pensa che la politica monetaria sia "emettere banconote contro titoli", n'ha capito nulla. difatti la BCE stessa lo considera un "fattore autonomo", cioè al di fuori del suo controllo.

Partiamo da questo assunto fondamentale: le banche commerciali creano promesse di pagamento dal nulla.

Ecco una brevissima lista di documenti di economisti che lo dichiarano come la moneta nasca dal nulla, e alcuni di essi da 30 anni, anche se gente come Fisher per esempio lo diceva già negli anni 30.

http://www.bis.org/publ/work292.pdf
http://www.bis.org/publ/work297.pdf
http://www.bis.org/review/r111215b.pdf
http://www.bis.org/speeches/sp091118.htm
http://www.federalreserve.gov/pubs/feds/2010/201041/201041pap.pdf
http://www.ecb.int/pub/pdf/scpwps/ecbwp372.pdf
http://cowles.econ.yale.edu/P/cp/p02a/p0205.pdf (Il Premio Nobel Tobin nel 1963, anch'esso al tempo era un complottista, poi ha smesso)
http://aix1.uottawa.ca/~robinson/Lavoie/Courses/2007_ECO6183/childguide4.pdf (Marc Lavoie)
http://129.3.20.41/eps/mac/papers/9805/9805028.pdf (Wynne Godley)

e poi Moore, Fullwiler, Wray, Mosler, Rochon, Parguez, Bellofiore, Rossi, Concini, Dow e tanti tanti altri (anche se i soliti individui vi diranno che nessun economista "serio" lo dice).


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Georgejefferson
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In effetti quell'estratto della treccani parte col sunto dei prestiti che creano i depositi per poi seguire la linea classica monetarista sulla riserva frazionaria.

Io penso di aver compreso che quella e'la storia classica dei libri di testo che spiega l'evoluzione storica nata dall'appropriazione nascosta degli orafi di un diritto,quello di espandere l'utilizzo della "promessa di pagamento"come denaro(insomma moneta senza copertura)a danno del"sovrano"che prima ne aveva piu o meno il monopolio.

Ma il conteggio dei depositi aveva il senso quando la moneta era considerata(a torto)come sempre coperta da metallo prezioso.Almeno nella finalizzazione delle transazioni.

Ma io non so spiegare bene quello che intendo,e quindi e'molto vago quello che dico.

Nel thread "Moneta fiat la verita"Mincuo e Istwine ne hanno parlato abbastanza.


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mincuo
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1) Dubito che Gross abbia detto sciocchezze simili.
2) Sulla "riserva frazionaria" getto la spugna. E' impossibile togliere dalla testa uno slogan. Innanzitutto uno slogan è facile. Bastano due parole.
Poi è "logico". Naturalmente logico è confuso con uno che ha zero nozioni e in base a quelle è "logico".
Quindi mi va bene tutto, anche 100 90 81 72 63... io ci ho provato. Pure ho messo tre (mi pare) links di BANCHE CENTRALI, una sicuramente Banca d'Inghilterra. Bastava leggere. Niente da fare.
E ti dicono Mincuo, come fosse solo 'sto pazzerellone, unico al mondo, che dice che.....
Vabbè.
C'è anche chi è fatto così. Bisogna avere pazienza.
3) La finanziarizzazione è anche peggio di come è dipinta ma qui fanno il solito minestrone, basta metterci dentro "Ponzi", "oscuro", e un po' di altre parole suggestive. Su quello ci ho provato meno perchè solo dire la parola "finanza" è già una bestemmia o un'eresia. E quindi meglio tacere.

P.S. Lo schema Ponzi poteva anche funzionare, in ultima analisi dava alla gente parte di quello che di solito rapinavano le banche.
La questione non fu solo Ponzi, ma la qualità del credito erogato dalle banche coi soldi raccolti da Ponzi. Che poi divenne la necessità di coprire con nuovi ingressi il pagamento dei flussi.
Anche lì tutti dicono Ponzi, ma è diverso.

E' sempre diverso, a essere sinceri. Trovare una cosa "uguale" è un'impresa.


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sankara
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3) La finanziarizzazione è anche peggio di come è dipinta ma qui fanno il solito minestrone, basta metterci dentro "Ponzi", "oscuro", e un po' di altre parole suggestive. Su quello ci ho provato meno perchè solo dire la parola "finanza" è già una bestemmia o un'eresia. E quindi meglio tacere.

P.S. Lo schema Ponzi poteva anche funzionare, in ultima analisi dava alla gente parte di quello che di solito rapinavano le banche.
La questione non fu solo Ponzi, ma la qualità del credito erogato dalle banche coi soldi raccolti da Ponzi. Che poi divenne la necessità di coprire con nuovi ingressi il pagamento dei flussi.
Anche lì tutti dicono Ponzi, ma è diverso.

Potresti approfondire il punto 3 e fare un po' di ordine nel "minestrone"? Comunque anche io condivido il punto che l'economia è un tutt'uno e non ha senso separare la finanza dal resto.


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ilnatta
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mincuo
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mincuo
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3) La finanziarizzazione è anche peggio di come è dipinta ma qui fanno il solito minestrone, basta metterci dentro "Ponzi", "oscuro", e un po' di altre parole suggestive. Su quello ci ho provato meno perchè solo dire la parola "finanza" è già una bestemmia o un'eresia. E quindi meglio tacere.

P.S. Lo schema Ponzi poteva anche funzionare, in ultima analisi dava alla gente parte di quello che di solito rapinavano le banche.
La questione non fu solo Ponzi, ma la qualità del credito erogato dalle banche coi soldi raccolti da Ponzi. Che poi divenne la necessità di coprire con nuovi ingressi il pagamento dei flussi.
Anche lì tutti dicono Ponzi, ma è diverso.

Potresti approfondire il punto 3 e fare un po' di ordine nel "minestrone"? Comunque anche io condivido il punto che l'economia è un tutt'uno e non ha senso separare la finanza dal resto.

Ma è lunga, poi è abbastanza inutile.

Comunque in due righe. Il processo di meccanizzazione e la globalizzazione hanno impoverito le economie, e diminuito le capacità di consumi.
Ora, lasciando stare la rava e la fava, questi sono stati compensati da bolle finanziarie e immobiliari, new economy, poi azionario, poi gli Emergenti, poi immobiliare, poi carte di credito, poi credito in generale. Questo ha fornito redditi, ha sostenuto consumi, ma ha aumentato sempre la leva finanziaria, fatto buchi ogni volta che una bolla scoppiava e poi rifinanziati, quindi ancora più leva.
Non è solo la finanza cattiva. Si è scelta quella via per compensare, e gli oligopolisti hanno visto che gli conveniva.
Ma se non c'era, la miseria veniva fuori subito.
E magari si faceva marcia indietro su una globalizzazione troppo veloce.
Hanno continuato invece a dilazionare e ingigantire.
Poi chi ne ha approfittato, cosa si doveva invece fare, la disonestà, le vere e proprie truffe, la corruzione, gli oligopoli che hanno potuto farlo, chi e quanto ha stravolto tutte le regole, Governi compresi e Banche Centrali comprese, sono tutte altre questioni.
Importantissime ma vanno viste dentro un quadro di fondo, una scelta.
Se no è il solito minestrone.


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