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Guerra culturale per il controllo delle armi chimiche


GioCo
Noble Member
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Se Manlio Dinucci fosse meno concentrato sugli aggiornamenti delle armi nucleari, probabilmente ci darebbe anche notizie ancora più importanti inerenti le armi chimiche, dato che nelle mire statunitensi le attuali bombe nucleari in loro possesso paiono più orientate a distrarre l'attenzione (sopratuttto degli avversari politici) nella strategia del controllo globale.

Washington è ufficialmente oggi l'unico ente governativo che ha la concessione mondiale assolutamente libera per dotarsi di qualsiasi agente chimico e battereologico per fini di guerra: non solo può studiarli e usarli a piacimento, rubando le formule segrete che sono state oggetto di scoperte in altri laboratori militari all'esterno, ma può a piacimento anche vietarli se non gradisce che se ne faccia oggetto di studio.

Aggiungiamo la questione della geoingegneria e del controllo climatico-ambientale e abbiamo un quadro perfetto con indizi che puntano tutti verso un unico progetto.

Quello di prepararsi al nuovo teatro di guerre future con una classe di armi che (nelle intenzioni) dovrà cambiare totalmente i paradigmi geostrategici e che ha per "core" oltre alla chimica anche il controllo dello spazio orbitale terrestre.

Pensiamo ad esempio (solo per capirci) alla dispersione aerea di agenti patogeni o chimici controllata dal vento gestito con i satelliti, in modo da contenere le sostanze nell'area-obbiettivo. Si potrebbe sia proteggere certe zone con materiale difensivo che esporne altre a materiale offensivo. Si potrebbe ad esempio gestire l'acidità dei terreni variandone a piacere la fertilità e la produttività anche nell'ordine di poche settimane. Si potrebbe a piacere rendere sterili allevamenti o persone in modo mirato, oppure provocare l'infarto, mantenendo intatte tutte le cose e persino vegetali e animali.

In tale scenario, non ci sarebbero altri attori pronti a rispondere all'arsenale americano e alle nuove strategie atte a cambiare le regole del @GioCo.

Sotto questa prospettiva diventa più sensata la pressione mediatica per la detenzione illegale di armi chimiche da parte di governi che non sono quelli del patto atlantico e sotto il controllo NATO; quindi l'accusa del loro sfruttamento "disumano" che è sempre unilaterale (ma guarda che caso) è perfetto per impedire che ci siano competitori con la ricerca americana, impedendo così ai potenziali nemici di colmare il gap tecnologico quando queste armi saranno sperimentate sul campo.


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esca
 esca
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
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Questa e' quella che si chiama visione globale in confronto alla quale il nervino delle marionette fa tristemente ridere.


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