Guerra: lo scandalo...
 
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Guerra: lo scandalo è la “sinistra”

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pippo74
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Finalmente possiamo cestinare il culto di Silvio nuovo Mattei, è solamente più bravo a mentire del bombardatore di Belgrado, stesse facce da culo in ogni caso.
E dire che ci sono prezzolati provocatori che ci tacciano di essere sinistri antisemiti amici degl'islamici.Mo' che la Finocchiaro lotta con il PdL per bombardare che s'inventeranno?

già. Allegria!!!
Se uno per un poco di tempo ha fatto qualcosa nell'interesse nazionale, se questo finisce invece di chiedersi perché e a chi si è "arreso" e perché siamo costretti ad una politica che ci castra per servire altri ci se ne rallegra.
E soprattutto se qualcuno avesse osato di più cosa sarebbe accaduto?
No, rallegriamoci per la fine di quei 5 minuti di pseudo sovranità, invece di esigerla a tempo pieno.
Complimenti.

Ma veramente tu, come altri, credete o avete creduto nei 5 minuti di pseudo sovranità da parte di Berlusconi? C'è qualcosa che non mi torna; leggo abitualmente i tuoi commenti, come quelli di Pellegrino (e in genere concordo), e non pensavo poteste essere così ingenui. Mah!


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Pellegrino
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non abbiamo "creduto", abbiamo "sperato", sperato che i tanti segnali lanciati facessero breccia in menti da troppo tempo assopite. Ci sbagliavamo, ma non sul berlusconi recalcitrante, ma su certi italiani, ormai quinte colonne di interessi altrui.


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pippo74
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non abbiamo "creduto", abbiamo "sperato", sperato che i tanti segnali lanciati facessero breccia in menti da troppo tempo assopite. Ci sbagliavamo, ma non sul berlusconi recalcitrante, ma su certi italiani, ormai quinte colonne di interessi altrui.

se ho capito bene, e correggimi se ho male interpretato il tuo pensiero, tu dici: non ci sbagliavamo su berlusconi, che in fondo ci ha provato a resistere, ma sui tanti italiani che non lo hanno capito. se così fosse allora come dire, abbasso il popolo e w berlusconi!!!
e poi caro Pellegrino dovresti saperlo che chi di speranza vive disperato muore! un saluto.


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Anonymous
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L'avidità ha corrotto tutti. La professione di politicante è sempre stata troppo pagata, i soldi alla fine hanno imputrescito (si può dire?) anche i "duri e puri". La politica dovrebbe essere solo "rimborsata" e non (stra)pagata, e fatta a tempo determinato, mettiamo 5 anni, dopo di che si torna alla propria precedente professione. Invece il parlamento (lo scrivo con la minuscola) è pieno di nullità che non hanno mai fatto un cappero nella vita, solo i "politicanti" (a 25.000 euro al mese), e continueranno a farlo per tutta la vita, cambiando bandiera a seconda dei propri interessi e dei loro sodali.
Come diceva (mi sembra) Schopenauer "la morale è come la pelle dello scroto, si tira da tutte le parti"... va dove ci sono i soldi ovviamente.


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Eurasia
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Io invece penso che la profezia di Marshall McLuhan si stia avverando ... se non addirittura avverata ... destra sinistra centro ... sono la stessa minestra:

“Il potere tribalizzante dei nuovi media elettronici, il modo in cui essi ci riportano alla dimensione unificata delle antiche culture orali, alla coesione tribale e a schemi di pensiero pre – individualistici, non è stato realmente compreso. Il tribalismo è il senso di un profondo legame, è la società chiusa come norma della comunità. La scrittura, in quanto tecnologia visiva, ha dissolto la magia tribale ponendo l’accento sulla frammentazione e sulla specializzazione, creando l’individuo. D’altra parte i media elettronici, sono forme di gruppo. I media elettronici dell’Uomo di una società alfabetizzata riducono il mondo ad una tribù o ad un villaggio in cui tutto capita a tutti nello stesso momento: ognuno conosce e dunque partecipa ad ogni cosa che accade, nel momento in cui essa accade.

(...) Siamo diventati come l’Uomo paleolitico più primitivo, di nuovo vagabondi globali; ma siamo raccoglitori di informazioni piuttosto che di cibo. D’ora in poi la fonte di cibo, di ricchezza e della vita stessa sarà l’informazione.

Archimede disse una volta: "Datemi un punto di appoggio e solleverò il mondo". Oggi ci avrebbe indicato i nostri media elettrici dicendo: "M’appoggerò ai vostri occhi, ai vostri orecchi, ai vostri nervi e al vostro cervello, e il mondo si sposterà al ritmo e nella direzione che sceglierò io". Noi abbiamo ceduto questi "punti d’appoggio" a società private (...) ((Rimorso di incoscienza, 1963)

http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/politica/silvio-fazzoletto/1.html


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Ma quindi in Italia la forza politica piu' pacifista, o per lo meno meno guerrafondaia, è la Lega?
(Non è una domanda retorica, non vivo in Italia)


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Tao
 Tao
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Topic starter  

Convincerli non è stato difficile. È bastato che alla Casa Bianca ci fosse un afroamericano democratico invece di un bianco repubblicano, due paroline interventiste dette al momento giusto dall’ex compagno che sta al Quirinale e loro, sull’attenti, hanno battuto i tacchi e si sono calati l’elmetto. Pronti a partire. L’articolo 11 della Costituzione, quello che dice «L’Italia ripudia la guerra» e altre belle cose, è diventato all’improvviso aggirabilissimo. Gli stessi che pochi anni fa sventolavano fieri le bandierine arcobaleno, al punto da metterle sui simboli elettorali e sulle prime pagine dei loro giornali, e accusavano gli Stati Uniti di ogni nefandezza imperialista, adesso scoprono i diritti delle minoranze oppresse nei Paesi arabi e l’urgenza di ricorrere alle portaerei americane e ai caccia francesi per esportare la democrazia, o almeno qualcosa che le assomigli. E lo fanno senza nemmeno avere l’alibi di dover neutralizzare un arsenale come quello di cui disponeva in Iraq Saddam Hussein. Già che ci sono, i neofiti dei Cruise e degli F-16 fanno pure la ramanzina alla Lega perché non manifesta il necessario afflato bellico. Non ci fossero le bombe e i morti, l’effetto comico sarebbe garantito.

Loro però non sembrano rendersene conto. Concita De Gregorio era serissima mentre vergava la chiamata alle armi pubblicata ieri sull’Unità. Eppure vi si leggevano cose tipo: «Non si possono lasciare soli gli eroi del “nuovo risorgimento del mondo arabo”, per usare le parole di Napolitano. Non si possono celebrare i nostri ventenni di centocinquant’anni fa e ignorare i loro ventenni oggi». Chi non vuole l’impresa di Libia e fa come la Lega, spiega la direttrice del quotidiano ex pacifista, non è «dalla parte del Paese». Più o meno quello che scrisse cent’anni fa, con stile di sicuro più sobrio, Gabriele D’Annunzio celebrando in versi la guerra di Libia.

Che per loro sia complicato affrontare l’argomento lo si capisce quando la direttrice dell’Unità scrive che «da 66 anni a questa parte non siamo mai stati così vicini dall’essere un paese in guerra». Segno che la loro coscienza collettiva ha provveduto a rimuovere l’intervento militare in Kosovo del 1999, avviato dal governo D’Alema senza l’autorizzazione del Parlamento e senza il mandato delle Nazioni Unite. Comprensibile.

Il parallelismo con la maggioranza stavolta non regge. Il PdL è sempre stato interventista e in questa occasione, come nelle precedenti, ha fatto aderire il governo alla coalizione dei volenterosi, composta dai soliti alleati. Quanto alla Lega, di certe operazioni militari se ne fregava prima e se ne frega adesso: interessano solo per motivi tattici. Ogni volta che le elezioni amministrative sono alle porte, Umberto Bossi se le inventa tutte per smarcarsi dall’alleato, stando attento a farlo senza che la tenuta della coalizione e del governo ne risenta più di tanto. Il Carroccio, insomma, si è rifiutato di appoggiare l’intervento sapendo benissimo che tale gesto gli avrebbe portato qualche voto in più al Nord e non avrebbe provocato danni a Roma. Anche qui, nulla di nuovo.

Ma se a destra gli elettori sono abituati a ragionare sulle missioni militari con criteri realistici, ponendosi cioè la domanda «ci conviene intervenire?», e proprio per questo tanti sostenitori del PdL contestano la decisione di partecipare alle operazioni, a sinistra lo scontro è molto più acceso, perché il criterio che comanda è quello idealistico: «È giusto intervenire»? Bella domanda. Mica è facile spiegare a gente che durante tutta la seconda guerra del Golfo è stata illusa con slogan contro la guerra «senza se e senza ma» che stavolta è giusto bombardare in nome della democrazia. (Di commesse per il petrolio libico, per carità, è vietato parlare).

La foglia di fico con cui il Pd prova a coprire l’avallo all’operazione “Odissey Dawn” sono le solite Nazioni Unite. Ma a parte il fatto che sotto l’egida del Palazzo di vetro si sono svolte alcune delle peggiori porcherie del dopoguerra, il dubbio su quale sia la differenza tra le bombe marchiate Onu e quelle con il logo della Nato qualcuno se lo sta ponendo, anche ad alta voce. Quando il deputato del Pd Enrico Gasbarra dice di non essere convinto dalla missione militare perché «sicuramente l’Onu è dalla parte giusta, ma il sangue che scorre e scorrerà sarà tanto», dice una cosa che pensano in tanti, tra gli eletti e soprattutto tra gli elettori. Alcuni di loro sono andati a bussare sulla pagina Facebook di Pier Luigi Bersani: «Scusa, segretario, dove sono finite le bandiere della pace?».

È solo l’inizio. Ai sedicenti bombardamenti chirurgici, destinati a proteggere gli insorti ma già responsabili delle prime vittime civili, se Gheddafi non sloggia dovrà fare seguito la campagna di terra. Che renderà la guerra ancora più brutta, sporca e cattiva. L’ultimo posto in cui le anime belle della sinistra vorranno trovarsi.

Fausto Carioti
Fonte: http://www.libero-news.it/index.jsp
27.04.2011


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Anonymous
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i nostri eroi hanno gia' nelle loro file un criminale: si chiama Massimo d'Alema. Ha contribuito a macellare la Jugoslavia.

Si vero rimanendo sulla base della no guerra.
Se cosi' non fosse stato, il cosovo sarebbe stato il campo
di sterminio dei serbi sugli albanesi.
Prima ancora albanesi e macedoni fecero uguale
a livello terrorismo verso i serbi in cosovo.
IL cosovo liberato e' nelle mani di usa_europa
e della classe piu' mafiosa e contrabbandiera di stupefacenti,
politicamente eletta e di rango ancora prima del cosovo (democratico).

Allora come uscirne? Si ferma un killer che hanno tentato di uccidere,
lo si uccide con un killer migliore, e si fa' sempre regnare la democrazia
del killer intelligente e politicante e militare.

Cosi la Libia. Si elimina un dittatore, per far stabilire meno dittatori
ma piu' affaristi ed audaci.

Si vede che la storia sta' cosi. La sopressione dei peggio per i meno
peggio, ma che poi, a ragione di dinamica, pagheranno pure loro,
alla fine, forse piu' di tutti. Questa e' la logica.
La storia, tanto da' e tanto tolgie, e quando toglie e da', apparentemente
sembra sempre a favore di un modo, ma quando toglie anche al modo,
sradica di brutto tutto un sistema. E' la stessa cosa dell' evoluzione e delle ere. Quindi, e' solo e sempre questione di tempo, e il seminato lo si raccogliera'. E se si e' capaci di fare 4 conti, il conto sarebbe salato, sapendo che da quando esiste modernamente usa ed europa, in nome di questo o di quello, se n'e' caricato di debito alla pari da digerire,
tanto quanto basta, per debellare il MODO e la civilta' che lo ha seguito.
_____________


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Anonymous
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Io invece penso che la profezia di Marshall McLuhan si stia avverando ... se non addirittura avverata ... destra sinistra centro ... sono la stessa minestra:

“Il potere tribalizzante dei nuovi media elettronici, il modo in cui essi ci riportano alla dimensione unificata delle antiche culture orali, alla coesione tribale e a schemi di pensiero pre – individualistici, non è stato realmente compreso. Il tribalismo è il senso di un profondo legame, è la società chiusa come norma della comunità. La scrittura, in quanto tecnologia visiva, ha dissolto la magia tribale ponendo l’accento sulla frammentazione e sulla specializzazione, creando l’individuo. D’altra parte i media elettronici, sono forme di gruppo. I media elettronici dell’Uomo di una società alfabetizzata riducono il mondo ad una tribù o ad un villaggio in cui tutto capita a tutti nello stesso momento: ognuno conosce e dunque partecipa ad ogni cosa che accade, nel momento in cui essa accade.

(...) Siamo diventati come l’Uomo paleolitico più primitivo, di nuovo vagabondi globali; ma siamo raccoglitori di informazioni piuttosto che di cibo. D’ora in poi la fonte di cibo, di ricchezza e della vita stessa sarà l’informazione.

Archimede disse una volta: "Datemi un punto di appoggio e solleverò il mondo". Oggi ci avrebbe indicato i nostri media elettrici dicendo: "M’appoggerò ai vostri occhi, ai vostri orecchi, ai vostri nervi e al vostro cervello, e il mondo si sposterà al ritmo e nella direzione che sceglierò io". Noi abbiamo ceduto questi "punti d’appoggio" a società private (...) ((Rimorso di incoscienza, 1963)

http://www.repubblica.it/2006/05/gallerie/politica/silvio-fazzoletto/1.html

Gli usa hanno sempre usato questa copertura, un po vera un po falsa.
Un po vera quando si trattava di liberare, un po' falsa, quando a liberare ci si andava e va' per annientare e prendere.

Ora, se qualcuno ci fa' caso, a partire da berlusconi che si stacca dagli usa e fa politica e commercio per conto suo sui suoi assi mondiali,
cosi ogni paese sta' facendo lo stesso.
Usa i propri mezzi per farsi spazio, per prendere possiblita' mondiali ed economiche, e si crea alleanze, in virtu' di un tornaconto o di una minaccia di restrinzione.

Esempio: se la francia si incazza, rompe con l' italia, chiude le barriere per gli emigrati, e ti aumenta il prezzo dell' energia elettrica.

Se invece ti allei, e bombardi anche te, ti salvaguardano gli accordi petroliferi, aprono le frontiere, non ti aumentano la corrente,
e tu gli fai fare gli accordi per rendere multinazionali societa' italiane ecc ecc.

Quindi, meglio fare accordi e spartirsi, che non fare accordi e non spartirsi, e cooperare al raggiungimento dello scopo,
che non farsi guerra recirpocamente impoverendosi,
ma andandosi ad arricchire a casa del cattivo.

I grandi ragionano da grandi su grandi cose come la quantita' di basi di interesse. I piccoli, devono solo subire. Piccoli sono la gente, dovunque essa sia.

Il mondo che conta e' quello che cresce e che relaziona con materie prime e commercio e fa sostenere chi piu' puo', finche la cosa regge.


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vimana2
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Ma quindi in Italia la forza politica piu' pacifista, o per lo meno meno guerrafondaia, è la Lega?
(Non è una domanda retorica, non vivo in Italia)

Ora come ora si ma i leghisti nn sono in sè pacifici o pacifisti sono pragmatici, cmq anche il PDL nn vorrebbe la guerra solo che sono dei codardi e hanno paura di israele e USA e UK, sanno che i loro desideri sono ordini da eseguire pena ritorsioni di ogni genere...


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Giancarlo54
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Ma quindi in Italia la forza politica piu' pacifista, o per lo meno meno guerrafondaia, è la Lega?
(Non è una domanda retorica, non vivo in Italia)

No. La Lega fa la pacifista per convenienza, lo ha spiegato bene Tao. SEL non lo so, comunque tra il movimenti extraparlamentari sia di "destra" che di "sinistra" (apposta tra virgolette) c'è un notevole attivismo anti-intervento. Poi ci sono i pacifisti che lo sono per natura e altri, come me, che sono pacifisti in questo caso specifico per ovvi motivi geopolitici.


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Pellegrino
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se così fosse allora come dire, abbasso il popolo

no caro, "abbasso il popolo" son frasi da "elites" radical che lascio agli "intellettuali" della fatta di Asor Rosa....


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pippo74
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se così fosse allora come dire, abbasso il popolo

no caro, "abbasso il popolo" son frasi da "elites" radical che lascio agli "intellettuali" della fatta di Asor Rosa....

Pellegrino Pellegrino, la mia battuta era ironica!! Mi sa che la presa di posizione del berlusca ti ha un pò spiazzato. Devi fartene una ragione, sono tutti uguali, solo che berlusconi ci frega facendo finta di fare gli interessi della nazione, mentre la sinistra ci frega facendo finta di fare gli interessi dei più deboli. saluti.


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Pellegrino
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oi oi Pippo, ero ironico anch'io.... 😉


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