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Hop Hop Hop


mincuo
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 6059
Topic starter  

C'è un programma preciso. Non solo quello, perchè altro può essere stato determinato da evenienze casuali o concorrenti.
Ma c'è un programma preciso. C'è.
L'obiettivo è la distruzione della logica, della personalità individuale, e successivamente sarà quello della incertezza di alcune pulsioni primarie.
La fidelizzazione, il comportamento imitativo, di gregge, il conformismo intellettuale, il giudizio moraleggiante, la preminenza dell'emotività, del sillogismo, dell'analogia, del paralogismo, della suggestione a discapito dell'ideazione, e soprattutto l'affidamento fin da piccoli all'autorità (TV, video, giornali ecc..) con sempre più velocità emotiva, e sempre meno tempo di riflessione e maturazione, col risultato che è poi possibile cancellare e riscrivere, cancellare e riscrivere, perchè niente si fissa, niente è stabile. E' un progetto che si chiama disorientamento, debasement.
Comprende l'uso del linguaggio, i cui termini perdono il loro significato, o lo mutano e trasmutano, in congiunzione magari ad altri termini, nella costituzione di nuovi significati suggestivi o di richiamo, la neolingua, ma usabili in contesti diversi, e perciò incerti, e poi l'uso di doppi standard sempre più frequenti e accettati. La confusione tra piano reale e piano narrativo, tra realtà e fiction, sempre più mescolati ed elevati al medesimo rango.
La confusione e mescolanza dei ruoli, l'annullamento delle diversità di genere nel senso di peculiarità e qualità per confluire in un essere che è uomo-donna o donna-uomo, ma sempre meno donna-donna e uomo-uomo di cui viene soppressa o denigrata la differenza nel senso di completamento, e di bellezza nella complementarietà.
La internazionalizzazione che è anche la perdita di radici, di tradizioni, di legami ancestrali, e poi il mito della mobilità che però è mobilità anche dagli affetti, dalle solidarietà, dalle pietà, dalle generosità, ed è perdita del senso della tua terra, della tua tana ed è parallelamente aumento dell'indifferenza e della inevitabilità, ed è un indebolimento della tua volontà di essere protagonista, in favore dell'accettazione inconscia di un meccanismo che tu non conosci, ma che senti man mano come una divinità di cui anche diffidi ma a cui inevitabilmente ti affidi.
Poi il senso di colpa attuato anche tramite il consumismo. Colpa di non essere parte di una comunità, di un gusto, di una way of life, non necessariamente bella, ma clanica, che impone regole, tic, comportamenti, segnali, gusti, mode, che comunicano un'appartenenza, senza la quale sei solo, sei un escluso, e la tua eventuale maggior solitudine è vissuta non come ricerca di interiorità ma come una colpa gravissima. Ti viene rimbombata la tua dimensione sociale ma nasce zoppa, perchè non è l'apertura della tua anima verso gli altri, della tua interiorità nei confronti degli altri, non è la condivisione di reciproci doni. E' la socialità della paura e dell'ansia di essere soli, di fermarsi, di doversi domandare chi si è veramente, perchè non lo sappiamo più fare, non ce l'hanno insegnato, e ne abbiamo un vago orrore. Non ci hanno insegnato a guardare, a meravigliarci e a incantarci. Ci hanno insegnato a correre e a non farci troppe domande. Hop Hop Hop.

Non è facile sintetizzare su un blog e molto male ho detto e molto poco ho detto. E niente sulle radici.
Sono argomenti davvero difficili questi, altro che economia e finanza.....
Quella è robetta a confronto.....

Mi spiace di non aver detto un granchè. Ma non è facile.


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Truman
Membro Moderator
Registrato: 2 anni fa
Post: 4113
 

Cresci, consuma, crepa, sintetizzava qualcuno tempo fa.


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Deheb
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 309
 

Mincuo, ora capisco meglio il senso di alcune tue affermazioni.


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mincuo
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 6059
Topic starter  

Scrivo appena di queste cose, che sono la base, perchè un po' di credibilità forse ce l'ho. Per via dei numeri, dei fatti testardi, di puntiglio e precisione.
E per via che sono stato sempre con la schiena dritta, che non ho guardato chi e non ho avuto paura del ragazzino o del professore, del consenso o del dissenso.
Anche un po' arida, pignola, è stata questa mia maniera alle volte, ma volutamente.
Così però le parole poi hanno un peso, non sono in bella mostra, perchè vengono da uno spesso accusato di badare solo ai numeri, ai dati, ai fatti.
E' un bene questo.
Le parole devono riacquistare un peso, 10 grammi, un etto, un Kilo, devono essere precise, devono corrispondere. Non è uguale perchè è suggestivo.
E' un imbroglio. La gente deve riacquistare le parole, riappropriarsene. Alcune parole sono antiche, e avevano un sudore.
L'hanno perso, sono vaghe e intercambiabili. Devono riacquistarlo, e per riacquistarlo devono essere usate con parsimonia e con cura.
E' questa la prima rivoluzione.


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luca
 luca
Estimable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 149
 

Mincuo,
saro forse un po' pleonastico..
finalmente un po di respiro superiore....
grazie


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Deheb
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 309
 

Scrivo appena di queste cose, che sono la base

ed è davvero un peccato perchè questa base, una volta scoperta e compresa, potrebbe essere tramandata.


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Primadellesabbie
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 5039
 

Scrivo appena di queste cose, che sono la base, perchè un po' di credibilità forse ce l'ho. Per via dei numeri, dei fatti testardi, di puntiglio e precisione.
E per via che sono stato sempre con la schiena dritta, che non ho guardato chi e non ho avuto paura del ragazzino o del professore, del consenso o del dissenso.
Anche un po' arida, pignola, è stata questa mia maniera alle volte, ma volutamente.
Così però le parole poi hanno un peso, non sono in bella mostra, perchè vengono da uno spesso accusato di badare solo ai numeri, ai dati, ai fatti.
E' un bene questo.

É vero.


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Georgejefferson
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 4401
 

"condivisione dei reciproci doni"

Chi ha donato?


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[Utente Cancellato]
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 2066
 

E’ dalle elementari che sento fare questi discorsi. Però (tranne che leggendo pochi autori) non si riesce mai ad individuare un colpevole.
Ci stanno affamando, c’è un piano preciso,ecc.
Ma chi è che ha steso il piano? Chi l’ha messo in atto?Come? Sono le Tnc ed i loro politici telecomandati?E ancora, siamo vittime, fra le altre cose, di una classe dirigente che almeno 40 anni fa non ha saputo o voluto perpetuare se stessa?

Non lo so, magari è solo un problema mio, però in questi discorsi mancano sempre i mandanti del “piano”, gli attori principali…. Forse leggendo S. Strange e J.K.Ggailbraith, per esempio, è possibile capire qualcosa di più?


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bysantium
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 481
 

"C'è un programma preciso...."
Il fatto è che non si dà una spiegazione esaustiva del perchè e degli attori se non si va oltre lo storicismo e l'immanentismo.
E, a mio avviso, la carta vincente di chi dirige il piano sta proprio nell'essere riuscito a togliere di mezzo una visone che vada oltre il livello meramente materiale.
Così non ci si capisce alcunché e si finisce per combattere, quando almeno si combatte, contro falsi obiettivi che finiscono poi per moltiplicarsi.
E' l'allegoria del drago : si taglia una testa ma ne ricrescono altre.
Bisognerebbe invece individuarne il cuore e colpirlo!


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Tonguessy
Membro
Registrato: 2 anni fa
Post: 2779
 

La internazionalizzazione che è anche la perdita di radici, di tradizioni, di legami ancestrali

Posso sapere perchè quando parlo di mio nonno buttato a marcire in un campo di concentramento nazista (storia che riassume la perdita di radici, di tradizioni, di legami ancestrali di una generazione sottoposta a inter-nazionalizzazione forzata, cui sono legate altre storie altrettanto difficili se non drammatiche) l'unico cosa che hai saputo scrivere è stata una inopportuna ironia sul fatto che non ne avesse mai voluto parlare?

Se è ritornato allora era tra i detenuti registrati. E sta negli archivi di Bad Arolsen, e anche allo Yad Vashem.

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=54156&highlight=

Forse esistono perdite di legami e radici che sono giustificabili nel nome di una qualche inter-nazionalizzazione sensata?


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