I figli del delirio
 
Notifiche
Cancella tutti

I figli del delirio


GioCo
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 2210
Topic starter  

https://www.stateofmind.it/wp-content/uploads/2022/04/Delirio-la-natura-e-le-specificita-delle-convinzioni-deliranti.jpeg.webp

Chi mi conosce e mi segue sa perfettamente che uno dei miei argomenti ricorrenti è quello del Mondo che ci circonda e delle "impossibili" relazioni distorte che tendiamo a stabilire con esso.

Insomma, tutto si fa tranne che ricercare attivamente un equilibrio, una armonia di rapporti e relazioni più generale, tra ciò che accade all'esterno e al nostro interno (diciamo la nostra dimensione psichica anche se questa parola è pesantemente inquisita dallo "psichismo" catto~ashkenazi allucinatorio con spinta pedofila di stampo freudiano) di un ideale tutto montato su supporto fideistico ("credi a logica" 🙄 che credere è il cuore nero di Moloch) perché il "rapporto di fiducia" (vedasi termine fumoso "amore" come da tradizione) è quello appiccicoso dell'attaccamento "bowlbiano" che tante e tante volte abbiamo analizzato in queste righe di questo angolo da riserva indiana dell'oceano internettiano.

L'ultima "trovata" dell'Universo molochiano (l'unico imperio che tende a definire "universo" ciò che ci circonda giusto per serrare i recinti della sua proprietà attorno alla nostra mente) è questa collosa "new~agiana" tendenza d'abbracciapiante che non si discosta molto in fondo da tutta un altra serie di stimoli al delirio sperimentali, di cui l'amore per le comunità LGBTQxyz (e tutte le altre lettere dell'alfabeto acca%%o che vi vengono in mente) non è che una doverosa e sacrosanta ultima trovata che si inserisce perfettamente nel contesto.

Ora, il mio demone vuole (ma qui non mi trova tanto d'accordo) che sia messo nero su bianco lo stato in cui dovremmo trovarci... Perché forse non è tanto chiaro cosa accade. Noi ci troviamo nel Mondo dello Specchio e questo incasina non poco le cose se tentiamo di raccontare l'accadente, perché non tutto è rovesciato nello specchio, solo la destra con la sinistra. Così quando parli di bontà sinistrorsa (lunica intendibile nel Mondo dello Specchio) o di malvagità destrorsa, fissate lì un tanto al chilo, la parola "bontà" si mescola all'orizzonte che per forza di cose è indistinto, messo tutto sullo stesso piano. Così ti trovi in spiaggia (o dove ca%%o ti pare a te in un luogo dove puoi ammirare il sorgere del sole) e pensi che sia bellissimo ammirare lo spettacolo che offre la natura all'alba in una giornata limpida. Giornata che ti segnala metaforicamente dove starebbe l'alto, dove il basso e dove l'orizzonte, indirettamente ricalibrando le tue coordinate interiori. Cioè per qualche istante non fa che "riallineare" il tuo sballatissimo stato (in)cosciente e questo ti allevia un poco quella pena allucinatoria che sarai chiamato ad affrontare qualche istante più tardi. Il tuo "minuto d'aria" nel carcere psichiatrico dove ti trovi. Finché ti sarà possibile goderlo (perché è ora cosinderato pure quello "troppo" pericoloso dai nostri invisibili carcerieri).

In questo Mondo, quello di st'accidente di occidente, uno dei temi che dovremmo affrontare per capirci è quello dell'eredità che ci portiamo dietro (e ci trasciniamo dentro). Cioé quello della cultura. Che (intendiamoci) non è tutta da buttare, anche se nasce sotto il segno dell'ignoranza attiva, come ho già avuto modo di dire in altre occasioni. La "cultura" catto~ashkenazi che ci pervade (lo ribadisco in questa occasione) vecchia di millanta mila anni, si può ridurre in poche parole nella "difficile arte" di produrre attivamente ignoranza. E' un compito titanico e questo bisogna riconoscerlo. Un compito pure delicato e complesso e anche questo bisogna riconoscerlo. Efficiace ? Dipende.

Vedete, raccontare il nostro stato, proprio in virtù del nostro stato, è un compito che secondo me va al di là delle possibilità attuali. La declinazione che possimo darne più facile è quella che inquadra tutto in una fumosa bontà sinistrorsa (Vs cattiveria destrorsa) che forse qualcuno avrà intuito essere un ossimoro binario, dal momento che "sinistro" è il termine che identifica poi le cose minacciose. Come tutto il resto veicolato dalla difficile arte che insegna ignoranza attiva i termini sono usati più che altro per fare (e produrre) confusione. Cioè delirio.

Se parlassimo di "magia nera" che ti riduce il cervello in massa putrida, forse sarebbe un poco più chiaro cosa stiamo intendendo, ma sempre secondo me è pericoloso perché costringe a uscire dall'alveo della logica per cadere nel buco del fiabesco Mondo alla rovescia "nonsodicheca%%oparli" alla Alice nel Pese delle Meraviglie. Quindi evitiamo per ora il bianconiglio (alla matrix, l'ennesima pista falsa) che è meglio.

Chiedo quindi di fare il seguente esercizio. Immaginiamo di stare in questo ospedale del tutto inventato. Un ospendale psichiatrico in cui paradossalmente siamo in "cura" intensiva da circa un paio di migliaia di anni. Siamo esseri più che millenari, tipo le sequoie ma del mondo animale e antropocentrico e quindi "biologicamente" tutto a posto. Le cure sono dovute al fatto che usciamo ed entriamo continuamente in stati allucinatori piuttosto pesanti. Di fatto produciamo ogni volta una morte fittizia che segue una rinascita altrettanto fittizzia e pur rimanendo sempre i soliti coglioni di prima, però nel rinascere non ci ricordiamo proprio un ca%%o di nulla e riformiamo un altra personalità tutta nuova da capo ogni volta. Rinasciamo di nuovo al Mondo. Sempre lo stesso allucinatorio dell'ospedale ovviamente, ma per noi è un altro Mondo, tutto nuovo appunto. In questo ospedale non sanno che pesci pigliare. Cioé non hanno idea (ma proprio per niente) di cosa ci piglia. Allora sperimentano di tutto e a caso. Tanto stiamo lì in cura e quindi... Tanto vale provarle tutte. Immaginiamo quindi le "cure" che potrebbero stare nel libro di fiabe della nonna Ada, quelle della strega cattiva ovviamente. Ma con la tipica rigidità scentifica del procedere serio, che annota ogni passaggio con puntiglio. Tipo pappa di bruchi colti il mattino con la rugiada nel giorno di venerdì santo all'apparire della prima luce solare della pianta infestata che sta nel giardino antistante, direttamente infilata in vena. Così, per vedere che effetto fa. Poi se non funziona si aggiungono sempre le rane morte male e l'alito di drago che qualcosa dovrà pure aggiungere all'effetto finale... Che è sempre "bizzarro", tanto almeno quanto le "cure".

Tipo che al rinascere, in una delle tante rinascite, ci ritroviamo tutti blu o con un occhio più grande dell'altro, oppure con mezza faccia sciolta. Insomma, non tanto bene ma questo contribuisce di certo alla nostra nuova identità per la nuova maschera e vita e del tutto paradossalmente ne siamo quindi felici. In questo caleidoscopico carnevalisco film dell'orrore non può poi di certo mancare il circo, cioé la forma di intrattenimento più gettonata del tutto delirante e inscritta dentro uno spazio asfittico e maleodorante di festa perenne. Anche perché qualcosa nell'attesa che le cure facciano effetto dovrà pure essere fatto per passare il tempo. Un tempo che (sempre del tutto paradossalmente) nell'istituto non passa e per ciò i ritmi di "la qualsiasi" devono diventare per obbligo frenetici e questo include pure le "cure" che non mancano mai. Si fa tutto di fretta, tutto di corsa, tutto nel più rigoroso dei ritmi schizofrenici in quanto da una parte la fretta è imposta con regole sempre più astruse e complicate "per amore del nostro bene" e dall'altra vige la richiesta molochiana che non si deve mai sbagliare. Un tipico doppio standard che compone le formule burocratico~magiche da libro sacro catto~ashkenazi. Praticamente magia nera che però nell'orizzonte sempre piatto della terra allucinatoria del carcere psichiatrico diventa positiva.

In questo ambientino abbiamo ora un "novità". Sono finiti i soldi, sono finite le risorse ed è finito pure nel cesso il personale. Nel senso che le riunioni che prima avvenivano in sontuose sale dedicate ai luminari dell'istituto, adesso si fanno nei gabinetti. Letteralmente, dato che non c'è spazio e i continui tagli producono problemi organizzativi a getto continuo. Ovviamente non è che i ritmi siano rallentati o le astruse regole complicatissime siano state adeguate alla situazione e quindi ci si arrabatta come meglio possibile per sbarcare il lunario. Nello stato psichico in cui si trova ognuno (sempre ovviamente). Quindi spesso interi reparti vanno in panico a ogni nuova novità che cala dall'alto come un maglio sull'incudine senza posa. Tipo formiche che si agitano quando nobilmente le disperdi con l'ombrellino, poi tutto torna come prima o meglio le formichine tendono a tornare a riformare le loro ordinate file caotiche.

Mentre siamo a letto (e dove volete che si stia in un ospedale ?) arriva il primario senza personale infermieristico, tutto dimesso per tagli al budget. Nemmeno lui sta tanto bene, il camice è liso e strappato in più punti ed è visibilmente scosso in volto. Stiamo dormendo e ci sveglia in modo brusco per annunciare con voce roca, nasale e un po' robotica che da domani tutto cambia. Ha in mano un cartiglio chiaramente ripescato dal tritarifiuti su cui sta prendendo nota di non si sa che cosa in non si sa quale lingua. Ci annuncia che non possiamo più stare in quel letto e in quel reparto perché stanno chiudendo i battenti. Saremo costretti ad andare altrove, non sa ancora bene dove sarebbe sto altrove, ma comunque non possiamo più restare lì. Certo ci eravamo abituati, ma le cure che riceviamo non funzionano e quindi l'amministrazione ha deciso di chiudere tutto. Ora, dovete capire che chi riceve questo annuncio è un malato psichiatrico. Non uno che sta esattamente lucido di suo. Uno che non aveva idea che si trovava in un ospedale o che fosse in cura. Uno che ha mezza faccia sciolta ed è tutto blu e pensa che il Mondo sia fatto com'è fatto lui e sia a posto così perché l'unico confronto a parte quegli alieni ufo sbarcati che sono i medici era lo specchio dello stanzino in cui era ricoverato... Uno che non stava affatto bene ma che credeva sinceramente che questo fosse la norma e che quindi "il Mondo" (qualsiasi cosa sta parola vi faccia venire in mente) avesse quell'ordine: un puro prodotto del delirio.

In una circostanza del genere, cosa credete che accada ? Qual'è la reazione più logica e coerente che possiamo aspettarci ?

Tutti a questo punto immaginano che la reazione più coerente sia la rabbia. Ma la rabbia è possibile dal momento in cui ci si sente fregati. Qui non c'è quella possibilità più generale, dato che l'abitutine alla continua relazione distorta non può distinguere questo come "vero" e l'altro come "falso". Per esempio, qual'è il metro che ci può suggerire rispetto prima che quel tizio uscito da chissà dove e col camice liso, la fretta di svegliarci dal sonno per dirci che tutto è finito, sia vero, sia medico e ci dica qualcosa di diverso rispetto tutte le altre allucinanti realtà che ci circondano ?

Ok, tutto sta andando a schifo ma questo cosa centra ? Se seguiremo le regole (come sempre) andrà tutto bene e poco importa se queste diventano del tutto prive di senso, anche quello superficiale di prima. Non ce l'hanno mai avuto un senso in fondo ma ha sempre funzionato. Per ciò chi non segue le regole è semplicemente un folle... Cioé uno che è perfettamente normale e coerente trovare in un ospedale psichiatrico e quindi ha senso che gli mettano la camicia di forza e lo portino via come ci si aspetta da un istituto del genere. Se poi è un medico... Bhe, nemmeno i medici sono immuni dalla follia!

Insomma la mancanza di reazione "politica" è perfettamente logica. Si inserisce nel seno di quella dogmatica realtà delirante che è la nostra dottrina catto~askenazita e non dovrebbe trovare il biasimo se si replica nella apatia e nella indifferenza generalizzata. Aggiungerei volutamente e ostinatamente apatica perché a tutto il resto si aggiunge la paura del cambiamento e dell'imprevisto che scuote l'ordine delle cose.

Come non dovrebbe essere assurdo considerare che la reazione rabbiosa di chi ha quel barlume di lucidità in più, sia altrettanto allucinante se non ancora più allucinante, dato il contesto più generale. Non è che il biasmo sia "sbagliato". Non c'è proprio nulla di "sbagliato". Semplicemente ognuno reagisce allo smantellamento dell'Istituzione che l'ha rinchiuso, protetto ma anche vessato per millenni come meglio riesce.

Non tanto bene, perdonate! Ma potrebbe essere diversamente ?!


Citazione
Condividi: