I termini della nuo...
 
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I termini della nuova guerra fredda.


Primadellesabbie
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Libreidee pubblica oggi questo datato (15/12/2020) articolo che con il trascorrere del tempo rivela l'acume di Gotti Tedeschi, alla lucidità del quale è vano ricordare e contrapporre il suo conservatorismo reazionario.

Reset: il dirigismo della paura, al passo col potere cinese

«Negli Usa sembra che qualcuno stia pensando di contrapporsi al vincente dirigismo totalitario cinese, inventandosi una forma di dirigismo totalitario occidentale, con la scusa del Covid e l’opportunità di attuare un altro nuovo Great Reset». Lo afferma Ettore Gotti Tedeschi, banchiere e accademico italiano, dal 2009 al 2012 presidente dello Ior, l’istituto finanziario vaticano. Il Nuovo Great Reset, scrive Gotti Tedeschi in una lettera aperta a “La Verità”, ripresa da “Rinascimento Europeo“, sembra proporsi obiettivi altamente umanitari, giusti, buoni e salvifici: «Esattamente come se li proponeva 50 anni fa l’Old Great Reset, cioè il Nuovo Ordine Mondiale di Kissinger, un po’ utopistico e un po’ contrario a leggi naturali, e pertanto fallito». E nonostante il suo fallimento, «invece di pensare a perché è successo», viene oggi proposta «una versione aggiornata, ma pressoché identica, di nuovo-nuovo ordine mondiale». Quest’ultimo progetto di Reset «si propone di ripensare la finanza, privilegiando la società (cioè gli “stakeholders”) verso i capitalisti azionisti (gli “shareholders”), imponendo un nuovo modello economico sostenibile ambientalisticamente».

Niente di nuovo sotto il sole, se non i metodi: come già il New World Order disegnato mezzo secolo fa, scrive l’ex banchiere di Ratzinger, il Nuovo Reset è agevolato dal digitale, dal 5G e dall’intelligenza artificiale, ma stavolta si impone «anche con la “minaccia” di nuove pandemie, se non si realizzasse tutto ciò in una forma di cooperazione globale». Secondo Gotti Tedeschi, ci si dimentica che «ciò che è successo fino ad oggi è proprio dovuto agli errori del primo Reset, cioè al fallimentare Old Great Reset di 50 anni fa». E’ questo, infatti, che ha provocato «una innaturale e insostenibile crescita economica», fatta di «iper-consumismo e delocalizzazone delle produzioni in Cina», che poi hanno fatto esplodere il problema ambientale, insieme al maxi-debito e a infinite bolle finanziarie. «La delocalizzazione ha anche però creato il gigantesco potere cinese, che spaventa: per fronteggiarlo ora si pensa al Reset n° 2, che lascia intendere una proposta di un totalitarismo occidentale al posto della vecchia democrazia, inefficace e perdente».

Il primo sospetto evocato da Gotti Tedeschi si riferisce al sogno del capitalista “nudo”, cioè alla volontà di “statalizzarsi” per controllare il mercato: «Ciò diventa possibile grazie al Covid che, creando una serie di paure (di morire, di impoverirsi) giustifica e fa accettare ogni soluzione ed accelera le implementazioni». Il secondo sospetto è che, con questo nuovo Reset, si stia concependo «un nuovo sistema capitalistico occidentale», messo a punto «per contrastare quello orientale». Come? «Trasformando il capitalismo liberista occidentale (perdente) in capitalismo dirigista socialista, in grado di contrapporsi a quello cinese totalitario (e vincente)». Infatti, aggiunge l’ex banchiere vaticano, il modello capitalistico autoritario cinese «ha dimostrato di esser vincente verso quello democratico, in un momento come quello attuale, di crisi economico-finanziaria, sociale, sanitaria, politica». Vincente, il modello cinese, proprio perché autoritario. La gestione della crisi pandemica sembra volerci convincere di questo: che l’autoritarismo pragmatico «funzioni meglio» delle nostre democrazie, “mature” e un po’ stanche.

Cosicché, chi ha immaginato questo Nuovo Reset, «con la scusa di volere realizzare una solidarietà distributiva, altruistica, concepita dai nuovi benefattori dell’umanità», in realtà «sta probabilmente concependo, con una astuta manovra, la strategia di adattamento del capitalismo al modello competitivo necessario in questi tempi». Certo, aggiunge il professore, per convincere tutti «aveva bisogno di un “rating etico”, di una legittimazione morale da parte della massima autorità morale al mondo», che Gotti Tedeschi individua nel Vaticano: chiaro riferimento al via libera che Bergoglio ha dato all’operazione. Un piano che «con il Covid è più facilmente imponibile, senza discussioni e senza più eccessive riserve morali». Sicché, tra Occidente e Oriente «potrebbe ora iniziare una nuova “guerra fredda”», ben diversa però da quella – storica – che nel dopoguerra oppose «il dirigismo economico pianificato sovietico (che perdette)», alla libertà di mercato americano (che vinse). «Oggi il confronto potrebbe essere tra un dirigismo economico totalitario cinese, già sperimentato, con un neo-modello sperimentale, dirigistico economico-sanitario american-europeo». Fondato su tutto – sistemi e modelli, struttura e tecnologie – tranne che «sull’uomo che dovrebbe usarli».


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PietroGE
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Gotti Tedeschi dice in sostanza che al nazional socialismo cinese si sta contrapponendo un nazional socialismo occidentale con la benedizione (in questo caso non Urbi et Orbi) di El Papa. Mah, secondo me siamo ancora lontani. Basta vedere qui in Italia quali sono le priorità del Pd (ius soli, immigrazione, Zaki, sanatorie) e dei 5S (inesistenti) e in Europa la follia di non mettere dazi a protezione delle industrie europee. E poi un continente che paga il pizzo al dittatore turco perché non è capace di fermare l'invasione e di 'invertire i flussi migratori' si squalifica di per se. Colpa del 'progressismo buonista utopico e cialtrone' che attanaglia le menti dei sinistri e dei cespugli centristi. Gotti Tedeschi non vuole lo 'statalismo' in economia, ammette però che il vecchio ordine, il liberismo economico classico, è scomparso, ma lui non dice il perché. Senza una analisi approfondita si continuerà a girare i pollici mentre i cinesi stanno mettendo piede in Europa proprio per impedire il necessario protezionismo delle economie europee. Certo è però che articoli del genere sono 1000 volte meglio degli sproloqui di Magaldi o dei deliri extraterrestri di Bizzi.


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Primadellesabbie
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Raccomando vivamente di leggere l'articolo che mostra una comprensione dei fenomeni da parte dell'autore che solo chi non sia prigioniero di fissazioni può permettersi.


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PietroGE
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Infatti, infatti. Solo chi si libera dalle catene del mainstream buonista, internazionalista e decadente può leggere e comprendere simili articoli e le loro implicazioni. Contrapporre al nazional socialismo cinese un occidente diventato 'croce rossa' mondiale (che non sa neanche curare se stesso come evidenzia la pandemia) significa il suicidio certo. Gotti Tedeschi può lamentare che cosa? Che il capitalismo classico stile anni '60 non c'è più? C'è il finanz-capitalismo 'guidato' dalle lobby 'apolidi' e guarda che casino che ha combinato. La Cina è diventata una superpotenza proprio perché ha approfittato di questa evoluzione, anzi involuzione, da un capitalismo centrato sulla produzione a quello sul 'gioco d'azzardo'. Senza un cambiamento radicale di questi presupposti non si va da nessuna parte.


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oriundo2006
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In sintesi: dobbiamo opporci alla deriva totalitaria. Questa è made in Sion, quali che siano i golem, vecchi o nuovi, e nonostante quello che si possa pensare superficialmente, essa è contraria completamente allo spirito indoeuropeo, che è pluralismo ovunque e comunque: questo pluralismo così ben evidenziato da Putin nella sua recente intervista. La filosofia lo ha certificato dai secoli degli Eleati, la politica con la democrazia ateniese, la ricerca del sacro nei Misteri antichi...tutto sempre prima che la tabe rappresentata dal 'dio' degli ebrei ( e dalle sua figliazioni assai discutibili ) avesse da imporre al mondo come retaggio 'occidentale' l' uniformità del pensiero e della parola, insieme all'imposizione di una unità ( malata ) del mondo a partire da un principio unico rappresentato da un superstato mondiale. 

Ripeto: dobbiamo opporci anche se non contiamo una emerita cippa.


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Primadellesabbie
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@oriundo2006

Credo che abbiamo fatto tutto da soli, abbiamo scippato agli ebrei il loro libro sacro e lo abbiamo adattato, a più riprese, alle nostre esigenze, abbiamo perseguitato quel popolo "deicida" per secoli e abbiamo conferito loro la  gestione del peccaminoso credito per non comprometterci il Regno dei Cieli.

Questa vignetta di Sion è stata spiegata esaurientemente e in dettaglio da personaggi autorevoli in materia, e informati come Guenon.

Opponiamoci in ogni modo ma cerchiamo individuare il bersaglio giusto. 

 


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PietroGE
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"abbiamo conferito loro la  gestione del peccaminoso credito"

Da ridere! Ma se hanno gestito l'usura per 2000 anni in Europa!


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uparishutrachoal
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@pietroge

Non mi sembra che l'Impero Romano o Carlo Magno o il Medio Evo dipendessero dagli ebrei..

Neppure col Rinascimento gli ebrei dominavano..in quanto le prime banche erano fiorentine o lombarde..anche se cominciavano a fare capolino

E' in età moderna e nel 700..che si sono affermati..nel finanziare le guerre europee..e hanno eroso un potere che già traballava nella legittimazione..dimentico del suo vero ruolo ordinatore..

Poi non c'è stata più partita e siamo arrivati all'oggi..dove in Occidente comandano loro..

Ma la colpa..è di chi per mire politiche si è indebitato..senza pensare alle conseguenze..

 

 

 

 


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PietroGE
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Nessuno dice che l'Impero romano o il Medio Evo dipendevano dagli ebrei così come oggi ne dipende il finanz-capitalismo globalizzato. Dicevo solo che hanno praticato l'usura da sempre. E proprio questa attività, e non improbabili 'virus' antisemiti, che provocava progrom anti ebraici nell'Europa orientale. Da notare che nella legge mosaica l'usura è proibita se chi riceve i soldi è un ebreo ma ammessa se è 'gentile'. https://www.altreinfo.org/una-storia-diversa/27821/le-origini-dellusura-nel-mondo-ebraico-e-la-doppia-morale-dei-libri-sacri-paolo-germani/


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