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I tre rumeni della provvidenza


Tao
 Tao
Illustrious Member
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IL CASO-AMBROSIO E' IL CASO-PISCITELLO

I colpevoli, a quanto pare, era già pre-costituiti: un delitto di strage che rassomiglia a un assegno post-datato, cioè firmato già in anticipo sulla scadenza d’ incasso.
L’ omicida esisteva già, prima ancora di uccidere. Solo così si spiega l’ incredibile vicenda del giardiniere-killer, il solito rumeno violento ed inconsulto, autore di un crimine brutale ed istintivo, compiuto con altri due compari in preda ai fumi dell’ alcol.
Allo scopo, sul prato di Villa Ambrosio, lasciati attentamente bene in vista, due vuoti di “Veuve Clicquot”, nientemeno, che assai bene risaltano nei resoconti delle solite commarelle di San Gennaro patron.
Pensate invece fosse stato “Berlucchi”.
Trovati a terra insieme ad una massa fecale, “ a sfregio degli uccisi”, per dimostrare una ferina volontà di fare “il male per il male”.
Tuttavia solo un imbecile od un mascalzone, meglio se entrambi insieme, non potrà fare a meno di porsi una domanda: ma se questo omicidio è così inconsulto ed efferato, perché “andarselo a trovare” proprio in fondo a un budello strettissimo, come Discesa Caiòla (non Gaiòla, come dicono i piombisti), distante alcune centinaia di metri dal Capo di Posillipo, in una zona dove è così difficile districarsi per fuggire ?
E perché portare via i due cellulari dei proprietari, che sono un “tracciante” della fuga, come è noto a chiunque, anche da spenti ?

Figuriamoci poi se sono così loquaci, come quello del povero Commendatore Ambrosio, ex-Re del grano come Raul Gardini in Ferruzzi, con quello accomunato pure in medesimo destino: che addirittura, per bocca del “rumeno”, già confessava il crimine “a mammà”, piagnucolando sull’ accaduto come un pargoletto rimproverato dalla maestrina !
Ma che razza di “belva” è questo quà ? Che si attacca alle gonne della madre lontana, dopo avere distrutto nel modo più sanguinario due vite umane e la loro proprietà, PER NON RUBARE PRATICAMENTE NULLA, lasciando quadri e argenti in bella vista ? E PER POI INDIRIZZARE LA MADAMA SULLE SUE STESSE TRACCE, e quelle dei correi ? Già il mattino successivo, nello scannatoio di Licola ove quei tre rumeni della Santa Provvidenza albergavano insieme.
Le commarelle in cronaca dalla pennina rossa, hanno scritto una falsità in simultanea, imbeccate dal Nume tutelante: hanno portato via 50.000 euro….per dare a questo scempio un minimo di credito, perchè altrimenti si arriverebbe invece a immaginare un “delitto per delitto”, ossia su commissione. Invece si è trattato di pochi spicci, qualche migliaio al più, che in una casa così grandiosa sono il normale “argent de poche(tte)”. E dunque non sarà stato il denaro un falso scopo ? Magari per coprire il trafugamento, con consegna già effettuata, di qualche carta ben più scottante ? O forse, rimasta in cassaforte, che invano hanno tenato di scardinarla dal muro. Insieme ai gioielli, che le “solite note” del colore davano per rubati. Ma allora dentro il forziere che cosa ci stava ?
Era nascosto dietro una “ falsa quinta” in cartongesso, invisibile a prima vista, “la bestia” come sapeva che stava in quell’ anfratto ?

Ora il Cives Romanus che alberga nel Vesuvio, e di là tira sassi e lapilli sui cattivi di turno nella piana, si chiederà: a che stava “il mostro delicato” col permesso di soggiorno ?
Aspettava per caso un suo rinnovo, o ne era addirittura sprovvisto ? E qualcuno magari glielo ha promesso in cambio di qualcosa? Come era giunto, in una villa con così grande Parco, a fare “il giardiniere”, che è un mestiere ALTAMENTE SPECIALIZZATO ?
Non per bestie-da-soma, come invece accreditano le commarelle di San Gennaro-in-cronaca: perché secondo loro, e secondo la Questura, giardiniere è sinonimo di “manovale” !
Qualcuno fin laggiù ce lo aveva mandato, perché non è una casa, quella, che si trova a prima vista, di passaggio casuale, nascosta come è l’ imboccatura della stessa stradina a chi venga da terra, tra gli anfratti boscosi di Marechiaro….
E perché il giardiniere cosiddetto, solo ventiduenne, era già un “ex-“dipendente dell’ Ambrosio, come tutti lo definiscono in gran coro ? Che se i giornali sono fatti in cartapiombo, i loro servizi dalla Scena del Crimine, aperta a cani e porci, sono in carta-carbone, per chi se la ricordi ?
Era accaduto qualche episodio, tra il padrone e l’ addetto, che interruppe i rapporti ?
E queste domande non se le pongono proprio perché invece devono diffondere solo dogmi e certezze : perché la Questura di San Gennaro ha sempre ragione.
E cioè che Ambrosio era una grande mascalzone, e che, condanna a parte, ‘sta brutta fine se l’ era proprio meritata, visto che addirittura voleva ricominciare con le granaglie . E quest’ è proprio vizio !
E che non lo sapete, che l’ agro-alimentare, ancor più il cereale , all’ Italia è proibito dal Grande Sorello che ne vuol detenere il monopolio ? Sennò come passano mai i mostruosi brevetti di Monsanto, sul libbberissimo Mercato UnicoTotale ?
Perché anche altri come lui, sono stati tutto “segati”, da sicari appropriati ?
Già.

I tre rumeni-belve, sono davvero una Trinità Provvidenziale: perché la condanna-Ambrosio, al fallimento societario oltre che alla galera, si stava invece rovesciando nella sua assoluzione, decretata ex-post.
Perché infatti si è scoperto questo: il PM Vincenzo Piscitello, ben noto alle cronache per tante imprese d’ assalto, tutte ugualmente eroiche, è stato l’ unico che, nella giurisdizione italiana d’ impresa, ABBIA RICHIESTO MOTU PROPRIO, e non su richiesta dei creditori CHE INVECE STAVANO CONCORDANDO CON AMBROSIO IL SUO “RIENTRO”, il fallimento della ITALGRANI stessa, mandando al lastrico tremila dipendenti.
E consegnando la stessa, con i suoi assets a prezzo di realizzo, a Benito Benedini: un commerciante della cerchia FIAT, che da Presidente Assolombarda, fu anche, proprio nel 2004 che ricevè questo grazioso presente, il grande elettore di Luca Montezemolo alla Presidenza di Confindustria.
Insomma il “caso-Ambrosio” E’ il “caso-Piscitello”: proprio come, con la sentenza della Cassazione che ne escludeva la bancarotta, il caso-Rizzoli E’ alfine diventato, nei segreti efficaci Tribunali, il caso-“Toghe Mozze”.
Quello dei tagliagole della Procura di Milano che espropriarono della sua impresa (RCS-Corsera) il legittimo proprietario Angelo Rizzoli, per consegnarlo ai feudatari della Feudal Casa, e dietro esborso di ben venti miliardi.
Di lire.

P.S. ---Ma su quella Procura, e su quel suo Capo così intransigentissimo, NL riparlerà domani (lo ha già fatto alla sua inaugurazione due anni fa), a proposito dello scandalo dell’ “Ospedale del Fuoco” di Ponticelli, a cento metri dalla Linea Rossa del Nume Vesuvio.
Illegalmente spostato un kilometro più in là, proprio sotto la bocca il Vulcano: ma sui terreni “giusti”, rivalutati di cento volta da “agricoli” a “edilizi”.
Per questo scandalo finora l’ unico indagato è il solito testa-di-turco democristiano, l’ ex-assessore regionale alla Sanità Angelo Montemarano, l’ ultimo mohicano-demitiano sopravvissuto: che Re Bokassolino Imperatore ha fatto fuori subito dalla sua giunta, per consegnarne delega al compagno fidatissimo Mario Santangelo.
Chissà perchè, ma tutti i democristiani che fanno da apripista agli anglo-ameri.com berlingueriani…..Moro, Andreotti, lo stesso De Mita…. prima o poi, in un modo o nell’ altro ma sempre per le vie brevi, finiscono Kaputt, ingoiati come Giona da un Pesciolone Rosso a stelle e strisce blu.

POMPEO INGRAVALLO
Fonte: http://www.napolibera.eu/
17.04.2009


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Anonymous
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L'ora è tarda: 23,43 di venerdì- ultimo giorno di lavoro di una settimana da bestie-, ma non c'ho capito nulla!

qualcun'altro ha provato a leggere questa sceneggiata?

ha capito qualcosa?


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Eurasia
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Eurasia
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... il classico delitto perfetto... sempre più perfetto...

errata corrige... il classico delitto perfetto... sempre più perfetto nella sua imperfezione...


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