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E alla fine, l’unico paese liberista rimase l’ Italia. (LOL)


mastermind
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Mi stanno chiedendo a piu’ riprese cosa io pensi dell’accordo di FIAT con Crysler. Saro’ molto onesto, ma mi sto divertendo un sacco. Ma che dico un sacco: un saccHISSIMO. Mi sto divertendo perche’ sembra che tutto cio’ che in passato abbiamo detestato dell’ Italia stia venendo fatto negli USA, e stia venendo proposto come “soluzione maxima”, fichissima, innovativissima. Mi aspetto da un giorno all’altro che il CEO di un’azienda televisiva di nome MediaSet INC si candidi alla poltrona di presidente USA.

Andiamo con ordine. Dunque, avete presente quando in Italia ci definivamo provinciali perche’ la politica si occupava di salvare Alitalia e i debiti di Alitalia andavano tutti ai contribuenti, mentre “nei paesi moderni”, quelli veramente liberisti, le aziende in crisi falliscono e basta?

Bene: se l’accordo con FIAT andra’ in porto, il contribuente americano paghera’ l’equivalente di 19 Alitalie, dollaro piu’ dollaro meno. Tale e’ la cifra (6 miliardi di dollari piu’ varie ed eventuali sotto forma di sgravi) che il governo USA sborsera’ per chiudere i debiti di Crysler.

Avete presente quando dicevamo che il male dell’italia erano i sindacati, che con i loro “diritti acquisiti” rovinano tutto e hanno richieste assurde, pretendendo di dirigere le aziende? Bene: il sindacato americano che e’ forte dentro Crysler ha accettato di convertire gli “obblighi assistenziali” (che in caso di fallimento valgono zero, e sono stati fatti con soldi dell’azienda e non del sindacato) in azioni ordinarie, diventando di fatto il futuro maggiore azionista di Crysler. Un sindacato. AHAHAHAHA!

Ma non solo: il sindacato sta trattando non di “diritti acquisiti”, ma testualmente di “diritti tradizionali”. Proprio cosi’, tradizionali: c’e’ il panettone, la colomba a pasqua, il tacchino del ringraziamento, l’october fest, e i diritti dei metalmeccanici americani. Proprio cosi’. Testuali parole: “diritti tradizionali“.

Avete presente quando rimproveravamo il governo italiano di ingerire troppo nelle nomine dei dirigenti delle grandi aziende? Bene: il governo USA nominera’ (tra i leccapiedi dei grandi clan politici, i soliti Kennedy e i Clinton) gran parte dei nuovi membri del CDA. Direttamente e pubblicamente.

Public company… AHAHAHAHAHA!

Andiamo a vedere cosa sta dando e cosa sta ricevendo FIAT.

Allora: i soldi ce li rimette il governo USA. Fiat non sborsa una lira.

La responsabilita’,se il sindacato accettasse di convertire l’aria fritta in azioni ordinarie, diverra’ dei sindacati, che in caso di perdite ci rimetteranno di piu’ essendo i maggiori azionisti.

Il middle management ce lo mette il governo USA.

Cosa ci mette FIAT? Ci mette il “know how”(1) la “strategia”(2) e la visione(3).

Cosa si prende FIAT? Si prende il canale di distribuzione e assistenza tecnica di Crysler, per poter entrare di peso sul mercato americano.

Cosa si prende Obama? Una vittoria politica, e un compromesso tecnologico: la rivoluzione verde, per motivi di carenza di liquidita’, non potra’ partire facilmente. Le nuove linee ferroviarie americane dividono il paese a meta’, tra est ed ovest: un’alta velocita’ coast-to-coast e’ troppo costosa anche per la ricca america.

La verita’ e’ che il mercato automobilistico americano e’ cosi’ gretto che sara’ sufficiente inondarlo di utilitarie di piccola cilindrata, bifuel e a metano, da ridurre sostanziosissimamente le emissioni. In pratica, il solo uso di automobili che seguano standard piu’ europei e’ sufficiente ad iniziare la “rivoluzione verde”: la casalingua americana puo’ anche andare a far la spesa con una cinquecento, anziche’ muovere una monovolume congolatada 5000 CC eptaturbo sovralimentato obeso con un sifone da lavandino al posto degli iniettori e la mietitrebbia di pedoni , schiavofreno a negro e aria condizionata “Generale Inverno”.

Nella foto, l’attuale idea americana di “casalinga che va a fare la spesa con la sua utilitaria” (notare la cura dei dettagli e l’abitabilita’ degli interni):

Continuando a parlare di FIAT, adesso c’e’ l’opzione OPEL. Appare chiaro ormai che l’industria europea abbia chiesto soldi ai governi per andare a fare la spesa di aziende americane in difficolta’: c’e’ quindi da aspettarsi un iniziale calo degli utili per l’industria europea, sino all’integrazione delle aziende statunitensi, o alla loro spoliazione.

Sta di fatto che FIAT ha un’occasione storica per togliersi dalle palle una rivale nel campo dei veicoli commerciali e dei camion, campi nei quali Opel aveva ancora da dire. Bene, oggi FIAT ha i capitali per intervenire comprando anche OPEL, che naviga in un mare di merda, e togliersi dalle scatole un “conpetitor” fastidiosissimo.

Intendiamoci, sul piano economico Crysler e’ il minore dei problemi di Obama. Sebbene le voci di secessione siano assurde, e’ un dato di fatto che quest’anno gli americani non riusciranno a pagare le tasse, o faranno MOLTA fatica. Il sistema fiscale americano, in gran parte impositivo (anziche’ dichiarativo come quello nostrano) e basato sullo stile di vita sta punendo i cittadini usa, perche’ non possono chiedere prestiti o usare la carta di credito per pagare le tasse, che vengono chieste loro sulla base dello stile di vita, enormemente piu’ alto delle loro possibilita’. Tutto il malumore dei “tea party” e’ dovuto a questo, e come si vede nei paesi “normali” come gli USA la soluzione somiglia maledettamente a quella italiana: la formazione della Lega.

Sebbene il governo USA abbia offerto una proroga ai cittadini (l’ultima volta fu per l’entrata in guerra contro il Giappone, credo) e’ chiara una cosa: il cittadino fatica a pagare le tasse. Il che fa presagire entrate fiscali piu’ basse, con il relativo declassamento del rating sui debiti delle amministrazioni locali. O mamma Cina li aiuta, o verso giugno le amministrazioni locali se la vedranno brutta. Texas, Nord Carolina e California hanno debiti a fottere, e assai poche prospettive di crescita.

L’unica mossa di rilievo che sta facendo il partito democratico e’ la cosiddetta “stress test act”, la legge sui nuovi parametri di certificazione delle imprese finanziarie e delle banche. Per la prima volta nella storia il governo USA interviene pesantemente sul meccanismo di valore delle imprese, imponendo una serie di valutazioni SUL MERITO (e non piu’ solo sul metodo) riguardanti le risorse delle finanziarie. Questi “stress test”, infatti, impongono alle aziende di proporre un “piano di disaster recovery”, qualcosa ove spiegano come troverebbero garantita liquidita’ (e ripeto: garantita) nel caso il loro piu’ grosso asset fallisse. Per fare un esempio: ti chiami Unipol e guadagni sulle coop. Bene: dimmi cosa faresti se le coop fallissero tutte insieme, o se la Legacoop decidesse per una diversa banca di riferimento.

Questo potrebbe salvare l’economia USA? Non nel medio termine: sebbene la mossa sia importante, e storicamente incredibile per gli USA (qualcosa di simile esiste gia’ in Italia) questa mossa per ora non puo’ avere effetti immediati in quanto la crisi globale mette in crisi le riassicurazioni. Aig, per dire, puo’ venire finanziata a piacere: se continuano a fallire 13 banche al mese, e una riassicurazione deve garantire i correntisti e gli asset assicurati, questi continuerannoa pagare premi.

Ed e’ chiaro che un rischio del 5% non e’ piu’ del 5%, se una crisi sta deprimendo il 100% delle aziende, di conseguenza anche dire “ho riassicurato il settore per il rischio” e’ un’espressione che non ha piu’ il fascino di un tempo.

Sul piano italiano, stiamo nel pieno delle ore piu’ buie della crisi, e dovremo aspettare che le famiglie riescano a rifarsi del calo dei prezzi di bolletta e dei mutui per vedere la domanda stabilizzarsi. Se i prezzi del petrolio e i tassi dovessero rimanere bassi, durante/dopo l’estate dovremmo vedere i primi segni di ripresa. A Giugno alcuni indicatori di fiducia dovrebbero gia’ iniziare a stabilizzarsi.

Ci sono anche delle sorprese. La grande distribuzione, in difficolta’ per via della mancanza di liquidita’, sta reagendo comprando sul mercato locale (anche se a prezzi stracciati, il che riduce i margini e uccide le PMI meno efficienti) e vendendo all’estero. Il che significa che con l’inizio dei pagamenti (di solito a 180, quindi parliamo di settembre-dicembre) i sopravvissuti delle PMI torneranno a respirare. Per ora si rassegnino: apnea. Anche perche’ sinora stanno vendendo rimanenze di magazzino e stock invenduti, quindi non si nota ancora un aumento misurabile della domanda.

L’altra sorpresa e’ Unicredit, che temevo si sarebbe spezzata prima. Non capisco in che modo possa rimanere unita con un simile CDA. Comincio a sospettare che abbiano qualche pochino di polvere sotto il tappeto, e non vogliano scuotere le acque. Sono curioso di capire in che modo eluderanno i controlli della banca centrale tedesca, pero’. Se ne parla in Agosto.

Altro sorpresone: internet. Stranamente, le aziende hanno scelto di togliere pubblicita’ ai quotidiani e metterla in rete. Questo corrisponde ad un aumento dell’ e-commerce (di cui pero’ non ho dati credibili),ma di sicuro i volumi di raccolta pubblicitaria non hanno fatto la piega che temevo. Stranamente, Internet sembra un’infrastruttura credibile. (4) Neanche nel mondo delle telco ci sono perdite cosi’ immense, il che significa che le grandi infrastrutture sono considerate credibili.

Di questo passo (un effetto psicologico , in effetti) potremmo avere un aumento di investimenti sulle reti elettriche, o su quelle ferroviarie. Un aumento spontaneo , intendo, che viene dal mercato. Vedremo.

Ecco, passo e chiudo. La partita della crisi deve ancora finire. Sul piano meramente governativo non ci sono novita’,a parte un’escalation del debito pubblico: ma sapete bene come la penso sul default. 🙂

Cosa ci insegna tutto questo? Ci insegna che i paesi ricchi come gli USA ,non erano diversi da noi per questioni culturali e non facevano scelte diverse per questioni culturali. Adesso che sono nella condizione di finanza asfittica che colpisce da decenni l’Italia, stanno mettendo in atto le stesse identiche misure. I sindacati che difendono diritti acquisiti, il governo che paga i debiti di aziende fallimentari, lo stato che nomina i CDA delle aziende, la socializzazione delle perdite, i controlli sulle banche , che le ingessano , il rinvio del pagamento delle tasse, il secessionismo che riaffiora, eccetera eccetera eccetera.

Tutta la diversita’ che si millantava tra noi ed i paesi “normali”, era dovuta, in definitiva, ad una grande abbondanza di risorse che permetteva a questi paesi di fare diversamente da noi. Oggi che le risorse finanziarie sono poche, stanno facendo cose simili a quelle che facciamo noi.

L’Italia era il paese normale. Loro erano semplicemente gonfiati da quantita’ enormi di risorse.

Uriel
Fonte: www.wolfstep.cc
Link: http://www.wolfstep.cc/971/e-alla-fine-lunico-paese-liberista-rimase-l-italia-lol/
17.04.2009

(1) Ragazzi, ho il mal di pancia dalle risate.

(2) Basta. Abbiate pieta’ di me. Non posso ridere cosi’ tanto alla mia eta’.

(3) E il Colosseo, venduto a prezzi scontati con tanto di finti romani in costume. Saranno un benefit dei manager, al posto del Blackberry. In salotto fanno un figurone.Pagamento in anticipo.

(4) Si, ho messo gli Ad di Google sul sito. E’ buffo avere una misura scientifica di quanti utenti hai davvero, e niente come i soldi ti aiuta a produrre numeri reali. Semmai Google mentira’ in difetto, ma adesso sono certo di sapere quanti lettori abbia questo blog. Per il resto, di sicuro non vivo di impression, altrimenti non sarei a mille Km dalla mia casa/famiglia.


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Anonymous
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 30947
 

ad alcuni per parlare è sufficente la bocca ed è opzionale il collegamento con il cervello.

a costui sono sufficenti le dita, ma l'opzione mi sembra la stessa.


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