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Il grande circo della Modern Money Theory


Kevin
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di Mazzetta

Quando hanno proposto alla mia attenzione “il carteggio“, come sarà definito di seguito, sapevo che immergermi in questa vicenda avrebbe significato un bagno nel prolisso, ma una veloce scorsa ai protagonisti della vicenda mi ha convinto ad affrontare l’impresa.

TANTE COSE - Il carteggio a sua volta è integrato da altri testi pesantini, ma il sacrificio ha pagato e dalle infinite righe che sta partorendo questo confronto tracimato in rete, ho potuto trarre diverse informazioni e alcuni passaggi davvero illuminanti sulla qualità di un discreto gruppo di salvatori della patria, alcuni dei quali amano presentarsi come rivoluzionari al “popolo della rete” e in particolare alla sottospecie più boccalona di questa mistica identità, troppo spesso invocata a vanvera.

L’EVENTO - Oggetto della tenzone è un convegno da organizzare in Calabria allo scopo di diffondere la Modern Money Theory (MMT), di cui l’indiscusso alfiere in Italia è il focoso e irascibile Paolo Barnard. A lui si rivolge Francesco Maria Toscano, che è consigliere politico-culturale di Giuseppe Raffa Presidente della Provincia di Reggio Calabria e con il patrocinio di questa e di altre istituzioni calabresi chiede a Barnard di presenziare all’iniziativa e d’invitare gli economisti americani che propagandano la teoria. Toscano dice di aver seguito proprio il convegno organizzato da Barnard a Rimini e di esserne rimasto così impressionato da voler portare questa rivoluzione anche in Calabria. Bisogna dire che Francesco Maria Toscano ci ha messo tutta la sua buona volontà e che si è rivelato latore di una proposta concreta, capace di vincere l’iniziale scontrosità di Barnard, invero brutale.

I SOLDI - Si legge infatti nel “carteggio” pubblicato da Toscano un Barnard molto poco diplomatico e a tratti sgradevole:

“Il problema, ripeto, è che per spostare i nostri economisti ci vuole un’organizzazione enorme e ben finanziata. Rimini, dove i 5 non hanno chiesto parcella, è costato 60 mila euro. Da ora in poi però se coinvolte sono le istituzioni chiederanno parcella, giustamente. Quindi aggiungi un 15.000 euro a relatore (sembra tanto, ma rispetto alla ricchezza che la MMT può darvi è zero).”

Toni abbastanza netti e uno stile comunicativo fin troppo asciutto ad accompagnare una richiesta economica non indifferente, tanto più che Barnard sta vendendo una teoria che presenta come la panacea di tutti i mali con toni da imbonitore da televendita, che reitera anche in seguito:

“Loro hanno lavorato una vita per la MMT che salva vite e nazioni, credo che abbiano già dato abbastanza. Devono anch fare volontariato? Lo fanno, ma non per le istituzioni, e questo è ovvio. L’hanno fatto per me perché sapevano che eravamo gente comune che si auto tassava. L’evento sarebbe autorevole per i contenuti, non perché è gratis, per gli stessi motivi di cui sopra. Non so se ti rendi conto che si chiede a una Regione di investire cifre ridicole per avere in mano un’economia da migliaia di miliardi”.

L’INCIDENTE - Francesco Maria Toscano si adopera e alla fine accontenta Barnard sul piano delle richieste di un impegno formale e anche sul fronte del cachet, che viene fissato e accettato anche da da Barnard in 5.000 euro a testa. Ma poi succede qualcosa, Toscano denuncia che Barnard lo avrebbe scavalcato tempestando di telefonate le istituzioni calabresi, telefonate nelle quali avrebbe espresso il desiderio di eliminare Toscano dall’organizzazione dell’evento e di trattare senza intermediari. Nelle more di scambi epistolari sempre più tesi Barnard alla fine sgancia il testo una mail in inglese, che attribuisce a uno degli economisti, nella quale si dice che i profeti della MMT mai e poi mai possono mescolarsi con personaggi come Scopelliti, a capo della Regione Calabria che partecipa al patrocinio.

L’EPILOGO - La storia finisce con i calabresi che organizzano la manifestazione per conto loro e i profeti americani che parteciperanno, presumibilmente contenti del cachet e fregandosene di Scopelliti e con Barnard che mantiene il gran rifiuto all’ultimo minuto, maturato quando ha capito chi fosse il presidente della Regione Calabria. Riflessi abbastanza lenti per una persona che da anni ormai si batte contro il terribile potere che tutto controlla e che tutto rovina. Proprio come succede a tanti, che ipnotizzati dalla “scoperta” d’incredibili complotti o della pietra filosofale, alla fine si fanno passare sotto il naso la spaventosa corruzione di questo paese e persino l’esistenza delle mafie. Lento ma inesorabile, Barnard infatti non sembra aver gradito lo sgarbo e ha lanciato la scomunica:

“Ho licenziato dalla lista dei relatori, e da future collaborazioni con me in Italia, Stephanie Kelton, Marshall Auerback e James Galbraith, per gravi violazioni di ordine deontologico ed etico. Costoro, assieme agli altri MMT Bill Black e Pavlina Tcherneva, hanno accettato di offrire il prestigio accademico della MMT al Presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti (e ad alcuni suoi faccendieri diffamatori e amici di massoni in seconda). Scopelliti è un politico pluri inquisito, gravato da una condanna in primo grado, e da altri seri problemi giudiziari, come ampiamente riportato dagli atti e dalla cronaca, che io colpevolmente ignoravo o sottovalutavo.”

UN ALTRO PESCE NELLA RETE - Nella vicenda è rimasto impigliato anche un altro sedicente teorico rivoluzionario, noto più per la produzione di bufale che per la precisione delle analisi, Sergio Di Cori Modigliani, di recente onorato dalla pubblicazione di una delle sue opere di fantasia sul blog di Beppe Grillo. Operazione che ha avuto un certo successo, anche se non come l’ormai mitico post sui successi e i provvedimenti del governo Hollande, totalmente inventati dalla sua fantasia e causa di disgrazia per Leonardo Coen, che dopo aver plagiato la bufalaccia si è rivoltato per giorni nel tentativo di venirne fuori meno che malissimo e non c’è riuscito. Agli appassionati del genere consiglio i commenti ai due post, e non per godere della sofferenza dei due poverelli, ma per comprendere l’estensione e le dinamiche che animano il variegato fronte di quanti propongono l’uscita dall’euro come feticcio risolutivo di una crisi che accolgono, ciascuno per i motivi suoi, come un’occasione per proporsi personalmente come salvatori della patria o come un utile capro espiatorio per una storia recente che li ha visti tra le fila dei protagonisti di politiche fallimentari a prescindere dall’euro.

LA SVISTA - SDCM viene infatti colto in evidente contraddizione, prima ad esprimere grande apprezzamento per Francesco Maria Toscano a margine di un post nel quale critica duramente Il comportamento di Barnard e poi a distanza di giorni a vergare un post intitolato: ”Paolo Barnard e la grande lezione che viene dalla Calabria. Per tutti noi“, nel quale atteggiandosi a puro e dure esprime tutta la sua solidarietà al gran rifiuto appena pubblicato da Barnard, esemplare a suo dire nell’aver denunciato lo scandalo della partecipazione all’iniziativa di gente con la quale non prenderebbe neppure un caffè.

IL MASSONE - A rampognare SDCM è nientemeno che il sito del Grande Oriente d’Italia Democratico, che da quello che si capisce è un sito gestito da un massone molto attivo e propositivo di spiccate tendenze progressiste, tanto che ai confratelli propone la costruzione di un ospedale massonico e di un’università massonica (per cominciare) insieme a una montagna di modifiche alle regole dell’associazione. Quelli/0 (?) di GOD in teoria vorrebbero riportare la pace tra i contendenti in nome della MMT, osteggiata da altri massoni più quotati, tanto che vergano anche un appello:

“Appello di Grande Oriente Democratico a Paolo Barnard, ai componenti di “Democrazia MMT”, ai simpatizzanti MMT di tutte le latitudini, a tutti i neo-keynesiani italiani, affinché
mettano da parte egotismi e narcisismi e lavorino per un Fronte Comune pluralistico, diversificato e articolato quanto si vuole, ma tuttavia unito nel presentare un’Alternativa ideologica e culturale alla Teologia Neoliberista imperante”

LA BARUFFA - In pratica c’è da credere che la polemica si trascinerà a lungo e probabilmente ci saranno altre repliche e altre cadute di gusto, devono ancora arrivare quelli che giustamente sindacheranno l’utilità di spendere decine di migliaia di euro in un convegno nel quale alcuni economisti americani propineranno allo scelto pubblico calabrese una discreta dose di fuffa, tra le più cristalline, come quella delle teorie economiche che promettono di risolvere i mali del mondo, ricchi doni e cotillon. In questo caso poi esercitando la “sovranità monetaria” (sic) e praticando una specie di para -keynesismo di ritorno, che alla preservazione della spesa pubblica accompagna l’uso della leva monetaria a seconda del bisogno e la drastica riduzione delle tasse. Motivo per il quale la MMT è vista con favore anche da parecchi degli orfani del liberismo ad oltranza, che si è schiantato malamente e lo hanno visto tutti.

LA SOLUZIONE MIRACOLOSA - Credere che la MMT o qualsiasi ricetta per l’economia si possa rivelare auto-sufficientemente salvifica è una chiara ingenuità, pensare che la sovranità monetaria sia qualcosa di diverso da un feticcio dietro al quale si nascondono governanti falliti e il nazionalismo delle destre estreme è ancora più imperdonabile e pericoloso, anche se tutta questa vicenda si srotola più all’insegna della seduzione del credente, l’unica tipologia umana alla quale si possano rivolgere messaggi di questo tenore senza rischiare di essere sommersi dalle pernacchie. Sarà per questo che molte di queste ingenuità finiscono per essere abbracciate in misura diversa anche dal M5S e da un Beppe Grillo che non ha mai avuto paura di cavalcare qualche strillo popolare quanto infondato. Eppure questo nuovo culto ha persino degli evangelizzatori volontari, persone preoccupate di diffondere il verbo, tanto sono convinte della sua importanza.

I BELIEVER - Quello che stupisce sempre è che personaggi del genere abbiano un seguito convinto e che parecchie delle loro peggiori trovate raccolgano l’entusiasmo di fin troppe persone, che finiscono così col distrarre lo sguardo dalla pur evidente eversione dell’economia capitalista da parte delle élite, che dopo aver applicato il turbo al liberismo hanno scavato un baratro mai visto tra la classe dominante e quella dominata. Un baratro che non si colmerà certo con le fantasie o regalando soldi pubblici o frutto di collette ai Re Magi americani, e nemmeno rincorrendo sedicenti rivoluzionari attendibili come Wanna Marchi o economisti dai cachet inutilmente esosi.

Data: 18.10.12
Fonte: www.giornalettismo.com/archives/548055/il-grande-circo-della-modern-money-theory/


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Gattonerosso
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L'unico pagliaccio è quello che ha scritto questa schifezza.

La verità è che c'era tanta genti lì che tifava per l'INSUCCESSO.

Ossia, mentre qui c'era gente che si faceva il culo quadro per raggiungere l'obiettivo di fare le due conferenze di Rimini e Cagliari, e quindi di presentare poi il MANIFESTO/PROGRAMMA DI SALVEZZA ECONOMICA PER L'ITALIA, vi era nello stesso momento un nutrito gruppo di soggetti molto poco raccomandabili che lavoravano altrettanto alacremente ma in modo opposto.

Pertanto è per me DOPPIAMENTE SODDISFACENTE che:

1) le due conferenze di macroeconomia di Rimini e Cagliari si sono fatte ed è stato un successo al di là di qualunque rosea aspettativa

2) è stato elaborato il MANIFESTO/PROGRAMMA DI SALVEZZA ECONOMICA PER L'ITALIA sulla base delle relazioni degli economisti intervenuti, ossia Warren Mosler, Mathew Forstater, Alain Parguez, e ne è uscito "un capolavoro, una opera d'arte nella storia del pensiero macroeconomico" (come qualcuno ha scritto a Warren Mosler complimentandosi con lui)

3) tale MANIFESTO/PROGRAMMA DI SALVEZZA ECONOMICA PER L'ITALIA è stato lanciato ufficialmente il 26 novembre 2012 per mezzo di un paginone (tutta pagina 16 per essere precisi) sul Corriere della Sera

Per cui, alla fine, le chiacchiere stanno a zero e i fatti cantano.

ps
La prova del nove è che se il periodico di Carlo De Benedetti (noto criminale con la cittadinanza elvetica) ti definisce 'pazzo' allora non si scappa, vuol dire che hai proprio colto nel segno:

(notare la data dell'articolo: 26 novembre 2012... cioè, ce l'avevano già bello lì pronto, ma hanno aspettato proprio di vedere se il paginone in effetti usciva sul Corriere...)


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Maria Stella
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Mah, chi sa che interessi ci sono dietro la demonizzazione di Barnard. O meglio, in molti una idea se la sono fatta, ed era inevitabile che accadesse questo. Hanno una pura fottuta che la gente capisca. il fato che vadano incontro, in mille modi, a chi non può spendere, da fastidio, ed anche questo è immaginabile. Che di confivida in Toto la teoria , il fatto è che Barnard ed in seguito i Professori HANNO SCOPERCHIATO verità economiche, e fATTI fin ora gelosamente nascosti. barnard ha contribuito secondo me , e contribuisce al disvelamento di realtà spesso laide. In questo modo si formano i necessari anticorpi nella società verso la più grande e indegna truffa del secolo! Ho un po' di pena per lo spirito con cui è stato scritto l'articolo, la meschinità fa repulsa


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SeveroMagiusto
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Come ho già sottolineato in un altro post ( http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=54194 ), per me che la MMT sia una buffonata o meno è relativamente importante. La cosa che più mi preme è che l’iniziativa di Barnard e soci faccia rumore. Temi come il ritorno alla moneta sovrana e la mancanza di Democrazia dei quali discutiamo quotidianamente qua sulla rete, devono diventare di dominio pubblico; finire sui giornali e soprattutto in televisione. Perché gli Italiani devono cominciare a capire che sono loro a dover cambiare, non il “potere”, che fa soltanto il proprio interesse: cambiare mentalità, smetterla di delegare agli altri ed accettare supinamente ciò che gli viene proposto. Gli Italiani devono cominciare a pensare con la propria testa e decidere ciò che vogliono. Se sapessero che ci sono delle alternative al sistema economico imperante nel quale viviamo, potrebbero rifletterci su. Che poi l’alternativa sia la MMT o altro, l’importante è che la gente abbia la facoltà di ragionarci: “conoscere per deliberare”. Certo non tutti sono in grado di comprendere i meccanismi tecnici di una disciplina economica, ma credo che la differenza fra prendere in prestito del denaro ed autoprodurlo dovrebbe essere chiara.
Quindi spero che il circo Barnard faccia un gran fracasso e che si faccia sentire a distanza. Purtroppo mi pare che i media mainstream stiano boicottando la notizia della pubblicazione del Manifesto MMT sul Corriere della Sera. Neanche Barnard fosse Iraniano (e guarda caso magari anche per l’Iran il boicottaggio potrebbe avere a che vedere con il controllo della moneta… http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=9887 ).
Avete notizia di altre reazioni in proposito sui media oltre a quella de L’Espresso? Speriamo che Paragone dia ampio risalto alla cosa stasera a “L’ultima parola”.


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Truman
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(Ho editato il post originale, inserendo l'autore, che è Mazzetta, giornalista dell'area di "sinistra").

L'articolo di Mazzetta è abbastanza povero di contenuti, visto che di MMT non dice praticamente niente.

Vale la pena comunque di fare alcune considerazioni generali sull'approccio MMT, che viene criticato frequentemente perchè non sarebbe la soluzione di tutti i problemi economici, ma al massimo una pezza temporanea.

Qui si vede (nella critica a MMT) quella tara della sinistra che a volte non riesce a valutare una teoria se non vede sullo sfondo "il gran sol dell'avvenir", cioè un'epoca d'oro che arriverà in un lontano futuro quando sarà realizzata la società perfetta.

Eppure bisognerebbe pur ricordare che alcuni tentativi di creare società perfette hanno in pratica portato a società mostruosamente oppressive (l'URSS di Stalin potrebbe essere un esempio).

Ma bisogna tornare a Keynes, il quale si preoccupava di trovare soluzioni contingenti a problemi contingenti perchè tanto "a lungo termine siamo tutti morti". Da qui nacque il meglio del riformismo, quello che invece di promettere benessere a lunga scadenza, cercava di realizzare miglioramenti realistici a breve, mentre siamo ancora vivi, sui cui effetti si può discutere, e sulle cui implementazioni pratiche si può metter mano in corso d'opera. Il riformismo di Keynes e poi di Caffè cercava un ragionevole benessere nell'immediato, non il paradiso nel lontano futuro (e l'uso di un termine teologico non è incidentale).

L'esatto opposto è stato fatto negli ultimi decenni dal centro-sinistra (e continua con Bersani): si chiamano "riforme" dei provvedimenti legislativi che massacrano il popolo con la promessa di un'età dell'oro futura. "Promettere la Svizzera e realizzare il Perù di Fuijmori. Sembra incredibile ma funziona" - così sintetizzava Mc Silvan questo modo di fare.
Dopo applicazioni ripetute di sacrifici imposti dal centro-sinistra, siamo al disastro attuale.

E allora benedetta sia la MMT di Barnard, che solleva il sudario per mostrare il pallore cadaverico del liberismo, e nel frattempo punta a dare un sollievo alle popolazioni.

Forse ci vuole un messia per combattere una battaglia contro l'Apocalisse liberista, e in questo caso Barnard prova a interpretare il ruolo. Sicuramente ci vogliono a volte maniere decise per contrastare questo sistema incancrenito.

Per quanto riguarda il convegno in Calabria, secondo me si è fatto troppo fumo e Barnard ha fatto l'errore di guardare gli articoli dei giornali invece che il lato istituzionale: Scopelliti rappresenta la Regione Calabria nel momento in cui invita gli economisti e andava visto nel suo ruolo istituzionale prima che nella sua storia personale. E comunque la limpidezza personale di Scopelliti è in sostanza simile a quella degli altri politici calabresi, i quali non differiscono poi molto dai parlamentari italiani.


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mincuo
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Dove lo vediate questo "liberismo" è uno dei grandi misteri del XX° secolo.
Non c'è settore che non sia in mano a 1 o 2 o 3 o 4 monopolisti.
Che sia manifatturiero, servizi, finanziario, o materie prime.
Cosa c'entri questo col liberismo è un altro mistero.
Tutte le regole antitrust che sarebbero un suo fondamento sono una barzelletta.
In più gli organismi di sorveglianza e controllo sono gestiti dagli stessi monopolisti, cioè da gente che fa riferimento a loro.
Mezza politica pure e qui in Europa poi è ancor più sotto gli occhi di tutti.
E' proprio vero che alla gente basta ripetere e ripetere uno slogan e poi non glielo cavi dal cervello in nessun modo.


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LeoneVerde
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Il convegno in Calabria è un'operazione pericolosa, perchè è organizzato, senza neppure farne mistero, dalla massoneria. L'ispiratore è Gioele Magaldi di Grande Oriente Democratico, che ha, ovviamente, una visione politica europeista. La massoneria è una confraternita inquietante, i cui scopi non sono affatto umanistici e solidali come amano far credere. E' dalla fine del '700 che la Massoneria tradizionale, che puntava all'evoluzione spirituale vera, si è trasformata in Massoneria Speculativa, che venera ben altri principi e ha ben altre finalità. Consiglio di leggere "Dissimulazioni Massoniche" della Randazzo, su questo argomento.
Il tentativo di separare in Italia la MMT dalla divulgazione di Barnard è sporca e strumentale agli scopi della massoneria. Barnard è apertamente contrario alle elites europee. Quindi Barnard è scomodo, va tagliato fuori. Poi, della MMT fanno quello che vogliono loro. E il PUBLIC PORPOSE si perde per strada...ha fatto bene Barnard ha rinominare il movimento, sottolineando che quell'aspetto non è negoziabile!


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Arazzi
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Dove lo vediate questo "liberismo" è uno dei grandi misteri del XX° secolo.
Non c'è settore che non sia in mano a 1 o 2 o 3 o 4 monopolisti.
Che sia manifatturiero, servizi, finanziario, o materie prime.
Cosa c'entri questo col liberismo è un altro mistero.
Tutte le regole antitrust che sarebbero un suo fondamento sono una barzelletta.
In più gli organismi di sorveglianza e controllo sono gestiti dagli stessi monopolisti, cioè da gente che fa riferimento a loro.
Mezza politica pure e qui in Europa poi è ancor più sotto gli occhi di tutti.
E' proprio vero che alla gente basta ripetere e ripetere uno slogan e poi non glielo cavi dal cervello in nessun modo.

Sarà, però quasi tutti hanno in testa il fatto che con le tasse ci paghi i servizi, che bisogna tirar la cinghia se non ci sono soldi per pagare i servizi, che si può pagare la sanità tagliando altre spese (solo che poi non si sa cosa si va a tagliare al giro dopo quando i soldi non basteranno ancora, ma vabbe... dettagli).

E Tutto ciò non si può considerare un'ideologia liberista? che non sia ancora in pratica poco importa secondo me.


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mincuo
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Dove lo vediate questo "liberismo" è uno dei grandi misteri del XX° secolo.
Non c'è settore che non sia in mano a 1 o 2 o 3 o 4 monopolisti.
Che sia manifatturiero, servizi, finanziario, o materie prime.
Cosa c'entri questo col liberismo è un altro mistero.
Tutte le regole antitrust che sarebbero un suo fondamento sono una barzelletta.
In più gli organismi di sorveglianza e controllo sono gestiti dagli stessi monopolisti, cioè da gente che fa riferimento a loro.
Mezza politica pure e qui in Europa poi è ancor più sotto gli occhi di tutti.
E' proprio vero che alla gente basta ripetere e ripetere uno slogan e poi non glielo cavi dal cervello in nessun modo.

Sarà, però quasi tutti hanno in testa il fatto che con le tasse ci paghi i servizi, che bisogna tirar la cinghia se non ci sono soldi per pagare i servizi, che si può pagare la sanità tagliando altre spese (solo che poi non si sa cosa si va a tagliare al giro dopo quando i soldi non basteranno ancora, ma vabbe... dettagli).

E Tutto ciò non si può considerare un'ideologia liberista? che non sia ancora in pratica poco importa secondo me.

Mi pare che hai le idee un pò confuse su quale sia l'ideologia liberale.
E' come se uno dicesse che l'ideologia socialista è la miseria e il lavoro forzato.

Oppure che l' "equità" è cattiva, solo perchè ti chiamano equità quella del Governo Monti. Che sarebbe un'altra cosa però. Usura, nella fattispecie.


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Truman
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Dove lo vediate questo "liberismo" è uno dei grandi misteri del XX secolo.

Io mi limito ad accettare il modo in cui le elites politiche si definiscono (i vari Monti, Draghi e compagni di grembiule). Parlano sempre di liberalizzare, privatizzare e fare spazio al libero commercio. Chiamare "liberismo" il loro credo mi appare corretto. Ma se sai il termine più giusto dimmelo. Certamente non è la mia ideologia e non devo difenderla.

A parte questo, in Italia si scrive XX secolo, la tua notazione XX° secolo mi appare corretta in Francia.


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mincuo
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Dove lo vediate questo "liberismo" è uno dei grandi misteri del XX secolo.

Io mi limito ad accettare il modo in cui le elites politiche si definiscono (i vari Monti, Draghi e compagni di grembiule). Parlano sempre di liberalizzare, privatizzare e fare spazio al libero commercio. Chiamare "liberismo" il loro credo mi appare corretto. Ma se sai il termine più giusto dimmelo. Certamente non è la mia ideologia e non devo difenderla.

A parte questo, in Italia si scrive XX secolo, la tua notazione XX° secolo mi appare corretta in Francia.

Monopolismo. Oligopolismo. Quelli sono i termini. Mica da ieri mattina.
Come ho detto sopra le elites dicono anche "equità" e "democrazia" e tante altre, se è per quello.

Però mica dici "non mi piace l'equità", oppure "io mi adeguo a quel che dicono le elites".

P.S.

A parte questo, in Italia si scrive XX secolo, la tua notazione XX° secolo mi appare corretta in Francia.

Vero. E' un errore. Ma non sapevo nemmeno che sarebbe stata corretta in Francia. Piuttosto, e non per giustificarmi, deriva dallo scrivere spesso in Inglese. Tipo 20th century.


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nuvolenelcielo
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Dove lo vediate questo "liberismo" è uno dei grandi misteri del XX° secolo.
Non c'è settore che non sia in mano a 1 o 2 o 3 o 4 monopolisti.
Che sia manifatturiero, servizi, finanziario, o materie prime.
Cosa c'entri questo col liberismo è un altro mistero.
Tutte le regole antitrust che sarebbero un suo fondamento sono una barzelletta.
In più gli organismi di sorveglianza e controllo sono gestiti dagli stessi monopolisti, cioè da gente che fa riferimento a loro.
Mezza politica pure e qui in Europa poi è ancor più sotto gli occhi di tutti.
E' proprio vero che alla gente basta ripetere e ripetere uno slogan e poi non glielo cavi dal cervello in nessun modo.

questo è, esattamente!

io in genere rispondevo quando dicevano "la dittatura del libero mercato", facendo l'esempio banale che se io voglio vendere delle torte da casa mia perché sono buone, mi mettono dentro...

invece se una mega corporation, che ha gli stessi consiglieri di amministrazione condivisi con le grandi compagnie petrolifere, finanziarie, mediatiche ecc..., (ed è proprietaria di marchi apparentemente concorrenti), (e ha i suoi uomini nelle agenzie di controllo), ha bisogno di favori o di ostacolare la concorrenza o di vendere roba velenosa o di avere agevolazioni fiscali, gli fanno una legge ad hoc...

questo non è liberismo o libero mercato per un bip


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Arazzi
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Mi pare che hai le idee un pò confuse su quale sia l'ideologia liberale.
E' come se uno dicesse che l'ideologia socialista è la miseria e il lavoro forzato.

In pratica (e a spanne) lo è. Così come il liberismo che su carta ha i suoi meriti ma in pratica diventa il tuo Mono/Oligopolismo.


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mincuo
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Mi pare che hai le idee un pò confuse su quale sia l'ideologia liberale.
E' come se uno dicesse che l'ideologia socialista è la miseria e il lavoro forzato.

In pratica (e a spanne) lo è. Così come il liberismo che su carta ha i suoi meriti ma in pratica diventa il tuo Mono/Oligopolismo.

Mi arrendo Arazzi.


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