il lavoro vocaziona...
 
Notifiche
Cancella tutti

il lavoro vocazionale


marcodb
Eminent Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 44
Topic starter  

“L'ideale per una sana vita giuridica è che il numero delle leggi, in quanto di necessità limitatrici della libertà dei Singoli, sia ridotto allo stretto necessario. Pertanto i criteri informatori della attuale attività parlamentare vanno riveduti, altrimenti la sovrabbondanza legislativa diviene una «massima ingiustizia».”(tratto da La Via d’Uscita liberamente scaricabile da www.bellia.com)
In un paese dove non ci sono regole sul lavoro, dove dappertutto si trovano immigrati che vengono trattati come merce a basso costo, il cui esito sarà una futura società violentissima (i figli che hanno visto i proprio padri sfruttati, saranno mine esplosive come ricordano i ghetti di new York, New Orleans e Los Angeles) e come i fatti di Brescia sembrano accennare…in più sottraendo lavoro ai giovani locali…manca la giustizia sociale e soprattutto una legislazione che la garantisca!
Il lavoro non è più tutelato, i contratti a progetto assorbono le forze costruttive del lavoratore, i contratti a ore con cui i vari enti statali e parastatali si trovano a assumere i nuovi venuti, ci ricordano in veste nuova, un resuscitato “feudalesimo”…
La mancanza di poter contrarre mutui, o peggio di non poterli pagare senza l’aiuto dei genitori, l’assenza di nuove imprese giovanili che nonostante gli sforzi impressionanti delle regioni con fondi agevolati ma con restrizioni burocratiche che ne mostrano i limiti organizzativi: questo enorme numero di leggi rende estremamente difficile ogni iniziativa in campo economico con conseguente aggravio dei costi e quindi dei prezzi tralasciando l’impatto psicologico quando a qualcuno viene in mente di aprire una nuova attività…
In questo paese dove la riforma burocratica è d’obbligo, laddove abbiamo una legislazione dove i testi sono in continuo aumento, le leggi in continua modifica, tanto che il cittadino, sempre più perduto, ricorre all’avvocato solo in casi di disperazione, ci sembra che la cultura abbia dimenticato due parole : semplicità e sintesi e aggiungiamo anche il buon senso.
L’antropocrazia è un progetto sociale che tenta di soddisfare le esigenze più profonde dell’essere umano: il diritto alla vita e la libera creatività.
Per diritto alla vita si intende la possibilità di dare a ogni essere umano il necessario per una dignitosa sopravvivenza (reddito di cittadinanza).
La Dottrina Sociale della Chiesa parla di credito sociale o reddito di cittadinanza, come un diritto dovuto per due ragioni: come diritto alla condivisone delle risorse naturali (oggi i profitti delle risorse naturali vanno esclusivamente ai possessori di capitale, di solito le multinazionali) e come eredità delle invenzioni umane. Chi inventa può godere dei propri diritti sull’invenzione (diritti d'autore, brevetti, marchi registrati, segreti industriali ed altro) e disporre di lasciare i suoi diritti a qualcuno o a qualche associazione o azienda che ne aveva il contratto fino a 30 anni dopo la sua morte, dopo di che i diritti dovrebbero sacrosantamente passare alla comunità. Infatti ciascuno può stampare un vangelo o un libro di un autore di 100 anni fa e non pagarne i diritti d’autore.
Una debita digressione, la legge del 1998 che estende il diritto d'autore di altri 20 anni è nota come il "Mickey Mouse Copyright Extension Act" perché uno dei principali sponsor della legge fu la Walt Disney. La Disney capì che il diritto d'autore su Topolino stava per scadere, e questo è qualcosa che voleva assolutamente evitare, perché quel diritto d'autore è fonte di esorbitanti introiti. Senza questa legge, oggi tutti potrebbero usare l’immagine di Topolino per fare fumetti o quant’altro la loro creatività suggerisce.
Torniamo in tema: Chi gode oggi delle invenzioni del telefono, dell’automobile? Chi gode delle invenzioni di Guglielmo Marconi? Di Nicolai Tesla? E le invenzioni delle macchine automatiche che espellono sempre più i lavoratori?
Nella dottrina del “credito sociale” ciascuno di noi, nessuno escluso, in base a questi 2 motivi, ossia avere diritto a essere possessore delle risorse naturali in quanto nato in questo mondo (diritto alla Vita) e erede delle invenzioni umane, è un “capitalista” e quindi ha diritto a un reddito di cittadinanza !
Per libera creatività si intende la possibilità di dare a ogni essere umano l’ambiente più opportuno per estrinsecare le proprie attitudini vocazionali.
Scriveva Ezra Pound: “So per esperienza che si può vivere infinitamente meglio con poco denaro e molto tempo libero che non con più denaro e meno tempo. Il tempo non è denaro, il tempo è quasi tutto il resto. ... L'ozio è tempo libero liberato dall'ansia.”
In presenza del reddito di cittadinanza, la gente si orienterà verso un lavoro vocazionale, oggi accessibile a pochi, un giorno possibile a tutti.


Citazione
Condividi: