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il mondo di Lucifero

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Georgejefferson
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Le retoriche sono tante Cedric, anche le allegorie scherzose, per arrivare dritti al punto, come dici, dipende dal contesto. Anche quelle che non sembrano sono retoriche, e non so se i novelli le hanno imparate tutte. Ma non dare per scontato che siamo in disaccordo su tutto. Mi dirai l'idea generale chi la formula cosi esprimiamo le nostre opinioni, e chi e' questo essere misterioso che le formula, che presupponi, ma neghi contemporaneamente.


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Georgejefferson
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Stasera faccio il conciliante Cedric, e partiamo su quella cosetta della produzione, che hai espressi (come da manuale) ed apre altre domande.

Solo che, se faccio il conciliante sai...e' addirittura peggio, perche allora potrai spiegare meglio, volendo, tanti dettagli e precisazioni lasciati indietro, e chiarirli, per andare avanti.
Capire cosa centrano tante questioni poste, interessanti ma lanciate e poi lasciate cadere, per "le idee"...e gli "argomenti", e non per la persona (o le persone).

Perche se rileggi, vedi anche le volte che dichiaro di condividere, e pero sembra che vedi solo i dubbi e le critiche, sviando la spiegazione reale delle "iperboli".


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Primadellesabbie
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Solo che, se faccio il conciliante sai...e' addirittura peggio, perche allora potrai spiegare meglio, volendo, tanti dettagli e precisazioni lasciati indietro, e chiarirli, per andare avanti.

George, non ti sembra di esagerare con le minacce 😉 .


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GioCo
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Topic starter  

Leggo a fatica lo scambio e vorrei far notare che se i demoni non esistono, di scuro sugli argomenti che li riguardano paiono operosi ed efficaci.

Poi vorrei anche ricordare che il mio post non si occupa di religione in senso stretto, ma del forte significato simbolico religioso che impregna la nostra cultura. Possiamo anche discutere sul fatto che "i demoni non esistono", che Lucifero non sia questo ma quest'altro, ma non che i significati sottostanti le parole conservino una fortissima carica evocativa nel nostro modo di esprimerci e di intendere i contesti e le persone.
Possiamo anche essere d'accordo con chi dice che i demoni non ci sono nella bibbia ebraica, tuttavia oltre a considerare forse la cosa coerente con un libro che parla di un patto tra un "Elhoim" (qualunque cosa sia) e un ramo di una discendenza abramitica (cosa diamine ci farebbero li dentro i demoni?!) non si può affermare per questo che non siano molto ben raricati nella tradizione religiosa ebraica e che non siano parte integrante di quella realtà sacra. Per esempio per quanto riguarda Lilith non è menzionata in nessuno dei due diversi racconti della Genesi presenti nel Vecchio Testamento, ma assume un ruolo di primo piano nella Cabala Ebraica.

Un fatto cruciale che va preso in considerazione e che viene sempre saltato, è che il demone è considerato manifestazione corporea da quasi tutte le religioni ma gli esempi della sua manifesta presenza sono evocative e ricondotte semmai alla "carne" di un posseduto. Il Demone ha carne nei racconti mitici, poemi o altro tipo di tradizioni orali, scritte e figurative che contrariamente riportano raramente il caso della possessione. Potrebbero esserci in questi racconti di "mostri" elementi di realtà storica, come suggeriscono certi teschi deformi di non si sa bene che creature antiche, un po' come i varani di comodo potrebbero essere una sorta di antenato del drago mitico.

Per ciò "demone" è diventato sinonimo non tanto di "abitante dell'inferno", ma di un certo tipo di condotta umana, eterodiretta per fini distruttivi o autodistruttivi. Quindi una forza che impone la sua volontà su quella umana, facendo agire l'uomo non secondo il dettato della sua ragione lucida, ma secondo un dettato emotivo (negativa) suggerito dall'opera demoniaca.

Come l'alcool, il gioco d'azzardo o in sintesi il "benessere" unilaterale neo-liberista e turbo-capitalista.
Quando cercavo di distinguere Lucifero era per indicare che la figura è un emblema della questione che divide ragione ed emozione, dove non è possibile dire fino in fondo la malvagità sia sorgente dell'una o dell'altra. La sorgente è l'effetto combinato tra "forza esterna alla coscienza" e "abbandono della propria ragione" (possessione). In questo solco tentavo di introdurre un problema nel trattare l'argomento delle conquiste dei movimenti femministi che non a caso avevano tra i motti "tremate, tremate le streghe son tornate".

Ma come ho cercato di dire, la strega era anche la megera, quell'essere nascosto nel profondo di qualche antro maledetto a tramare contro gli uomini per volere dei demoni con cui si era unita carnalmente. Una donna posseduta quindi e per ciò maledetta. Ma come potremmo definire noi oggi quelle donne che per effetto di quel Edward Bernays inscenarono le "fiaccole della libertà" per pubblicizzare le sigarette, avviando così il secolo delle conquiste d'autonomia "al femminile"?

Ancora una volta corporeità e incorporeità si incontrano, nel significato del mito, delle religioni, dell'esperienza, ma anche della storia, della società, della politica e della nostra cultura.
Ma la saggezza rimane popolare e ci suggerisce che: "il diavolo fa le pentole ma non i coperchi". Per ciò se lo spirito in cui è nato il movimento femminista era quello eterodiretto e alieno che voleva ispirare emotività per i suoi fini e i suoi scopi, non c'era di certo la possibilità che portasse a un epilogo concretamente desiderabile rispetto al problema (discriminazione) che sollevava a meno che il movimento non facesse propria la coscienza di essere nato per effetto di una volontà marcia in partenza.


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Georgejefferson
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Ma che roba e' questa qua Gioco? Non si capisce il nesso delle associazioni, la femmina, gli ebrei, il demone. Un numeroso gioco di associazioni senza filo logico che non spiega nulla, per concludere con "volontà marcia in partenza" ?


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Georgejefferson
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Allora, Cedric, prima di interessarsi a quella storia della produzione, nel dialogo, a parte l'eristica schopenhaueriana, o piu volgarmente, il "sofisma", facciamo un riassunto?

Introduci il concetto di necessità, e un entità metafisica che agisce non serve ipotizzarla, ma lo scrivi in forma generica, non relativamente a specifici interessi, per spiegare infatti citi le costruzioni materiale dell'uomo, come fosse la sola dimensione ( che e' si importante) con gli esempi di turbine e lampadine. Prosegui con il parallelo del primitivo credulone che pensava al dio personificato che manda la pioggia e salva le capre e protegge vedove e orfani e associando il tutto alla "fortuna" di usare relatività per andare al centro commerciale, e la quantica per masterchef ecc..

Al che dichiaro di essere abbastanza d'accordo nei casi specifici (di quel tipo di "come") ma gli esempietti mi sembrano fuori luogo nel discorso generico, è sembra invece uno sfotto gratuito, come fosse un bisogno di litigare del bambino che cerca un "avversario". E allora con un po di ironia ti chiedo: necessario riguardo a cosa? Per vedere se si puo andare un po oltre al centro commerciale e la lampadina.

Il vivere collettivo. ò, finalmente un argomento serio, ma mi parli di società evoluta. Ma non spieghi in che senso e se oggi gia pronta o da costruire.

La società evoluta riguardo al centro commerciale e masterchef e lampadine e turbine ? Pero mi porti l'esempio della società in giappone e spiritualità animista e buddista.

Sembra un po una contraddizione bella evidente pero poi aggiusti con il senso previdente che stigmatizza le religioni istituzionalizzate per via dei ducetti e capetti, ok. Poi salti alla scuola che spiegano che "è solo questione di tempo anche se spesso debbono passare secoli se non millenni", e allora "la società evoluta", ammessa e non concessa (nei contenuti andrebbe vista perche andrebbe condivisa) non e' proprio quella del qui e ora e subito dopo fai paralleli con i creduloni che pensano al Dio che fa le cose meglio di noi e risolva tutti i problemi delle origini, e le origini, saperle non serve, perche "non servono per spiegare il laser".

E concludi il tutto con il perchè..serve Dio, cioè come consolazione per i poveretti quindi uno "strumento utile", con la ciliegina della relativita per il supermercato, e la "bomba intelligente" che accoppa il cattivo dalla barba tranne la scuola dei bambini.

Questo e' il quadro del tuo debutto, Cedric, ma dato che e' un coacervo di banalità, prese in giro e "salti" da un tema grosso, all'esempio piccolo, per non parlare del finale della "bomba intelligente", sembra che a te non interessi se un discorso possa essere vero o falso, né il significato delle definizioni delle parole che vengono impiegate. Non vorrei che ti scambiassero per un maestro di scuola Shopenaueriana alle prime armi. Perchè un debutto cosi, sarebbe deriso in ogni dibattito serio e scambiato per uno sfogo sapientino che "cerca l'avversario" per dar sfoggio delle nozionistiche studiate a pappagallo. Con l'aggiunta di Link a temi complessi che stigmatizzano proprio questo approccio semplicistico e banale. Ma da curioso comincio a chiederti se puoi precisare i perchè dei paralleli, delle associazioni.

E comincia il diabattito dove, da piccato nell'orgoglio dello scolaro rancoroso, sembra che :

mi accusi di giudicare negativamente chi crede nella scienza tout court
Mi attribuisci l'opinione assoluta che l'uomo abbia "bisogni" in cui credere
Mi attribuisci necessità "inconscia" di catalogare e omologare

E mostri il tuo dissenso parlando degli uomini che dovrebbero colmare un vuoto e la dopamina per la preghiera, e il medico e tra parentesi lo sciamano e Marx con la base biochimica.

La scienza e le risposte solo applicative ma... alla richiesta di spiegazioni sugli scopi parli dell'importanza del "come" senza "bisogni" dei perchè liquidando l'argomanto cosi in fretta e furia.

Gli sfottò gratuiti non li vedi e certo, non eri minimamente interessato a farli. Infatti poi ti pronunci esibendo altra nozionistica tecnica associandola ogni 2 x 3 ai presunti benefici "per tutta l'umanità" sull'ecologia, qualità della vità e tumori in futuro risolvibili con il rinforzo retorico del "nostro" caro che si ammalerà, e senza il Cern sarebbe morto. (a proposito di scuole di retorica)

Non c'e' consapevolezza dei passi avanti della tecnologia, dici, ma ti chiedo insistentemente, e i passi avanti dell'uomo? Lo vedi il conflitto e la gente che sta male e senza soldi?

Ma sembra che "gli sgocciolamenti" delle cadute insperate, e smartphone e fotocamere basteranno all'ottimismo, da questa visione "mondo". Per carità, il pessimismo cronico fa male, molto male, ma anche l'estremo opposto sembra una ingenuità che, coccolato dalle sensazioni e "aquisizioni di punti di vista" (a questa ci arriviamo dopo), chiude 4 occhi e 7 orecchie di fronte al conflitto, che non e' che lo si vuole per gusto autodistruttivo, e' proprio che molta gente sta male veramente, e non solo nel terzo mondo.

Poi un ragionamento circolare dove "non neghi" perche non riconosci (e quindi neghi), ma preferisci non disquisire sulle parole.

Capisci che sembra che a te non interessa per niente il confronto serio su temi delicati, ma al piu "vincere l'avversario" ? Che sarebbe il religioso fanatico, che idealizzi come "generico" cantandotela da solo. Peccato che stai dialogando con me, ed e' legittimo chiederti: a chi ti riferisci con quegli esempietti bambineschi?

Non ritieni importante tu la riflessioni sulle origini, sul perchè e "chi" muove? Ma conta solo il "come", va benissimo, ma sei tu che hai introdotto l'argomento generale:
Dio non e' una ipotesi necessaria, ma secondo quello che "credi" tu, importante, ed e' il tuo punto di vista, ma che hai esplicitato con slealtà e disinteresse totale dell' altro, a proposito del dialogo "produttivo".

Adesso vediamo proprio quel "dialogo produttivo", cosi magari parliamo di quella cosa della produzione di ampliamento della conoscenza, che non ho ben capito e magari avrai modo di spiegare meglio.


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cedric
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Per ciò "demone" è diventato sinonimo non tanto di "abitante dell'inferno", ma di un certo tipo di condotta umana, eterodiretta per fini distruttivi o autodistruttivi. Quindi una forza che impone la sua volontà su quella umana, facendo agire l'uomo non secondo il dettato della sua ragione lucida, ma secondo un dettato emotivo (negativa) suggerito dall'opera demoniaca.
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Quando cercavo di distinguere Lucifero era per indicare che la figura è un emblema della questione che divide ragione ed emozione, dove non è possibile dire fino in fondo la malvagità sia sorgente dell'una o dell'altra. La sorgente è l'effetto combinato tra "forza esterna alla coscienza" e "abbandono della propria ragione" (possessione).
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Su questi specifiche argomentazioni mi trovo d'accordo: tale interpretazione della "possessione" è ripresa nel testo " le religioni estatiche, studio antropologico sulla possessione spiritica e sullo sciamanesimo" di Ioan Lewis, 1971 che in 170 pagine più cinque di bibliografia prova ad analizzare come il concetto di estasi, trance e di possessione abbia pervaso le varie culture.

Il punto di partenza è che "si è posseduti quando si ritiene di essere posseduti e quando altri membri della società appoggiano tale affermazione" attribuendo quindi all'individuo stesso la volontà, conscia o inconscia, di sembrare posseduto. E' il "demone" che ispira comportamenti difformi da quelli culturalmente accettati, tali comportamenti sono accettati perchè non imputabili all'individuo quanto al demone, tuttavia il posseduto/a va "esorcizzato" (spesso a pagamento) per ricondurlo a comportamenti normali.

Vale la pena di leggerlo, se non altro per avere un punto di vista diverso dai soliti.


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Georgejefferson
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Per ciò "demone" è diventato sinonimo non tanto di "abitante dell'inferno", ma di un certo tipo di condotta umana, eterodiretta per fini distruttivi o autodistruttivi. Quindi una forza che impone la sua volontà su quella umana, facendo agire l'uomo non secondo il dettato della sua ragione lucida, ma secondo un dettato emotivo (negativa) suggerito dall'opera demoniaca.

Questo cosi su due piedi e' giustamente da criticare, dal mio punto di vista, ma allargando l'estratto sopra, per renderlo più chiaro, mi chiedo "chi" ha fatto diventare sinonimo ecc.., oppure "e' diventato" tout court, cosi, spontaneamente come una forza misteriosa che agisce da sè e trasforma i significati.

Perche poi, eterodirezione, e' gia una contraddizione all'assunto sopra della spontaneità:

http://www.treccani.it/vocabolario/eterodirezione/

eterodirezióne, In sociologia, tipo di controllo sociale proprio della civiltà di massa, per cui l’individuo è variamente sollecitato e persuaso a determinati comportamenti da coloro che vivono vicino a lui o da coloro che i mezzi di comunicazione di massa presentano come tipi esemplari

Che contraddice la spontaneità di prima ( è diventato sinonimo ecc..).

E il "per fini distruttivi o autodistruttivi" e' quello che crederebbero gli altri, o una verità di fatto dimostrabile?

Pero poi diventa "una forza che impone la sua volontà", ma non ho capito quale, quella degli altri che condizionano (o vengono condizionati a loro volta nelle opinioni da chi dirige i media e le mode), oppure spontanea senza una intenzionalità, come sembrerebbe all'inizio? ( è diventato sinonimo ecc..).

E se eterodiretta, e' quindi umana ma dalla frase "una forza che impone la sua volontà su quella umana" sembrerebbe che proprio umana non sia, e poi non e' chiaro, chi stabilisce e perchè la differenza tra "ragione lucida ed "emotività negativa", e su quali parametri di giudizio si basa tale differenziazione. Ci sono crimini abominevoli eseguiti con "ragione lucida", e profondi atti d'amore fraterno eseguiti con "l'emotività", ma anche il contrario.

Allora, si vuole descrivere qualcosa che puo anche avere un fondamento di verità, ma Gioco, scritta come l'esempio del piccolo estratto sopra, e' altamente fraintenditorio (perchè non e' una critica a te, quello che ho scritto, ma una analisi delle contraddizioni insite nel testo).

Figurati per tutto il resto di quello che hai scritto.


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Georgejefferson
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Per ciò "demone" è diventato sinonimo non tanto di "abitante dell'inferno", ma di un certo tipo di condotta umana, eterodiretta per fini distruttivi o autodistruttivi. Quindi una forza che impone la sua volontà su quella umana, facendo agire l'uomo non secondo il dettato della sua ragione lucida, ma secondo un dettato emotivo (negativa) suggerito dall'opera demoniaca.

Pensa che alla prima lettura, dell'estratto, mi son detto: caxxo, quegli "esorcisti" sembrano che abbiano i loro motivi. Poi sono sorti i dubbi riflettendo sui significati.


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Primadellesabbie
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Diversi modi di affrontare il problema del male.

"Io t'imploro, essere dagli aspetti diversi, ora perfetto e giusto, ora falso ed ingiusto. Proteggimi...tu che sei anche la voluttà, e il passato e l'avvenire...che devi la nascita a te stesso, solamente, o Essenza Universale!"

Invocazione a Siva. VIII sec. DC.


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cedric
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...
Questo e' il quadro del tuo debutto, Cedric, ma dato che e' un coacervo di banalità, prese in giro e "salti" da un tema grosso, all'esempio piccolo, per non parlare del finale della "bomba intelligente", sembra che a te non interessi se un discorso possa essere vero o falso, né il significato delle definizioni delle parole che vengono impiegate.
Non vorrei che ti scambiassero per un maestro di scuola Shopenaueriana alle prime armi. Perchè un debutto cosi, sarebbe deriso in ogni dibattito serio e scambiato per uno sfogo sapientino che "cerca l'avversario" per dar sfoggio delle nozionistiche studiate a pappagallo.
..
Gli sfottò gratuiti non li vedi e certo, non eri minimamente interessato a farli. Infatti poi ti pronunci esibendo altra nozionistica tecnica associandola ogni 2 x 3 ai presunti benefici "per tutta l'umanità" sull'ecologia, qualità della vità e tumori in futuro risolvibili con il rinforzo retorico del "nostro" caro che si ammalerà, e senza il Cern sarebbe morto. (a proposito di scuole di retorica)
..
Poi un ragionamento circolare dove "non neghi" perche non riconosci (e quindi neghi), ma preferisci non disquisire sulle parole.
...
Capisci che sembra che a te non interessa per niente il confronto serio su temi delicati, ma al piu "vincere l'avversario" ? Che sarebbe il religioso fanatico, che idealizzi come "generico" cantandotela da solo. Peccato che stai dialogando con me, ed e' legittimo chiederti: a chi ti riferisci con quegli esempietti bambineschi?
..


Schopenhauer, l'arte di aver ragione, accorgimento numero 38, Argumentum ad personam: come ultima risorsa diventare offensivi, oltraggiosi e grossolani.

Aveva proprio ragione lui, funziona sempre quindi occhio a cedere alla provocazione!

Cordialità!


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Georgejefferson
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Grazie della dritta Cedric, non lo conoscevo, tra tutte le idee, e argomenti esposti, in mezzo alle capre e la vecchietta del rosario, e la bomba intelligente, non riuscivo proprio a trovare gli accorgimenti per "vincere l'avversario", pensavo fossero provocazioni utili per farsi bello di fronte agli altri insieme alle nozioni scritte a pappagallo.

Potevi postarlo subito pero, non avremmo perso tempo.

Pero non scappare subito, devo ancora scrivere sulla questione "della conoscenza" e "produzione" da te citata.
Mica parlo di Cedric pero, vedrai che ti interesseranno penso "le idee"...e "gli argomenti" e mi dirai (se vorrai) la tua opinione.


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cedric
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Grazie della dritta Cedric, non lo conoscevo

Do per scontato che sia ironia, altrimenti ci sarebbe da preoccuparsi.

Pero non scappare subito, devo ancora scrivere sulla questione "della conoscenza" e "produzione" da te citata.
Mica parlo di Cedric pero, vedrai che ti interesseranno penso "le idee"...e "gli argomenti" ...

Non c'è problema, sono sempre pronto ad ascoltare punti di vista diversi e molti di quelli che leggo qui su CdC sono davvero interessanti e "produttivi"


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Georgejefferson
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Altrimenti ti preoccupi?

Perchè non postare anche quell'estratto di Schopenhauer, Cedric?
Sono curioso.


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Georgejefferson
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Va bene, non lo posti (cosi dimostri di non cadere nelle provocazioni).

Ok, lo faccio io, e' perchè mi ha incuriosito.

Shopenhauer

Quando ci si accorge che l'avversario è superiore e si finirà per avere torto, si diventi
offensivi, oltraggiosi, grossolani, cioè si passi dall'oggetto della contesa (dato che lì si ha
partita persa) al contendente e si attacchi in qualche modo la sua persona.

Allora ti sei autonominato superiore, e dai per scontato a insindacabile giudizio (il tuo) che io voglia "duellare" a tutti i costi, e che sicuramente finirai per avere ragione, (avendo la certezza della "superiorità").

Ho il sospetto che da quando Shopenhauer ha riscritto questi riadattamenti di trucchetti vecchi come il mondo, lo stratagemma 38 lo hanno usato in tantissimi come uscita di scena da anima bella in cerca di applauso. Ma non e' mai detto. Comunque...

Lo si potrebbe
chiamare argumentum ad personam, e va distinto dall'argumentum ad hominem che si
allontana dal puro oggetto in discussione per attaccarsi a ciò che l'avversario ha detto o ha
ammesso. Con quest'ultimo stratagemma, invece, si abbandona del tutto l'oggetto e si dirige
il proprio attacco contro la persona dell'avversario: si diventa dunque insolenti, perfidi,
oltraggiosi, grossolani.

suvvia, sono figure retoriche che danno una visione immediata del concetto e rendono meno serioso il dialogo, la tenda, e la capra, e il primitivo, e il credulone, e il laser, e il centro commerciale e masterchef, e le bombe intelligenti, e il costosissimo Cern ma per il bene dell'umanità. Che gusto c'e' se non si sfotte un pò. Capira Shopenhauer, e tra l'altro, l'oggetto in questione ed altri (per es.Dio non e' una ipotesi necessaria) sono invece sempre stati presenti, pur non avendo io dato risposte certe.

Si tratta di un appello delle forze dello spirito a quelle del corpo o
all'animalità. Questa regola è molto popolare poiché chiunque è in grado di metterla in
pratica, e viene quindi impiegata spesso. Ci si chiede ora quale controregola valga in questo
caso per l'altra parte. Perché, se questa farà uso della stessa regola, si arriverà a una rissa, a
un duello o a un processo per ingiuria. Ci si sbaglierebbe di grosso se si pensasse che basti
solo non diventare offensivi. Infatti, mostrando a uno, in tutta pacatezza, che ha torto e che
dunque giudica e pensa in maniera sbagliata, come accade in ogni vittoria dialettica, lo si
amareggia più che con qualsiasi espressione grossolana e oltraggiosa. Perché? Perché, come
dice Hobbes nel De cive, capitolo I [par. 5]:
Omnis animi vo-luptas, omnisque alacritas in eo sita est, quod quis habeat, quibuscum conferens se, possit ma-gnifice sentire de seipso

[Ogni piacere dell'animo e ogni ardore risiedono nell'avere qualcuno, dal confronto con il
quale si possa trarre un alto sentimento di sé]

In effetti la capra di sgarbi e altri esempietti demagogici assomigliano agli appelli del corpo e animalità, anche se sembra che non sempre sono forze determinanti nelle persone.
Si in effetti ho fatto lo stronzetto, ma insieme ho introdotto dei dubbi su "argomenti" e "idee"(che ognuno e' libero di rifletterci o meno), ma questo lo so benissimo. Solo che di solito mi impegno a non portare rancore e a non "farne un duello", ma di fronte alle capre e retoriche bambinesche per attirare consensi, a volte esagero.

Comunque io quella minima di Hobbes la contesto, perche significa che in assoluto, il piacere dell'animo risieda nella riuscita ad umiliare "l'altro" a prescindere, per accarezzare un orgoglio fasullo e infantile ma sopratutto, crudele.

Tu che ne pensi Cedric? Mi dici la tua opinione nel merito?

Nulla supera per l'uomo la soddisfazione
della sua vanità, e nessuna ferita duole più di quella in cui viene colpita la vanità. (Da ciò
derivano modi di dire come « l'onore vale più della vita » e così via). Questa soddisfazione
della vanità nasce principalmente dal confronto di se stessi con altri, sotto ogni aspetto, ma
principalmente in relazione all'intelligenza. Questa soddisfazione si verifica effetti e molto
intensamente nel disputare. Di qui l'amarezza dello sconfitto senza che gli si commetta torto,
e di qui il suo ricorso, come extrema ratio, a quest'ultimo stratagemma: ad esso non si può
sfuggire con la semplice gentilezza da parte nostra. Avere un gran sangue freddo può
tuttavia essere utile anche in questa occasione, se cioè, non appena l'avversario diventa
offensivo, si risponde con calma che ciò non pertiene alla cosa in questione e si ritorna subito
su questa, continuando a dimostrargli il suo torto senza badare alle offese — dunque più ο
meno come dice Temistocle ad Euribiade: πάταξον μεν, άκουσον δέ [bastonami ma
ascoltami. Plutarco, Temistocle, 11, 20]. Ma questo non è da tutti

Ecco, esattamente come sopra, io contesto questo, perche in primis denota un forte narcisismo, che stigmatizza l'idealizzazione dell'uomo in sè (cioe tutti gli altri) tranne se stessi (citazione finale:bastonami ma ascoltami.Ma questo non è da tutti...dice, riferendosi ovviamente a se stesso), e se parla in termini generali (Nulla supera per l'uomo la soddisfazione della sua vanità) questo vale anche per sè stessi, ammesso e non concesso.

Sottilmente denota una visione mondo che ritiene, per ideologia, la sua verità come unica e scontata per tutti (che l'intelligenza, sia il "valore maximo" per tutti) e il "competere" e "vincere l'avversario" come l'unico e dominante stato di natura dell' uomo (al singolare, ovviamente, e deciso a suo insindacabile giudizio) ponendo scontato tutte le altre caratteristiche (umilta, volonta empatica, tolleranza nella giusta misura, libertà dai dogmi culturali ecc...) come di "serie B", a priori.

Tu che ne pensi Cedric? Mi dici la tua opinione nel merito?

L'unica controregola sicura è perciò quella che già Aristotele indica nell'ultimo capitolo dei
Topici: non disputare con il primo arrivato, ma solo con coloro che si conosce e di cui si sa
che hanno intelletto sufficiente da non proporre cose tanto assurde da esporli
all'umiliazione; e che hanno abbastanza intelletto per disputare con ragioni, e non con
decisioni perentorie, e per ascoltare ragioni e acconsentirvi; e, infine, che apprezzano la
verità, ascoltano volentieri buone ragioni, anche quando provengono dalla bocca dell'avversario,
e siano abbastanza equi da saper sopportare di ottenere torto quando la verità
sta dall'altra parte. Da ciò segue che, fra cento persone, ce n'è forse una degna che si disputi
con lei. Agli altri si lasci dire quello che vogliono, perché desipere est juris gentium [essere
irragionevoli è un diritto umano], e si rifletta su ciò che dice Voltaire: La paix vaut encore
mieux que la vérité [La pace è preferibile alla verità]; e un detto arabo recita: « Il frutto della
pace è appeso all'albero del silenzio ».

Su questa sono abbastanza d'accordo, ma non del tutto, dimentica totalmente il ruolo della sensibilità (se non un breve accenno alla fine) della creativita e sentimento, che, insieme all'intelligenza ma non solo, non sono materie da serie B come sembrerebbe enunciare questa apologetica miope dell' intelligenza. Apologetica che pensa che "il Dna" sia quasi tutto di rilevante, e senza considerare l'ambiente, e il possibile libero sviluppo della coscenza, puo divenire cinismo senza cuore.

In ogni caso, la disputa, come attrito di teste, è spesso di reciproca utilità per rettificare i
propri pensieri e anche per produrre nuovi punti di vista. Ma i due contendenti devono
essere pressoché pari fra loro per erudizione e intelligenza. Se uno è privo della prima, allora
non capisce tutto, non è au niveau. Se gli manca la seconda, allora il rancore che ne sorge lo
istigherà a cose sleali e ad astuzie, o alla villania. Tra la disputa in colloquio privato sive
familiari e la disputatio solemnis, pro gradu non v'è alcuna differenza essenziale. La
differenza è solo che in quest'ultima si richiede che il re-spondens debba sempre ottenere
ragione contro l'opponens e quindi che all'occorrenza chi presiede, il praeses, lo soccorra; o
anche che in essa si argomenta in modo più ufficiale e si rivestono volentieri i propri argomenti
di una forma sillogistica rigorosa.

Come sopra, "dimentica" o finge di non vedere, che l'ordine del discorso che vede "il dna", e lo studio a pappagallo, come unica dimensione umana, e' esattamente il trucco retorico antichissimo delle classi dominanti, che, dove possono...padronando il linguaggio e sfruttando la consuetudine all'imitazione, ostacolano alla radice "un cambiamento" (in meglio per l'insieme, ma non per loro) negandolo e facendolo credere IMPOSSIBILE per sempre e per fede (sopratutto ai cooptabili delle corti, anche se non religiosi in senso stretto, come oggi succede come ieri, ma dai "costumi" diversi)

1.che l'ambiente non si possa migliorare (cosi da porre buone condizioni) e 2.lo sviluppo della coscienza che non sia possibile di ampliamento per tutti i soggetti, anche se,ovviamente, per alcuni più, per altri meno.

Chiamati sprezzatamente "volgo", e ne fissano a priori i limiti artificialmente. E indovina perchè? Ma e' ovvio, perchè sarebbe messa in crisi la "loro" autorità auto decisa con annessi privilegi ereditari. E' l'antica retorica del "merito", e dei "migliori", dove loro fissano a priori i parametri e i confini nel libero esame critico e riflessivo.

Contemporaneamente, odiano a morte le lingue "volgari", popolari. Ma non per estetica e'...ma perchè non sono del tutto controllabili, ma questo lo spiego la prossima volta.

Tu che ne pensi Cedric? Mi dici la tua opinione nel merito?


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