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Il nostro rapporto con la natura


Tao
 Tao
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
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“...Secondo me nella nostra cultura di oggi e soprattutto per quanto riguarda il nostro rapporto con la natura c'è una vera e propria schizofrenia. La schizofrenia è data dal fatto che da una parte c'è una specie di esaltazione della natura e di visione della natura come una specie di paradiso terrestre di cui fruire: la bellezza del paesaggio, le montagne, i laghi, il mare, i paesaggi incontaminati etc. Dall'altro c'è un terrore ingiustificato per quello che di pericoloso comporta effettivamente la natura; un terrore che non è basato su nessuna conoscenza reale, ma solo sul sentito dire e su questa falsa documentaristica naturalistica che tende a enfatizzare i pericoli, a rendere tutto estremamente pericoloso e terrificante. Oppure una natura che vorremmo addomesticata completamente.

Non c'è una vera concezione della natura neutra: la natura non è né buona né cattiva, la natura è quello che è e comporta dei pericoli per tutte le specie viventi, uomo compreso. Noi non possiamo pretendere di uscire fuori dall'ecosistema in cui viviamo, non lo possiamo fare, assolutamente. Accanto a questo però viviamo in un modo assolutamente pericoloso. Cito dei dati: ci sono tra i 5000 e gli 8000 morti per incidenti domestici in Italia ogni anno; i morti sulle strade sono qualcosa come 10.000 l'anno; ci sono 3 morti sul posto di lavoro al giorno, tutti i giorni, tutti gli anni, solo per citare l'Italia. Se poi andiamo a vedere le morti causate dagli animali, per esempio dalle vipere, ci accorgiamo che la cifra di avvicina allo 0, nel senso che probabilmente forse in media ogni due anni una persona muore per morso di vipera; qualcuno in più per puntura di vespa, probabilmente tra le 5 e le 10 persone ogni anno muoiono per puntura di vespa. Dopodiché nessun'altra specie animale presente in Italia comporta un vero pericolo di morte per l'uomo. Eppure chi sfreccia a 150 km/h sull'autostrada spesso ha paura dei serpenti! Sta qui la schizofrenia: l'ignoranza rispetto a certe cose e l'accettazione totale di uno stile di vita che quello sì è veramente pericoloso e in cui noi ci siamo infilati e che è del tutto artificioso e che ci allontana sempre più da una natura che vediamo come una minaccia, oppure come un parco giochi.”

Marco Di Domenico - dottore di ricerca in biologia animale - fra le altre cose si occupa di entomologia , un ramo della zoologia dedicato agli insetti. Ha scritto Italiani pericolosi ( http://www.illibraio.it/generi/saggistica_generale/italiani_pericolosi_9788833923352.php ) , per Bollati Boringhieri.
Fonte: www.cadoinpiedi.it
Link: http://www.cadoinpiedi.it/2012/09/19/animali_la_globalizzazione_ha_rimescolato_il_pianeta.html#anchor
19.09.2’12


Citazione
Tonguessy
Membro
Registrato: 2 anni fa
Post: 2779
 

Allontanarsi dalla morte, esorcizzarla con l'uso di sempre più potenti rimedi allopatici o filtri psicologici, snaturarne le forme ed i modi per farla assomigliare a ciò che ci è maggiormente lontano (la natura, appunto) ed ignorare al contempo quanto la morte ci sia in realtà molto vicina nei modi e forme a noi più familiari, tutto questo è propaganda. Che i media assicurano nei più svariati modi, dal documentario (ma com'è crudele la natura! Guarda come quel leone sbrana la zebra!) alle rassicuranti notizie del tiggì ("anche oggi sono morte tre persone sul lavoro", rendendo tali morti un fatto consacrato ed inevitabile, un rumore di fondo cui ci siamo ormai assuefatti).

Così come le galline si sentono sicure quando la sera ritornano nel pollaio, ignorando il fatto che una di loro l'indomani finirà in pentola, gli uomini si sentono in perfetta sicurezza quando sfrecciano con le loro auto (con 30 airbag e ABS) sull'autostrada. E qui siamo ancora all'interno delle scelte individuali. Che mancano quando si parla di operai che rischiano la vita per portarsi a casa la pagnotta. Chi rischia la vita negli altiforni, nelle impalcature, nelle presse rappresenta quel rumore bianco dei 3 morti che la nostra cultura ci ha ormai abituato a considerare inevitabile quindi ordinario. L'incontro letale con vespe, vipere e funghi velenosi invece fa notizia, perchè è una morte straordinaria. Nel balcone di casa dell'operaio che rischia la vita in cantiere non ci sono problemi di questo tipo, può quindi dormire sogni tranquilli. Si deve preoccupare quando va a fare una gita in montagna.


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