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Il paradosso della religione globalizzata

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Stodler
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Il paradosso della religione globalizzata

ULRICH BECK
Se vogliamo comprendere la religione nel mondo moderno dobbiamo capire il paradosso della globalizzazione della religione. La religione non è solo incidentalmente globale nella sua espansione, un sottoprodotto della globalizzazione di strutture più potenti come i mass media, il capitalismo e lo Stato moderno. Piuttosto la formazione e la diffusione globale della religione in generale, e delle religioni monoteiste in particolare, è una caratteristica essenziale che definisce quelle religioni fin dai loro inizi. In effetti, alcune religioni sono «attori globali» da più di duemila anni. Pertanto, al fine di comprendere il gioco del meta-potere che ridefinisce il potere nell’era globale, dobbiamo prendere in considerazione, oltre al capitale globale, ai movimenti della società civile, ai protagonisti statali e alle organizzazioni internazionali, il ruolo delle religioni come forze modernizzanti o anti-modernizzanti nella società mondiale post-secolare.

Per la religione un postulato è assoluto: la Fede - a suo confronto tutte le altre differenze sociali e contrapposizioni non sono importanti. Il Nuovo Testamento dice: «Tutti gli uomini sono uguali davanti a Dio». Questa uguaglianza, questo annullamento dei confini che separano le persone, i gruppi, le società, le culture è il fondamento sociale delle religioni (cristiane). Un’ulteriore conseguenza, tuttavia, è questa: una nuova fondamentale distinzione gerarchica è stabilita nel mondo con lo stesso valore assoluto delle distinzioni politiche e sociali che sono state annullate: la distinzione tra credenti e non credenti. Ai non credenti (sempre secondo la logica di questa dualità) vengono negate l’uguaglianza e la dignità di esseri umani. Le religioni possono costruire ponti tra le persone dove esistono gerarchie e frontiere; allo stesso tempo aprire nuove voragini determinate dalla fede là dove prima non ve n’erano.

Fu Paolo, un ebreo ellenizzato che, più di ogni altra figura nel movimento nato attorno a Gesù, trasformò il cristianesimo da setta ebraica a forza religiosa globale con una visione universalistica. Fu lui ad abbattere i muri: «Non c’è né ebreo né greco, non c’è né schiavo né libero, non c’è né maschio né femmina». L’universalismo umanitario dei credenti si basa sulla identificazione con Dio - e su una demonizzazione degli avversari di Dio che, come erano soliti dire Paolo e Lutero, sono «servi di Satana». Questa ambivalenza tra tolleranza e violenza può essere suddivisa in tre elementi: le religioni del mondo A) rovesciano le gerarchie prestabilite e di conseguenza i confini tra nazioni e gruppi etnici; sono in grado di farlo, nella misura in cui B) creano un universalismo religioso di fronte a cui tutte le barriere nazionali e sociali diventano meno importanti; simultaneamente, si manifesta il pericolo che C) alle barriere etniche, nazionali e di classe si sostituiscano quelle tra i credenti nella vera fede da un lato e i credenti nella fede sbagliata e i non credenti dall’altra. Questo è il timore che si sta diffondendo: che il rovescio della medaglia del fallimento della secolarizzazione sia la minaccia di un nuovo secolo buio. La religione uccide.

Traduzione di Carla Reschia

http://www.lastampa.it/2015/01/04/cultura/il-paradosso-della-religione-globalizzata-b3sqFRNJvw60GmYjfgYutO/pagina.html


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Rasna
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Il paradosso della religione globalizzata

ULRICH BECK
...
Per la religione un postulato è assoluto: la Fede - a suo confronto tutte le altre differenze sociali e contrapposizioni non sono importanti. Il Nuovo Testamento dice: «Tutti gli uomini sono uguali davanti a Dio». Questa uguaglianza, questo annullamento dei confini che separano le persone, i gruppi, le società, le culture è il fondamento sociale delle religioni (cristiane). Un’ulteriore conseguenza, tuttavia, è questa: una nuova fondamentale distinzione gerarchica è stabilita nel mondo con lo stesso valore assoluto delle distinzioni politiche e sociali che sono state annullate: la distinzione tra credenti e non credenti. Ai non credenti (sempre secondo la logica di questa dualità) vengono negate l’uguaglianza e la dignità di esseri umani. Le religioni possono costruire ponti tra le persone dove esistono gerarchie e frontiere; allo stesso tempo aprire nuove voragini determinate dalla fede là dove prima non ve n’erano.
...
La religione uccide.

Stodler, percepisco spesso nei tuoi post un certo accanimento verso le religioni, a volte quasi un'intolleranza.
Non capisco il perchè di tutto questo, come non capisco l'attivismo dell'UAAR.
In particolare, in merito a quanto sopra, la distinzione tra credenti e non credenti non esiste, la dualità che viene menzionata, è del tutto assurda dato che "tutti gli uomini sono uguali davanti a Dio".

Volendo attenersi alle scritture cristiane, non è vero che i non credenti verranno scartati a priori nel giorno del loro giudizio.
Sono altre le cose che determinano il paradiso o l'inferno.
E' perfettamente credibile che un ateo che, per motivi prettamente sociali, rispetti le regole fondamentali di giustizia e di umanità venga giudicato meritevole del paradiso.
Come, altrimenti, un cristiano che manchi di umanità potrebbe benissimo essere condannato all'inferno.

Non fraintendermi, non sto parlando da credente ma solo da persona che si interessa alle religioni per vari motivi.

La fede è condizione necessaria (nella cristianità) solo per l'elevazione spirituale. Ma, in fondo, se togliamo la coreografia, la ritualità e tutte le sovrastrutture aggiunte tardivamente, ciò che veramente conta è il rispetto delle norme dei comandamenti basilari, che non sono regole morali ma sociali. Quindi è del tutto possibile che un ateo che rispetti le regole sociali sia, di fatto, un buon cristiano (ripeto: togliamo la coreografia tipo comunione e messa).

Se poi vogliamo discutere di cosa fosse il cristianesimo due secoli prima del consiglio di Nicea, oppure di cosa abbia detto veramente Gesù, sempre messo che sia mai esistito, è un altro discorso che possiamo affrontare in altra sede se vuoi.

Ma limitandoci a ciò che il 90% dei credenti ritiene essere il cristianesimo, specie il cattolicesimo, ciò che dicevo prima è perfettamente ragionevole.

Ne consegue che l'articolo è di parte e poco significativo.


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Stodler
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Stodler, percepisco spesso nei tuoi post un certo accanimento verso le religioni, a volte quasi un'intolleranza.
Non capisco il perchè di tutto questo, come non capisco l'attivismo dell'UAAR.
In particolare, in merito a quanto sopra, la distinzione tra credenti e non credenti non esiste, la dualità che viene menzionata, è del tutto assurda dato che "tutti gli uomini sono uguali davanti a Dio".

Volendo attenersi alle scritture cristiane, non è vero che i non credenti verranno scartati a priori nel giorno del loro giudizio.
Sono altre le cose che determinano il paradiso o l'inferno.
E' perfettamente credibile che un ateo che, per motivi prettamente sociali, rispetti le regole fondamentali di giustizia e di umanità venga giudicato meritevole del paradiso.
Come, altrimenti, un cristiano che manchi di umanità potrebbe benissimo essere condannato all'inferno.

Non fraintendermi, non sto parlando da credente ma solo da persona che si interessa alle religioni per vari motivi.

La fede è condizione necessaria (nella cristianità) solo per l'elevazione spirituale. Ma, in fondo, se togliamo la coreografia, la ritualità e tutte le sovrastrutture aggiunte tardivamente, ciò che veramente conta è il rispetto delle norme dei comandamenti basilari, che non sono regole morali ma sociali. Quindi è del tutto possibile che un ateo che rispetti le regole sociali sia, di fatto, un buon cristiano (ripeto: togliamo la coreografia tipo comunione e messa).

Se poi vogliamo discutere di cosa fosse il cristianesimo due secoli prima del consiglio di Nicea, oppure di cosa abbia detto veramente Gesù, sempre messo che sia mai esistito, è un altro discorso che possiamo affrontare in altra sede se vuoi.

Ma limitandoci a ciò che il 90% dei credenti ritiene essere il cristianesimo, specie il cattolicesimo, ciò che dicevo prima è perfettamente ragionevole.

Ne consegue che l'articolo è di parte e poco significativo.

Beh sai com'è 1701 anni di storia della ccar sono piuttosto convincenti per starle contro. E in par condicio anche per le altre religioni...


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Affus
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ULRICH BECK
Se vogliamo comprendere la religione nel mondo moderno dobbiamo capire il paradosso della globalizzazione della religione. La religione non è solo incidentalmente globale nella sua espansione, un sottoprodotto della globalizzazione di strutture più potenti come i mass media, il capitalismo e lo Stato moderno. Piuttosto la formazione e la diffusione globale della religione in generale, e delle religioni monoteiste in particolare, è una caratteristica essenziale che definisce quelle religioni fin dai loro inizi. In effetti, alcune religioni sono «attori globali» da più di duemila anni. Pertanto, al fine di comprendere il gioco del meta-potere che ridefinisce il potere nell’era globale, dobbiamo prendere in considerazione, oltre al capitale globale, ai movimenti della società civile, ai protagonisti statali e alle organizzazioni internazionali, il ruolo delle religioni come forze modernizzanti o anti-modernizzanti nella società mondiale post-secolare.

Per la religione un postulato è assoluto: la Fede - a suo confronto tutte le altre differenze sociali e contrapposizioni non sono importanti. Il Nuovo Testamento dice: «Tutti gli uomini sono uguali davanti a Dio». Questa uguaglianza, questo annullamento dei confini che separano le persone, i gruppi, le società, le culture è il fondamento sociale delle religioni (cristiane). Un’ulteriore conseguenza, tuttavia, è questa: una nuova fondamentale distinzione gerarchica è stabilita nel mondo con lo stesso valore assoluto delle distinzioni politiche e sociali che sono state annullate: la distinzione tra credenti e non credenti. Ai non credenti (sempre secondo la logica di questa dualità) vengono negate l’uguaglianza e la dignità di esseri umani. Le religioni possono costruire ponti tra le persone dove esistono gerarchie e frontiere; allo stesso tempo aprire nuove voragini determinate dalla fede là dove prima non ve n’erano.

Fu Paolo, un ebreo ellenizzato che, più di ogni altra figura nel movimento nato attorno a Gesù, trasformò il cristianesimo da setta ebraica a forza religiosa globale con una visione universalistica. Fu lui ad abbattere i muri: «Non c’è né ebreo né greco, non c’è né schiavo né libero, non c’è né maschio né femmina». L’universalismo umanitario dei credenti si basa sulla identificazione con Dio - e su una demonizzazione degli avversari di Dio che, come erano soliti dire Paolo e Lutero, sono «servi di Satana». Questa ambivalenza tra tolleranza e violenza può essere suddivisa in tre elementi: le religioni del mondo A) rovesciano le gerarchie prestabilite e di conseguenza i confini tra nazioni e gruppi etnici; sono in grado di farlo, nella misura in cui B) creano un universalismo religioso di fronte a cui tutte le barriere nazionali e sociali diventano meno importanti; simultaneamente, si manifesta il pericolo che C) alle barriere etniche, nazionali e di classe si sostituiscano quelle tra i credenti nella vera fede da un lato e i credenti nella fede sbagliata e i non credenti dall’altra. Questo è il timore che si sta diffondendo: che il rovescio della medaglia del fallimento della secolarizzazione sia la minaccia di un nuovo secolo buio. La religione uccide.

Traduzione di Carla Reschia

http://www.lastampa.it/2015/01/04/cultura/il-paradosso-della-religione-globalizzata-b3sqFRNJvw60GmYjfgYutO/pagina.html

Il dualismo tra credenti e non credenti, tra fedele e infedele , può esistere in tutte le altre religioni , tranne per la cattolica . Può esistere all' interno della religione cattolica per quelli che non l' hanno mai capita , perché il cattolicesimo è composto da due parti dogmatiche ; una si basa sul dato razionale che è universale , sui dogmi della ragione umana che segue la logica scientifica , e questi dogmi vanno imposti con le buone o le cattive . L' altra parte si basa sui dogmi della salvezza , e qui entra in ballo la fede in Gesù Cristo e nella Chiesa . La ragione ci salva dalla fame , dalla guerra , dalle disgrazie ; organizza la società in maniera giusta e politica ,in maniera valida per tutti , la fede invece è una proposta di salvezza , non va imposta , ma .... "se vuoi vieni e seguimi ". la fede in Gesù Cristo guarda alla vita oltre la morte fisica .


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Affus
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Penso che liberarsi dalla religione cattolica, come qui si auspica , per tutte le religioni , sia una cosa impossibile e
Il motivo principale è solo uno ; il cattolicesimo da una parte coi suoi dogmi , coincide coi dettami della ragione umana stessa e solo dopo viene la fede . La morale cattolica coincide con il giusto ,ma solo ciò che è giusto è razionale ,naturale etc....... Poi bisogna specificare che chi ha fede nella ragione , come le leggi della matematica , non puo ignorarle o metterle sotto i piedi, oppure farne una cosa relativa o opinabile , altrimenti è destinato a sbagliare l' equazione o la somma o la sottrazione . Allora Se uno ha fede nella ragione umana, allora non può non avere fede in una ragione universale e "cattolica" .....non ci sono alterative sul pianeta terra .Poi dopo la ragione viene la fede nella salvezza in G. C. , che propone la religione cattolica , senza imporre nulla a nessuno . Ma i dettami della ragione , quelli si che vanno imposti , anzi qualsiasi stato già li impone a livello politico e sociale . Anche la Svezia ha un sistema razionale e sociale di prim' ordine e impone i dettami della ragione in maniera pedante e asfissiante più dei paesi "selvaggi" e senza regole .


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Rasna
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Beh sai com'è 1701 anni di storia della ccar sono piuttosto convincenti per starle contro. E in par condicio anche per le altre religioni...

Non mi pare un argomento così valido, questo.
Ma di che parliamo? di una forma di rancore? E per che cosa?
Ormai quelle cose sono fatte, Giordano Bruno è stato bruciato e molte nefandezze sono state commesse... a che serve l'astio per qualcosa che non è più la stessa?
E poi, altra domanda, stai parlando di tutte le altre religioni? Ce ne sono alcune che di dogmatico hanno poco, altre che non prevedono neanche la fede in un Dio. O forse intendi dire le altre due religioni monoteiste del bacino del mediterraneo?
A me il tuo pare solo rancore per qualche motivo tuo personale, non vedo obiettività nel tuo argomentare.
E poi la spiritualità è insita nell'uomo, è l'ateismo semmai ad essere quasi innaturale, una reazione che sembra essere razionale ma che non lo è affatto.
Insomma, mi sembra di discutere col classico fumatore pentito che urla sempre contro chi ancora fuma.


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Stodler
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Beh sai com'è 1701 anni di storia della ccar sono piuttosto convincenti per starle contro. E in par condicio anche per le altre religioni...

Non mi pare un argomento così valido, questo.
Ma di che parliamo? di una forma di rancore? E per che cosa?
Ormai quelle cose sono fatte, Giordano Bruno è stato bruciato e molte nefandezze sono state commesse... a che serve l'astio per qualcosa che non è più la stessa?
E poi, altra domanda, stai parlando di tutte le altre religioni? Ce ne sono alcune che di dogmatico hanno poco, altre che non prevedono neanche la fede in un Dio. O forse intendi dire le altre due religioni monoteiste del bacino del mediterraneo?
A me il tuo pare solo rancore per qualche motivo tuo personale, non vedo obiettività nel tuo argomentare.
E poi la spiritualità è insita nell'uomo, è l'ateismo semmai ad essere quasi innaturale, una reazione che sembra essere razionale ma che non lo è affatto.
Insomma, mi sembra di discutere col classico fumatore pentito che urla sempre contro chi ancora fuma.

Guarda che non hanno mica abrogato la comunione coi santi e il padre il figlio e lo spirito santo hanno firmato due contrattini, non nel medioevo, con un tal Mussolini e un tal Hitler.

Ma cosa vuoi che sia, è stato tutto fatto in difesa del buon dio e della fede.

Qui una foto dell'ammiraglio Hans Wilhelm Langsdorff ai funerali dei suoi marinai dopo l'affondamento della corazzata Graf Spee, notare il saluto del prete:


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Rasna
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bah vabbè, non ho la presunzione di convincerti delle mie tesi ovviamente.
I preti sono uomini e a fronte di qualche corrotto (parlo di tempi moderni) ci sono un sacco di persone oneste.
Parliamo comunque di settant'anni fa (mi riferisco all'immagine), ormai una crociata contro la chiesa è anacronistica: è moribonda e papa ciccio ha tutto l'interesse a svincolarla dalle leggi del passato, vedi aperture varie.
Immagino la chiesa del prossimo futuro con preti sposati, matrimoni gay, aborto libero in nome della libertà della persona e preservativi a gogo.
Anche io critico la chiesa per molte cose, specie per la mancanza di coerenza di questi tempi dove si vuole "modernizzare" la dottrina contraddicendo ciò che è chiaramente scritto nei vari libri.
Poi, a me personalmente non frega davvero niente di cosa predicano ma ho l'onestà intellettuale di riconoscere le malefatte del passato e considerarle come tali (appunto, passate) e riconoscerne anche l'incongruenza dei tempi odierni.


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Stodler
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bah vabbè, non ho la presunzione di convincerti delle mie tesi ovviamente.
I preti sono uomini e a fronte di qualche corrotto (parlo di tempi moderni) ci sono un sacco di persone oneste.
Parliamo comunque di settant'anni fa (mi riferisco all'immagine), ormai una crociata contro la chiesa è anacronistica: è moribonda e papa ciccio ha tutto l'interesse a svincolarla dalle leggi del passato, vedi aperture varie.
Immagino la chiesa del prossimo futuro con preti sposati, matrimoni gay, aborto libero in nome della libertà della persona e preservativi a gogo.
Anche io critico la chiesa per molte cose, specie per la mancanza di coerenza di questi tempi dove si vuole "modernizzare" la dottrina contraddicendo ciò che è chiaramente scritto nei vari libri.
Poi, a me personalmente non frega davvero niente di cosa predicano ma ho l'onestà intellettuale di riconoscere le malefatte del passato e considerarle come tali (appunto, passate) e riconoscerne anche l'incongruenza dei tempi odierni.

Anche il vangelo mi pare scritto nel passato.


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Rasna
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hmmm, sul vangelo ci sarebbe da fare un discorso lungo.
Ma non è questa la sede...


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helios
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Per la religione un postulato è assoluto: la Fede - a suo confronto tutte le altre differenze sociali e contrapposizioni non sono importanti.

la stessa cosa e cioè la fede vale anche per la politica e in genere per tutte le scienze umane.

Non ci sono differenze.

La sola differenza è che per le scienze umane le prove sono materiali, cercano nella materia, non si possono spingere altrove altrimenti sconfinano nella.... fede religiosa.

Nella fede religiosa non ci sono prove che esista qualcosa al di la della materia e questa è la differenza sostanziale che esiste fra la fede religiosa e le fedi umane.
Se Dio fosse comprensibile alla mente umana cesserebbe di esser Dio e sarebbe al pari degli uomini.
Ma qui gli uomini devono farsi pippe mentali, per non voler capire nemmeno le cose più elementari.

Non esiste nemmeno un religione globalizzata perchè le religioni sono nate in determinati momenti e per determinati popoli.
Prima di dire certe cose bisogna sapere il motivo per cui esistono le religioni al di la dei preconcetti. Poi bisogna distinguere le sette dalle religioni che è diverso, anche se SEMBRANO religioni.


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Stodler
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Per la religione un postulato è assoluto: la Fede - a suo confronto tutte le altre differenze sociali e contrapposizioni non sono importanti.

la stessa cosa e cioè la fede vale anche per la politica e in genere per tutte le scienze umane.

Non ci sono differenze.

La sola differenza è che per le scienze umane le prove sono materiali, cercano nella materia, non si possono spingere altrove altrimenti sconfinano nella.... fede religiosa.

Nella fede religiosa non ci sono prove che esista qualcosa al di la della materia e questa è la differenza sostanziale che esiste fra la fede religiosa e le fedi umane.
Se Dio fosse comprensibile alla mente umana cesserebbe di esser Dio e sarebbe al pari degli uomini.
Ma qui gli uomini devono farsi pippe mentali, per non voler capire nemmeno le cose più elementari.

Non esiste nemmeno un religione globalizzata perchè le religioni sono nate in determinati momenti e per determinati popoli.
Prima di dire certe cose bisogna sapere il motivo per cui esistono le religioni al di la dei preconcetti.

Grazie a te, helios, adesso ho scoperto l'arcano.


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Studiare le religioni è si interessante ma... il punto è liberare l' umanità dalle superstizioni religiose, come? portando le religioni sul campo concreto della vita materiale degli uomini.
Non guerra di religioni ma guerra alle cause materiali che provocano le speranze religiose.
Rimanendo sul campo teologico non se ne viene fuori. Tutti hanno ragione e tutti hanno torto.


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Stodler
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Studiare le religioni è si interessante ma... il punto è liberare l' umanità dalle superstizioni religiose, come? portando le religioni sul campo concreto della vita materiale degli uomini.
Non guerra di religioni ma guerra alle cause materiali che provocano le speranze religiose.
Rimanendo sul campo teologico non se ne viene fuori. Tutti hanno ragione e tutti hanno torto.

Concordo sullo spostare i problemi sulle cause materiali che provocano speranze religiose.

La teologia si basa su cose inventate perciò non è gestibile razionalmente.


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helios
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La teologia si basa su cose inventate perciò non è gestibile razionalmente.

la teologia serve per supportare la dottrina e se bisogna inventarsi qualcosa per supportare la dottrina qualcuno se lo inventa ma bisogna vendere ai 'fedeli' il tutto come arrivato dall'alto.
Sappiamo che l'alto con il basso si fa capire in altra maniera, non certo con le invenzioni teologiche.


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