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Il Pianeta Umanitá - racconto di fantasia - parte prima


enzosabe
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Il presente racconto di fantasia è giá stato reso noto, incompleto, in Stilum Curiae (marcotosatti.com). Qui lo pubblico completo e per comodità di lettura lo suddivido in cinque parti (una al giorno o giú di lí). Buona lettura.

 

In onore di ed in ricordo delle sofferenze del servo di Dio conte János Esterházy (* 1901 in Veľké Záluži - attuale Slovacchia -  + 1957 in Mírov – attuale Repubblica Ceca) (1).

Martire del flagello rosso … flagello che oggi opera camaleonticamente attraverso i colori fluidi della “Democrazia”.

E Dio disse, dopo averlo creato, affinché ogni cosa che sembrava vagare senza uno scopo nell´universo sapesse del perché della propria esistenza: “Quel che abbiamo creato é veramente buono, ma qualcosa manca perché il tutto sia veramente perfetto: ad ogni opera il suo creatore appone sempre la propria firma e cosí vogliamo fare noi prima di tutti. Creiamo dunque anche un pianeta che sia a nostra immagine e somiglianza e che vivifichi l´universo per noi e attorno a cui ruoti tutto ció che sembra caos … un pianeta che apparentemente sembri vivere da sé ma che noi animeremo nascostamente e che ci lodi incessantemente a testimonianza della nostra esistenza e che anche faccia intendere a chiunque si imbatta in esso e che sia dotato di una giusta intelligenza che nulla é lasciato al caso. E guai a chi, seppur solo in esecuzione dei disegni del piú provetto architetto dell´universo, osi cambiare anche un solo suo tratto, e questo pure se fosse il piú recondito ed apparentemente insignificante … solo maschio e femmina lo creeremo ed il suo nome sará:

“Il Pianetá Umanitá”,

(ovvero un incredibile racconto extraterrestre come nessun´altro con uno scioccante incredibile finale terrestre - o nuovo inizio? - come nessun altro).

Inizio

PARTE PRIMA

Spazio immenso e desolato. L`imponenente ed invincibile, perché supertecnologicamente avanzata, astronave galattica “Rotes All” (2) sta solcando degli spazi mai percorsi prima, né popolati da alcuna civiltá a lei conosciuta. Il suo compito é quello di far conoscere nella maniera piú incruenta possibile la “Democrazia” a tutto l´universo. La sua missione é quasi terminata: dopo aver convertito ai propri valori, secondo il programma di missione, tutti i pianeti visitati, é in cerca dell´ultimo pianeta previsto nel programma di spedizione a cui trasmettere i valori della “Democrazia universale”.

Alzando gli occhi al cielo nel buio della notte, la riusciamo subito ad individuare a distanza di milioni e milioni di chilometri fra tutte le galassie, buchi neri, stelle, comete, ammassi vari, ecc. che gli fanno da sfondo perché si sta freneticamente muovendo a scatti di qua e di lá  per il cielo. E rispondendo ad un nostro desiderio e quasi per magia iniziamo a sollevarci nello spazio, non senza prima aver indossato un pesantissimo cappotto termogalattico che ci protegge dalle bassissime temperature cosmiche che arrivano fino ai duecentosettanta gradi sotto zero, e ad avvicinarci velocissimamente a lei non senza comunque provare dei brividi di freddo.

Giunti nelle sue vicinanze ci rendiamo subito conto che Rotes All non sembra avere le idee molto chiare su cosa fare: prima prende una direzione, poi si blocca, vira lentamente di novanta gradi … forse ha sentito il rumore fatto da qualcuno che ha appena nascosto sotto il materasso qualcosa di valore, si precipita verso giú, poi gira a sinistra, sopra, a lato, fa un´inversione ad U … e visto che non approda a nulla, pensando di adottare finalmente la strategia vincente, decide di compiere su sé stessa una rotazione completa di trecentosessanta gradi e si proietta un´altra volta in avanti, fa un paio di veloci ed eleganti capriole spaziali per evitare un paio di grossi asteroidi – i pericoli nell´universo sono sempre in agguato - e dopo un giorno di manovre che sembrano casuali si ritrova allo stesso punto di partenza: sembra cercare qualcosa di molto importante ma non lo trova.

E per capire perché sta facendo questo, ci avviciniamo ancor di piú con la dovute precauzioni. Ed un altra immagine si apre ai nostri occhi: il comandante della nave sta  proprio in questo momento in una lussuosissima sala e si sta gingillando al pensiero di aver portato quasi a compimento la propria missione, cioé di aver giá convertito alla Democrazia centonovantaquattro dei centonovantacinque pianeti esistenti nell´universo … ne manca ancora uno affinché la missione possa dirsi compiuta e si possa tornare a casa per assaporare gli onori riservati ai veri vincitori … sí, perché questo pianeta pare sottrarsi a tutti i sofisticatissimi strumenti di rilevazione dell´astronave ed ormai tutti a bordo sono convinti che lo si puó scovare solo solo a vista … impresa per nulla facile nell´universo. “Il pianeta che non esiste” lo chiamano tutti i membri dell´equipaggio perché si sono ormai stancati di cercarlo inutilmente, ma il comandante sa piú di loro perché sull´ordine di missione c´é scritto chiaramente a parole inequivocabili: “Scovare il “Pianeta Umanitá”, vietato ritornare senza averlo totalmente soggiogato – firmato: Il Grande Architetto dell´Universo”. “E se cosí dice Lui, cosí deve essere” afferma fra sé e sé il comandante”.

Il comandante sta facendo scorrere davanti ai suoi occhi la lista dei singoli pianeti conquistati ed accanto ad ogni pianeta c´é il nome e la fotografia di chi é stato messo al suo comando perché sono diventati fedeli ai valori della Democrazia universale ed hanno giurato fedeltá eterna a Colui che da sempre la promuove: “Ah … questo é il pianeta dove abbiamo messo un banchiere al governo; su questo abbiamo invece messo uno che che ha svenduto all´alta finanza lo Stato per il quale lavorava; questo invece obbedisce solo all´alta finanza che lo remunererá adeguatamente appena si dimetterá; qui abbiamo messo uno che ha l´intera famiglia con degli investimenti in alcuni laboratori biologici; qui invece abbiamo messo uno che ha liberato il proprio uccellino dalla gabbia e gli ha insegnato a suonare il pianoforte, peró! …; questa donna invece é un fisico; questa é una giornalista e questo era il sindaco di una famosa cittá … ed invece questo é un grande produttore di droghe e questa é un medico; questa invece é un cavallo …  un cavallo?  … ora che guardo meglio … é un trans che scambio sempre per un cavallo, e stringendo con tutta la prepotenza della mano l´intera lista fino a ridurla ad una  grossa pallottola accartocciata: “Ce li ho tutti in pugno”.

Cosí passa il tempo quando una giovane ed avvenente pilota dell´astronave entra di corsa senza bussare nella sala cosí come é prescritto ed urla: “Comandante, comandante …”. Il comandante, attonito per la mancanza di disciplina della pilota e rendendosi improvvisamente conto che il suo nome non sta nella lista che tiene accartocciata in mano, piccato replica: “Io comandante? Comandante un cavolo, io sono solo il presidente. Colui che qui veramente comanda é un Altro … perfino coloro che abbiamo messo a governare sui 194 pianeti che abbiamo appena conquistato sanno Chi é, e lei che sta qui da quando é nata ancora non lo ha ancora imparato?” L´addetta tutta mortificata: “Mi scusi davvero se le sue altissime faccende democratiche non fanno parte della mia vita quotidiana … il fatto é che anche quando lavoro, invece di vedere in che direzione va l´astronave, mi guardo sempre i film di quella famosa serie televisiva con quel simpatico personaggio … Spuk, e poi lo sa?  … uhmmm … come é bono il comandante … proprio il compagno dei miei sogni … un vero comandante stellare, mica uno stagionato come lei … e se vagando senza meta per l´universo come stiamo facendo ora ci imbattiamo nella sua astronave do subito le dimissioni, mi trasferisco da lui e me lo tengo per tutta la vita … lui sará il mio unico coccolone ed io saró la sua unica coccolina … e questo fino a  quando la morte non ci separi“ dice la pilota tutta impudente. Il comandante, facendo una faccia tutta schifata e ricordandosi che questo é uno dei piú importanti ed anche il l´ultimo obiettivo da distruggere affinché la “Democrazia” dilaghi incontrollata in tutto l´universo: “Matrimonio? Famiglia? Vuole per caso vivere per sempre e solo con lui? Ma non sa che la famiglia é l´istituzione piú deleteria che possa esistere per la Democrazia?” La pilota non sapendo neppure cosa sia il matrimonio o la famiglia ma dando sfogo alle sue piú caste fantasie di poter vivere per sempre con il suo comandante stellare e di fatto enunciandone bene le caratteristiche essenziali ed i vantaggi che ne deriverebbero per lei: “Certo … e dopo essermi assicurata in esclusiva il mio coccolone, che dovrá pensare soprattutto a sfacchinare per me e per tutti quelli che gli daró, me la spasseró pure con tanti bei futuri coccolini e coccoline che cresceró personalmente a tempo pieno e che saranno solamente nostri e non di proprietá di questa astronave cosí come succede qui ora …  e fatto questo, arrivata ad una certa etá, mi metteró a pensare tutto il tempo con orgoglio alle mie imprese di madre e di fidata compagna e ad osservare come faranno bene nella vita, ma anche a guidarli, i miei futuri coccoloni e coccoline … e non ad oziare come sta facendo lei in questo momento”. Il presidente sembra risentirsene e riesce solo a replicare puntando un dito verso sé stesso: “Chi sta alla guida della Democrazia per portarla al trionfo universale ed eterno non ozia mai”. La pilota, squadrandoselo tutto: “Dice? Uhmmm … da come sta passando il tempo ho i miei dubbi ma se lo fa dire ai professionisti dell´informazione tutti ci crederanno”. E ricordandosi improvvisamente del perché é entrata ma scordandosi la precedente lisciata: “Comandante, una notizia terribile … se continueremo sulla rotta che lei ha ordinato di tenere, l´astronave con tutto il suo carico democratico andrá a sbattere trionfalmente contro qualcosa che secondo i nostri calcoli é impossibile che esista e che alla fine ci distruggerá”. Il presidente, vendicandosi subito: “Impossibile? Che ci distruggerá? Per Noi niente é impossibile e nulla ci potrá ormai distruggere se siamo riusciti ad arrivare fino a qui … impossibile sará per un essere imperfetto come lei” ed ammirando allo specchio il suo curato melone e con un atteggiamento di sufficienza “mi dica … cosa sarebbe mai questo qualcosa che la mette cosí tanto in agitazione”. L´addetta, ingoiando il rospo: “Comandante, siamo appena entrati casualmente in un sistema stellare che é composto da un piccolo astro e nove pianeti … il nono pianeta si sta facendo un lungo giro ma arriverá fra poco, e … non ci crederá, ma il terzo dei suoi pianeti … i nostri strumenti di bordo fanno fatica a rilevarlo ma lo possiamo vedere nitidamente da qui solo con un buon cannocchiale, quello contro cui sbatteremo se continueremo ad eseguire i suoi ordini, é solo blu”. Il presidente: “Solo blu? Ma cosa mi viene mai a raccontare … abbiamo viaggiato nell´universo per secoli e secoli e tutto quello che abbiamo visto é  solo marrone, rosso, verde, magenta, giallo, nero e cioé che non si vede proprio, arcobaleno, totalmente woke e tutte le altre combinazioni di tutti i colori possibili ed immaginabili, ma mai solo blu … é impossibile”. L´addetta: “Appunto, peró questo l´ho detto prima io”. Il presidente, ingoiando stavolta lui il rospo, ma ripromettendosi di fargliela pagare: “Mi faccia avere subito un rapporto preliminare circa le caratteristiche di questo pianeta e metta i propulsori a tutta forza … finalmente forse abbiamo trovato il “Pianeta Umanitá” … il pianeta incompatibile non con la vita, ma con la Democrazia … non il “pianeta che non esiste”, ma il pianeta che non deve continuare ad esistere cosí com´é”.

Ricevuto il primo rapporto e prese le prime misure urgenti, il presidente convoca una riunione di tutto l´equipaggio che ormai ha saputo della scoperta (chi non é presente in sala, vede tutto sul proprio monitor). Il presidente: “Ho ricevuto un primo e parziale resoconto sul “pianeta blu” e sono ormai certo che si tratti del pianeta che tutti noi da tempo stavamo cercando … il “pianeta Umanitá”, e facendo capire a tutti che lui é informato su tutto, ma proprio tutto su quello che succede nella nave ... “quello che tutti voi, miscredenti ed anche propagatori delle piú astronomiche teorie della cospirazione, chiamavate “il pianeta che non esiste“. Ho giá mandato alcuni esploratori sul pianeta per capire chi sono, come pensano, come agiscono, cosa fanno … ed il risultato é che il compito di convertirli alla Democrazia non sarebbe per nulla difficile se non ci fosse un grandissimo ostacolo … questo é un pianeta dove la gente si comporta diversamente da tutti gli altri che abbiamo convertito alla Democrazia perché …“

Un membro dell´equipaggio, intromettendosi e dimostrando di aver imparato bene la lezione: “Quale Presidente, la Democrazia non conosce ostacoli”.

Il presidente, tirando un sospiro di preoccupazione che fa capire quanto la questione sia seria: “Il fatto é che si ricordano ancora di essere stati creati da Dio e laddove c´é di mezzo Lui non c´é mai spazio per la Democrazia …, e qui c´é un grossissimo problema … piú per voi che per Noi, in quanto gli ordini parlano chiaro” e mostrando parzialmente l´ordine scritto affinché tutti passono leggere: “Scovare il pianeta Umanitá, vietato ritornare senza averlo totalmente soggiogato” e continuando “se volete tornare presto a casa, allora dovrete fare tutto il possibile per sottrarli velocemente dall´ovile di  Dio e condurli alla casa dorata della Democrazia … e tanto piú presto questo avverrá tanto piú presto potrete tornare a casa e potrete dividere con le persone da voi amate gli onori ed il bottino che la Democrazia sempre assicura  a chi la serve con totale abnegazione e senza farsi domande”.

Un membro dell´equipaggio, giá pensando a come portare subito al dunque la vera sostanza della Democrazia sul pianeta Umanitá per cosí appropriarsi il piú velocemente possibile di tutte le cose da sempre appartenute ai suoi abitanti: “Presidente non capisco … perché sprecare tempo ed energie a soggiogarlo magari invischiandoci anche nelle loro faccende … io stesso che sono stato mandato da lei in esplorazione sul pianeta mi sono reso conto che sono tecnologicamente arretrati … tirano ancora i loro carri servendosi delle bestie. Perché non ricorrere ai nostri potenti mezzi tecnologici e li distruggiamo noi stessi una volta per sempre: entriamo di prepotenza con la nostra astronave nell´atmosfera del pianeta, da lá li bombardiamo fino all´estinzione e poi ci appropriamo subito di tutto”.

Il presidente: “Sarebbe troppo bello fare cosí come dice lei, ma quando c´é di mezzo Dio le cose non funzionano cosí e questo perché esiste una legge che non sta scritta né nel libro informativo sugli abitanti del pianeta Umanitá che ognuno di voi ha appena ricevuto né in quello piú dettagliato di chi dovrá scendere futuramente fra di loro e a cui anche gli umani non hanno mai dato il peso dovuto, ma che ció nonostante é fermamente scritta in cielo: e cioé che a colui che chiede sará dato … e questa é una legge che impera senza eccezioni in tutto l´universo. Ora … se scendessimo come dei pirati sul pianeta come dice lei, Dio, su supplica degli umani, e questo perché Lui stesso ha sempre promesso agli umani che tutto quel che Gli chiederanno Lui glielo dará, ascoltando le loro suppliche, alla fine interverrá e ci butterá fuori a calci … e quando dico questo vuol dire che proprio ci annienterá … Noi con tutta l´astronave …. e questo perché é un Dio che quando promette, mantiene”.

Un membro dell´equipaggio: “Presidente, ma se é cosí non abbiamo speranze … abbiamo ancora la possibilitá di tornare indietro prima che ingaggiamo battaglia con questo invincibile guerriero  che loro chiamano Dio …  e poi … se é perfino capace di rottamare la nostra superastronave non sarebbe meglio allearci con Lui? Con cosa navigheremo poi?”

Il presidente: “Cosí tradendo la Democrazia e soprattutto il suo Ispiratore che é anche il nostro Capo? Giammai! La legge del “Chiedete e vi sará dato”, in quanto legge universale, non riguarda solo il loro Dio ma anche tutte le entitá diverse presenti nell´universo ed appunto per questo la potremo sfruttare tutta a nostro vantaggio. Se riusciremo a fare in modo che inizino ad indirizzare di loro libera volontá le loro richieste a Noi anziché a Dio, avremo legato a Questi le mani. Infatti una volta che inizieranno a rivolgersi solo a Noi, Dio non potrá dare a loro niente perché niente Gli si chiederá ed allo stesso tempo non potrá impedire che Noi glielo diamo e questo non solo per effetto della legge appena detta ma anche in quanto ha lasciato a loro il libero arbitrio … ed una volta che riusciremo a sviare in questo senso la loro volontá non avremo piú ostacoli nel perseguire i nostri obiettivi …”

Un membro dell´equipaggio, tutto deluso perché giá si vedeva portare a casa l´oro, l´argento ed i gioielli degli umani: “Ma presidente, come fare?  Anche se ci mischiassimo fra di loro saremmo subito riconosciuti … noi siamo tanto diversi da loro …”

Il presidente, riconoscendo la pertinenza dell´osservazione ed iniziando a parlare con un filo di voce sottile quasi per non farsi sentire al di fuori dell´astronave e con un viso quasi cospiratorio: “Appunto … per questo dovremo operare nell´ombra da veri serpenti ma apparendo ai loro occhi come delle innocenti colombe … ed una volta acquistata la loro fiducia dovremo fare in modo da indurli a che siano loro stessi a chiederci di farsi spogliare di tutto quel che hanno cosí come fecero i loro  progenitori che, sedotti dall´idea di decidere loro stessi cosa era il bene e cosa era il male e non tenendo in alcun conto il precedente avvertimento di Dio che se lo avessero fatto sarebbero certamente morti, mangiarono il frutto avvelenato decidendo cosí di non farsi piú guidare solo  da Lui ma di determinare esclusivamente loro stessi e da soli il proprio destino e … quindi sí …. dovremo necessariamente interagire con loro … se andassimo cosí come siamo ci riconoscerebbero subito e subito supplicherebbero Dio di sbatterci fuori, cosa che Egli senz´altro fará. E per evitare questo dovremo mescolarci fra di loro facendoci passare per dei loro simili … i mezzi per apparire davanti a loro come tali li abbiamo, ed una volta conquistata totalmente la loro fiducia, quando meno se lo aspettano, colpiremo”, ed assumendo un viso austero di passata memoria e con il mento rivolto verso un preciso schermo in alto in cui poteva vedere solo lui “quale presidente … dopo essermi consultato ed aver ricevuto l´approvazione del nostro Capo supremo che sempre ci guida ed osserva, ho elaborato un primo programma d´azione che ci assicurerá il sicuro successo finale ... voi dovrete fare solo quello che Noi vi diremo di fare e tutto andrá bene”.

Tutti i partecipanti, ormai convinti che la cosa sarebbe andata facilmente come era andata per gli altri 194 pianeti, e giá pensando di mettere le mani anche su tutte le ricchezze dell´ultimo pianeta esistente: “Quale, presto presto …”

Il Presidente, contento di aver suscitato l´interesse e l´impazienza dell´equipaggio e stringendo energicamente il pugno per afferrare, senza peró riuscirci, tutta l´aria che poteva ed in segno del sicuro successo del piano: “Per sovvertire l´ordine naturale dato a loro dopo la loro rovinosa caduta ed in cui stanno attualmente vivendo, ci avvicineremo cautamente con l´astronave e la faremo orbitare attorno al loro pianeta ben nascosta alla loro vista. Una volta fatto questo manderemo alcuni dei nostri agenti sul pianeta con grande dotazioni di ricchezze perché operino in incognito. Per prima cosa daremo agli umani ma senza farci prendere dalla fretta perché altrimenti daremmo subito nell´occhio, l´umanesimo affinché inizino a concepire tiepidamente l´idea che le proprie opere possano essere simili o addirittura superiori a quelle di Dio ed anche perché inizino a passare piú tempo a guardarsi attorno per rendersi conto di quello che li circonda e a vedere cosa fanno i propri simili anziché a scrutare il Cielo per interpretarne la volontá come stanno facendo ora. Poi daremo a loro la scienza, in maniera tale che l´umanitá riceva le conoscenze teoriche necessarie per soddisfare da sola i propri bisogni e per cosí instillare nella loro mente la falsa idea che possano fare a meno di Dio ma con l´ultimo obiettivo di far dimenticare la Sua esistenza prima e la Sua venuta poi. Poi gli daremo la rivoluzione industriale anche affinché inizi il trasferimento delle popolazioni verso le cittá ed in maniera tale che le campagne inizino ad essere spopolate. Poi gli daremo l´elettricitá affinché venga messa a loro disposizione tutta l´energia, ovunque questa sia necessaria, per produrre in modo massiccio tutto quello che la scienza, in opposizione alla volontá di Dio, renderá concretamente possibile produrre. Li aiuteremo in questo dandogli anche il nostro denaro fiat emesso ad interessi affinché tutto quello che la scienza rende realizzabile attraverso la tecnica possa essere velocemente ed illimitatamente finanziato e per di piú che si indebitino onerosamente ben fin piú sopra del loro ultimo capello … ed inoltre che sia introdotta la produzione in serie e cioé di fare in modo che molti oggetti di uso comune  siano tutti uguali e siano prodotti in grande quantitá e non piú ciascuno un unicum che é una caratteristica di ogni creazione di Dio nell´universo e di riflesso di ogni artigiano che lavora manualmente  … prima inizieremo dalla produzione in serie dalle cose e poi passeremo agli umani che alla fine dovranno essere tutti parzialmente standardizzati tanto da poter essere considerati privi di una propria volontá e quindi non piú, nelle loro originarie caratteristiche individuali fisiche e spirituali, considerati un unicum creato da Dio, e che da Noi saranno certamente riconoscibili attraverso l´assegnazione a ciascuno di loro di un numero di serie … loro per Noi piú di questo non saranno. Poi gli daremo anche i nostri mezzi di propaganda travestiti da mezzi di informazione libera ed indipendente affinché la fiducia nella scienza ed in tutto quello che faremo, anche se lo considereranno inizialmente irrazionale, possa alla fine apparire per loro sempre buono ed essere stampato indelebilmente e quotidianamente nelle loro menti … prima di tutto per promuovere l´accettazione delle nostre idee che sono incompatibili con il loro attuale modo di vivere e pensare e che mai concepirebbero senza la nostra invadente presenza mediatica, per cosí anche suscitare in loro dei bisogni di cui veramente non hanno bisogno … ed anche perché tutte le voci critiche che si renderanno conto del pericolo che il “progresso” rappresenta per l´umanitá vengano messe a tacere. Gli daremo anche la persona giuridica fra cui spiccherá la societá anonima affinché tutti i diritti naturali concessi da Dio e che gli verranno da Noi levati non vengano aboliti ma legalmente trasferiti ad altre entitá fittizie create da Noi, e questo facendo in modo che non si rendano conto che dietro alle piú grandi persone giuridiche private ci staremo Noi … se semplicemente abolissimo i diritti passeremmo per dei dittatori e si ribellerebbero anche spiritualmente ed avremmo subito a che fare con Dio e questo lo dobbiamo assolutamente evitare. Aboliremo anche per il tramite delle guerre ció di cui si serve Dio per governare in modo giusto sul pianeta Umanitá … e cioé i regni, ed una prima grande guerra in particolare ci servirá per levare al piú eminente dei loro re, cioé all´imperatore, il diritto di veto all´elezione del Vicario di Dio sul pianeta Umanitá … ed una seconda grande guerra perché un particolare territorio, che ci servirá per accogliere al momento stabilito e cosí come dicono le profezie il nostro “Capo” sul pianeta Umanitá, giunga totalmente in nostro possesso. Per fare tutto questo inizieremo sostituendo il tutto dapprima servendoci di varie rivoluzioni, poi introducendo alcune ideologie quali il socialismo, il nazismo ed il fascismo e finiremo con una forma di governo che chiameremo appunto Democrazia … per dare loro l´impressione di potersi collettivamente autodeterminare nelle scelte e di essere cosí liberi, ma in realtá per giustificare davanti a loro, e questo per il tramite dei nostri agenti che si butteranno nell´arena politica appunto per questo scopo, il venire ad essere di un crescente groviglio normativo che inizialmente ostacoli ma che infine metta sotto nostra approvazione a pena di pesantissime sanzioni economiche, finanziarie e restrizioni personali … ma anche la pena di morte se é necessaria, tutte le loro normali azioni di tutti i giorni  … anche le piú insignificanti e che poi le sostituisca normalizzando tutte le azioni contrarie ad esse, e che loro, appunto perché prese sotto il falso pretesto che servono al bene della collettivitá, riterranno essere vincolanti ma che risponderanno di fatto solamente alla tutela dei Nostri interessi e non dei loro. Inoltre utilizzeremo la Democrazia, che agirá nella veste giuridica degli Stati democratici, affinché si faccia inizialmente carico di soddisfare alcune esigenze umane che ora sono gestite all´interno della famiglia, rendendola con il tempo incapace a provvedere a sé stessa,  per poi trasferirle alle nostre persone giuridiche private perché lo Stato si rivelerá, e questo soprattutto attravero il caos che i nostri agenti causeranno di proposito agendo ai suoi vertici … piú ignoranti saranno e piú saranno adatti a ricoprire i ruoli di governo che gli daremo, inefficiente ed irrazionale, mentre le nostre persone giuridiche passeranno, soprattutto a seguito delle affermazioni dei nostri esperti pagati profumatamente per dire ció, come piú efficienti nel soddisfare i loro bisogni e quindi in modo che accettino che tutto cada nelle Nostre mani attraverso la privatizzazione. Introdurremo infine il falso mito secondo cui alcuni virus e microbi possono far ammalare le persone scalzando cosí la realtá, e cioé che se il corpo si ammala é perché l´anima che vi sta dentro si é prima spiritualmente allontanata da Dio … e questo lo affermeremo perché con la scusa di volerli guarire potremo raggiungere indisturbati i loro corpi con i “vaccini” ed altri medicamenti di cui potremo in qualsiasi momento cambiare la composizione a nostro piacimento senza suscitare alcun allarme sociale … non solo … ma attraverso questi medicamenti ci limiteremo tutt´al piú a far scomparire i sintomi di ogni malattia se non proprio a provocare altri effetti indesiderati che mai avevano avuto prima, arricchendoci cosí ulteriormente sulla loro carne e sul loro sangue. E per ultimo annunceremo attraverso i nostri ideologi e falsi teologi che “Dio é morto” e questo perche´se riusciremo a raggiungere pienamente tutti questi obiettivi Dio sará alla fine veramente morto nelle loro menti e di fatto il pianeta Umanitá sará tutto in nostro possesso perché chi ha dimenticato Dio non ha piú alcuna protezione contro di Noi”. E guardando tutta la platea: “Domande?“ Tutti i presenti erano non piú solo interessati ma addirittura entusiasti, con stampati sul viso una sola domanda: “Quando iniziamo?” Il Presidente, senza attendere la risposta: “Subito … il piano é esecutivo, ognuno di voi riceverá a breve degli ordini su cosa fare … al lavoro dunque …”

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E Dio, il Creatore dell´universo, disse all´Angelo protettore del pianeta Umanitá: “Desidero che nessuna delle mie creature si faccia da sola volutamente del male … avvertili”. L´angelo di Dio voló nello spazio e piazzatosi davanti all´astronave che gli stava venendo incontro a grandissima velocitá, gli intimó: “Avviso a Rotes All, avviso a Rotes All … tornare indietro … tornare indietro …”. E dovette scostarsi per non essere travolto …

FINE PRIMA PARTE

(1a) Perché il conte János Esterházy? Perché soggiornando un paio di giorni nella cittá di Eger (Ungheria), proprio all´ultimo momento (é un caso?) in cui stavo per uscire per l´ultima volta dalla chiesa posta sulla piazza principale (chiesa dei Minoriti dedicata a S. Antonio di Padova) per lasciare la cittá, mi sono imbattuto in un tavolino dove c´era un opuscolo che lo ricorda. E poiché il racconto stava in elaborazione mi sono detto: “Ecco a chi dedicarlo”. E questo ancor prima che mi rendessi conto che apparteneva ad una delle piú importanti famiglie nobiliari dell´Impero austro-ungarico. Cattolico, perseguitato dal nazismo e dal comunismo e soprattutto unico nel parlamento slovacco di allora che votó a favore degli ebrei perché non fossero deportati. Persona che ha vissuto alcuni cambi di regime pur rimandendo nello stesso luogo ma che ha conosciuto una sola causa e cioé quella di servire Dio … e che ha rifiutato di abbandonare il suo martirio non rifugiandosi all´estero come pure avrebbe potuto: é come se qualcuno gli avesse preparato la discesa dalla croce (e che umanamente é comprensibile) a cui era stato appeso e lui non sia voluto scendere. Per me é giá segno di santitá. Del resto la sua vita é stata vissuta proprio a metá strada fra Roma e la Russia, dove ci dovrebbe essere la futura terza Gerusalemme. Sará lui il santo che ci indicherá la nuova via? (visto che ormai penso che Roma sia perduta). Spero di aver fatto un racconto degno di un futuro santo, ma soprattutto che sia piaciuta a Dio.

Ed anche si veda:

(1b) https://www.iwp.edu/articles/2020/09/29/a-saintly-underdog-count-janos-esterhazy/ sul conte János Esterházy – in inglese

(1c) https://pestbuda.hu/en/cikk/19700101_janos_esterhazy_in_budapest_the_memorials_of_a_martyr ancora sul conte János Esterházy- in inglese

(1d) https://ungheriasantasede.blogspot.com/2017/09/un-tesoro-comune-ed-un-esempio-da.html commemorazione del conte Esterhazy- in italiano;

(1e) foto degli interni della chiesa minorita in Eger

(2) Rotes All (in tedesco) = universo rosso


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