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Etichetta e SAGGE maniere (prima che buone)


GioCo
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 2208
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Ero in autostrada... Può cominciare così il racconto di molti automobilisti in vacanza che hanno incrociato i vari altri automobilisti più o meno "scorretti".

Ma qui non sto per fare apologia di reato, non me ne frega niente. Anche se il ragazzotto in questione mi stava simpatico e lo devo dire con rammarico e amarezza. Vorrei invece cogliere l'occasione dell'episodio per dire tutt'altro, al solito. Iniziamo dai fatti.

Mi sono fermato a uno dei tanti autogrill, in questo caso specifico uno della A14, tra Forlì e Cesena. Volevo solo andare la fare pipì, ma in quel momento il luogo era preso d'assalto. Non molto grande e senza tanti posti auto, c'era la fila per parcheggiare. Mi metto in attesa e appena si libera un posto lo occupo. Vado a fare quel che devo e poi nel tornare mi trovo un auto in sosta dietro la mia. Non posso uscire e sono il solo a cui l'auto impedisce di uscire. A bordo c'è un uomo robusto di colore, ma è seduto nella parte anteriore non alla guida. Dato che il finestrino lato guida è abbassato gli chiedo se può spostare avanti l'auto di almeno 2-3 metri. Ma lui non da segno di intedere la lingua anche se capisce lo stesso. Evidentemente non sa come fare, forse non sa proprio guidare.

A bordo ho un disabile che inizia a dare segni di nervosismo. Mi guardo attorno sacramentando poi mi decido, entro nell'autogrill in cerca del proprietario. Suppongo sia pure lui di colore anche se l'auto non è di quelle usate che di solito tendono a scegliere. Era abbastanza curata, anche se era un alfa sportiva di almeno 10-15 anni. In effetti sta uscendo un altro uomo di colore dall'altra parte del locale verso i bagni: ha una statura colossale (era alto almeno 2 metri) ma nel seguirlo e uscendo a mia volta mi accorgo che fa parte di un gruppo di una qualche chiesa cristiana (non cattolica). Forse il prete. Comunque il pulmino dove si era diretto non lasciava speranze che fosse l'individuo che cercavo.

Torno al mio posto e l'auto è sempre lì. Insisto con quello a bordo, chiedendo se non può fare qualcosa. L'uomo acenna quasi a uscire ma non si decide. Evidentemente anche lui è confuso e non sa come agire. Forse è di quelli appena sbarcati e fatica anche solo a orientarsi. Alla fine arriva il presunto proprietario. Un ragazzotto bianco, tra i venti e i trent'anni, spigliato e svelto. Mi chiede subito scusa e dice di essere andato via per qualche minuto. Non so quanto era passato, forse erano anche pochi minuti, ma il tempo per me non era secondario e dato il nervoso poteva anche essere mezz'ora. Gli faccio notare che è dieci minuti che aspetto per dire che la questione delle scuse era scontata e la mia percezione del tempo non era la sua, quindi forse c'era altro "da fare". Lui sale in auto svelto, evidentemente per evitare un litigio (dall'atteggiamento mi sembrava uno abituato alle mani) che comunque non avevo intenzione di iniziare e avrei smorzato al volo se fosse stato il caso e aggiunge "ti ho già chiesto scusa" con fare sgarbato, come se quello fosse tutto ciò che mi doveva e poi col sorrisetto "comunque quello che dici è falso, non sono passati dieci minuti ma al massimo cinque". Poi ha chiuso la porta e se ne è andato come se dovesse darmi una qualche lezione di buone maniere o come fosse stato più "illuminato" e quindi capace di giudizio.

Mi ha ricordato tanto un carissimo amico, di cui conservo lezioni di vita importanti e che stimo profondamente, ma che aveva lo stesso "difettuccio". Non aveva pazienza e tendeva ad avere giudizi piuttosto affrettati e superficiali. Sono persone positive e che non pensano al male del prossimo ma che spesso (del tutto involontariamente) finiscono per incasinarsi e incasinare le cose più semplici. Poi le scuse come ho detto sono obbligatorie ma non certo sufficienti a "riparare i danni".

Allora cosa non va e cosa era necessario al momento ?! Questa domanda sembra banale e quando darò la risposta sarà evidente che la questione è banale, ma il semplice fatto che non l'ho ancora scritto e non vi viene in mente, sapendo quale origine ha il pensiero secondo le indicazini che ho lasciato (QUI) in un altro POST, lascia una traccia evidente, degli indizi che vale la pena evidenziare. Non che sia sbagliato se non viene in mente, è "normale", nel senso di comune, anche se non dovrebbe assolutamente esserlo. C'è una forza oscura che esercita una pressione spaventosa per mantenere il pensiero collettivo fuori dal suo stato naturale, al punto da arrivare a pervertire il concetto stesso di natura pur di evitare che le cose tornino ad avere il loro ordine originario. Riflettete bene su questo, perché è un dettaglio e il demonio (si sa) sta sempre nei dettagli... Quelli che poi tendiamo a trascurare.

Bene, il nostro simpatico amico ha mancato in un fondamento che è tipico del Mondo Autistico. Lui evidentissimamente non aveva però problemi di questa natura, quindi cosa accomuna le due differenti relazioni ? Il pensiero per l'altro. Il non mettersi nei panni emotivi dell'altro e oltretutto sfoggiare un "fottersene" che non va bene e ci racconta altro. Cambia (e profondamente) l'intento e questo distingue i due casi, ma in entrambi manca l'armonia verso il prossimo, il provare emotivamente quello che ha provato l'altro. Questo fa il paio con un altra questione, quella dei "vetri rotti". Se rompi i vetri, dice un proverbio, i cocci sono tuoi: è implicito che oltre le scuse (i cocci) ci si aspetti quindi che il danno venga poi compensato. Ci sono molti modi per compensare e quello materiale è solo l'ultimo oltre che il meno importante. Perché ? Perché con l'accordo e l'armonia potrebbe anche essere che chi riceve il danno non voglia essere ricompensato materialmente oppure che non abbia senso farlo (come in questo caso).

Cosa significa ? Semplice che se hai davanti qualcuno che capisce (emotivamente) di avere arrecato un danno e si comporta di conseguenza, il "debito" è già ripagato. Qualsiasi debito e se non c'è una ragione per cui debba essere ripagato anche quello materiale (per esempio quando il danno è per un oggetto di cui non si può fare a meno) chi ha subito il danno non "sente" che sia necessario insistere e d'altrode chi commette il danno sa bene regolarsi. Capita a volte il siparietto in cui tutto si rovescia e chi ha fatto il danno "vuole" ricompensare materialmente senza che l'altro acconsenta, ma non è certo questo che può impensierire.

Nel caso specifico se il ragazzotto avesse detto qualcosa del tipo "scusa se ti ho fatto attendere, putroppo non ho trovato altra soluzione al momeno e avevo fretta, non potevo aspettare che un posto si liberasse", allora mi avrebbe chiesto comprensione e quindi vicinanza oltre che esprimere l'evidente presa di coscienza che c'era altro sotto (per entrambi ?) a cui dare attenzione. Ma lui si è messo a discettare sul tempo, come se il punto fosse l'orologio e la sua rapidità nel fare le cose, non il disagio (=danno) che aveva provocato. Come se la sua "migliore" capacità di agire (e di giudicare) lo avesse messo al di sopra della morale e le scuse fossero la prova della sua condotta impeccabile... Che come abbiamo appena esaminato non era affatto impeccabile.

Il problema della superbia è esattamente quello. Mettersi sopra il giudizio e la morale e quindi giungere all'impeccabilità facendo di fatto valere una latente prepotenza giustificata aprioristicamente: siccome ho ragione allora tu devi per forza avere torto.

Se questa persona si fosse data tempo, se non fosse scappata come un ladro, se avesse voluto, saputo e capito l'importanza di fermarsi e approfondire, d'essere l'altro, capire meglio ciò che stava accadendo, darsi tempo per osservare, calmare la necessità interiore (=ansia) di salvaguardare una facciata comunque non salvaguardata agli occhi del Maestro Interiore... Allora forse l'impeccabilità interiore agognata non avrebbe faticato a ottenerla. Bastava poco... Come il primo fra tutti i migliori per non commettere errore, bastava poco.


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WarezSan
New Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 4
 

Serviva una criccata in mezzo al cranio.


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ignorans
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 305
 

Ti avrebbe dovuto dare un 20 euro 


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