Il rallentamento de...
 
Notifiche
Cancella tutti

Il rallentamento dei BRICS


Anonymous
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 30947
Topic starter  

La fibriliazione monetaria estiva di alcuni grandi paesi emergenti è stata innescata in maggio dall' intenzione annunciata della Federal Reserve di restringere la sua politica di allentamento quantitativo, riducendo con gradualità gli 85 miliardi di dollari che getta ogni mese sui mercati, acquistando titoli di Stato e titoli ipotecari. Riduzione della liquidità significa aumento dei tassi d' interesse, dollaro più forte, maggior attrazione di capitali.

Dai paesi emergenti è quindi partito un deflusso di capitali ondivaghi. Di conseguenza le monete degli emergenti - ma non lo yuan cinese - si sono indebolite. I tassi di cambio dell' India, dell' Indonesia, del Brasile, del Sud Africa e della Turchia si sono deprezzati rispetto al dollaro tra il 15 e il 25%. Morgan Stanley si è affrettata a coniare per le monete di questi paesi il marchio delle: fragili cinque. Il recupero di un terzo o metà del terreno perduto da queste monete nelle prime settimane di settembre attenua i timori di una crisi monetaria ma lascia aperti vari interrogativi.

Non c'è battaglia interimperialistica del lungo dopoguerra che non sia stata combattuta ancche sul fronte delle monete e dei poteri monetari. Questa regolarità non sarà smentita nelle crisi di modernizzazione e di ristrutturazione in corso nelle nuove potenze. I leader dei BRICS, il 5 settembre hanno usato il palcoscenico del G20 a Pietroburgo per varare con una dotazione iniziale di 100 miliardi di dollari il pool di riserva valutaria, presidio comune contro gli shock finanziari. Con 41 miliardi, la Cina assume un ruolo guida, mentre Brasile, India, e Russia contribuiscono con 16 miliardi ciascuna e il Sud Africa con 5.

A margine nessuno dei BRICS ha sottoscritto il documento proposto dagli USA contro la Siria. Anzi secondo "Xinhua" ( In Italia conosciuta come Agenzia Nuova Cina) dice che nei colloqui bilaterali con Obama Xi Jinping avrebbe consigliato al presidente statunitense di: pensarci due volte, in merito alla punizione della Siria. Il ministro degli Esteri Wang Yi ha rincarato la dose, suggerendo di farlo: almeno tre volte.


Citazione
Condividi: