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31 Gennaio 2014 10:26
Cucchi: «Io querelata dal sindacato di polizia»
La sorella di Stefano: «Vogliono mettermi a tacere».
Le lacrime di Ilaria Cucchi dopo la sentenza di primo grado.
Con un post sul proprio profilo Facebook, Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, morto nel 2009 dopo essere stato arrestato per droga, ha annunciato di essere stata sottoposta a indagini della polizia.
«Ebbene sì! Sono sono sottoposta a indagini dalla procura della repubblica di Roma. Mi ha querelato il signor Maccari del sindacato della polizia di Stato Coisp», ha scritto sostenendo di essere indagata «per aver reclamato verità e giustizia per la morte di Federico Aldrovandi, Giuseppe Uva, Michele Ferrulli, Dino Budroni», definiti «morti di Stato».
FORSE ACCUSATA DI DIFFAMAZIONE. Secondo Cucchi, la polizia starebbe indagando anche Lucia Uva e Domenica Ferrulli, sorella e figlia rispettivamente di altri due uomini morti dopo essere stati arrestati, tutte denunciate per diffamazione. «È un gesto intimidatorio che però non ci fermerà. Non abbiamo mai fatto dichiarazioni offensive nei confronti della categoria dei poliziotti», ha dichiarato la donna su Facebook. Il legale delle tre donne, Fabio Anselmo, ha confermato che l'indagine è partita dalla procura di Roma.
Secondo l'avvocato, la denuncia potrebbe essere legata «alle loro manifestazioni di solidarietà nei confronti di Patrizia Moretti», la madre di Federico Aldrovandi, il 18enne ucciso nel 2005 durante un controllo di polizia in un parco a Ferrara.
Ilaria Cucchi sospetta che la denuncia sia solo un tentativo di metterla a tacere. «Sono indagata per aver offeso l'onore della polizia di Stato e di tutti i poliziotti che ne fanno parte e per essermi ribellata alla mistificazione e alle infamanti menzogne sulla morte di mio fratello. Io non mi fermerò, mai. Non avrò pace fino a quando non avrò ottenuto giustizia», ha aggiunto.
«SE STEFANO È MORTO LA COLPA È LORO». Ma lo sfogo di Cucchi non si è fermato: «Queste morti offendono la polizia, questo è sicuro. Offendono lo Stato. Questo è altrettanto sicuro. Offendono tutti. Stefano Cucchi è morto per essere stato portato nel tribunale di piazzale Clodio, a Roma e poi all'ospedale Pertini. Stefano Cucchi non doveva morire. Voglio essere processata per questo. Questi padri figli fratelli non dovevano morire. E siccome sono morti noi familiari dovevamo stare zitti. Se sono morti è colpa loro. E noi tutti, soprattutto, dovevamo e dobbiamo stare zitti. Zitti. E ringraziare».
Giovedì, 30 Gennaio 2014
http://www.lettera43.it/cronaca/cucchi-io-querelata-dal-sindacato-di-polizia_43675121178.htm
31 Gennaio 2014 11:48
acab
31 Gennaio 2014 12:08
Cambiare l'atteggiamento degli sbirri è cosa molto difficile. Sono addestrati ad essere i cani da guardia dei padroni. Solo uno stato democratico può esigere che siano al servizio del cittadino e noi sappiamo bene quanto il nostro disgraziato paese sia lontano dalla democrazia. Gli sbirri sono talmente beceri da non riuscire nemmeno a vedere le enormi contraddizioni che caratterizzano il loro lavoro. Nessuna azione repressiva, mai, contro i ricchi e tantomeno violenza. Verso i pezzenti sempre e solo repressione ed esecuzioni extra-giudiziali. Fatevi un giretto sul sito dedicato a Carlo Giuliani. C'è un elenco dei pezzenti assassinati dagli sbirri dal 1948 ad oggi o quasi, nel menu a sinistra "per non dimenticarli"
P.S. Il termine "pezzenti" è ovviamente usato con grande affetto.
31 Gennaio 2014 13:49
Comunque la tecnica è sempre quella. Anche la signora Rachele, zia di Valpreda, fu incriminata dagli sbirri servi dei padroni.
31 Gennaio 2014 14:44
Schifo e vergogna dobbiamo aver paura di questa gente altro che sentirci protetti.
1 Febbraio 2014 19:25
forse e' solo un training per prepararci ad accettare gli eurogendfor che poi si comporteranno come i poliziotti americani che uccidono piu civili americani di qualsiasi terrorista islamico .