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Insorgenza civile: non chiamatela Rivoluzione


dana74
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Insorgenza civile: non chiamatela Rivoluzione
di Nando Dicè - 30/01/2012

Fonte: Rinascita [scheda fonte]

Tanto enorme sembra, tanto fragile è.
Come per ogni Sistema, basta bloccare la rotella giusta per mandarlo in pezzi.
La mobilitazione del Movimento dei Forconi e il blocco attuato dagli autotrasportatori hanno fatto sentire il loro peso sulla vita di gran parte del Paese. File dai benzinai, supermercati vuoti, strade bloccate e nonostante tutto adesione e solidarietà della gente. Ai detrattori diciamo: “Fate bene, non chiamatela rivoluzione”.
Ma sulle prove tecniche non c’è nulla da dire, sono andate bene.
In Sicilia, la manifestazione è stata programmata da tempo, con il sostegno delle categorie interessate e nonostante l’oblio mass-mediatico è riuscita a farsi valere nel suo insieme. Gli effetti, poi, hanno coinvolto tutti i siciliani che volenti o nolenti sono stati costretti a prendere posizione.
Ora si sposteranno a Roma e siccome siamo convinti che “Roma” risponderà quello che ha sempre risposto in 150 anni, dobbiamo sperare che i Forconi si innalzino sempre più.
Noi, i meridionalisti “continentali”, un po’ come tutti, siamo stati presi in contropiede ed abbiamo perso troppo tempo ad analizzare “l’identità” della protesta. Da subito abbiamo dato la nostra solidarietà ai Forconi. E subito abbiamo compreso che è un Movimento di Popolo. La conferma è stata l’onda di diffamazione che si è mossa, con la solita retorica dell’infiltrazione mafiosa eo della regia occulta del neofascismo.
Inoltre è stato palese che i soliti movimenti simpatici ai banchieri, costituiti da radical chic in salsa falso-comunista, con le loro nostalgiche ideologie del ‘900, remavano contro i “Forconi”. Accanto a questi ultimi, c’era e c’è il popolo, il popolo vero, il popolo fatto da tutti i colori e non solo viola, rosso o nero.
In Insorgenza abbiamo dovuto superare alcune barriere, abbiamo visto troppi tricolori in Sicilia, ma abbiamo capito che lo si sventolava per mancanza di altro, per mancanza di una guida consapevole, ed infatti così è stato.
Appena ci siamo mossi, Insorgenza e tutta la Confederazione, i tricolori diminuivano ed aumentavano le nostre bandiere, le bandiere identitarie, le vere bandiere del Sud. Sulla spinta di un gruppo spontaneo, il “Made in Naples” di Giovanni Crispino e forti della solidarietà espressaci dai “Forconi” di Mariano Ferro siamo partiti con una manifestazione di vicinanza nella lotta.
Probabilmente avremmo ottenuto risultati migliori se l’azione combinata di sostegno alle categorie in lotta fosse partita in contemporanea anche in altri luoghi, se i nostri vessilli avessero sostituito il tricolore non solo a Napoli ed in Puglia...
Ma non sempre tutti quelli che vogliono cambiare il mondo, hanno la forza di cambiare la propria posizione, alzandosi dalla sedia posizionata strategicamente davanti al pc per raggiungere i luoghi dove il virtuale diventa reale e le cose che si è immaginato di fare, si fanno veramente. Arrabbiati? No! Noi lo sapevamo.
Lo abbiamo ripetuto all’infinito: conoscere, non significa cambiare, capire non significa agire e quindi non abbiamo nulla da recriminare. Abbiamo fatto quello che è giusto.
Durante la manifestazione di Napoli si è parlato oltre che delle giuste rivendicazioni delle categorie in lotta, anche di banche, dittatura e di mafia finanziaria, di antipartitocrazia e del ribrezzo per la classe politica zerbino dei poteri forti. E la gente urlava con noi e chi non urlava annuiva e chi non annuiva comunque solidarizzava.
Da “Garibaldi pezzo di merda” a “I banchieri non li sopportiamo più” il passo è stato breve. Ogni rivendicazione di categoria del Sud, oggi è inseparabile dalla fine della “Questione Meridionale”. E la fine della questione meridionale (che oggi è questione di tutti i meridionali, anche di quelli che sono emigrati e vivono al nord) passa indiscutibilmente attraverso la riconquista della propria identità.
Probabilmente è mancato un sano e giusto coordinamento fra le forze in campo, è mancato il giusto rapporto con le categorie sociali, è mancata una visione complessiva della protesta e la buona volontà non ha potuto sopperire all’organizzazione. Quel che è certo è che sono mancate le nuove classi dirigenti, quelli capaci di presentarsi ai presidi e dire “siamo con voi, continuiamo sino alla fine, non abbiate paura delle minacce dei celerini, il popolo è con voi”.
Senza uomini, non si fanno rivoluzioni. Scegliere di operare per tirare fuori dal guado virtuale più persone possibili è la strada che l’Insorgenza ha intrapreso da tempo e siamo convinti che sia la strada giusta.
Il Sistema ha avuto paura? Sì, sicuramente. Il passaggio di gestione delle manifestazioni da parte delle forze dell’ordine non più a livello locale, ma a livello centralista a Roma è stato un segnale inequivocabile. L’attimo di titubanza iniziale del regime è stato evidente, la reazione spropositata del Governo che minacciava mari e monti verso cittadini inermi è stata spropositata. E poi la cappa di discredito dei media, le dichiarazione dei partiti politici che da destra a sinistra chiedevano il “pugno di ferro” sono tutti segnali da non trascurare.
Il nostro popolo, decine e decine di volte è stato tradito da falsi profeti. Per il nostro popolo abbiamo il dovere di andare avanti certi che quando dimostreremo di avere la forza per difenderlo, sarà con noi.
A Roma come sempre il Sud ed i Forconi verranno traditi.
Insorgenti di tutt’Italia preparatevi, quel giorno dovremo essere in tutti i presidi.

http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=42224


Citazione
clausneghe
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Eccoli qua i leghisti del Sud... 🙁
Con le loro bandierine...
Non ci evolveremo mai. 😥


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grillone
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a me il movimento dei forconi è simpatico..... però è vero che non si tratta di una rivoluzione; le vere rivoluzioni determinano un cambiamento profondo nella vita di una nazione, mentre qui si vuole solo ottenere condizioni di lavoro migliori. giustissimo ovviamente, ma non rivoluzionario


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dana74
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grillone hai colto il senso....non hanno mai preteso essere rivoluzionari ma alcuni "scrittori" hanno pensato ed attribuito erroneamente questa funzione...dopo di ché ha le sue beate ragioni per protestare, anche a dispetto di sembrare leghisti del sud


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