Intervista a Ida Ma...
 
Notifiche
Cancella tutti

Intervista a Ida Magli


Boero
Honorable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 540
Topic starter  

http://www.lagazzettadilucca.it/l-intersvista/2015/01/ida-magli-l-ultima-italiana/

L'INTERSVISTA
Ida Magli, l'ultima italiana

domenica, 11 gennaio 2015, 15:58

di aldo grandi
Dopo l'aggressione dei terroristi islamici a Parigi e in Francia, alcuni dei concetti espressi, negli anni, dall'antropologa Ida Magli, sembrano trovare drammatiche conferme. L'identità dell'Europa è a rischio, in Francia ci sono sei milioni di arabi, da noi circa un milione. E' in pericolo l'identità delle singole nazioni. In Italia sono stati fatti sbarcare oltre 150 mila clandestini provenienti tutti dall'Africa musulmana. Nonostante l'allarme lanciato dalla presidente dell'associazione donne marocchine in Italia, sembra che la politica dei nostri politicanti da strapazzo non percepisca il problema. Abbiamo voluto affrontare, alla luce di ciò che è avvenuto, il presente e il futuro dell'Italia e dell'Europa con una nostra vecchia, si fa per dire, conoscenza: Ida Magli, classe 1925, una vita spesa a cercar di aprire gli occhi ai gattini ciechi che gli occhi, invece, vogliono tenere chiusi.

Dodici persone sono state uccise a Parigi nella redazione di un giornale satirico. In nome del profeta Allah e dell'Islam. Per delle vignette. Secondo lei è colpa dei giornalisti che hanno disegnato o degli assassini che li hanno uccisi?

Non è una domanda ben posta materialmente. Quella che chiameremmo la provocazione, è sicuramente colpa dei giornalisti francesi in quanto non è da nessun popolo civile prendere in giro le divinità degli altri popoli. E' stata una provocazione molto grave, dal punto di vista del rispetto del sacro, fare una vignetta su Maometto, ma sarebbe stato altrettanto grave se fosse stato fatto nei confronti di altre divinità. Nella storia dei popoli tutti si fermano davanti al sacro. Una prova? Quando arrivavano gli eserciti vincitori o invasori, donne e bambini si rifugiavano sempre nei templi perché si sapeva che i nemici nei templi non entravano.

Si può dire che l'Islam, in Francia, come le Brigate Rosse in Italia trent'anni fa, sta portando l'attacco al cuore dello Stato?

No, nessuna analogia anzi. E' sbagliato chiamare terrorismo queste reazioni dei musulmani. Non hanno niente a che fare con il terrorismo. Noi così lo chiamiamo perché all'improvviso vengono uccise delle persone. Il mondo del sacro va capito all'interno dei significati del sacro. Le Brigate Rosse non c'entrano niente perché la loro era una contestazione laica contro lo stato.

Lei da decenni sta predicando la necessità di rafforzare l'identità nazionale e culturale dei paesi europei invece di affossarla. Secondo lei non sarebbe questo il miglior modo per aiutare l'integrazione di popoli diversi?

Io, come ha detto, ritengo che ogni popolo deve sostenere la propria identità nazionale e di Stato e, invece, è stato fatto tutto il contrario nel senso che hanno lasciato il nostro territorio alla mercè di chiunque vuole arrivare e, quindi, hanno indebolito la coscienza della libertà e della nazionalità. Il problema della pacifica integrazione con altri popoli, con altre culture e, quindi, con altre religioni, non si pone nel senso che non è possibile. Il fatto è che i politici, soprattutto della Ue, non vogliono comprendere che non si possono mischiare le culture. La più debole muore. Mettiamo, ad esempio, che la più debole, oggi, sia quella europea perche noi non crediamo più in niente e non difendiamo più niente: siamo già sconfitti. Domani che saranno numericamente più forti, i musulmani e gli arabi vinceranno senza nemmeno dover combattere perché loro, a differenza di noi, credono in quello che fanno. Tutti i cosiddetti europei che oggi hanno manifestato a Parigi fanno ridere i polli rispondendo ad un attacco armato con una marcia. Facciamo ridere. Che senso ha fare una marcia? Noi siamo già sconfitti. E sa perché? Perché questi che sono andati a fare la marcia il tritolo addosso per farsi saltare e uccidere il nemico non lo faranno mai, ecco perché siamo già sconfitti ancor prima di combattere.

Secondo lei siamo in guerra e se sì, contro chi?

Diciamo che essendoci una assoluta incapacità di comprendere il rapporto con i musulmani e con altre culture, noi non siamo in grado di instaurare neanche il cosiddetto dialogo perché per fare un dialogo con una persona o con un popolo bisogna parlare la stessa lingua. La stessa cosa succede tra culture e religioni diverse. In Europa scommetto che non c'è quasi nessuno tra i governanti o tra gli intellettuali che ora si stracciano le vesti che abbiano capito che cosa dice il corano e che cosa sia la fede religiosa per un musulmano. Allora quale rapporto può avere? Conoscere l'altro per poterci parlare. Questo è un principio che prima ancora degli antropologi - questi hanno posto per primi il problema dei rapporti con l'indigeno nel senso che io bianco per primo, arrivando in un paese, cerco di comprendere l'altro - lo ha sostenuto Giulio Cesare nel de bello gallico, prima opera etnologica che noi conosciamo. Egli sosteneva di aver mandato avanti nel territorio nemico le truppe scelte per conoscere le forme di guerra del nemico. Anche per fare la guerra, infatti, devi conoscere il nemico. E' quello che non sa fare Obama tanto per dire. Obama, come tutti gli americani se non fosse che non sono talmente ricchi di armi e strumenti, sembrano vincere tutte le guerre, in realtà le perdono. Gli americani non vincono mai definitivamente perché si rifiutano di capire il nemico. Si sentono superiori e più potenti.

Favorevole alla pena di morte?

No.

Perché, a suo avviso, così tante donne italiane e europee si avvicinano al mondo e alla cultura arabi e musulmani arrivando a sposarne le cause politiche e religiose?

Ci vorrebbe un libro per rispondere alla domanda. Prima di tutto perché i maschi in Europa non sono più maschi nel senso della virilità. Uno apre la Tv e vede i maschi che cucinano. Poi c'è questo dubbio, questo sottinteso diventato troppo forte che la maggioranza dei maschi sia omosessuale e questo respinge le donne. Infine, alle donne, anche se emancipate come sono le donne in Europa, piace l'uomo che le tratta male, l'uomo padrone, che le sa possedere, piace la protettività dell'uomo forte, tutti aspetti che il maschio europeo non ha più.

La Sinistra da un lato, papa Francesco e la Chiesa dall'altro, sembrano non rendersi conto di ciò che sta accadendo e invitano ad accogliere indiscriminatamente clandestini provenienti dall'Africa musulmana. Perché?

Vorrei proprio dire quello che penso e cioè che oggi abbiamo, nelle strutture gerarchiche più alte sia di carattere politico sia di carattere ecclesiastico, persone prive di intelligenza. Purtroppo sono andate al governo persone che non hanno alcuna capacità di governare e sono anche più presuntuose e non ascoltano il parere di nessuno. Questa incapacità di capire il proprio popolo - prima di capire gli altri - fa sì che, in qualche modo, per sembrare importanti agli occhi del mondo e dell'Unione Europea, si atteggino a questa pseudo generosità che è quella di accogliere i clandestini, ma che, in realtà, nasconde interessi materiali decisamente rilevanti. La Sinistra? Se per Sinistra si intende queste ultime sacche dell'ex Pci, essi sono talmente abituati a non pensare che dicono cose che dicevano 20 anni fa e che non hanno più senso. Siamo talmente invasi che dovrebbero essere i primi a preoccuparsi, invece...

Una volta gli arabi arrivarono fin quasi a Vienna e furono fermati e sconfitti da Carlo Martello a Poietrs. In Sicilia, dopo ,'anno Mille, furono i Normanni a respingerli a mare. Oggi chi potrebbe fare altrettanto?

Oggi credo che le guerre, se divampano, diventano totali o quasi per cui non bisogna arrivare a concretizzare uno stato di guerra. Io, però, sostengo che ogni Stato ha il dovere e non solo il diritto di difendere il proprio territorio.
Avrebbero dovuto fin da subito schierare al limite del confine territoriale le navi militari. Naturalmente gli scafisti non avrebbero aspettato che le navi sparassero e non sarebbero nemmeno arrivati. E' un dovere difendere il proprio territorio. Mi creda, poi, sarebbero morte molte meno persone. L'importante è salvaguardare il diritto e il primo diritto è non far penetrare persone estranee nel territorio dello Stato. La politica italiana, a cominciare da Alfano, ha mancato completamente verso i propri sudditi. I soldi spesi per mantenere gli immigrati andavano spesi per far sapere, comunicando con loro con trasmissioni e volantini nella loro lingua, che era meglio non venire altrimenti avremmo sparato.

Che cosa ha provato, in queste ore, a leggere e a sentire cose che lei va dicendo in giro e scrivendo da decenni sui pericoli di una società multirazziale e multiculturale che anneghi ogni differenza?

Io sono anni che dico e scrivo queste cose e siccome non sono né un profeta, né un indovino, ma parlo sulla base di conoscenze, aggiungo che ci si sarebbero potute risparmiare molte sofferenze a noi e ai popoli musulmani. Mi fa non solo sorridere, ma suscita in me anche molta rabbia la consapevolezza che non esiste al mondo un popolo governato da persone incompetenti come il nostro. Le assicuro che anche il popolo più barbaro e primitivo, prima di assegnare il compito di sciamano a un individuo, pretende che questi dimostri di saper fare lo sciamano. Qust'ultimo, per lo meno, deve dimostrare di saper far scendere la pioggia. Lui fa le sue prove col bastone e lo agita. Se scende la pioggia è dichiarato sciamano. Noi invece siamo governati da persone che non hanno la minima competenza per governare.

Sia sincera, cosa pensa di Renzi?

Più o meno l'ho già detto. E' Renzi che ha nominato tutte persone incompetenti e oltre ad averle nominate, ha fatto anche un errore madornale dal punto di vista dei rapporti con i popoli diversi. Ha, cioè, nominato persone di sesso femminile per andare a parlare e avere rapporti con uomini africani, indiani o del Medio Oriente, tutte persone che considerano le donne, in ragione della propria cultura, contaminate oppure inferiori e alle quali non stringono la mano perché le considerano impure. Ma si rende conto cosa significa aver inviato delle donne vestite alla moda occidentale a parlare con personaggi di questo genere? Questo è Renzi.

E di Laura Boldrini una che ha sostenuto essere, i migranti, il futuro e un esempio da seguire per gli italiani?

L'ho già detto quello che penso di queste donne.

Questa classe politica e militare di incapaci e inerti è stata capace di ripescare 150 mila clandestini in mezzo al mare e non è in grado di riportare in Italia due marò soldati fedeli alla bandiera. Un suo parere.

Sono assolutamente convinta che uno Stato, se vuole avere prestigio, deve dimostrarlo e lo si vede dal modo in cui tratta con un altro stato. Siccome fin dall'inizio la questione dei marò è stata trattata con eccessivo servilismo nei confronti del governo indiano, i nostri marò non sono stati difesi in alcun modo, Non sto giudicando se sono colevoli o no, ma uno stato non ammette mai che i propri militari siano colpevoli, i propri militari lo stato li difende sempre, poi, casomai, se vuole togliere loro i gradi o il ruolo, può farlo all'interno della propria disciplina. Lo stato italiano è stato traditore nei confronti dei propri militari.

Lei ha studiato a lungo la condizione della donna nella civiltà occidentale. Nel 1995, in una intervista a Marisa Fumagalli, disse: "Ho passato una vita a difendere le donne, ma che delusione. Purtroppo debbo constatare che non pensano. Che non sanno fare politica. Che non sono capaci di farsi venire un'idea nuova". La pensa ancora allo stesso modo?

Purtroppo sì.

Perché le donne non scendono in piazza contro la repressione dei loro diritti posta in essere dalle forze dell'Islam, dal più moderato al più radicale?

Io non credo che servirebbe a molto.

Perché ci sono, in Europa e negli Stati Uniti, così tanti omosessuali?

Sarebbe molto importante cercare di capire. Io ci ho provato nei miei libri, ma non sono sicura di aver scoperto il motivo centrale. Penso che nella condizione odierna di emarginazione che c'è in Europa per i ruoli del maschio - non ha più diritti né come maschio, né come marito, né nello stato ed è privato di tutta quell'autorità di cui godeva fino a qualche anno fa - penso ci sia una specie di ripiegamento di pene con pene, in sostanza un pene con l'altro pene si fa forza.

Lei è antropologa ed è stata la prima ad applicare alla società moderna e contemporanea le stesse categorie di pensiero e di studio che sono adottate, in genere, per l'esame delle società primitive e medievali. Che cosa ha scoperto, in sintesi?

La risposta ce l'ha nel fatto che usando lo stesso strumento che ho utilizzato nello studio delle società primitive ho capito tutte le cose di cui stiamo parlando. Ho capito, cioè, il sacro, la sessualità maschile, i costumi rituali, le iniziazioni e tutte le cose che sono importanti per l'antropologo che studia i popoli primitivi e che ho applicato anche qui da noi. Quindi, ad esempio, guardando alla sessualità maschile, credo di essere l'unica che ha sempre parlato dell'importanza del pene come strumento non solo sessuale, ma come una specie di motore che provoca una energia tale da proiettare all'esterno lo sperma. Nessuno ha mai raccolto perché il pene è uno strumento sacro e nessuno ne deve parlare. Da noi quando si trova il simbolo cosiddetto fallico nessuno si azzarda a spiegare, nemmeno l'archeologo di sesso maschile, come mai c'è un simbolo fallico. Rappresenta un simbolo di vittoria. Spesso i soldati combattenti, quando esistevano ancora le armature, sull'elmo portavano una specie di pene. Perché era beneaugurante. L'uomo si tocca, infatti, nelle parti basse quando vuole la fortuna. Tutto quello che ho capito è perché ho studiato i maschi e questo per il semplice motivo che presso i popoli primitivi è inutile studiare le donne, perché le donne non servono a niente.

L'Unione Europea è una gran puttanata. Concorda?

Sì.

Scusi, ma non crede che la giungla e il costante stato di guerra e incertezza in cui vivevano gli antichi e i moderni fino a un secolo fa, si siano trasferiti, nella società attuale, nell'economia e nella lotta per sopravvivere alle leggi del mercato?

Diciamo che come analogia si può sicuramente affermare. C'è anche il fatto, purtroppo, che noi non amiamo dirlo e ammetterlo anche se è così e quindi nascondiamo la battaglia della giungla sotto le vesti della solidarietà, dell'amore, della donazione. E' anche molto falso il nostro tipo di sentimento perché chiunque, anche umanamente, prova dei sentimenti aggressivi è costretto a nasconderli, c'è una falsità così forte che fa sì che non ci sia più il senso del gruppo e della società perché qui da noi, ormai, nessuno si fida dell'altro.

Euro o lira, non crede che l'Italia resterebbe sempre un paese levantino con la stessa classe dirigente incapace e corrotta?

Sono convinta che l'Unione Europea è stata la peggiore disgrazia dell'ultimo periodo, una disgrazia che ci ha impoverito. Uscire dall'euro, quindi, sarebbe un fortuna, anche perché usciremmo dal potere più o meno nascosto di quelli che ci vogliono morti. L'Unione Europea è fatta per uccidere gli stati nazionali, ma questi sono duri a morire e hanno dimostrato una vitalità inaspettata. Però alla Ue ci vogliono morti, per cui sfuggire al proprio assassinio è sempre meglio che restare sotto la minaccia della sua spada.

Che ne pensa di un colpo di stato e chi, a suo avviso, dovrebbe porlo in essere?

Il colpo di stato lo ha fatto il signor Napolitano quando ha chiamato Monti invece di andare alle elezioni. Noi viviamo in una condizione di
colpo di Stato. Tutte le istituzioni sono illegittime. Ci apprestiamo a far eleggere un presidente dalla Repubblica da un Parlamento illegittimo. Siamo in pieno colpo di Stato questa è la verità e questo è uno dei fattori di disgregazione della società civile. Una società civile non può resistere a lungo con le istituzioni illegittime.

Un'ultima domanda: il principio di nazionalità - lo abbiamo visto dopo il crollo della ex Urss - non muore mai e cova anche sotto la cenere. A suo avviso gli italiani cosa dovrebbero fare per difendere se stessi, la propria identità e il futuro dei propri figli?

Siamo in una condizione in cui il popolo italiano, di per sé, non conta niente: nessuno gli chiede niente, nessuno lo manda alle elezioni. Forse qualche uomo politico, se ne fosse capace e se volesse, potrebbe fare un movimento per la nazionalità e non mi si venga a dire la Lega o Salvini. Io non vedo nessuno, oggi, che sia in grado di trascinare i cittadini in un movimento di questo genere. Abbiamo diverse palle al piede: un presidente della Repubblica che si dimette senza mandare prima alle elezioni il paese, cose impensabili fino a qualche tempo, una volta sarebbe stata prevista la fucilazione. Abbiamo una opposizione che non è opposizione e una democrazia senza opposizione non è una democrazia, ma una dittatura.


Citazione
Anonymous
Illustrious Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 30947
 

Qualche scintilla e tanto buio.
Chi è l'intervistatore?


RispondiCitazione
Truman
Membro Moderator
Registrato: 2 anni fa
Post: 4113
 

L'INTERSVISTA
...
Abbiamo una opposizione che non è opposizione e una democrazia senza opposizione non è una democrazia, ma una dittatura.

Ho corretto qualche errore ortografico nel testo, ma "intersvista" mi sembra un lapsus freudiano (presente nell'originale).

Approvo molti dei punti di vista di Ida Magli, in particolare la chiusa qui riportata, ma la visione complessiva mi appare proprio una svista.

Nel merito, ho passato periodi abbastanza lunghi in paesi dove i musulmani convivono senza troppi problemi con altre religioni (Malesia in particolare). Non riesco proprio a vedere l'identità nazionale come qualcosa di ancorato alla religione. Una religione prevalente può aiutare, ma se è imposta dallo Stato allora si ha uno stato teocratico. Se non è imposta allora differenti religioni conviveranno. Certo ci saranno attriti.
E qui si ritorna a un fatto esposto da Magli: sono stati consentiti degli insulti verso l'Islam che non sarebbero stati consentiti verso gli ebrei o i cattolici.
Non credo che ciò sia casuale.


RispondiCitazione
Truman
Membro Moderator
Registrato: 2 anni fa
Post: 4113
 

Qualche scintilla e tanto buio.
Chi è l'intervistatore?

Il nome è all'inizio in minuscolo.
Dovrebbe essere questo:

http://www.rcslibri.it/autori/aldo-grandi/

http://www.aldograndi.it/articolo.php?id=1


RispondiCitazione
MarioG
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 3055
 

E qui si ritorna a un fatto esposto da Magli: sono stati consentiti degli insulti verso l'Islam che non sarebbero stati consentiti verso gli ebrei o i cattolici.
Non credo che ciò sia casuale.

Cattolici? Un lapsus? come quello di Odifreddi?


RispondiCitazione
spadaccinonero
Illustrious Member Guest
Registrato: 2 anni fa
Post: 10314
 

la Magli...
una delle poche persone che scrivo con la maiuscola (:


RispondiCitazione
Condividi: