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Iraniani, Israeliani, Americani: non saranno mezzi complici?


Tao
 Tao
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Iraniani, israeliani, e americani: non saranno mezzi complici ?

Ho l’impressione che ci stiano prendendo in giro.

Sia chiaro, è solo una sensazione e forse sono io che sbaglio;  ma non credo che la feroce dialettica di questi giorni sulla Palestina e Israele sia autentica. Gli iraniani non mi convincono. Ciò avviene per la diffidenza istintiva che provo nei confronti di qualsiasi integralista religioso che si metta in politica o, peggio, alla guida di un popolo.

Oppure perché a furia di essere scottato dalle commedie (inter)nazionali non credo più ai profeti che appaiono regolarmente per incendiare gli animi e scomparire.

O ancora perché mi sono lasciato sedurre troppo dal paradosso situazionista  per il quale “nella società dello spettacolo la verità è sempre l’opposto di come appare”.

E sarà pure un paradosso ma quando mai è risultato inesatto?

Fatto sta che questa rissa a distanza, in questo preciso contesto, mi convince ben poco.

La mia impressione – che può venire smentita dai fatti – è che gli iraniani stiano giocando la carta dell’egemonia locale e guardino agli uomini (e ai pozzi) sciiti. Per questo, io penso, stanno provando a scaldare gli animi.

Ma non con la chiara fermezza degli iracheni o dei siriani o degli egiziani di ieri: di Saddam, Nasser o Addad. Questi sono (o erano) nazionalisti, sociali e laici, dunque gente che crede nelle cause dei popoli e non le strumentalizza ai fini dei fondamentalismi teocratici. Lo stesso non mi sembra potersi dire per i dirigenti di Teheran.  Né credo che questi ultimi siano davvero nemici degli Stati Uniti e di Israele, da cui peraltro presero a lungo le armi contro Baghdad. Ho l’impressione che stiano invece adattando all’area la vecchia logica di Yalta. Che abbiano assunto, insomma, lo stesso ruolo che fu dell’URSS: quello di rivale e complice della superpotenza.

Un complice oggettivo e un rivale relativo; che potrebbe, per una serie di contingenze, divenire un giorno anche un reale nemico (e quindi una vittima). Ma questo non è sicuro (all’URSS non accadde mai) né dipende da altri che dalla volontà americana; non certo da quella del comprimario; che oscilla sempre fra la determinazione e la recitazione senza mai scaturire però nella sfida piena.

Così si spiegherebbe anche l’apparente sventatezza delle esternazioni iraniane, che mettono in una condizione un po’ insidiosa lo stesso Iran ma fanno tanto comodo agli americani. E rilanciano prepotentemente – complici i servi nostrani di ogni partito – la teoria artificiale dello “scontro di civiltà”.

In questa forbice fra due opposti fondamentalismi viene compresso ogni possibile risveglio nazionale e sociale. In quest’opposizione viene stritolato ogni accordo politico o energetico che tanto servirebbe all’Europa, al mondo arabo e alle cause dei popoli.

Accettare quest’impostazione ideologica, anche capovolta (ovvero mettendosi dalla parte del fondamentalismo più debole, quello islamico) significa cadere nella trappola che ci hanno preparato.

Questa la lettura “politica” e “contingente” della diatriba. Quanto alla questione della Palestina è, ovviamente, tutt’altra cosa. Ma non nasce adesso e non mi par elegante fare di quell’epica tragedia un pretesto dialettico per interessi oligarchici di qualsiasi origine e natura.

Gabriele Adinolfi
http://www.gabrieleadinolfi.it/mese.html
2.11.05


Citazione
avlesbeluskes
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Posto qui una aggiunta al commento dell'articolo di Chiesa. L'ho buttata giù un poco in fretta, ma spero che il succo sia genuinamente compreso.

............................................................

Certo, hai ragione tu, e qui non faccio fatica a concederti un punto a favore: l’allenamento alle marce anti israeliane in Iran è un allenamento costante, roba da far tremare le gambe a Mennea. Però il fatto che sono avvenute sempre sotto silenzio dell’Occidente la dice più che lunga.
Allora per far capire ciò che “avverto” provo a girare la situazione da un’altra parte, in modo che i raggi della razionalità illuminino un’altra faccia di questo prisma.

Per spiegarmi meglio torno al “periodo buio” dell’Europa.
Che tipo di fenomeno fu Adolf?
Semplicemente quello nazista fu un porco volonterosamente alimentato da alcuni dei suoi più acerrimi nemici. La sua creazione fu una specie di immensa cerimonia magico esoterica a livello planetario. Si potrebbe dire un “lavoretto ben fatto” da parte del clan degli “Illuminati” ma io penso che a loro volta nemmeno loro non sapevano ne sanno cosa stavano veramente facendo e a che ordini obbedivano.
Insomma si dovette creare, nel fuoco dei riti, qualcosa che sarebbe stato in seguito utilizzato per molto tempo. Per oggi. Quando guardate i documentari della grande storia e vedete le esse esse che marciano con il sottofondo del preludio dell’Olandese Volante, non fa uno strano effetto? Non è quella (il documentario) una mistura di orrore e fascino?
Non viene utilizzato ancora, adesso, Hitler, in quei documentari? Proprio in quei documentari che dovrebbero mettere a fuoco l’orrore satanico che generò? Un utilizzo psichico profondo.
Insomma quel benedetto “maiale”, mentre lo si alimentava ed accudiva (ripeto, da parte di insospettabili…), lo si teneva all’oscuro di tutto: “vai, vai tranquillo in Cecoslovacchia, mettermo a posto noi….”.
Esattamente come sessanta o cinquanta anni dopo con il boss dell’Iraq: “tranquillo, puoi invadere il Kuwait quando vuoi, a noi non interessa….solo una raccomandazione, non lasciare in giro rifiuti se no chi li sente quelli di Greenpeace?”.

Perché il Piano Occulto riuscisse non lo si chiuse in una porcilaia confinata, altrimenti avrebbe mangiato la foglia. Lo si lasciò libero a razzolare per il cortile della fattoria in modo che si rilassasse e non vedesse i bagliori delle lame…

I problemi arrivarono quando si decise di macellarlo. A quel punto un porco, pur essendo un porco, è sempre un parente stretto del cinghiale e tutti sanno come può reagire un cinghiale quando messo in un angolo (o la madre costretta a difendere i piccoli). In fin dei conti non gli si può dare completamente torto, vorrei vedere voi il vostro stato d’animo quando vi sentireste traditi nei patti più intimi con i vostri amici esoterico-confidenziali.

Fattostà che la inevitabile cattura necessaria per la sua macellazione fu un’impresa alquanto dura: la fattoria fu messa a ferro e fuoco e venne completamente rasa al suolo. Gran parte degli altri animali fu massacrata.
E quello che di più significativo in tutto questo rimane è la sensazione della presenza di un abisso oscuro dietro, la stessa che ho quando alzo gli occhi al cielo e lo vedo costellato di scie chimiche come stamane: a chi giovò la distruzione di quella fattoria, la Fattoria-Europa?

Purtroppo gli intellettuali certe volte sono troppo settoriali: loro e non solo hanno paraocchi di piombo così spesso, che nemmeno i raggi gamma provenienti dal gas interstellare che circonda un buco nero super massiccio in rotazione potrebbe oltrepassarli. Non lo dico per cattiveria nei confronti di Chiesa che è uno dei pochi sulla terra che salverei dall'Armaggedon futuro.
Non è colpa loro, la mistura di movimenti ideologici presenti nella società e che veicolano contenuti interni non percepibili dal soggetto,….poi l’università, a mio modestissimo avviso vera e propria sala operatoria nella quale nella mente degli ignari studenti vengono impiantati dispositivi psichici che controlleranno i futuri pensieri dei laureati. Sta agli studenti una volta usciti a liberarsi di questi “impianti” e cominciare a usare la propria mente.
Basta vedere la cronaca quotidiana per capire come tali impianti psichici agiscono tagliando fuori dalla coscienza del soggetto pensieri scorretti. Ad esempio le due torri. Li si esibiscono nei calcoli più iperbolici ed arditi nel calcolare quante ettolitri di kerosene furono caricati in più nei due aerei militari trasformati in missili l’11 settembre.
O la guerra del Golfo,. Hanno subito capito la farsa dell’invasione del Kuwait vedendo che l’amico Saddam era soltanto un “utile pollo idiota” (ah, tra l’altro, complimenti per l’attore che ha recitato la sua parte all’ultima udienza del processo: se va avanti così una parte nell’ultimo movie di Steven non gliela toglie nessuno…).
Immaginano (giustamente lo penso anch’io) nella loro fervida mente una buia ed umida cantina alla casa bianca con un signore anonimo dentro tutto preso con una vecchia macchinetta calcolatrice, stile Alan Ford:
“tic, tic, riiip,…hum, vediamo, 3000 morti = tot rimborsi ai parenti,…tic tic, riiip,…tre edifici distrutti = tot milioni di dollari,..tic, tic, riiip,….spese invasione Afganistan ed Iraq= tot, …tic tic,riiiip,…proventi accaparramento petrolio = tot…..tic tic,riiip,…vendita armi aumentata = tot …tic tic, riiiip,,,somma dei totali,….tic tic tic tic tic, riiiiiiiiiip,…..humm, si puo fare….ah si, mi dimenticavo i quattro Boeing, ….no, no, quelli sono in omaggio…..”.

Domanda: perché tutta questa spaventosa “potenza geometrica di fuoco dietrologico” – che identifica inesorabilmente il “cui prodest” - improvvismanente si affievolisce e nei confronti di altri fatti del passato, leggermente più grandi che vengono usati come pietra di paragone per quelli attuali, diventa una esile fiammetta pronta a spegnersi al primo alito emesso dal Socio di turno della Cospirazione Occulta?

Torniamo al nostro disgraziato porco ed alla fattoria rasa al suolo. Si mormorava all’epoca che dietro a tutto ci fosse l’interesse di qualcuno a voler distruggere la fattoria. I terreni in posizione strategica facevano gola ad una certa “Cooperativa Architetti & Affini” la quale, in maniera indiretta, utilizzando un porco impazzito, si sarebbe sbarazzata degli occupanti di quei terreni, su cui poi mettere finalmente le zampacce.

Oltre che ai terreni rimasero i cosciotti e le coste del povero maiale, su cui si gettarono ovviamente gli stessi che lo alimentarono. D’altronde un porco per cosa viene mantenuto? Per fare da “soprammobile vivente in giardino”?
Il problema l’è che a oltre sessanta anni di distanza tutto quel ben di dio, quei prosciutti, salsicce e pancette con il marchio runico, comincia a scarseggiare. La cantina dove fu messo il grosso (la chiamano con un nome strano, “Sud America”) è oramai pressoché diventata vuota ed il guardiano messo a sua vigilanza (un tale “Odessa”) ora si ritrova disoccupato…

E così per l’amico Ahmanidejad, un bravo raggazzotto pronto giustamente a far a pugni per difendere il suo Iran, ma forse un po troppo preso da un meccanismo a sua volta più grande di lui (e penso proprio anche dei suoi nemici sionisti) che lo intrappola nei suoi meccanismi. La damigiana di uìschi e la coniglietta sono una metafora, necessaria per capire “in negativo”.
(E comunque l’internet di cui parlavo..ne sono convinto che esiste, l’affare Iran-Contras come l’avranno portato avanti?)

Questi meccanismi sono fatti di tante rotelle, tutte necessarie e complementari le une alle altre per conservare il movimento. A noi sembra che vadano le une contro le altre, in uno scontro: la rotella sionista contro
quella islamica…. Per non parlare di quella cristiana o di quella atea-materialista; in verità si incastrano le une con le altre alla perfezione per poter trasmettere avanti il movimento della storia a tutto beneficio di quella fottutissima Cooperativa di cui sopra e dei suoi ancora più occulti e dannati Padroni….
Siccome siamo presi in questi ingranaggi pensiamo che il movimento sia di una rotella “contro” l’altra…in verità è la nostra misera visuale che ci gioca dei brutti scherzi: le rotelle cooperano solamente per stritolarci.

Perché la legge del cui prodest vale solo per i tremila morti di Manhattan? Perché quella sua applicazione non potrebbe essere altro che la punta di un iceberg? Lo stesso presentatore del documentario “in Plane Site” ci dice che la maniera migliore per nascondere qualcosa è metterla sotto gli occhi di tutti, e la seconda guerra mondiale con tutti i suoi “misteri” – che in realtà non lo sono - non è sotto gli occhi di tutti? La seconda guerra mondiale ed Hitler sono diventati il metro di paragone in base al quale ogni evento umano viene misurato oggi. Ma se quel metro di paragone è taroccato….

Avles B.
……………………………………………………………………

http://www.nexusitalia.com/nexus_new/index.php?option=com_content&task=section&id=7&Itemid=70

http://afriamer.ameranet.com/TheAntiNewWorldOrderNaziWebsite.html

http://thewebfairy.com/killtown/oddities.html

http://www.rense.com/general50/itle.htm


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paolo69
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Dispiace trovare conferme a quanto da mesi si sotiene negli ambienti di controinformazione , in siti come questo , rense , luogocomune , effedieffe , disinformazione etc etc.
L'attacco all'iran è il prossimo passo verso una guerra globale non dichiarata esplicitamente.
La scusa qale sarà in questo caso? La carta delle armi di distruzioni di massa se la sono già giocata con l'iraq (palesemente falsa) , in questo caso si dovrà ricorrere a qualche altro stratagemma.
Certo l'arricchimento di uranio in sè puo' provocare un risoluzione dell'onu ed aprire la porta ad una nuova invasioe.
Dubito che stavolta senza l'ok dell'onu gli usa decidano unilateralmente di attaccare l'iran.
Per loro fortuna l'ermetismo di pensiero non è una loro esclusiva , buona parte del mondo li sostiene.
Credo che il nuovo presidente dell'iran non sia altro che un uomo di bush piazzato li' con una sapiente operazione i intelligence.
Quale altra spiegazione si puo' dare alle sue dichiarazioni?
Una reazione come quella che avviene in questi giorni c'era da aspettarsela.
Si è servito su un piatto d'argento il pretesto per una nuova guerra.
I piani di controllo del mondo degli usa ne escono rinvigoriti , e possono tranquillamente continuare ad essere attuati.
Probabilmente un nuovo e piu' feroce attacco in stile 11 settembre verrà messo a segno nei prossimi tempi , preparato ad hoc dalla cia ed attribuito al cattivone terrorista di turno , che in questo casa sarà l'iran.
A quel punto chi li ferma piu'.
Quello che piu' stupisce in tutta questa storia è la demagogia che si è venuta a creare attorno ad essa.
Lo stato di israele esiste e nessuno lo uo' cancellare , ma quanti popoli invece vengono cancellati ogni giorno dalla faccia della terra?
Nessuno ad esempio parla degli indiani d'america sterminati , il primo popolo che ha subito la prepotenza degli usa.
E' di questi giorni lo sterminio di intere popolazioni indios , per non parlare dei morti in africa , perchè però si insiste in questo circolo vizioso atorno agli ebrei?
Tralatro la politica odierna di israele non è di certo encomiabile , lo stesso onu ha emesso n passato varie risoluzioni contro gli stermini di civili palestinesi e l'appropriazione indebita di territori non di loro appartenenza , ma nell'indifferenza generale si continua a far fare la parte della vittima ad israele , ancora rispolverando quella striste pagina della storia che è stato il nazismo.
La realtà è molto piu' complessa che non ebrei e palestinesi , il voler a tutti i costi riportare sempre qualunque discussione in questi termini rappresenta una volontà di non discutere dei problemi reali che affliggono quelle terre.
Katmami è sempre stato abbastanza prudente nelle sue dichiarazioni verso l'occidente , proprio per non esporsi a ritorsioni militari pretestuose , perchè ora queste dichiarazioni scellerate?
La strategia è abbastanza chiara , per chi la vuole vedere , chissà in cambio cosa hanno ottenuto.
non credo alla minaccia atomica da parte dell'iran , penso che la vera minaccia atoica sia costituita dagli usa , che sono l'unico paese al mondo ad oggi ad avere già usato la bomba atomica contro un altro paese senza troppi scrupoli e massacrando milioni di persone , altro che iran.
Non credo neppure che se uno è contro israele allora è razzista , questo sono frasi fatte belle e buone tese a criminalizzare l'avversario.


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geopardy
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Iraniani, israeliani, e americani: non saranno mezzi complici ?

Ho l’impressione che ci stiano prendendo in giro.

Sia chiaro, è solo una sensazione e forse sono io che sbaglio;  ma non credo che la feroce dialettica di questi giorni sulla Palestina e Israele sia autentica. Gli iraniani non mi convincono. Ciò avviene per la diffidenza istintiva che provo nei confronti di qualsiasi integralista religioso che si metta in politica o, peggio, alla guida di un popolo.

Oppure perché a furia di essere scottato dalle commedie (inter)nazionali non credo più ai profeti che appaiono regolarmente per incendiare gli animi e scomparire.

O ancora perché mi sono lasciato sedurre troppo dal paradosso situazionista  per il quale “nella società dello spettacolo la verità è sempre l’opposto di come appare”.

E sarà pure un paradosso ma quando mai è risultato inesatto?

Fatto sta che questa rissa a distanza, in questo preciso contesto, mi convince ben poco.

La mia impressione – che può venire smentita dai fatti – è che gli iraniani stiano giocando la carta dell’egemonia locale e guardino agli uomini (e ai pozzi) sciiti. Per questo, io penso, stanno provando a scaldare gli animi.

Ma non con la chiara fermezza degli iracheni o dei siriani o degli egiziani di ieri: di Saddam, Nasser o Addad. Questi sono (o erano) nazionalisti, sociali e laici, dunque gente che crede nelle cause dei popoli e non le strumentalizza ai fini dei fondamentalismi teocratici. Lo stesso non mi sembra potersi dire per i dirigenti di Teheran.  Né credo che questi ultimi siano davvero nemici degli Stati Uniti e di Israele, da cui peraltro presero a lungo le armi contro Baghdad. Ho l’impressione che stiano invece adattando all’area la vecchia logica di Yalta. Che abbiano assunto, insomma, lo stesso ruolo che fu dell’URSS: quello di rivale e complice della superpotenza.

Un complice oggettivo e un rivale relativo; che potrebbe, per una serie di contingenze, divenire un giorno anche un reale nemico (e quindi una vittima). Ma questo non è sicuro (all’URSS non accadde mai) né dipende da altri che dalla volontà americana; non certo da quella del comprimario; che oscilla sempre fra la determinazione e la recitazione senza mai scaturire però nella sfida piena.

Così si spiegherebbe anche l’apparente sventatezza delle esternazioni iraniane, che mettono in una condizione un po’ insidiosa lo stesso Iran ma fanno tanto comodo agli americani. E rilanciano prepotentemente – complici i servi nostrani di ogni partito – la teoria artificiale dello “scontro di civiltà”.

In questa forbice fra due opposti fondamentalismi viene compresso ogni possibile risveglio nazionale e sociale. In quest’opposizione viene stritolato ogni accordo politico o energetico che tanto servirebbe all’Europa, al mondo arabo e alle cause dei popoli.

Accettare quest’impostazione ideologica, anche capovolta (ovvero mettendosi dalla parte del fondamentalismo più debole, quello islamico) significa cadere nella trappola che ci hanno preparato.

Questa la lettura “politica” e “contingente” della diatriba. Quanto alla questione della Palestina è, ovviamente, tutt’altra cosa. Ma non nasce adesso e non mi par elegante fare di quell’epica tragedia un pretesto dialettico per interessi oligarchici di qualsiasi origine e natura.

Gabriele Adinolfi
http://www.gabrieleadinolfi.it/mese.html

Caro Gabriele,
sono certo che le cose da vagliare siano molte prima di trarre delle conclusioni, ma il tuo articolo mi giunge a proposito, poichè proprio ieri sera mi è giunto un bagliore dalla sfera mentale del dubbio:" non è che tutto questo sparare a zero del Presidente iraniano serva a coprire l'immane scandalo internazionale che rischia di travolgere l'intera cabala neocon americana ed oltre?".
Certo è una questione di priorità di interessi individuali, mi spiego, magari noi siamo più sensibili a ciò che bolle nella pentola della "giustizia" americana e crediamo, visto il potere enorme dei petrolieri dietro ed avanti ad esso, che un paese petrolifero come l'Iran possa avere tutto l'interesse a far continuare l'opera di questi avvoltoi finanziari nel tenere il prezzo del greggio così alto.
Probabilmente la leadership iraniana sa che le minacce dirette americane verso il loro paese non sono, almeno al momento , credibili.
Oppure, diametralmente a ciò che ho testè detto, sanno che l'attacco è imminente e giocano la carta del contrattacco politico e mediatico, indice, almeno in apparenza, di sicurezza estrema e di non paura nell' accelerare un possibile conflitto.
Comunque potrebbero essere vere entrambe le cose insieme
ed altre ancora.
La cosa che ritengo, però, più rilevante è la rottura, divenuta impensabile , almeno in occidente, del tabù dell'intoccabilità israeliana condannandone addirittura l'esistenza come stato, ma quello che mi lascia perplesso è la tiepida reazione americana di fronte al suddetto tabù da loro stessi praticamente creato e violentemente imposto a tutti gli altri "alleati".
Un'altra cosa (non credo che in politica internazionale domini propriamente il caso) è l'ancor più sconvolgente dichiarazione intimidatoria, fatta ieri dal Governo Russo, sull'arma nucleare in loro possesso che invaliderebbe l'intero sistema antimissile americano, che giunge in maniera sinfonica alle dichiarazioni iraniane.
Credo che il tuo dubbio serva senzaltro ad identificare una delle possibili facce della questione, ma che essa possa essere o molto più complessa oppure estremamente più semplice e nel medesimo tempo complessamente articolata.
La cosa che consto direttamente è che sopra la mia casa, che pur essendo circondata da un bosco si trova mio malgrado sulla linea di addestramento degli aerei militari italiani e Nato, il traffico aereo è lievitato in maniera enorme in questi ultimi mesi.
Non succedeva dai tempi della guerra del Kossovo.
Speriamo di tornare il più presto possibile ad un mondo più semplice e chiaro.
Ciao
Goffredo
2.11.05


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http://it.wikipedia.org/wiki/Uranio#Ascesa_e_stagnazione_dell.27estrazione_dell.27uranio

spiega bene l'uranio e la sua produzione.
giacimenti d'uranio sono sparsi un po ovunque.
se lo stato non bada spese(es.conia una moneta di stato per finanziare la guerra) può produrre l'uranio,come qualunque altro elemento, in laboratorio partendo da elementi più comuni.
la reazione però richiede grande energia e perciò di norma si estraggono gli elementi dalle minieri.
non tutti però: i diamanti artificiali hanno un costo industriale che dopo 50 anni di studi è sceso sotto quello dei diamanti naturali.
scienziati russi hanno prodotto oro da altri elementi, etc.

per un programma nuvleare il problema dei costi non si pone.

è da dire che il trattamento dell'uranio non richiede nè grandi laboratori nè menti sublimi come invece si vede nei documentari sulla 2 guerra mondiale.

la massa critica d'uranio per un'atomica è intorno ai 15 kg. non occorre una grande mente per fare il calcolo partendo dai neutroni che l'elemento radioattivo perde naturalmente. se non ci sono strutture per arricchirlo, si usa uranio impoverito,ossia quello grezzo estratto dalle miniere, ne servono più chili, ma la bomba è realizzabile comunque.

esistono centrali nucleari,come qualcuno ha scritto nell'articolo, che vanno ad uranio impoverito. dunque, è praticabile anche la strada di una bomba con tal materiale "comune". la bomba ha un principio simile a quello delle centrali nucleari.

dunque, qualunque paese con delle centrali nucleari ha l'uranio e le conoscenze tecniche, il know-how per praticare un programma nucleare.chiunque ha centrali nucleari dovrebbe destare allarme e reazioni preventive antiterrorismo, anche se formalmente aderisce a trattati di non proliferazione.

l'italia ha una posizione più chiara di molti stati perchè oltre ad aver rinunciato atenere atomiche(che secondo alcuni pur ci sono nel suo territorio) ha anche votato contro le centrali nucleari.

l'uranio è quotato in questi gorni a londra a 16 dollari al kg. in usa si commercia intorno ai 26..è chiaro che è modesto il costo di un ordigno nucleare.

l'uranio impoverito è un materiale di scarto delle centrali nucleari. ha frequenti impieghi civili e non è difficile trovarlo.da esso si ricava la "bomba sporca"che è una bomba chimica e non nucleare ma che ha comunque un potenziale distruttivo di megatoni altissimo.

avuta la materia prima, possiamo immaginare da quanto detto che, come nei film,la bomba abbiaun cilindri vuoto con dentro un cilindro più piccolo detto detonatore che inserito porta la sua massa a contatto con quella del cilindro più grande e innesca la massa critica per un'esplosione.

la reazione sviluppa temperature che nelle stelle innescano reazioni termonucleari dell'idrogeno. per passare alla bomba H viene circindata la bomba nucleare con un composto dell'irogeno(es.messa in una botte d'acqua); la sua esplosione nucleare innesca la fusione dell'idrogeno che ne amplifica di 100 volte l'effetto distruttivo. tutti i dati sono pubblici, in parte nell'articolo di wikipedia..

per dire che contro il nucleare è vana la prevenzione militare, e resta l'appello alle coiscienze dei governanti e oggi delle masse come capirono già i suoi scopritori più o meno diretti(Einstein e altri Nobel) coi loro manifesti contro il nucleare.
la diffusione di certe informazioni, che comunque non sono difficilmente reperibili, può contribuire a creare un senso collettivo sul tema.

il limite dell'iran a mio parere è che non ha un esercito in grado di essere un pericolo anche se in possesso di ordigni nucleari..non ha missili, bombardieri nucleari(es.F16) o sommergibili per trasportare lontano i suoi ordigni.
al più li può lanciare nel deserto.

e davanti alla modernità dell'esercito israeliano, che pare armato anche di ordigni nucleari, quello iraniano sfigura


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