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Krisi: umorismo alla tedesca


SeveroMagiusto
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link: http://www.lavocedellaplebaglia.net/2012/12/krisi-umorismo-alla-tedesca.html

La finanza creativa spiegata in poche vignette

L'amico Sid Bao mi invia la seguente striscia, di provenienza tedesca (possibile fonte originale http://blog.safog.com/2010/06/08/die-wirtschaftskrise-leicht-verstandlich-suffbond-alkbond-und-kotzbond/ - Giugno 2010):

Helga è la proprietaria di un bar, di quelli dove si beve forte.

Rendendosi conto che quasi tutti i suoi clienti sono disoccupati e che quindi dovranno ridurre le consumazioni e frequentazioni, escogita un geniale piano di marketing, consentendo loro di bere subito e pagare in seguito. Segna quindi le bevute su un libro che diventa il libro dei crediti (cioè dei debiti dei clienti).

La formula “bevi ora, paga dopo” è un successone: la voce si sparge, gli affari aumentano e il bar di Helga diventa il più importante della città.

Lei ogni tanto rialza i prezzi delle bevande e naturalmente nessuno protesta, visto che nessuno paga: è un rialzo virtuale. Così il volume delle vendite aumenta ancora.

La banca di Helga, rassicurata dal giro d’affari, le aumenta il fido. In fondo, dicono i risk manager, il fido è garantito da tutti i crediti che il bar vanta verso i clienti: il collaterale a garanzia.

Intanto l’Ufficio Investimenti & Alchimie Finanziarie della banca ha una pensata geniale. Prendono i crediti del bar di Helga e li usano come garanzia per emettere un’obbligazione nuova fiammante e collocarla sui mercati internazionali: gli Sbornia Bond.

I bond ottengono subito un rating di AA+ come quello della banca che li emette, e gli investitori non si accorgono che i titoli sono di fatto garantiti da debiti di ubriaconi disoccupati. Così, dato che rendono bene, tutti li comprano.

Conseguentemente il prezzo sale, quindi arrivano anche i gestori dei Fondi pensione a comprare, attirati dall’irresistibile combinazione di un bond con alto rating, che rende tanto e il cui prezzo sale sempre. E i portafogli, in giro per il mondo, si riempiono di Sbornia Bond.

Un giorno però, alla banca di Helga arriva un nuovo direttore che, visto che in giro c’è aria di crisi, tanto per non rischiare le riduce il fido e le chiede di rientrare per la parte in eccesso al nuovo limite.

A questo punto Helga, per trovare i soldi, comincia a chiedere ai clienti di pagare i loro debiti. Il che è ovviamente impossibile essendo loro dei disoccupati che si sono anche bevuti tutti

Helga non è quindi in grado di ripagare il fido e la banca le taglia i fondi.

Il bar fallisce e tutti gli impiegati si trovano per strada.

Il prezzo degli Sbornia Bond crolla del 90%.

La banca che li ha emessi entra in crisi di liquidità e congela immediatamente l’attività: niente più prestiti alle aziende. L’attività economica locale si paralizza.

Intanto i fornitori di Helga, che in virtù del suo successo, le avevano fornito gli alcolici con grandi dilazioni di pagamento, si ritrovano ora pieni di crediti inesigibili visto che lei non può più pagare.

Purtroppo avevano anche investito negli Sbornia Bond, sui quali ora perdono il 90%.

Il fornitore di birra inizia prima a licenziare e poi fallisce.

Il fornitore di vino viene invece acquisito da un’azienda concorrente che chiude subito lo stabilimento locale, manda a casa gli impiegati e delocalizza a 6.000 chilometri di distanza.

Per fortuna la banca viene invece salvata da un mega prestito governativo senza richiesta di garanzie e a tasso zero.

Per reperire i fondi necessari il governo ha semplicemente tassato tutti quelli che non erano mai stati al bar di Helga perché astemi o troppo impegnati a lavorare.

Bene, ora potete dilettarvi ad applicare la dinamica degli Sbornia Bond alle cronache di questi giorni, giusto per aver chiaro chi è ubriaco e chi sobrio.

NOTA: non conosco la provenienza originale, nè so chi si è occupato della traduzione dal tedesco (trasformando giustamente il nome Heidi in un più politicamente corretto "Helga"...). Ringrazio lui e naturalmente l'autore dei disegni - e probabilmente anche dei testi - Manuel Rumpf.

COMMENTO: dunque la crisi è tutta colpa di quella gran troia di Helga. O forse di Angela, che compare nell'ultima vignetta. E ovviamente anche delle banche, che in questa rappresentazione hanno un comportamento fra il furbo e l'irresponsabile.
In effetti la storiella è molto aderente alla realtà, e non si può pretendere che approfondisca una materia così vasta e complessa come quella delle relazioni economiche. Io mi chiedo solo una cosa: dato che la vicenda ha per tema chi lavora e chi no (il cosiddetto disoccupato), le banche a che categoria appartengono? Sicuramente al loro interno c'è un sacco di gente che lavora, però bisogna vedere che cosa produce, se assolve a un compito utile o meno. Voglio dire, pure la malavita organizzata ha un sacco di addetti, però è dannosa per la società, anche se mantiene i suoi dipendenti e quindi contribuisce all'economia. Insomma, bisogna indagare sui meriti di un'attività. Helga, il birraio, il viticoltore, il medico, l'artigiano e l'operaio che pagano le tasse, producono ricchezza trattando beni reali. La banca invece che fa? La banca commercializza denaro inventato ( http://www.usemlab.com/index.php?option=com_content&view=article&id=759scuola-austriaca-di-economia&Itemid=177 ). La cosa tragica è che per legge (quindi per responsabilità dello Stato) le viene data la possibilità di utilizzarlo come fosse vero. Quindi da una parte abbiamo chi produce beni di sicuro valore, dall'altra chi spaccia fregature legalizzate. Mi domando quale potrebbe essere la reazione dei clienti del bar se dopo aver ordinato una birra o un calice di vino si vedessero servire del piscio o un bicchiere di scaracchi. Secondo me Helga non solo non verrebbe pagata, ma si prenderebbe un sacco di legnate. Alle banche invece non succede niente. Sono autorizzate a rifilarvi ogni sorta di schifezza, e pretendono pure di essere remunerate. Un consiglio: se il vostro banchiere di fiducia vi offre un piatto di polpette fumanti, scappate a gambe levate!


Severo Magiusto


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mincuo
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Peccato era così carino prima del denaro inventato, le ricchezze "reali" e non "reali" ecc.. Vabbè non si può avere tutto.
Le vignette sono carine e nella loro semplicità anche abbastanza aderenti alla realtà dei subprime ad esempio.


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Frikkio
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... almeno loro una bevuta se la sono fatta!


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SeveroMagiusto
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Peccato era così carino prima del denaro inventato, le ricchezze "reali" e non "reali" ecc..

Grazie per l’imprimatur. Peccato che per “dare a Cesare quel ch’è di Cesare”, la parte che ti piace sia esclusivo merito del blogger tedesco. Io ho solo con gran fatica lavorato di “copia/incolla” e tag html, che per me sono arabo. Come l’economia; tant’è vero che ho incautamente aggiunto il commento che poco ti aggrada. Purtroppo sono un sempliciotto e ragiono come tale. Lo so che tu hai una profonda conoscenza tecnica di questa materia e che quindi per te – se capisco bene – il discorso della riserva frazionaria fili liscio. Mentre io non mi spiego come si possa imprestare qualcosa che non si possiede. Semplicemente non dovrebbe essere permesso. Per me è inaccettabile che il denaro, che misura il valore del lavoro e dei beni (e qui aggiungo reali), possa essere creato con uno schiocco di dita. Troppo comodo. Le banche devono darmi in garanzia dei beni reali (oro, immobili, industrie, o quel che l’è…), non inventati. E’ ovvio che se è loro permesso di agire così ex lege, ne approfittino. Se davvero decidiamo che la carta possa assumere valore, allora ciò deve avvenire a beneficio di tutti e non di qualche privilegiato figlio di puttana.
A proposito della tua conoscenza enciclopedica di così tanti argomenti, a volte ho il dubbio che tu non sia una persona sola: sei sicuro di non essere “uno e trino”?
Con ammirazione e simpatia.
Severo


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mincuo
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@SeveromaGiusto.
Veramente a me "non fila molto giusto" la riserva frazionaria. Ho scritto anche un post su moneta. Comunque cambia poco. Ho scritto anche su beni "reali". Non importa. Provo qui con un pensierino.
La moneta è collegata intimamente a quel che dici, lavoro, stipendi, industrie, ecc.. e lo è la finanza, senza la quale non fai nulla. Economia-finanza-moneta sono la stessa cosa si può dire, come un corpo con testa gambe e braccia.
Non è poi che c'è "schiocchi di dita" dal nulla, la moneta rappresenta, è il "conto" di tutti delle cose "reali" che dici, è l'alfabeto comune, se no non potresti nemmeno dirle. Ed è la possibilità di conservare, spostare nel tempo, al momento più adatto ecc..
La confusione non sta nell'economia che è cattiva, ma nella cattiva economia, non sta nella finanza che è cattiva, ma nella cattiva finanza, non sta nei derivati che sono cattivi, ma nei cattivi derivati.


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@MINCUO

Se non lo hai già letto ti divertirà questo intervento di Brancaccio del 30 novembre in cui, a proposito dell'MMT e delle esportazioni, si dicono le stesse cose che avevi scritto tu il 26.

http://vocidallestero.blogspot.com/2012/12/lintervento-del-prof-brancaccio-alla.html#morehttp://vocidallestero.blogspot.com/2012/12/lintervento-del-prof-brancaccio-alla.html#more

By the way, Emiliano in sostanza dice che il break up è probabile. Tu in percentuale quanto gli dai alla fine dell'euro? E in quanto tempo?

@SEVERO MAGIUSTO

Veramente molto carina la storiella, complimenti per la scelta.


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mincuo
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@MINCUO

By the way, Emiliano in sostanza dice che il break up è probabile. Tu in percentuale quanto gli dai alla fine dell'euro? E in quanto tempo?.

In via normale vicine a ZERO. In un arco di 2-3 anni. Questo copre uno scenario del 70% circa. L'altro 30% è riservato ad eventi esogeni, guerra mondiale o circa, ed altre cose che qui non specifico.


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SeveroMagiusto
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Caro Mincuo, intanto grazie per la tua risposta. Ricambio con un mio pensierino. Intanto mi scuso per averti dato del filo-frazionista. In effetti ho visto un po' dei tuoi post sull'economia, ma non ho mai approfondito. Francamente trovo la materia poco attraente e il linguaggio troppo pieno di tecnicismi (e a questo proposito mi viene in mente ciò che disse Amato nel 2007 a proposito del Trattato di Lisbona: “Fu deciso che il documento fosse illeggibile, poiché così non sarebbe stato costituzionale…Fosse invece stato comprensibile, vi sarebbero state ragioni per sottoporlo a referendum, perché avrebbe significato che c’era qualcosa di nuovo”). Mea culpa, perchè riguardando tutti, tutti dovrebbero interessarsi di economia. Come di politica. Anzi, le due discipline vanno a braccetto. E hanno lo stesso difetto: nate per servire l'uomo, vengono invece utilizzate per sottometterlo alla mercè dei pochi che le governano. Tu giustamente dici che l'economia non è malata, ma c'è chi ne fa un cattivo uso. Ma, dico io, è mai possibile che con tutti questi bravi economisti che ci sono in giro per il mondo, noi abbiamo avuto sempre la sfiga di cuccare i più incapaci? Perchè il nostro Paese va sempre dalla parte sbagliata?
Io insisto che il Popolo dovrebbe svegliarsi e capire una volta per tutte che qui è in corso una "lotta di classe" fra chi sta al timone e chi sta ai remi, e che visto che siamo noi con il nostro lavoro a muovere l'economia, abbiamo il diritto di decidere da che parte andare. Anche perchè in teoria il Comandante l'abbiamo nominato noi. Dato però che è evidente che chi è al potere non fa gli interessi del Popolo (a parte qualche raro caso, ci sono 2.000 anni di storia moderna ad insegnarcelo), ne consegue che l'ammutinamento è cosa doverosa. Quindi bisogna preparare un piano d'azione. I blog secondo me servono a questo, a scambiarsi le idee sul da farsi. E le persone che sono esperte nelle varie discipline sociali sono i nostri fari. Specialmente se sanno dimostrarsi intelligenti ed equilibrate; perciò ti domando: tu come organizzeresti una nuova economia?
Prova ad immaginare questa situazione: lo scontento nel Paese aumenta sempre di più a causa dell'austerity, la gente scende in piazza sempre più spesso, i luoghi delle istituzioni vengono assediati con presidi permanenti di cittadini incazzati che non riconoscono più ai Partiti il ruolo di loro rappresentanti. Si formano dei gruppi di lavoro che con l'ausilio di internet discutono delle varie problematiche che devono trovare soluzione per dar vita a quella che sarà la Nuova Costituzione Popolare (certi aggettivi faccio fatica a scriverli perchè non fanno parte del mio bagaglio culturale). La parola d'ordine che ha fatto da filo conduttore di tutto il documento elaborato dai gruppi di lavoro è l'uomo e il suo benessere. Tutto ruota intorno a questo principio; anche in campo economico le regole sono state stabilite in modo da seguire un criterio di meritocrazia, ma con forti limitazioni riguardo alle dimensioni raggiungibili dai suoi attori. Nel nuovo Sistema non è più possibile che si creino mostri come quelli che stavano distruggendo il Mondo. Niente super-banche, megacorporation, monopoli e cartelli. Lo Stato riprende il controllo della moneta ed esercita i dovuti controlli affinchè le regole vengano rispettate. Dopo settimane di tensione e al costo di alcune vittime, alla fine il Governo capitola e annuncia le dimissioni. La rivoluzione morbida ha vinto. Il Capo dello Stato convoca un tavolo permanente fra i Ministri del Governo, i rappresentanti delle forze sociali e quelli dei comitati dei cittadini per mettere a punto il calendario dei lavori per l'approvazione della Nuova Costituzione e della nuova organizzazione del Paese secondo i desideri dei cittadini, ultimo atto del Governo prima delle dimissioni. Alla riunione prende la parola il delegato dei cittadini alle politiche economiche, che afferma: "Nel nostro studio abbiamo deciso di ripartire da zero, esaminando la questione dal punto di vista per cui l'economia deve essere al servizio del benessere dell'umanità. Per fare ciò abbiamo tolto tutti quegli elementi che possono trasformare l'economia in cattiva economia, la finanza in cattiva finanza, i derivati in cattivi derivati. Punto primo:...
Se quel rappresentante dei cittadini fosse Mincuo, come continuerebbe?


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mincuo
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1) Mincuo intanto direbbe che è stupido pensare che questi "economisti" diciamo così, siano stupidi. E questo è un segno evidente del ritardo storico culturale logico che hanno le persone. Non è colpa loro, è un indubbio successo perseguito e ottenuto dalle elites.
2) Mincuo continuerebbe dicendo che la distanza tra elites e la gente è così aumentata e la gente è così ridotta, la libertà così compressa, il disorientamento e il condizionamento così fortemente inculcati, che non gli è nemmeno possibile dire nulla a riguardo, anzi sarebbe attaccato immediatamente dalla stessa gente, ammesso che Mincuo avesse ancora voglia, ma non ne ha in effetti neanche un pò, sapendo perfettamente che è inutile.
3) Le persone avranno un destino triste. Si godano quel che hanno che è meno di quel che avevano ma è molto più di quel che avranno domani.

Per loro non c'è alcuna speranza, temo.


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SeveroMagiusto
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Very sad, my friend. Vado di corsa a godermi la mia pizza surgelata.


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@MINCUO

By the way, Emiliano in sostanza dice che il break up è probabile. Tu in percentuale quanto gli dai alla fine dell'euro? E in quanto tempo?.

In via normale vicine a ZERO. In un arco di 2-3 anni. Questo copre uno scenario del 70% circa. L'altro 30% è riservato ad eventi esogeni, guerra mondiale o circa, ed altre cose che qui non specifico.

Caro Mincuo mi sono accorto che devo aver posto male la domanda perché nel senso che intendevo io la tua risposta potrebbe significare una cosa e contemporaneamente il suo opposto; colpa mia.

Dimmi se ho ricostruito bene, per cortesia: tu dici che l'euro nei prossimi due o tre anni NON cade salvo eventi catastrofici...giusto?

L'altro giorno oarlavo con un analista di una SIM che mi diceva che l'euro nel breve-medio periodo si avvicinerà progressivamente alla parità con il dollaroo; tu cosa ne pensi?


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mincuo
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@MINCUO

By the way, Emiliano in sostanza dice che il break up è probabile. Tu in percentuale quanto gli dai alla fine dell'euro? E in quanto tempo?.

In via normale vicine a ZERO. In un arco di 2-3 anni. Questo copre uno scenario del 70% circa. L'altro 30% è riservato ad eventi esogeni, guerra mondiale o circa, ed altre cose che qui non specifico.

Caro Mincuo mi sono accorto che devo aver posto male la domanda perché nel senso che intendevo io la tua risposta potrebbe significare una cosa e contemporaneamente il suo opposto; colpa mia.

Dimmi se ho ricostruito bene, per cortesia: tu dici che l'euro nei prossimi due o tre anni NON cade salvo eventi catastrofici...giusto?

L'altro giorno oarlavo con un analista di una SIM che mi diceva che l'euro nel breve-medio periodo si avvicinerà progressivamente alla parità con il dollaroo; tu cosa ne pensi?

1) Esatto, l'EUR resta, non cade (come previsione si intende) e ad esclusione di quel che ho detto (guerre.....)
2) "L'altro giorno parlavo...."
E' un'ipotesi possibile certamente.
I drivers sono talmente tanti, e la situazione è così incerta e tirata, che è ancora più difficile dare delle indicazioni. I currency managers e macro hedge funds non hanno fatto bene 2011 e 2012, specie i carry based.
Comunque se volevi un forecast mio su EUR USD, sintetico (fundamental+ technical+volatility+theme+carry+positions) te lo posso anche dare tanto come peraltro il consensus non vale molto e poi oggi è così e domani vedremo.
Diciamo. per ora: centrale 1.28 per il 1° trimestre e poi verso 1.34, con ipotesi Implied Vol intorno a 10% e una BoP che non cambia molto. (Oggi è la migliore tra il G4)


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Anonymous
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Esatto, l'EUR resta...

Grz


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