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L' industria di macellare gli uomini. (K.Marx)


Anonymous
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Infagottati nelle loro pesanti armature, quattromila cavalieri francesi furono sopraffatti dagli arcieri inglesi di Enrico V nel corso della battaglia di Agincourt (1415), un evento che ancor prima della diffusione degli archibugi inflisse un colpo mortale alla guerra di tipo feudale.
A sei secoli di distanza il capitano della marina americana Henry J. Hendrix ricorda questo episodio per sostenere la tesi che la - vita utile - delle grandi portaerei e dei loro gruppi di battaglia sta rapidamente giungendo a conclusione.
Un Carrier Battle Group (CBG), calcola Hendrix ha una spesa operativa giornaliera di 6,5 milioni di dollari.
Le nuove portaerei classe Ford costeranno 13,5 miliardi l' una. Con la stessa cifra la People Liberation Army cinese sarà in grado di dotarsi di 1.227 missili balistici antinave, i DF-21D battezati - carrier killer -, e quindi saturare qualsiasi velleità di difesa ("At what cost a carrier?, CNAS).
David C. Gompert, già consigliere di George Bush padre e di Henry Kissinger, scrive che : le portaerei continueranno a essere uno strumento prezioso per gli Stati Uniti e quindi presenti nella loro flotta globale, ma in aree diverse dal Pacifico occidentale, dove la loro vulnerabilità sta dinentando un incoveniente operativo .("Sea power and american interest in the Western Pacific", Rand Corp.)

Per il professor Robert Farley, grazie alla loro flessibilità, le portaerei, la portaelicotteri e i loro mezzi imbarcati rappresentano ancora oggi l' ipotesi migliore per le necessità dei prossimi conflitti, soprattutto se lette attraverso le lenti della burocrazia e dell' industria della difesa. (The Diplomat", 15 marzo).
Proprio quest'ultimo è il punto da sottolineare. Sarebbe fuorviante perdersi nei meambri di un dibattito che negli Usa è molto più ampio e pieno di sfumature rispetto a quanto abbiamo brevemente riassunto.
Una discussione che si intreccia inestricabilmente con la concorrenza fra i singoli servizi armati, le industrie, gli Stati dove hanno base le diverse fabbriche e i loro rappresentanti al Congresso: il tutto a fronte di una disponibilità a finanziare i programmi che declina, anche per la prima potenza al mondo.

Andando al sodo, la discussione gira attorno al nodo della crescita esponenziale dei costi delle moderne piattaforme belliche, non solo in America.
Due studi, di Robert Charette e di Sophie Lefeez, individuano alcuni fattori che alimentano il fenomeno.
Il primo è la cosidetta - incertezza strategica -, reale o presunta che sia. Ai pianificatori militari manca un avversario potenziale sul quale calibrare i programmi a lungo termine; o meglio: anche individuandolo, non possono oggi dichiararlo apertamente tale. Succede palesemente fra USA e Cina, ma il concetto va esteso a tutte le potenze continentali, anche quelle in formazione.

Srive Lefeez che la fine della guerra fredda: introduce incertezza sulla forma delle minacce future quindi diventa sempre più difficile definire i bisogni delle forze armate e le specifiche dei materiali in dotazione; gli esperti risolvono il rebus immaginando: molteplici funzioni per la stessa piattaforma, in modo che le sia permesso di compiere le missioni in un ampio spetro di situazioni. ("Toujours plus chers?, IFRI).
Prima parte.


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dana74
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stalin sequestrando i potenti mezzi di produzione come l'aratro per sfamare la famiglia ne sapeva qualcosa

Gli ukraini ringraziano


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clausneghe
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Quello che si dimentica di dire, l'articolista, è che gli Inglesi le suonavano ai Francesi per via del, a loro sconosciuto, "arco lungo" di Tasso.Ci volevano 100 libbre di forza per tenderlo, ma quando partiva il dardo non c'era corazza che tenesse e questo anche alla ragguardevole distanza di centocinquanta metri 😯 I cuggini doltr'Alpe rimanevano trafitti nei loro gusci. 😉


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Anonymous
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Non dimentico, diciamo che vado al "sodo", così pure le bolle di scomunica della chiesa contro le nuove armi che facevano a pezzi i cavalieri figli di nobili religiosi. Ecc.
Comunque andiamo avanti.
Un classico esempio è il Joint Strike Fighter F-35.
E' stato concepito in tre versioni: per l' USAF, la US Navy e ad atterraggio verticale per i Marines e alcune marine alleate. Almeno nelle intenzioni è destinato ad assolvere indifferentemente funzioni in precedenza assegnate a diverse tipologie di caccia (supporto tattico, difesa aerea e superiorità).
Sarà invisibile ai radar. In teoria avrà la capacità di individuare e colpire avversari in un raggio operativo superiore a quello degli attuali missili aria-aria che andranno quindi riprogettati.
Dovrà interagire con i sistemi imbarcati sulle più moderne navi da combattimento (Aegis) e con gli altri aerei radar. I piani del Pentagono prevedono che gli ultimi F-35 siano consegnati nel 2037 e quindi ancora operativi a metà del secolo.

In america è stato battezzato: the trillion dollar fighter. La locale Corte dei conti (US GAO) ha calcolato infatti che l' intero programma F-35, comprensivo di sviluppo, acquisto, formazione dei piloti, manutenzione e ammodernamento dei velivoli, costerà mille miliardi di dollari.

Una moderna piattaforma bellica è un sistema di sistemi. Un caccia di ultima generazione comporta lo studio dell' aerodinamica, della propulsione, dei materiali, dell' armamento, dell' elettronica e dell' informatica di bordo e in parallelo quello dell' integrazione di queste diverse parti. Una modifica in un campo implica un ripensamento dell' insieme.
L' ingegneria dei sistemi, scrive Lefeez, pesa per un terzo dei costi di sviluppo di un programma.
La complessità tecnologica si ripercuote anche sui costi accessori e di manutenzione. Per esempio la redazione della guida tecnica del Rafale è costata un miliardo di euro. Il ministero della Difesa francese l' ha peraltro giudicata: troppo precisa, troppo dettagliata, inutlizzabile dalla gran parte del suo personale; chiedendone un riassunto.
I carri Leclec e gli elicotteri Tigre necessitano di hangar climatizzati, impensabile per i loro predecessori, ma anche negli eventuali teatri operativi.
Seconda parte.


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