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La comune - Il timore e' la liberta' delle donne


marcopa
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Raffaella Neri | 02 Aprile 2010

Cota e Mons. Fisichella contro la RU486
Il timore è la libertà delle donne

Si susseguono, con un crescente accanimento, le prepotenze di religiosi e politici contro le donne e le loro speciali capacità di generare la vita che si manifesta in una sempre maggiore insofferenza, aggressiva e offensiva, di maschi in tonaca e in doppio petto, padri della Chiesa e della Politica, che non possono sopportare la libertà e la scelta insindacabile delle donne di decidere del proprio corpo e della propria esistenza.
Gli interventi di Cota e di Zaia, entrambi leghisti, che sanciscono l’inizio della loro nuova carica istituzionale di presidenti delle Regioni Piemonte e Veneto con un violento attacco al diritto d’aborto, proclamando che impediranno l’utilizzo della pillola RU486 ottengono il plauso “per la concretezza degli atti” di Mons. Fisichella, presidente della Pontificia accademia per la vita. Intanto il Papa che non dimentica mai le donne “assassine”, durante i riti del giovedì santo dedicati alla missione dei preti e alla benedizione del sacerdozio, chiama “i cristiani a non accettare un’ingiustizia che viene elevata a diritto – per esempio, quando si tratta dell’uccisione di bambini innocenti non ancora nati”e Gasparri sostiene che “dal risultato delle regionali arrivano notizie negative per il partito della morte perché la pillola abortiva non circolerà facilmente”.
Maschi e ancora maschi che accusano le donne di essere portatrici di morte, che si arrogano di decidere per un intero genere su questioni di cui sanno poco o niente.
Ci si chiede cosa sia la vita per il Vaticano se si difende con tanta ostinazione chi non è nato cioè non ha ancora un’esistenza concretamente vissuta mentre ci si preoccupa di insabbiare mostruosi delitti commessi dai prelati cattolici contro bimbe e bimbi, cioè contro la vita di persone a cui è impedito un futuro di benessere e felicità?
Ci chiediamo cosa sia la vita per gente volgare, corrotta, maschilista (non dimentichiamo il “ce l’ho duro” come permanente potenziale minaccia di stupro) e razzista come Cota e la sua schiatta, quello stesso che si vanta dell’invenzione delle “scuole differenziali per i non italiani” per cui la vita è una scala di grandezze e un essere umano con il bollino di cittadino italiano ha più valore di altri?
Sanno bene che le esperte di vita sono le donne ma negarlo rovesciando la realtà e reprimerlo anche fino all’assassinio è un mezzo per sminuire il valore imprescindibile del potere curativo e accrescitivo per i bimbi e le bimbe che esercita la maggioranza delle donne su questa terra per affermare la vita dell’umanità tutta che, senza quest’opera quotidiana, non esisterebbe.
Ma questa incontestabile evidenza è veramente inaccettabile per le regole e le consuetudini patriarcali consolidate da qualche migliaio di anni che, nonostante la loro odierna indebolita credibilità, cercano di rinnovare permanente la loro “verità” sovvertita.
Perciò l’accanimento maschile per gestire, avvilire, reprimere, regolamentare la capacità e la libertà di generare delle donne, a cui assistiamo e che avvertiamo crescente nella dimensione distruttiva delle istituzioni religiose e politiche oppressive si spiega solo con l’atavica e quotidiana preoccupazione che quello spunto benefico di cui sono inizialmente capaci le donne, possa essere consapevolmente assunto e indirizzato dalle protagoniste per migliorare davvero la vita su questa terra.
E le prove che ciò è possibile e che questo percorso è ricominciato ci sono - per quanto, oggi, è necessario che le donne rendano più visibili, più forti e numerosi i segnali di indignazione e che si attivino in prima persona anche infrangendo una passività che nuoce a tutte noi.
Che siano le donne a decidere, tante lo hanno cominciato a dire, ad agire, a vivere nella propria esistenza, cercando di sentire il valore benefico che ha ricercare la propria libertà, rivelandola a se stesse, alle altre per sperimentarla e costruirla insieme mentre si prova ad offrire e vivere solidarietà e sorellanza. Fu così che si impose alle istituzioni parlamentari una legge come la 194 che, nonostante i tentavi di ridimensionamento e le restrizioni poste nelle strutture sanitarie, è ancora l’emblema della lotta per il diritto d’aborto. Perché sia un diritto acquisito e da migliorare, l’appello al rispetto della legge, dei ruoli istituzionali e all’intervento della magistratura perché sia garantita la distribuzione della pillola abortiva, come sembrano rispondere esponenti del Partito democratico è, come sempre, una forma di conflitto politico tutta interna alla dimensione statale. Piuttosto c’è un immenso bisogno che siano le donne, in prima persona, a riprendere creativamente un impegno ideale e di valori di liberazione, tenace e costante per far perdere terreno ai Cota, ai Mons. Fisichella e ai tanti meno in vista ma più prossimi “patriarchi”.

da Lacomuneonline


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DaniB
Estimable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 224
 

ma scusami "donna", non potete tu e le tue sorelle d'anima sterilizzarvi così siete a posto e non rompete più le palle a nessuno?


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grilmi
Reputable Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 334
 

Pongo la domanda alle lettrici perche forse mi sono perso qualcosa. Condividete la posizione di quest articolo e di quello precedente(quello degli attacchi di panico per la guerra santa alle donne)?Perche questo accanimento per la Ru456?Premettendo che non sono contro l aborto ma contro una palese semplificazione dello stesso(che puo ridurre il deterrente in quelle ragazzine che oggi sempre piu giovani si concedono ai loro coetanei e non solo). Avete cosi tanta fretta di provare un farmaco non sperimentato(anche se dicono di si ma vaccino per la suina docet)?Provate addirittura rabbia nei confronti di chi è contro la pillola abortiva?Grazie


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sentinella
Trusted Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 92
 

questi due ultimi post la dicono lunga sull'ignoranza e la pochezza di mente. Non si vuole che le persone abbiano libertà e diritti in materia di proreazione. Da una parte la legge 40 che costringe le coppie portatrici i malattie genetiche o con problemi di fertilità ad emigrare verso paesi meno oscurantisti (tra cui la Turchia, pensa te come siamo messi in Italia), D'altra una feroce ed insensata opposizione all'introduzione della Ru 486 fa sì che di fatto essa venga usata al di fuori delle stutture sanitarie che peraltro possono effettuare interruzioni di gravidanza chirugiche. E' veramente il paese di pulcinella!!!. Se questo branco di pagliacci non avesse il potere di decidere al nostro posto una pernacchia li seppelirebbe.


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