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La definitiva requisitoria sulla sinistra


Stodler
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Quello che segue è sostanzialmente un riassunto della situazione greca nel più ampio contesto della politica economica mondiale, da qui, grazie a questa sintesi, si può ricavare facilmente i capi di imputazione da attribuire alla sinistra ufficiale (sia parlamentare che extra) per la sua complicità nella distruzione della democrazia e del benessere economico delle popolazioni.

Non includo la destra per ovvie ragioni, visto che non ha tradito la sua ragion d'essere.

Il resto, come si suol dire, sono chiacchere.

GUARDIAN: LA GRECIA È L’ULTIMO CAMPO DI BATTAGLIA NELLA GUERRA DELL’ÉLITE FINANZIARIA CONTRO LA DEMOCRAZIA

George Monbiot sul britannico Guardian punta il dito contro i poteri sovranazionali (FMI, BCE) che oggi come sempre colonizzano, indebitano e depredano i paesi poveri per conto delle élite finanziarie, in nome di un mito utopistico del “libero mercato”, che poi è solo la libertà del più forte di aggredire il più debole. Cambiano —almeno nei nomi— gli strumenti: ieri il gold standard, oggi l’euro e i trattati. Non cambiano i risultati: la soppressione della democrazia, l’impoverimento delle masse e, alla fine, la violenza.

di George Monbiot, 7 luglio 2015

La Grecia può essere in bancarotta finanziariamente, ma la Troika è in bancarotta politicamente. Quelli che stanno perseguitando la Grecia sono individui che esercitano un potere illegittimo e antidemocratico, un potere che in un modo o nell’altro ci sta affliggendo tutti. Pensate al Fondo Monetario Internazionale. La distribuzione del potere all’interno è stata cucita su misura: le decisioni del FMI richiedono una maggioranza all’85 percento, e gli USA detengono il 17 percento dei voti.

Il FMI è controllato dai ricchi, e governa sui poveri per conto dei primi. Si sta ora facendo alla Grecia ciò che prima era stato fatto ad un paese povero dopo l’altro, dall’Argentina allo Zambia. I suoi programmi di riaggiustamento strutturale hanno costretto decine di governi eletti a smantellare le spese pubbliche, distruggere la salute, l’istruzione e tutti gli altri mezzi con cui gli infelici di questa terra potrebbero migliorare le proprie condizioni di vita.

Viene imposto sempre lo stesso programma senza alcun riguardo alle specifiche circostanze: ciascun paese che viene colonizzato dal FMI deve porre come primo di tutti i suoi obiettivi economici il controllo dell’inflazione, deve rimuovere immediatamente le barriere al commercio e ai flussi di capitali, deve liberalizzare il sistema bancario, ridurre le spese del governo per tutto ciò che non riguarda la restituzione del debito, e privatizzare attività e beni che possono essere venduti agli investitori stranieri.

Utilizzando la minaccia della profezia che si autoavvera (infatti avverte i mercati finanziari che i paesi che non si sottomettono alle sue pretese sono condannati), il FMI ha costretto i governi ad abbandonare le loro politiche progressiste. Ha congegnato la crisi finanziaria asiatica del 1997 praticamente da solo: costringendo i governi ad eliminare i controlli sui capitali, ha fatto sì che le valute fossero esposte agli attacchi degli speculatori finanziari. Solo i paesi che si sono rifiutati di arrendersi, come la Malesia e la Cina, si sono salvati.

Pensate alla Banca Centrale Europea (BCE). Come la maggior parte delle altre banche centrali, gode di “indipendenza politica”. Ciò non significa che sia libera dalla politica. Significa solo che è libera dalla democrazia. Viene infatti governata dal settore finanziario, di cui è costituzionalmente vincolata a difendere gli interessi tramite il mandato di mantenere l’obiettivo di inflazione attorno al 2 percento. Tenendo sempre in mente dove risieda veramente il potere, la BCE è andata oltre il suo mandato, infliggendo deflazione e livelli epici di disoccupazione ai membri più poveri dell’eurozona.

Il Trattato di Maastricht, che ha stabilito l’Unione Europea e l’euro, è stato costruito su un’illusione letale: l’idea che la BCE potesse fornire quell’unica governance economica di cui l’unione monetaria aveva bisogno. Ciò sorgeva da una visione estrema del fondamentalismo del mercato: se l’inflazione viene tenuta bassa, immaginavano gli autori di questo trattato, la magia del mercato risolverà ogni problema sociale ed economico, rendendo inutile la politica. Queste persone sobrie, serie e rispettabili, che adesso si autoproclamano gli unici ragionevoli, si sono rivelati dei pazzi utopisti visionari, devoti a un culto economico fanatico.

Tutto ciò non è altro che l’ultimo capitolo di una lunga tradizione di subordinare il benessere degli esseri umani al potere finanziario. La brutale austerità imposta alla Grecia è perfino mite se confrontata alle sue versioni precedenti. Considerate le carestie del diciannovesimo secolo in Irlanda e in India, entrambe esacerbate (nel secondo caso causata) dalla dottrina del “laissez-faire” [letteralmente “lasciar fare”, NdT], che oggi conosciamo come fondamentalismo del mercato o neoliberismo.

Nel caso dell’Irlanda, è morto un ottavo dell’intera popolazione – ma si potrebbe quasi dire assassinato – alla fine degli anni ’40 del 1800, in parte a causa del rifiuto della Gran Bretagna di distribuire cibo, di bloccare l’esportazione di grano o di fornire un sostegno efficace ai poveri. Queste politiche avrebbero offeso la sacra dottrina del “laissez-faire”, secondo cui nulla si deve frapporre davanti alla mano invisibile del mercato.

Quando la siccità colpì l’India nel 1877 e nel 1878, il governo imperiale britannico insistette per esportare quantità record di grano, causando così una carestia che uccise milioni di persone. Con l’atto Anti-Contributi di Beneficienza del 1877, il governo britannico proibì “a pena di reclusione, donazioni private di beneficienza che potessero interferire con i prezzi stabiliti dal mercato”. L’unico sostegno consentito veniva dato in cambio dei lavori forzati, ma veniva dato meno di cibo di quanto ne fosse fornito ai detenuti di Buchenwald. La mortalità in questi campi nel 1877 era tale da arrivare ad una mortalità del 94 percento alla fine dell’anno.

Come ha fatto notare Karl Polanyi ne La Grande Trasformazione, il gold standard – quel sistema di auto-regolazione che stava al centro dell’economia del laissez-faire – impedì ai governi del 19esimo e del 20esimo secolo di aumentare la spesa pubblica o di stimolare l’occupazione. Li obbligava a mantenere nella povertà la maggior parte della popolazione, mentre i ricchi godevano un’età dell’oro. C’erano ben pochi mezzi per limitare il malcontento pubblico, se non portare via ricchezze dalle colonie e promuovere un nazionalismo aggressivo. Questo fu uno dei fattori che contribuirono alla prima guerra mondiale. Il ripristino del gold standard da parte di molti paesi esacerbò la Grande Depressione, impedendo alle banche centrali di aumentare la quantità di moneta e i deficit nei finanziamenti. Si poteva almeno sperare che i governi europei ricordassero cos’è successo dopo.

L’equivalente moderno del gold standard – gli inflessibili impegni dell’austerità – abbondano. Nel dicembre 2011 il Consiglio Europeo ha concordato un nuovo fiscal compact, imponendo a tutti i paesi membri dell’eurozona la regola che “i bilanci pubblici devono essere in pareggio o in surplus”. Questa regola, che avrebbe poi dovuto essere incorporata nelle leggi nazionali, doveva “contenere un meccanismo di correzione automatico tale da scattare automaticamente in caso di deviazione dai parametri”. Ciò contribuisce a spiegare l’aristocratico orrore col quale i tecnocrati mai eletti della Troika hanno salutato il risollevarsi della democrazia in Grecia. Non si erano forse assicurati che quell’opzione fosse illegale? Questi diktat implicano ch
e adesso l’unico possibile esito democratico in Europa è il crollo dell’euro: vi piaccia o no, tutto il resto è tirannia a fuoco lento.

È difficile da ammettere per noi che siamo di sinistra, ma Margaret Thatcher ha salvato il Regno Unito dal dispotismo. L’unione monetaria europea, diceva lei, avrebbe fatto in modo che i paesi più poveri non si potessero salvare, “il che avrebbe devastato le loro economie inefficienti”.

Ma ciò, a quanto pare, è servito solo perché lo stesso partito della Thatcher sostituisse questa tirannia con un’altra fatta in casa. George Osborne aveva proposto che si imponesse l’impegno a mantenere un surplus di bilancio che addirittura eccedesse quello imposto dall’eurozona. Anche le regole di bilancio “per la responsabilità” promesse dai laburisti, per quanto meno dure, avevano intenti simili. In tutti i casi i governi si vietano la possibilità di cambiare. In altre parole si impegnano ad ostacolare la democrazia. È stato così per gli ultimi due secoli, con l’eccezione della tregua dei 30 anni keynesiani.

La cancellazione della scelta politica non è un effetto collaterale di questo sistema di credenze utopico, ma un suo componente necessario. Il neoliberismo è intrinsecamente incompatibile con la democrazia, perché le persone si ribelleranno sempre contro l’austerità e la tirannia fiscale che esso prescrive. Qualcuno deve arrendersi, e deve essere il popolo. Questa è la vera strada verso la servitù: disinventare la democrazia per conto delle élite.

http://vocidallestero.it/2015/07/09/guardian-la-grecia-e-lultimo-campo-di-battaglia-nella-guerra-dellelite-finanziaria-contro-la-democrazia/


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spadaccinonero
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@stod

non mi stancherò mai di ripeterlo : la sinistra è solo una destra più di destra

fine della storia


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Primadellesabbie
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...da qui, grazie a questa sintesi, si può ricavare facilmente i capi di imputazione da attribuire alla sinistra ufficiale (sia parlamentare che extra) per la sua complicità nella distruzione della democrazia e del benessere economico delle popolazioni. ...

A chi, o a cosa, serve continuare ad inveire contro una sinistra che non c'é (e mai come oggi servirebbe)? Sembra un depistaggio degno del più stolido mainstream, si possono capire i destri di mezza tacca, che non si libereranno mai dagli slogan di cui sono stati imbottiti, ma questo accanimento puzza di bruciato.

La sinistra non c'é più, finito, scomparso anche l'odore, mettete i segugi su un'altra traccia altrimenti disimparano il mestiere.

Le piazze dove si svolgevano le manifestazioni, che tanto disturbavano il gusto estetico dei benpensanti, sono finalmente libere, alla mercé di straccioni autentici destinati a proliferare, sembra, proprio come auspicato dai fautori di ordine & disciplina.

L'articolo messo da Stodler, a cominciare dal titolo e passando per i richiami (quanto poco vengono ricordate queste cose!) a quanto male ha fatto e può fare un certo capitalismo, fino al quadro attuale e agli impliciti allarmanti richiami, é opportuno e ben costruito, degno del miglior Guardian.


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@stod

non mi stancherò mai di ripeterlo : la sinistra è solo una destra più di destra

fine della storia

la sinistra è talmente a sinistra che ha fatto il giro e ora è a destra 😉


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Anonymous
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@stod

non mi stancherò mai di ripeterlo : la sinistra è solo una destra più di destra

fine della storia

la sinistra è talmente a sinistra che ha fatto il giro e ora è a destra 😉

Per usare una metafora un pò triviale ma efficace, la sinistra è solo una destra che ti inchiappetta senza vasellina 😉


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Stodler
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...da qui, grazie a questa sintesi, si può ricavare facilmente i capi di imputazione da attribuire alla sinistra ufficiale (sia parlamentare che extra) per la sua complicità nella distruzione della democrazia e del benessere economico delle popolazioni. ...

A chi, o a cosa, serve continuare ad inveire contro una sinistra che non c'é (e mai come oggi servirebbe)? Sembra un depistaggio degno del più stolido mainstream, si possono capire i destri di mezza tacca, che non si libereranno mai dagli slogan di cui sono stati imbottiti, ma questo accanimento puzza di bruciato.

La sinistra non c'é più, finito, scomparso anche l'odore, mettete i segugi su un'altra traccia altrimenti disimparano il mestiere.

Le piazze dove si svolgevano le manifestazioni, che tanto disturbavano il gusto estetico dei benpensanti, sono finalmente libere, alla mercé di straccioni autentici destinati a proliferare, sembra, proprio come auspicato dai fautori di ordine & disciplina.

L'articolo messo da Stodler, a cominciare dal titolo e passando per i richiami (quanto poco vengono ricordate queste cose!) a quanto male ha fatto e può fare un certo capitalismo, fino al quadro attuale e agli impliciti allarmanti richiami, é opportuno e ben costruito, degno del miglior Guardian.

Non si bastonano mai abbastanza i traditori.


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Primadellesabbie
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Quelle bastonate lì hanno qualche effetto solo su chi le dà.

Esiste un'ideologia di sinistra, va rispettato il modo di comunicare. Almeno credo. Altrimenti non ci si capisce niente.

Già ci sono quelli che fanno da segnalibro al contrario: si evita di leggere le discussioni dove intervengono perché non dicono mai niente, e su questo niente insistono e cercano di polemizzare.

L'articolo vale la lettura, perché sciuparlo?


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Stodler
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Quelle bastonate lì hanno qualche effetto solo su chi le dà.

Esiste un'ideologia di sinistra, va rispettato il modo di comunicare. Almeno credo. Altrimenti non ci si capisce niente.

Già ci sono quelli che fanno da segnalibro al contrario: si evita di leggere le discussioni dove intervengono perché non dicono mai niente, e su questo niente insistono e cercano di polemizzare.

L'articolo vale la lettura, perché sciuparlo?

Certo che l'articolo vale la lettura e ci dice anche chi sono i colpevoli.

Labour, SPD, socialisti francesi sono la feccia della feccia.


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Primadellesabbie
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...Labour, SPD, socialisti francesi sono la feccia della feccia.

Quindi adesso siamo a posto, dato che sono venduti e, di fatto, governano gli altri.

É l'altra ideologia che predomina ovunque.


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Stodler
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...Labour, SPD, socialisti francesi sono la feccia della feccia.

Quindi adesso siamo a posto, dato che sono venduti e, di fatto, governano gli altri.

É l'altra ideologia che predomina ovunque.

Caro, nell'articolo è ben specificato che l'altra ideologia (neoliberista) l'hanno fatta propria i vari partiti socialisti...


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spadaccinonero
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...Labour, SPD, socialisti francesi sono la feccia della feccia.

Quindi adesso siamo a posto, dato che sono venduti e, di fatto, governano gli altri.

É l'altra ideologia che predomina ovunque.

Caro, nell'articolo è ben specificato che l'altra ideologia (neoliberista) l'hanno fatta propria i vari partiti socialisti...

è inutile ragionare con pds, ti avverto

si crede culturalmente e moralmente superiore, qualsiasi cosa scriverai non potrà fargli cambiare idea

ti basta dire : vogliamo una nuova sinistra, veramente di sinistra che faccia una nuova europa ecc ecc e sarà contento XD

😉


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Primadellesabbie
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@ Stodler

Appunto. Ma cosa centra l'ideologia di sinistra in questo?

Mi sembrerebbe fuori luogo prendersela con la pratica vegetariana, se gli esponenti di questa tendenza decidessero improvvisamente di preferire il salame.

Nel caso di cui parliamo le cose sono addirittura più chiare.

Ad un certo punto, per motivi che sarebbe lungo cercare esporre, i centri che dirigono la politica mondiale hanno deciso di affidare il potere a certi esponenti della sinistra, a patto che si convertissero ed obbedissero alle direttive impartite.

Questi personaggi, che tra l'altro non avrebbero mai potuto altrimenti controllare i rispettivi partiti, ne prendono la leadership e si attrezzano per il nuovo corso.

Così Blair e soci di ogni latitudine.

La "sinistra" sarà responsabile di essersi lasciata abbindolare, sarà imbolsita, presa colpevolmente alla sprovvista dalla caduta del muro, travolta dall'aggressività e dal ritmo delle trasformazioni imposte dalle mai satolle multinazionali, avrà ceduto all'effimero benessere lumeggiato e subito tolto di mezzo, si sarà spaventata assistendo al bombardamento di Bagdad o di Kabul (forse trasmessi di proposito) o alle imprese di Israele con i suoi vicini. Possiamo continuare, parliamone.

Trovo che continuare a demonizzare genericamente la sinistra, in quanto ideologia, sia finalizzato ad esorcizzarne l'insostituibile funzione a farne dimenticare e detestare il ruolo, cosa che in una società in mezzo ad un guado pieno di insidie, nel quale ci troviamo, significherebbe la catastrofe per tutti, avversari di questa tendenza compresi e il ritorno ai tempi bui, in balia di una avventata pseudo aristocrazia del denaro che farebbe rimpiangere gli zar.

A me sembra chiarissimo e prendo le distanze da questo andazzo, ma forse non é così.

PS - Se avessi la bacchetta magica vorrei una sinistra ed una destra all'altezza dei tempi, anni luce da quelle che ci affliggono, e con forti seguiti e attiva partecipazione, capaci così di ricacciare certi poteri che hanno travalicato ogni limite, e le flotte che li proteggono, dentro le culture che li hanno prodotti.

E anche senza bacchetta magica, per questo credo valga la pena di spendersi.

Ma, purtroppo, come dice brumbrum:

...io sono dell'idea che le cose si sviluppano solo dove le condizioni sono adatte
lo stesso vale per i genderi


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Stodler
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@ Stodler

Appunto. Ma cosa centra l'ideologia di sinistra in questo?

Mi sembrerebbe fuori luogo prendersela con la pratica vegetariana, se gli esponenti di questa tendenza decidessero improvvisamente di preferire il salame.

Nel caso di cui parliamo le cose sono addirittura più chiare.

Ad un certo punto, per motivi che sarebbe lungo cercare esporre, i centri che dirigono la politica mondiale hanno deciso di affidare il potere a certi esponenti della sinistra, a patto che si convertissero ed obbedissero alle direttive impartite.

Questi personaggi, che tra l'altro non avrebbero mai potuto altrimenti controllare i rispettivi partiti, ne prendono la leadership e si attrezzano per il nuovo corso.

Così Blair e soci di ogni latitudine.

La "sinistra" sarà responsabile di essersi lasciata abbindolare, sarà imbolsita, presa colpevolmente alla sprovvista dalla caduta del muro, travolta dall'aggressività e dal ritmo delle trasformazioni imposte dalle mai satolle multinazionali, avrà ceduto all'effimero benessere lumeggiato e subito tolto di mezzo, si sarà spaventata assistendo al bombardamento di Bagdad o di Kabul (forse trasmessi di proposito) o alle imprese di Israele con i suoi vicini. Possiamo continuare, parliamone.

Trovo che continuare a demonizzare genericamente la sinistra, in quanto ideologia, sia finalizzato ad esorcizzarne l'insostituibile funzione a farne dimenticare e detestare il ruolo, cosa che in una società in mezzo ad un guado pieno di insidie, nel quale ci troviamo, significherebbe la catastrofe per tutti, avversari di questa tendenza compresi e il ritorno ai tempi bui, in balia di una avventata pseudo aristocrazia del denaro che farebbe rimpiangere gli zar.

A me sembra chiarissimo e prendo le distanze da questo andazzo, ma forse non é così.

PS - Se avessi la bacchetta magica vorrei una sinistra ed una destra all'altezza dei tempi, anni luce da quelle che ci affliggono, e con forti seguiti e attiva partecipazione, capaci così di ricacciare certi poteri che hanno travalicato ogni limite, e le flotte che li proteggono, dentro le culture che li hanno prodotti.

E anche senza bacchetta magica, per questo credo valga la pena di spendersi.

Ma, purtroppo, come dice brumbrum:

...io sono dell'idea che le cose si sviluppano solo dove le condizioni sono adatte
lo stesso vale per i genderi

Quando parlo di sinistra, parlo di partiti politici!


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Primadellesabbie
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@ Stodler

Quelli, oramai, sono emanazioni di quei poteri che hanno ritenuto per calcoli di convenienza loro, di mollare la destra che avevano usato fin lì a proposito ed a sproposito per ogni genere di "lavori", e quindi bruciata per questa tappa del loro progetto.

Anche questa é una finestra aperta sulla realtà del potere, abbastanza ampia e luminosa, che dovrebbe aiutare a capire, chi vuol provarci.

Se li chiamiamo con il loro nome ed evitiamo, in questi casi, il termine sinistra che riserveremo a quella ideologia, si capirà quello che vogliamo dire e faremo un servizio alla realtà delle cose.

Ad ogni modo fai come credi, ovviamente.


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