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La differenza tra "complotto" e interesse


andreapound
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In questo video viene definita la differenza tra il "complotto" e "l'interesse", che sia esso politico, economico o strategico: http://www.youtube.com/watch?v=XlswOAaXUjY


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shoona
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In questo video viene definita la differenza tra il "complotto" e "l'interesse", che sia esso politico, economico o strategico: http://www.youtube.com/watch?v=XlswOAaXUjY

Un bravo a questo ragazzo che ha detto tante cose corrette e banalissime. Una vera rarità per questa internet invasa da cialtroni e boccaloni di ogni genere.


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Zret
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I deliri di un fallito.


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blackcat
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I deliri di un fallito.

Ha parlato l'uomo di successo. 😆


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Zret
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Zret
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Essi dormono

Kung fu Tzu affermava: "Non mi dolgo di non essere conosciuto dagli uomini, ma di non conoscerli". Anche se l'umanità resta, con le sue paradossali contraddizioni un mistero, percorrendo le vie del mondo e della vita, si può acquisire una certa conoscenza dell'homo "sapiens", sebbene per serendipità, ci si imbatta sovente in esseri che degli uomini hanno solo le sembianze. E' comunque molto istruttivo. Osservate da una giusta distanza, in modo spassionato ed obiettivo, queste personae (letteralmente "maschere") sono altrettante occasioni per scoprire curiosi, faceti aspetti della società. Come si può apprendere qualcosa anche dai pessimi libri, così l'analisi di certi schemi comportamentali, per contrasto, lascia risaltare la spiritualità che, nonostante la decadenza dell'umana specie, ancora si irradia dagli occhi di alcuni.

Applicando, anche se in maniera alquanto semplificata e divulgativa, certi strumenti psicologici, si può delineare un ritratto di una genia che, in questi ultimi anni, ha invaso la Rete. Mi riferisco ai disinformatori.

La maggior parte dei disinformatori non è tanto gente trista, ma infantile. Si noti questo tratto che li accomuna: per dirla con Freud, essi si sono fissati nella fase dominata dal principio del piacere, essendo incapaci di maturare quelle esperienze, pur dolorose e decisive, che consentono di interiorizzare il principio di realtà. Assomigliano a quegli scimpanzè cui, essendo stata sottratta la madre dai ricercatori nell'ambito dei loro stolidi esperimenti, abbracciano un peluche. La fissazione ad uno stadio puerile li induce ad aggrapparsi al sistema-mamma da cui suggere il latte, ricevere conforto e protezione di fronte ad un mondo sentito come ostile e pericoloso. Il latte che avidamente bevono è velenoso ed il senso di sicurezza coincide con la paura non solo di crescere, ma addirittura di aprire gli occhi: sono questi aspetti in grado di causare ulteriori problemi, ma pure la dimostrazione che, in tali circostanze, l'infanzia è una patologia senza rimedio.

Senza dubbio questa immaturità di fondo è peculiare anche del suddito medio-basso, sempre bisognoso di un'istituzione o di un "politico" che lo rassicuri, lo difenda da pericoli reali o fittizi, di una figura cui delegare ogni atto, iniziativa, decisione. Inoltre, giacché i disinformatori ed i cittadini standard sono inetti e paurosi, diventa necessario che si uniscano ad altri: nella massa il timore si diluisce e subentra una mentalità da branco. Se sono tutti insieme, uniti, in modo gregario più che cameratesco, in un vincolo di cieca fedeltà al capo ed al sistema, di cui il capo è l'incarnazione, sono aggressivi, determinati, implacabili, audaci. Soli, invece, privati degli inputs del cane alfa, si sbandano, arretrano tremebondi, ammutoliscono. Vorrebbero sparire: il cordone ombelicale è stato troncato.

La psicologia della massa, studiata con tenacia da Elias Canetti e da altri, rende conto della categoria dei disinformatori nei quali i più bassi istinti sono vellicati dal potere in cui, come la plebaglia acefala, si identificano. A differenza del popolino, però, conscio di aver ceduto le sue armi decisionali alle isitituzioni affinché lo rappresenti e rappresenti i suoi "interessi" (è la frode della "democrazia" rappresentativa; si legga l'articolo indicato nella nota 2), i disinformatori si illudono di appartenere essi stessi al potere, di poterne condividere almeno qualche scampolo. Il loro senso di appartenenza si rafforza in un'immedesimazione negli scopi delle élites di cui pochissimo conoscono e tutto credono di sapere.

Anche nel caso in cui questa sottospecie acquisisce un briciolo di consapevolezza, sottentra subito, come forma estrema di autoinganno e di rifiuto di una realtà inaccettabile, la sindrome di Stoccolma, l'innamoramento per i propri carnefici, il sostegno incondizionato alle loro scelleratezze quanto più sono dirette contro loro stessi, con manifestazioni patologiche sconfinanti nel masochismo.

Non mancano farneticazioni di onnipotenza in chi si sente investito del ruolo messianico di salvare il mondo dalla minaccia degli uomini liberi e non allineati. Costoro sono combattutti a suon di luoghi comuni ripetuti in modo ossessivo. Gli spiriti liberi sono accusati di ogni nefandezza, diffamati e calunniati: ciò è risaputo. Si ricordi, però, che i disinformatori sono condizionati ad agire in questo modo tanto è vero che usano sempre gli stessi "argomenti" e le medesime accuse per colpire una gamma variegata ed eterogenea di oppositori del sistema, in maniera indiscriminata e scomposta.

Correlato alla sindrome di Stoccolma, un altro sintomo è piuttosto frequente nel gruppo in esame: è una forma di delirio leinbitziano contraddistinto da convinzioni palesemente contrastanti con la realtà. Infatti, contro l'esperienza e le più palmari evidenze, i "pretoriani del principe" si persuadono che il sistema economico, politico, scientifico, medico, nonostante le mille prove che dimostrano l'esatto contrario, è perfetto, amorevole e sollecito del bene comune. Sono tratti paranoidi ed atteggiamenti di autolesionismo non sradicabili sulle cui cause non sempre evidenti non è il caso qui di indugiare.

Altri aspetti dovrebbero essere sviscerati, ma per ora queste note sono sufficienti. Mi è parso utile cominciare a delineare il problema della disinformazione nelle sue declinazioni psicologiche e psichiatriche: si mette in luce soprattutto la banalità dei soggetti che non va ingigantita, ma neppure sottovalutata, ricordando la banalità del male.

[1] Per quanto attiene alle spie linguistiche inerenti ad una destrutturazione dell'io ed alla meccanicità del linguaggio distorcente e menzognero, rimando al testo La struttura bipolare della lingua, 2009

[2] Sulla democrazia si legga il recente articolo del Professor F. Lamendola, L'aporia fondamentale del pensiero democratico è presupporre che esso sia conforme a natura, 2009


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dana74
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I deliri di un fallito.

Ha parlato l'uomo di successo. 😆

e tu che ne sai?

Zret fa un lavoro immenso impagabile e ben documentato a differenza di inutili e dannosi trolls che diffondono solo il verbo degli avvelenatori di massa per 30 danari

Ci mancava la testimonianza del servo, sì certo le autorità sono composte da persone sagge e scevre da conflitti di interessi ed operano per il bene dell'umanità...chi non ci crede è un malato di complottismo e noi viviamo nel migliore dei mondi possibile questa è lo spot degli squallidi servi


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shoona
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Zret fa un lavoro immenso impagabile e ben documentato a differenza di inutili e dannosi trolls che diffondono solo il verbo degli avvelenatori di massa per 30 danari

Non ti preoccupare. Zret si fa pagare per raccontarvi le balle(dvd libri etc). Poi appena esce da quel forum e si confronta con un meteorologo fa la figura che merita.


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shoona
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I deliri di un fallito.

No caro mio. Quel ragazzo semplicemente usa il cervello. Nella vita probabilmente non dovrà inventarsi balle per poter campare tramite i libri e i dvd. Capisci la differenza? Lui ragiona non ha l'interesse ad alimentare complotti per potersi comprare il pane la mattina.


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Giovina
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Monti: ''Non ci sono complotti dei poteri forti'

🙄 Ce l'ha spiegato questo signore nel video: Ci sono solamente gli interessi dei poteri forti.
Secondo me Monti questo se lo piglia per fargli fare da portavoce nelle sue comunicazioni al popolo verso cui nutre dei grandi e forti interessi. Vuoi vedere niente meno che e' stato suo alunno alla Bocconi almeno per le materie riguardanti la comunicazione di massa?

Forse dopo questo suo discorso il governo sta ipotizzando l'idea e magari sta gia' organizzando (nessun complotto per carita'! ) un istituto di psicoanalisi e psicologia governativa per deprogrammare i malati di complottismo e risolvere cosi' "i conflitti che nascono dal confronto del potere con il popolo". Quest'ultimo cosi' potra' tranquillizzarsi e fare sogni tranquilli!
Anzi, il progetto e' europeo, globale, considerato il processo in atto della naturale globalizzazione.
Nuovi posti di lavoro! Nuovi salari per sbarcare il lunario! Diciamo che si puo' sperare di piu' del pane e acqua o del pane e cipolla!

Dico questo perche' l'affare lo ha fiutato pure ....lui...e se lo ha fiutato lui possiamo emularlo! Certi modelli sono sempre .....di moda!

Intervista al settimanale Gente. "Mai pentito del mio passo indietro. Monti è una persona seria"

28.4.2012

16:38 - Berlusconi non pensa al Quirinale ma auspica che si creino le condizioni per le riforme istituzionali. Il leader del Pdl ne parla in un'intervista esclusiva con "Gente": "Non è vero che penso al Quirinale come al mio futuro - dice -. Spero che, profittando della pausa della contrapposizione tra centrodestra e centrosinistra, si arrivi a un cambiamento dell'assetto istituzionale che renda finalmente governabile questo Paese".
Quel passo indietro
"Pur avendo la maggioranza nelle due Camere, d'accordo con la direzione del mio partito, decisi di fare un passo indietro nella speranza che, con un governo tecnico, si potesse avviare un confronto tra maggioranza e opposizione per approvare quelle riforme indispensabili per la governabilità del Paese. Monti, di cui conoscevo la serietà e la competenza, ha avuto il mio appoggio, unitamente a quello del Popolo della Libertà, e io spero che possano realizzare anche i provvedimenti che il mio esecutivo aveva avviato", così Berlusconi ricorda il suo passo indietro.

Caso Rai
"Lo scorso anno la Rai ha chiuso con un bilancio in attivo, non c'è quindi necessità di un commissariamento. C'è già una legge che ne regola la governance e non vedo l'utilità di cambiarla", spiega Berlusconi.

Riguardo invece, alle dichiarazioni del figlio Pier Silvio, vicepresidente di Mediaset, sul programma di tagli ai costi senza toccare i dipendenti, spiega: "I miei figli portano avanti una filosofia imprenditoriale che ricerca di continuo l'innovazione e valorizza tutti i collaboratori che si sentono parte di un progetto comune e vincente, quasi di una grande famiglia, dove ci si conosce tutti e ci si dà sempre una mano".

http://www.tgcom24.mediaset.it/politica/articoli/1044506/berlusconi-non-penso-al-quirinale-dopo-le-riforme-chiudo-con-la-politica.shtml

Il cavillo dialettico di attribuzione di significato nei due termini, interesse e complottismo, vorrebbe distogliere l'attenzione o ridurre la gravita' dei fatti, della grave situazione sociale in cui si versa. Infatti il messaggio che si veicola nel video e' quello della infallibilita' dei poteri o quello della naturale conseguenza dell'attrito (conflitto) fra il potere e il popolo di cui si cura l'interesse!
Che gli "interessi" possano degenerare e creare quindi per propagazione alleanze illecite fra piu' poteri onde controllare le masse non mi sembra affatto una "teoria" azzardata, mentre contestabile ne sarebbe l'ossessione. Mantenere lucidita' e soprattutto discernimento nei giudizi e' la cosa piu' auspicabile e possibile per il cittadino debole e inerme, perche' in fondo siamo tutti partecipi di una realta', consapevoli o inconsapevoli che siamo, e nel subire, nel non saper ancora reagire esiste comunque una certa logica corresponsabilita', seppure indiretta.
Si deve cercare di non cadere nei ruoli ciechi della vittima, di colui che subisce, del dualismo netto della contrappossizione a tutti i costi, sono modelli comportamentali che rendono astratto e piu' inattaccabile "il nemico", la disfunzione che si vuole correggere, perche' innescano rabbia e odio, disprezzo non solo per i sopraffattori ma anche per coloro che subiscono e non sanno reagire, sono sentimenti da controllare e da sfruttare affinche' non accechino e paralizzino, affinche' non rendano sterili e ininfluenti le re-azioni correttive.


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Zret
 Zret
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Shoona, sei in mala fede almeno quanto quello lì.


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shoona
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Shoona, sei in mala fede almeno quanto quello lì.

e per quale motivo? io non guadagno nulla fino a prova contraria. Tu con le tue vaccate guadagni eccome fino a prova contraria. Io non ho interesse a mentire te ci campi invece. Tutto chiaro?


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greiskelly
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Shoona, sei in mala fede almeno quanto quello lì.

e per quale motivo? io non guadagno nulla fino a prova contraria. Tu con le tue vaccate guadagni eccome fino a prova contraria. Io non ho interesse a mentire te ci campi invece. Tutto chiaro?

siete molto abili a girare frittate.
è per questo che tempo indietro mi hai detto che fai il cuoco?


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shoona
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Shoona, sei in mala fede almeno quanto quello lì.

e per quale motivo? io non guadagno nulla fino a prova contraria. Tu con le tue vaccate guadagni eccome fino a prova contraria. Io non ho interesse a mentire te ci campi invece. Tutto chiaro?

siete molto abili a girare frittate.
è per questo che tempo indietro mi hai detto che fai il cuoco?

Guarda che se non erro il cuoco negli usa è l'ottimo blackcat. Io faccio un altro mestiere ma di sicuro non quello di prendere per i fondelli le persone su internet, scrivendo libri e vendendo dvd. Fortunatamente non ho bisogno di inventarmi complotti per poter pagare le bollette.


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Zret
 Zret
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Propongo lo stralcio di un intervento su un forum per opera di un disinformatore. Se si supera il disgusto per gli strafalcioni e contenuti inverecondi esposti in modo sofistico, se ne possono trarre informazioni istruttive. L’asse portante del discorso è la distorsione: la verità viene completamente travisata e la realtà capovolta, ma con artifici retorici a volte raffinati. E’ inevitabile assimilare i negazionisti a Ser Ciappelletto, il protagonista della prima novella contenuta nel Decameron. Ser Ciappeletto è violento, empio, iracondo, lussurioso, vizioso, avido, ma, per mezzo di una falsa ed abilissima confessione, pur essendo stato un pessimo uomo in vita, inganna un ingenuo frate. Defunto, è reputato santo e chiamato San Ciappelletto. Il ritratto del personaggio è iperbolico e la situazione paradossale, ma la disinformazione ha travalicato l’inventiva di Boccaccio. Infatti non siamo al cospetto di un totale stravolgimento della realtà? Si legga questo primo paragrafo.

"Mah vedi io invece penso che un certo tipo di pensiero qualche danno lo faccia. E' il caso per esempio di quelli che ogni tanto scrivono in tanti forum e vivono angosce perlopiù inutili. E' capitato personalmente di imbattermi in chi purtroppo SUBISCE non tanto l'effetto denigratorio, ma i danni collaterali di un pensiero del genere, messaggi che portano ad una voglia di riscatto verso un problema INESISTENTE, messaggi che turbano..."

L’estensore assume un tono paternalistico: egli mostra di preoccuparsi che le notizie sulla Geoingegneria clandestina ed illegale possano generare turbamenti, angosce. Che atteggiamento soccorrevole! Occultare le verità più atroci diventa meritorio, poiché, in questo modo, non si inquietano i lettori, considerati dei minorati. E necessario un filtro; è opportuna la censura. Bisogna tranquilizzare, anzi anestetizzare l’opinione pubblica. Nell’espressione “voglia di riscatto verso un problema INESISTENTE” culmina l’ambiguità dell’”argomentazione” in cui si asserisce che le paure sono fondate sul nulla.

"Ragazzi, ma facciamoci un giro leggendo un pò "in terza persona", quanti ammettono di essere letteralmente terrorizzati da presunte fini del mondo? Quanti ragazzi si trovano isolati con questo falso problema che non riescono a confessare a nessuno se non online? Vivono un'autodiscriminazione (?) dal mondo esterno, da quello reale, portandosi addosso il fardello di chi vive questi inutili problemi e li tiene dentro come una pentola a pressione... E questo viene continuamente alimentato, gettando l'origine di problemi personali verso un "falso ambiente esterno" che non risolve nulla ma anzi.. alimenta il problema!"

Continua l’analisi pseudopsicologica: è psicologia d’accatto, ma comunque rovinosa. Con un salto audace, si passa dalle chemtrails alla “fine del mondo”. L’inquietudine conflagra nel terrore. Ci si avventura in una diagnosi con cui coloro che si occupano di problemi reali sono dipinti come asociali. La confusione aumenta con espressioni ancora più nebulose, come "falso ambiente esterno”. L’elocuzione degenera nell’enfasi stucchevole delle interrogative e delle esclamazioni. Il riferimento al “problema” diventa ossessione, coazione a ripetere, mantra. In verità, i negazionisti sono dei paranoici, perché, non distinguendo tra chimere e realtà, vivono in un mondo dei balocchi, del tutto inabili ad accorgersi delle effettive, concrete minacce provenienti dagli apparati.

"Tra l'altro, il sistema comunicativo delle notizie oltre ad essere in stile PNL Americano tipico delle televendite (ripetizione sempre dello stesso messaggio, dimostrazioni in cui si chiede esplicitamente di "non verificare" etc.) porta ad una grande rabbia interiore, sfiduciando le istituzioni e via via discriminando tutti".

Le tecniche della Programmazione neurolinguistica sono proprio quelle usate dalla casta degli occultatori, ma si incolpano gli altri di adoperarle. I delitti perpetrati dai negazionisti (dal favoreggiamento di reati ambientali alla diffamazione, dalla calunnia alla sostituzione di persona etc.) dovrebbero essere perseguiti, ma purtroppo… Prosegue dunque la sfacciata contraffazione della realtà poiché sono proprio i disinformatori che incitano a non documentarsi, a non verificare, inculcando l’accettazione acritica del principio d’autorità.

"Guardate qualsiasi video di icke (sic) per esempio, cosi come quelli sulle scie chimiche.. si parte con una frase chiave, poi una mezza ammissione, una mezza dimostrazione, di nuovo la frase chiave.. step2: altra mezza ammissione, di nuovo la frase chiave... si strumentalizza una prova, di nuovo la frase chiave. Questo è l'aspetto silenzioso e violento di ciò che online si sta vivendo in questi periodi. La negazione di qualsiasi fonte contraddittoria, l'indicazione di qualsiasi obiezione come elemento di un sistema di falsificazione".

E’ la solfa di prima con in più l’improntitudine infinita di chi definisce la consueta gragnuola di improperi e di false accuse “fonte contraddittoria” ed “obiezione”.

"Gli aspetti di circostanza che rischiano anche indirettamente di far sfociare nell'azione violenta una simile bufala, dovrebbero essere presi molto piu (sic) seriamente dalle istituzioni perchè si rischia di mettere in gioco anche la vita di chi, come me, alle scie chimiche non abbocca. e' molto peggio di quel che si può pensare...tu non sai chi legge certi blog che pensieri potrebbe avere in mente".

Nel discorso, estremamente involuto, si accusano i ricercatori ed i cittadini preoccupati di essere dei violenti: sono affermazioni gratuite ed offensive basate sulla demonizzazione del sacrosanto diritto di critica nei confronti del sistema e di singoli esponenti delle istituzioni. Ovviamente l’autore generalizza ed esagera per presentare gli avversari a tinte fosche. Il tono è presuntuoso. Si simula di nuovo preoccupazione, perché si ritiene che da un’inezia possa scaturire un problema, laddove, se la Geoingegneria fosse stata e fosse una frottola, nell’arco di pochi mesi, si sarebbe esaurita.

Dal testo si evincono le peculiarità salienti dei negazionisti: sono individui bifronti, ipocriti, proteiformi, infidi, gesuitici. Si adattano alle più disparate situazioni, cambiando sembianze come i camaleonti. La pacatezza e la cortesia che talora dimostrano, in verità, sono i lenocinii di una melliflua captatio benevolentiae. Maestri dell'inganno e della menzogna, cercano di adescare gli interlocutori con le loro maniere untuose ed un linguaggio a volte accattivante, ma torbido, percorso da ossessivi cliché. Qualora non vi riescano, il loro modus operandi subisce una metamorfosi: diviene sfrontato, irruente, bellicoso. Un tratto costante è la volgarità che degenera sovente nella scatologia. Si compiacciono del turpiloquio e di riferimenti a tutto ciò che è sporco, laido: profonde ed immedicabili tare sono all’origine di questi comportamenti.

Eppure gli occultatori amano esibire, in qualche occasione, una finta raffinatezza ora nell’eloquio ora negli atti: è in questi casi che risultano sommamente ridicoli e finti. Abituati a crogiolarsi nel fango, quando tentano di esibire un po’ di eleganza, assomigliano a cicisbei, sul cui viso, sotto una patina di candida e profumata cipria, si addensano strati di puzzolente sudiciume.


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