La farfalla Tsipras
 
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La farfalla Tsipras


Tonguessy
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Esistono sistemi lineari e sistemi non lineari. Questi ultimi possono essere la naturale complicazione dei primi. In un sistema lineare tutto procede secondo previsione, ma ad un certo punto un fattore inizialmente poco rilevante può prendere il sopravvento. Ci avviciniamo così alla teoria del caos attraverso due aspetti fondamentali: la teoria della biforcazione e l'effetto farfalla.

Fuori dalla prevedibile linearità gli avvenimenti evolvono fino ad un punto di biforcazione, dove il comportamente globale del sistema subirà l'impatto di fattori considerati marginali ma che alla lunga faranno sentire tutto il loro peso. A quel punto qualsiasi percorso diventa possibile, aprendo un ventaglio di possibilità prima inimmaginabili. Quando il sistema lineare cede sotto il peso delle approssimazioni e degli inevitabili errori di previsione che un modello sintetico comporta, si entra in un sistema altamente instabile. Per questi motivi è impossibile avere previsioni del tempo ragionevolmente precise a lungo termine. Per ridurre i limiti del modello meteo occorrerebbero così tanti dati da intasare i calcolatori più potenti che finirebbero per produrre risultati sì precisi, ma forniti fuori tempo utile. La previsione di ciò che è già successo non è di alcuna utilità. Una caratteristica di questi punti di biforcazione è la capacità di generare autentici mostri deterministici se visti dalla prospettiva del sistema lineare: ecco a voi l'effetto farfalla.

Fu proprio un meteorologo dell'MIT, Edward Lorenz, a stupire tutti quando nel lontano 1963 scrisse per la New York Academy of Science che "un battito delle ali di un gabbiano sarebbe stato sufficiente ad alterare il corso del clima per sempre", dimostrando che certe previsioni sono semplicemente impossibili.[1] Il fatto è che non solo la meteorologia è interessata a questa questione.
"La conseguenza pratica dell'effetto farfalla è che i sistemi complessi, come il clima o il mercato azionario, sono difficili da prevedere su una scala di tempo utile. "[2]

Le biforcazioni e l'effetto farfalla non riguardano solo le questioni fisiche, ma anche quelle sociali, come il web. Cosa c’entra l’effetto farfalla con la rete? C’entra. Nel congresso della AAAS (American Association for the Advancement of Science) tenuto lo scorso 15 febbraio a Seattle, Jon Kleinberg – professore di scienza dei calcolatori alla Cornell University – ha riformulato il quesito: "Come può un’e-mail in Brasile provocare il crollo delle azioni della borsa di New York?". [3]

Ricapitoliamo: l'effetto farfalla, ovvero l'impossibilità di fornire previsioni sensate in tempi utili, è una caratteristica intrinseca dei sistemi complessi, tanto fisici che sociali, che ad un certo momento può far valere tutto il proprio peso. Riguarda quindi la dinamica dei fluidi, l'economia, la politica, la termodinamica, la cultura e via elencando.
Ci sono situazioni che evolvono fino al limite della linearità, e portano il sistema nelle difficili terre dell'indeterminismo che le biforcazioni (e l'effetto farfalla più specificatamente) producono. A quel punto può succedere di tutto, nonostante i guardiani della linearità si affannino a dimostrare il contrario.

La Grecia è riuscita a portare tutta la UE vicino alla zona non lineare (oppure l'esatto contrario, fate voi), e lo dimostrano gli innumerevoli ed affannosi interventi da una parte e dall'altra. Ognuno cerca di portare le proprie ragioni per sostenere una previsione piuttosto che un'altra. Esercizio inutile, dato che "nei punti di biforcazione il determinismo si annulla: un osservatore esterno non è in grado di determinare in anticipo quale delle fluttuazioni sarà amplificata nel sistema, diventando dominante. Piccole modifiche possono diffondersi rapidamente per tutto il sistema e la scelta tra di esse non è determinata dalle condizioni di contorno". [4] Al di là del fatto che qualsiasi risultato sia egualmente probabile, resta quindi l'insanabile differenza tra le differenti narrazioni, ovvero tra le aspirazioni che vogliono promuovere un risultato piuttosto che l'altro prendendo spunto da dottrine, credenze e convinzioni.

Diventa interessante quindi capire se al di la delle prevedibilità degli esiti ci siano valori che facciano scivolare tutta la questione Grexit a margine. Una delle domande cruciali riguarda tutto il sistema attuale: ma davvero il momento economico sarà essenziale anche dopo che la fluttuazione di fase in corso sarà finita? Se, come appena scritto, le modifiche non sono determinate dalle condizioni di contorno, e la condizione di contorno principale è economica, può succedere che ad esempio si trasli la fattualità dal piano economico a quello politico, rendendo irrilevanti tutte le analisi di stampo economico finora ascoltate? Non sto dicendo che succederà questo sicuramente: sto solo prendendo spunto dalla teoria del caos per far notare come una narrazione in questo esatto periodo storico sia equivalente a qualsiasi altra, e che nessun risultato è garantito una volta entrati pienamente nel regime non-lineare. Quindi tutti i risultati (se fossimo nella regione di biforcazione) avrebbero potenzialmente lo stesso grado di realizzazione, e chi ignorasse questo semplice fatto starebbe semplicemente facendo ideologia.

In quell'ipotetico stato indeterministico un bel po' di narrazioni possono prendere il sopravvento su quella di stampo puramente economico (che ha guidato propulsivamente le narrazioni per tutta la modernità e postmodernità) . E tale sopravvento non è analizzabile a priori, ci informano gli esperti. Ad un certo punto ci sarà un battito d'ali di farfalla (o una e-mail) che altererà per sempre gli equilibri conosciuti, traghettandoci in un universo sconosciuto, dominato magari da narrazioni finora ignorate. Oppure no, non è dato sapere.

Credo sia utile fare un esempio per chiarire come il passaggio tra uno stato lineare ed uno non lineari riguardi anche i fenomeni sociali. C'era un tempo in cui l'uomo più potente del suo tempo (il cardinale Richelieu) aveva un motto preciso: datemi 10 righe scritte dall'uomo più probo che conoscete e vi troverò dei validi motivi per impiccarlo. Un secolo dopo uno degli uomini più potenti del suo tempo (Luigi XVI) si vedeva mozzare la testa da degli scalmanati che urlavano Egalité. La Rivoluzione Francese aveva ribaltato dei principi su cui si fondava una società, sostituendo una narrazione con un'altra. Un battito d'ali aveva fatto precipitare nel caos indeterministico la grandeur francese.

Interessante in tal senso è quanto scritto da Stiglitz: " è una questione di potere e di democrazia, piuttosto che di denaro e di economia", denunciando " quanto siano state sbagliate le sue previsioni (della Troika, ndr) e i modelli che ha utilizzato".[5] Interessante perchè mette a confronto la narrazione economica con quella democratica, dando più spessore a quest'ultima e togliendone alla prima. Volo circolare, quello di Stiglitz: in ultima analisi il metodo scientifico (qualsiasi cosa ciò significhi) rimane valido, basta sapere usare i modelli corretti che producono risultati attendibili. Ma si arriva al punto in cui tanto modelli che previsioni diventano inutili: è in corso un cambiamento di stato, da lineare a non-lineare. Certamente esiste una responsabilità precisa nell'avere usato con protervia modelli fallaci che hanno prodotto situazioni ingovernabili, come stigmatizza Stiglitz . E quando si mescolano le carte, non è detto che valga ancora denari come prima. Potrebbe valere spade (del dott. Guillotin, magari) o bastoni (e forconi, magari), simbolicamente parlando.
D'altronde questo continuo rimescolare le carte era ben noto già a Marx quando scriveva: "La borghesia non può esistere senza rivoluzionare continuamente gli strumenti di produzione, dunque i rapporti di produzione, dunque tutti i rapporti sociali. La prima condizione di es
istenza di tutte le precedenti classi industriali era invece la conservazione immutata del vecchio modo di produzione. L'ininterrotta trasformazione della produzione, il continuo sconvolgimento di tutte le istituzioni sociali, l'eterna incertezza e l'eterno movimento distinguono l'epoca della borghesia da tutte le epoche precedenti. Vengono quindi travolti tutti i rapporti consolidati..e tutti i nuovi rapporti invecchiano prima di potersi strutturare. Tutto ciò che è istituito, tutto ciò che sta in piedi evapora, tutto ciò che è sacro viene sconsacrato." [6]

Insomma è nel DNA del capitale posizionarsi sempre al limite della non-linearità. Finora è andata bene ai padroni del vapore, ma è destinata a durare questa fortuna? Cosa scaturirà dal battito d'ali di Tsipras, ammesso che riesca a spiccare il volo?

[1] http://www.bplab.bs.unicatt.it/~silvia.b/teoria_del_caos.html
[2] https://it.wikipedia.org/wiki/Effetto_farfalla
[3] http://www.tecnoetica.it/2004/04/07/teoria-dellinfocaos/
[4]"La sfida della complessità" Bocchi-Ceruti pg.358
[5] http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=15257&mode=&order=0&thold=0
[6]K.Marx F.Engels "Manifesto del partito comunista"


Citazione
oriundo2006
Famed Member
Registrato: 2 anni fa
Post: 3203
 

Temo che i ‘superiori incogniti’ siano necrofori e collezionisti di farfalle…di fatto ne hanno parecchie nelle loro teche. Possono farlo perchè sono loro a stampare il danaro e a dargli il suo ‘valore’: l’ultimo battito d’ali della farfalla è quello che dice ‘no’ al suo destino…come si dice in greco, ‘oxi’…Finirà cosi’ ? O con i carri armati nelle strade ?


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Tonguessy
Membro
Registrato: 2 anni fa
Post: 2779
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‘oxi’…Finirà cosi’ ?

Per una bizzarria del destino il mio nick è oxy-men, ovvero gli uomini del NO, strano sincretismo linguistico. Ho semplicemente detto che la logica lineare non è di alcuna utilità per fare previsioni relative a regimi non-lineari.
Ho l'impressione che la cartina al tornasole siano gli indici borsistici. Se (magari a colpa della Cina) dovessero avere dei contraccolpi proprio a ridosso della vittoria del referendum, potrebbe innestarsi quella reazione a catena che porta tutto il sistema dritto dritto verso il caos.
Staremo a vedere, la situazione è molto interessante. Viva le farfalle ed i loro battiti di ali, capaci di trasformare l'inferno della prepotenza logica in un turbinio indeterminato. Tra la sicurezza di una vita infame e la possibilità di un cambiamento caotico preferisco senz'altro la seconda.


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