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LA FINE DEI FALSI MITI

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mystes
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Arturo Reghini – Sulla tradizione occidentale.

“…l'unificazione dell'Occidente avvenne per opera e sotto l'impero di Roma, poiché il mondo moderno, la nostra civiltà, deriva, alterazioni a parte, dalla civiltà classica, e poiché anche l'elemento eterogeneo alla civiltà classica, il cristianesimo, ha cercato in Roma il crisma della cattolicità, ed in Roma vede il suo centro, sembra a noi naturale riconoscere in Roma, se non Roma Caput Mundi, almeno il centro dell'Occidente. Ed allora, romanamente, l'Oriente comprende tutta l'Asia dall'Anatolia (il Levante) sino all'estremo Oriente, e l'Occidente comprende la Grecia e Roma e, oggi, tutto il complesso dei popoli che in Europa e fuori hanno risentito potentemente e prevalentemente l'influenza, diretta od indiretta, della civiltà di cui l'antica Roma fu il centro.

(….)

Il cristianesimo dunque, né per la sua origine storica, né per veruna preferenza o maggiore importanza volutamente accordata all'Occidente rispetto alle genti delle altre parti della terra, può a buon diritto vantare carattere occidentale. Ed allora su che cosa poggia la conclamata occidentalità del cristianesimo? L'unica parvenza di giustificazione di questo luogo comune sta nel fatto che l'Occidente è divenuto, in un certo senso e sino ad un certo punto, cristiano. Non è il cristianesimo che sia o sia divenuto occidentale, ma è l'Occidente che in certo modo è divenuto cristiano. Può sembrare un giuoco di parole, ma si tratta in sostanza di due cose profondamente differenti. E la confusione e l'illusione vengono favorite dal fatto che grosso modo il solo Occidente è divenuto cristiano. Nell'estremo Oriente e nel medio Oriente, invero, la predicazione cristiana non ha sensibilmente attecchito, e nell'Oriente prossimo e nell'Africa settentrionale, un tempo cristiani, la religione di Gesù ha perduto terreno di fronte all'Islàm; dimodoché, nonostante tutti gli sforzi del proselitismo e tutte le pretese di universalità, anche oggi di cristiana anche nominalmente non vi è che la minoranza dell'umanità, anche oggi la cristianità è costituita prevalentemente dal solo Occidente. L'occidentalità del cristianesimo non è che una locuzione impropria ed equivoca per indicare la cristianicità dell'Occidente.

etc.etc.etc


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mystes
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Pubblicato da: @pietroge

...la fine della civiltà europea, nata, appunto, dal cristianesimo" ???????????????????

Esatto. 

Storia d'Europa

Giuseppe Galasso

La storia d’Europa è la storia di una vicenda perenne e appassionante di contrazioni ed espansioni di un grande spazio di civiltà. È in questo spazio che è nata la tradizione del Cristianesimo, si sono incrociati e fusi i destini di grandi popoli e di grandi tradizioni culturali, è sbocciata la civiltà moderna della scienza e della tecnica, è fiorita la cultura dell’uomo e della libertà morale, politica e civile. E tutto ciò fino a oggi, alla complessa e affascinante pagina dell’Unione europea e ai suoi problemi nel mondo della globalizzazione.

Europa: le radici e la storia

Credo nell’Europa. Credo nella persistente vitalità delle sue profonde radici, che sono il cristianesimo, la civiltà ellenistico-romana, il successivo apporto dai popoli che nei secoli sono entrati in rapporto col suolo europeo. Sono profondamente convinto che questi differenti apporti si siano fusi in una realtà unitaria da cui è emersa la nostra comune cultura: quella delle cattedrali e delle università del Medioevo, della fede umanistica nel genio e nella libertà dell’uomo, dai quali sono scaturiti inimitabili frutti nelle arti e nel pensiero, nei valori comuni di fratellanza e di solidarietà che si sono espressi anche e nonostante le lunghe guerre e le dure lotte affrontate.

 

ecc. ecc.

 

Arturo Reghini – Sulla tradizione occidentale.

“…l'unificazione dell'Occidente avvenne per opera e sotto l'impero di Roma, poiché il mondo moderno, la nostra civiltà, deriva, alterazioni a parte, dalla civiltà classica, e poiché anche l'elemento eterogeneo alla civiltà classica, il cristianesimo, ha cercato in Roma il crisma della cattolicità, ed in Roma vede il suo centro, sembra a noi naturale riconoscere in Roma, se non Roma Caput Mundi, almeno il centro dell'Occidente. Ed allora, romanamente, l'Oriente comprende tutta l'Asia dall'Anatolia (il Levante) sino all'estremo Oriente, e l'Occidente comprende la Grecia e Roma e, oggi, tutto il complesso dei popoli che in Europa e fuori hanno risentito potentemente e prevalentemente l'influenza, diretta od indiretta, della civiltà di cui l'antica Roma fu il centro.

(….)

Il cristianesimo dunque, né per la sua origine storica, né per veruna preferenza o maggiore importanza volutamente accordata all'Occidente rispetto alle genti delle altre parti della terra, può a buon diritto vantare carattere occidentale. Ed allora su che cosa poggia la conclamata occidentalità del cristianesimo? L'unica parvenza di giustificazione di questo luogo comune sta nel fatto che l'Occidente è divenuto, in un certo senso e sino ad un certo punto, cristiano. Non è il cristianesimo che sia o sia divenuto occidentale, ma è l'Occidente che in certo modo è divenuto cristiano. Può sembrare un giuoco di parole, ma si tratta in sostanza di due cose profondamente differenti. E la confusione e l'illusione vengono favorite dal fatto che grosso modo il solo Occidente è divenuto cristiano. Nell'estremo Oriente e nel medio Oriente, invero, la predicazione cristiana non ha sensibilmente attecchito, e nell'Oriente prossimo e nell'Africa settentrionale, un tempo cristiani, la religione di Gesù ha perduto terreno di fronte all'Islàm; dimodoché, nonostante tutti gli sforzi del proselitismo e tutte le pretese di universalità, anche oggi di cristiana anche nominalmente non vi è che la minoranza dell'umanità, anche oggi la cristianità è costituita prevalentemente dal solo Occidente. L'occidentalità del cristianesimo non è che una locuzione impropria ed equivoca per indicare la cristianicità dell'Occidente.


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PietroGE
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La civiltà classica è stata la civiltà dei popoli mediterranei. L'Europa comprende anche i popoli germanici e quelli slavi i quali al tempo della civiltà classica erano ancora nel pieno dello sciamanismo asiatico occidentale nelle steppe. Dopo il crollo di Roma e l'inizio del Medioevo è nata la civiltà europea con al centro il cristianesimo, il quale ha anche contribuito a salvare i capolavori della civiltà classica che altrimenti sarebbero andati perduti. Basta leggere Wikipedia o un qualunque libro di storia.


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mystes
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Pubblicato da: @pietroge

La civiltà classica è stata la civiltà dei popoli mediterranei. L'Europa comprende anche i popoli germanici e quelli slavi i quali al tempo della civiltà classica erano ancora nel pieno dello sciamanismo asiatico occidentale nelle steppe. Dopo il crollo di Roma e l'inizio del Medioevo è nata la civiltà europea con al centro il cristianesimo, il quale ha anche contribuito a salvare i capolavori della civiltà classica che altrimenti sarebbero andati perduti. Basta leggere Wikipedia o un qualunque libro di storia.

Per conoscere lo sviluppo di una civiltà, compresa la caduta dell'impero impero suggerisco la letura del Gibbon

 


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oriundo2006
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E' molto semplice: Giudicate l' albero secondo i suoi frutti ( ad esempio in Lc 6,43-45 ).

Applicatelo finalmente e capirete come il cristianesimo nella forma che abbiamo oggi è un falso storico: è mitologia presa a prestito dai più disparati innesti orientali ed occidentali per essere 'instrumentum regni' del maligno e dei suoi seguaci sulla base di un falso 'amore del prossimo' che ha solo indebolito l' albero umano della conoscenza e dell'azione senza mitigare la negatività del nostro cammino su questa terra.

Se avete qualche dubbio da buoni cristiani, timorosi di levare il velo dietro quello che chiamate 'mistero',  leggetevi l'epistola di Paolo in cui parla di Melchisedeq. Lì vi è davvero tutto per capire...

Ma si sa che la 'fede' cristiana è un 'credo quia absurdum', talmente 'assurda' che se ben considerate, ogni cattolico si ritiene autorizzato a 'ritagliarsi' un pezzetto di cristianesimo secondo le sue personali convinzioni e di lì a procedere per i fatti suoi. Almeno in Italia è così: si proclamano adepti di una religione di cui non leggono nulla, di cui non approfondiscono nulla, di cui a parole consentono ma solo per esercitare il libero arbitrio proprio sui loro dogmi e sulle regole morali ( e di qui un tempo gran parte delle critiche eretiche al 'mostrum' eretto su questa 'religio', oggi impensabili proprio perciò ).

Una curiosa fine di una religione piena di anacoluti ( leggere ad esempio della seconda tentazione dopo il ritorno a Gerusalemme del fondatore, aspetto prudentemente lasciato in bianco dagli estensori dei vangeli ) e proprio ad opera dei suoi seguaci a tutti i livelli, dal papa ai poveri in spirito, talmente poveri in spirito da farsi oggi volontariamente inetti mentalmente di fronte agli immensi problemi che abbiamo di fronte, pur di non dover resecare quel ramo su cui comodamente sono seduti da tempo immemore, ovvero cominciare a dar autonomo significato spirituale alla 'materia'...

Dunque perché cercare, perché darsi la pena di capire se da sempre ha provocato loro immensi benefici il contrario, ovvero far finta di credere e fingersi tonti 'utendi atque abutendi' ?

Ahimè, questa ignavia di fronte alle proprie responsabilità, anche morali come d'altro genere, prima fra le quali è capire per darsi la pena di utilizzare questo nostro benedetto comprendonio, questo delegare ad altri quanto invece è proprio affar nostro, è una chiave delle tante contraddizioni irresolute della nostra epoca. 

Proviamo a sforzarci di andare oltre.

Ma temo che saremo assai pochi su questo impervio cammino.

 

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PietroGE
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Per conoscere lo sviluppo di una civiltà, compresa la caduta dell'impero impero suggerisco la letura del Gibbon

Stiamo parlando della nascita della civiltà europea non della caduta dell'impero romano, o della civiltà greca.


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PietroGE
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Come non mi stanco di ripetere, il cristianesimo è una cosa , la chiesa di Cristo un'altra e la chiesa cattolica un altra ancora. I frutti del cristianesimo sono la civiltà europea, che non ha eguali nel mondo. La pittura, scultura, parte della poesia, architettura e musica europee sono nate nelle, o sul sagrato, delle chiese e, come dicevo prima, senza il lavoro degli amanuense la civiltà classica mediterranea sarebbe oggi solo un mito. C'è o c'è stata un'altra civiltà paragonabile a quella europea? Mi sembra di no. Poi se uno ci crede o no al cristianesimo è affar suo, la fede non è la scienza, non la si può derivare dalle equazioni.

P.S. Se uno viole veramente parlare di falsi miti, io proporrei : le radici giudaico- cristiane dell'Europa che vanno tanto di moda tra i servitori della lobby. L'Europa ha solo radici cristiane, quelle giudaiche, a meno che non vogliamo parlare di usura, sono inesistenti.


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cedric
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Per capire appieno come il cristianesimo abbia modellato/deturpato l'europa serve risalire alle origini

Il buon Teodosio nel 380 dell'Era Comune si invento' l'editto di Tessalonica con il quale il cristianesimo (o meglio la corrente cristiana di Nicea) diventava unica ed obbligatoria religione di stato. Mai decisione fu più nefasta per la futura europa.

Nel 388 EC un gruppuscolo di cristiani incendiò la sinagoga di Callinico e l’imperatore impose (giustamente) agli incediari di  ricostruire il tempio a loro spese.

Era papa un tale Siricio ma il molto più influente e noto  intrallazzatore Ambrogio (un ex avvocato tanto caro ai futuri milanesi) impose all'imperatore Teodosio la primazia del clero sullo stato secolare, minacciò di sospenderlo dall’attività religiosa e lo costrinse a revocare le misure contro i cristiani incendiari.

Nel 390 EC ci fu il bis. Un gruppo di balordi tessalonicesi  assalì e trucidò una  pattuglia di (scassate) guardie imperiali per rapinarle del denaro che trasportavano. Visto che non si trovavano i colpevoli Teodisio  ordinò una punizione esemplare facendo uccidere per rappresaglia qualche centinaio di tessalonicesi. Di nuovo intervenne l'intrallazzatore Ambrogio che impose a Teodosio una pubblica penitenza  obbligandolo a chiedere pubblicamente perdono ai tessalonicesi, pena la solita sospensione dagli atti religiosi. Il buon Teodosio ingoiò il rospo ed obbedì maledicendo il giorno in cui  aveva promulgato il miserevole editto. Ormai era un fatto acquisito che il potere laico sarebbe stato per sempre assoggetto al potere del clero.

Con quei fatidici eventi iniziò una lunghissima serie, ininterrotta fino ai giorni nostri, di ingerenze e vessazioni del clero verso qualunque potere laico. Bastava la minaccia di scomunica (spesso pure attuata) per piegare le ambizioni e scoraggiare le iniziative non gradite di re ed imperatori europei.  L'unico che si impose fu Enrico VIII che decise di averne abbastanza dei papi cattolici, proclamò lo scisma, creò la chiesa anglicana e se ne proclamò primate. Attualmente il capo della chiesa anglicana è  una donna, Elisabetta II.

Queste sono le vere radici cristiane (si fa per dire) dell'europa: soprusi, ingerenze, sopraffazioni ed estorsioni nei confronti della cultura e del potere laico. E quando la minaccia della scomunica ha perso forza si è passati al ricatto con il potere economico.

Ma davvero qualcuno che non sia colluso ha voglia di gloriarsi di tali radici?

 


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PietroGE
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Se è per questo, la storia d'Europa comincia con la persecuzione dei cristiani, poi con la persecuzione dei pagani e degli eretici da parte dei cristiani, con le 'guerre di religione' in Spagna dove ebrei (che si schieravano coni cristiani e i musulmani a seconda della convenienza finanziaria) e i mori musulmani furono giustamente cacciati via dai 'cattolicissimi', con le guerre di religione dopo la riforma protestante e prossimamente finirà con la persecuzione dei cristiani e dei laici illusionari e 'multiculturalisti' da parte degli immigrati musulmani diventati maggioranza. In ogni caso il cristianesimo è sempre al centro degli avvenimenti oltre che  delle radici europee. Come volevasi dimostrare.


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sarah
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@ fiurdesoca

Grazie. Il tema è estremamente complesso ed impone cautela e larghezza di vedute ma sono felice di aver esplicitato con parole mie il suo pensiero.


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sarah
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@ PietroGE

Sono d'accordo con lei. Premetto che non ho visto il festival di Sanremo perché la debolezza di stomaco mi suggerisce di non affrontare certi sforzi ( detto con ironia ), ma non mi stupisco ascoltando gli episodi raccontati da chi l'ha seguito. Ebbene, sembra chiaro e lampante il messaggio socio-politico che emerge da questa manifestazione pseudo "nazional popolare" ed anche questa volta non sono mancati i gesti eclatanti. Mi pare di capire che si tratti per lo più di volgari provocazioni, atteggiamenti compiacenti verso il potere compiuti da personaggi che sperano in questo modo di assicurarsi il successo. Oppure c'è di più. In ogni caso deve essere tirato in ballo il tema religioso. Il ruolo della Chiesa cattolica durante questi due anni di profonda crisi è ormai ampiamente dibattuto in varie sedi e si tratta di un tema estremamente complesso; emerge spesso un quadro simile a quello che lei ha descritto e che fa coincidere il declino della Chiesa con il Concilio Vaticano II, un momento simbolico che avrebbe sancito l'ingresso "ufficiale" di interessi consociativi e massonici in Vaticano. Questo tema occuperebbe, da solo, uno spazio enorme ed ha coinvolto personalità diverse e non solo appartenenti al clero. Personalmente, non posseggo sufficienti conoscenze per entrare nel merito della cosiddetta "crisi post-conciliare" ma ho seguito il dibattito con interesse. L'aspetto che mi sembra più rilevante è proprio il risveglio stesso dell'interesse per questo tema: evidentemente l'attuale crisi ha posto il problema della moralità e, in più di un'occasione, lo ha fatto in maniera diversa rispetto alla retorica modernista che pretende di avere risposte per tutto. L'atteggiamento da ONG impresso dall'attuale pontefice non ha affatto appiattito tutta l'opinione su una posizione unica ma, al contrario, ha suscitato accesi dibattiti sul fronte opposto. E se lo ha fatto, immagino sia perché una parte di noi sente ancora il bisogno di una risposta spirituale che forse ci potrebbe rendere meno deboli di fronte all'inesorabilità di un presente che ci costringe spesso ad agire in contrasto con radicati principi morali. E' un tempo di scelte difficili. Si aggiungano a ciò le recenti sortite plateali e scomposte in favore dell' "amore vaccinale" provenienti direttamente da San Pietro e quant'altro mi dà francamente la nausea. Evidentemente ci sarà ancora molto da dire.


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cedric
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Pubblicato da: @pietroge

Se è per questo, la storia d'Europa comincia con la persecuzione dei cristiani, poi con la persecuzione dei pagani e degli eretici da parte dei cristiani, con le 'guerre di religione' in Spagna dove ebrei (che si schieravano coni cristiani e i musulmani a seconda della convenienza finanziaria) e i mori musulmani furono giustamente cacciati via dai 'cattolicissimi', con le guerre di religione dopo la riforma protestante e prossimamente finirà con la persecuzione dei cristiani e dei laici illusionari e 'multiculturalisti' da parte degli immigrati musulmani diventati maggioranza. In ogni caso il cristianesimo è sempre al centro degli avvenimenti oltre che  delle radici europee. Come volevasi dimostrare.

Che il cristianesimo sia stato al centro della storia europea non c'è dubbio, ma il suo ruolo è sempre stato negativo, aggressivo, vessatorio e sempre contrario allo spirito che si legge nelle pagine dei vangeli . Da movimento spirituale si è quasi subito trasformato in potenza temporale con tanto di possedimenti ed ordinamento imperiale. I papi tutto sono stati tranne che guide spirituali cisto la quasi totale provenienza da ricchissime famiglie aristocratiche (qualche rara eccezione c'è stata quando i cardinali non trovavano un accordo) Si sono inventati pure gli antipapi nelle lotte di potetre.

Ora una breve digressione sulla citata persecuzione del cristiani.

La persecuzione dei cristiani da parte dell'impero romano fu giusta e necessaria in quanto non fu assolutamente dovuta a motivi religiosi (come raccontano nelle scuole di preti e monache) ma fu dovuta a comportamenti  di dissidenza politica e sociale.

I cristiani si rifiutavano di riconoscere il primato dell'autorità civile e per questo commettevano il reato di rivolta, lesa maestà ed altri reati contro la società.  Il fatto che l'imperatore avesse un ruolo divino è un mero dettaglio: l'imperatore era solo  uno delle tantissime divinità normalmente accettate a Roma.  Se un cristiano non  riconosceva lo status divino dell'imperatore questo equivaleva a non riconoscere lo status stesso dell'imperatore compiendo un gravissimo atto di rivolta e quindi veniva giustamente condannato a morte. Se era cittadino romano col taglio della testa (come quel furbone di saulo da tarso) se invece era straniero con modalità assai meno piacevoli. Ma la condanna era sempre per disobbedienza, mai per motivi religiosi. Se poi una intera comunità si rifiutava di riconoscere l'autorità (divina o civile che fosse) allora è giusto che venisse bandita per tradimento a roma. Non è un caso che a partire dall'editto di Tessalonica i cristiani abbiano  cercato la supremazia sul potere secolare, purtroppo ci sono riusciti quasi subito.

Una digressione finale sull'islam.

Tutte le culture teocratiche sono fortemente intolleranti: l'ebraismo ed il cristianesimo sono stati teocratici per fortuna solo in passato, mentre l'islamismo lo è sempre stato fin dall'inizio ed ha accentuato la sua teocraticità nel 1900 per liberarsi  dal colonialismo europeo. Adesso il colonialismo è finito ma l'islam iper-teocraticizzato resta e si espanderà e la colpa è solo  dell'europa coloniale.  Prendiamocela con inglesi, francesi, belgi ed olandesi che nel 1700 e 1800 hanno depredato le terre di un islam molto meno radicalizzato e molto più tollerante di quello odierno.

La soluzione passerà per una guerra civile fra occidente ed islam, ma solo dopo che l'europa diventerà energeticamente indipendente (se gli americani ce lo permetteranno). Una sorta di reconquista post litteram. Sarà un enorme massacro con svariati milioni di morti in gran parte civili vista la diffusione dell'islam in europa,  sarà come ai bei tempi della guerra dei trenta anni con stragi in ogni città. Si spera che nessuno vada in battaglia col simbolo della croce, manco ci fossero i nuovi templari cosplayer, ma solo con  la volontà di essere liberi da qualunque teocrazia e da qualunque ingerenza religiosa nella vita civile.


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R66
 R66
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La Bibbia ci azzecca poco con la Chiesa Cattolica Romana.

Questa frase in genere è ben vista un po' da tutti, sia dagli atei, che dagli agnostici, dagli gnostici e pensate un po' anche dai credenti, gli unici che hanno qualcosa da ridire sono i cattolici.

Ma mentre nell'udirla i primi tre sogghignano quasi ad aver trovato un complice, non si rendono conto che tale frase rende automaticamente parecchio sciocco il denigrare il libro per via dell'ente.
Poco fa la frase andava bene, subito dopo aver separato i due “elementi” non va più bene, come mai?

Posso spiegarlo senza problemi, oltre ad aver avuto molte conferme esplicite e implicite io sono stato uno degli "interessati" e devo dirvi che per quanto ho letto finora siete davvero dei poppanti in tema obiezioni, io facevo di molto meglio! 😁

Come spiegare l'incongruenza dell'esser d'accordo sull'estraneità della Bibbia al mondo dei pretacci e contemporaneamente voler a tutti i costi il nesso per denigrare a doppio senso entrambi?
Con la pigrizia nel non informarsi? Si e no.
Per comodo? Si e no.
Il fulcro del discorso è lo stesso che vediamo oggi per il teatrino pandemico: l'oneroso compito di realizzare di essersi sbagliati e anche in questo caso, non su pochi ambiti.

Spesse volte il furioso denigratore (come ero io) si crea anche il Personaggio, è quello che al solo nominare l'argomento butta palate a iosa, quello che vede nella chiesa e di rimando nel Dio biblico tutti i mali del mondo passato, presente e futuro, vede negazioni, frustrazioni, prigionia e chi più ne ha più ne metta.
Questo Personaggio ha un prezzo, come tutti i personaggi del resto e bisogna mantenerlo!

Come potrebbe senza lauto compenso rischiare la famigerata reputazione conquistata nel tempo?
Nel caso, ciò consisterebbe in anni di pratica e centinaia di testimoni da buttare al vento, mica fuffa! 🙂
Oltre alla propria “forzatura” mentale, si tratterebbe di veri e propri linciaggi verbali da parte di quelli rimasti sulla vecchia posizione, accuse di farsela con i preti, accuse di incoerenza ecc... ecc...
Così come per il plurivaccinato, si continua!
Il plurivaccinato potrebbe pure informarsi, no?
Beh, anche il Personaggio.
Eppure...
Ci sono tante similitudini in effetti, gran parte delle frasi funzionerebbero per tutti e due a cambiarne i soggetti.

Qualche breve "definizione".

Chi è o cosa è un cristiano?
Non è mica chi va a messa o chi dice di esserlo, non è un grado militare, non è un tatuaggio indelebile, la parola non ha alcun significato in sé, per convenzione la si usa per indicare colui che crede nella Bibbia e ne segue le orme.
Per contro, nonostante tutte le rassicurazioni che si potrebbero avere da Tizio o da Caio, se non si crede nel libro (tutto) e non si seguono le direttive, non si è tali.

Un cristiano perverso ad esempio non potrebbe esistere, la perversione lo renderebbe automaticamente fuori dall'altro contesto, insomma l'accostamento creerebbe immediatamente un paradosso.
Anche per chi fosse stato una pessima persona in precedenza, lo stato passato è un conto, lo stato presente, se cambiato, un altro e viceversa.
Ciò non esime dal pegno con la legge civile o penale che sono contesti da non mischiare.

Cos'è la Bibbia?
Per riassumere fortemente si potrebbe dire che essa è un manuale che svela la strada per ritornare a Dio.
Opinabile sicuramente, ma questo è quel che c'è scritto indipendentemente se ci si crede o meno.

Una volta capito che l'ente è una cosa, la Bibbia un'altra e il cristiano un'altra ancora, si può iniziare a ragionare.

L'ente ha fatto porcate?
Certamente, come tanti altri enti, pure le Poste Italiane le hanno fatte.
Il libro è un falso?
Opinabile di nuovo, sempre che a stravolgerlo o a prenderne un pezzetto si e uno no si creerebbe un falso nel falso è la cosa sarebbe ancor più stramba della posizione di partenza già bella stramba di suo.
Il Cristianesimo è una cultura?
Un credente riderebbe in faccia a chiunque nel sentire questa frase.
Il Cristianesimo è un'altra parola usata a mo' di convenzione per “raggruppare” i cristiani (quelli che credono nella Bibbia e ne seguono le orme), non per indicare una religione, non esiste il concetto di religione nel libro, non è un insieme di canoni ad uso e consumo dei vari enti.

Altra cosa: il battesimo - dato che se ne parla tanto, un minimo di chiarezza lo richiede anche questo argomento.
Qualcuno si è chiesto in cosa consiste o ha preso per buona la versione pretesca?
Anche il famoso peccato originale era incluso nella versione e si è preso tutto il pacchetto?

Bene anche qui. 🙂
Il concetto di peccato originale come un peso sul groppone da trasferire di generazione in generazione e da togliere con un po' d'acqua, non ha ne capo ne coda.
Non consistendo in una macchia da lavare, di conseguenza la lavanderia risulta inutile.
Sempre nei primi cristiani, ma anche tra gli ebrei seppur con un senso diverso e nella gran parte dei protestanti oggi, il battesimo si svolge in età adulta.
Nella sfera cristiana esso è una conferma personale e pubblica dell'appartenenza a Cristo, in pratica l'interessato ha scelto di seguirne le condizioni oltre ad averci confidato per la Salvezza e la remissione dei peccati.

Ah, il peccato, altra stortura che il Personaggio antitutto porta avanti.
Cosa sarà mai questo peccato?
Niente di più semplice: è la definizione per la disubbidienza alle leggi di Dio, ossia ai 10 comandamenti.
Rubi, hai commesso un peccato, ti pulisci il naso, non l'hai commesso.
Per la remissione non serve alcun prete, ne tantomeno santi o madonne, la "procedura" è semplice: pentirsi (non forzatamente ovvio, soltanto se si pensa di aver fatto una cosa "brutta"), chiedere perdono a Dio, proporsi di evitarlo quanto più possibile in seguito.

Concludendo, si può ancora dire che il papa e/o l'ente sono i portavoce di quel Dio a cui il Personaggio non crede?
Quali miti si sono annientati oltre a quello del Personaggio caparbio?
Troppo riduttivo ora denigrare soltanto un simil Poste Italiane?
Scomodo che quel Dio a cui non si crede risulta di nuovo non definito e di conseguenza non appaga più come prima l'inveirgli contro?
Per quanto detto non serve credere in alcunché, si tratta di onesta intellettuale, fattore però forse non meno raro della fede.

Ah, ultime due cose, la prima: sapete come il Personaggio può capire di star parlando con un cristiano o con un surrogato?
Il cristiano non cerca di convincere, parla se interpellato e se c'è interesse nell'altro, in caso contrario lascia stare chiunque dove meglio desidera.
Se non vi è mai capitata una reazione simile significa che non ne avete mai incontrato uno.
Seconda: per dire di aver studiato un minimo la Bibbia servono anni, non solo per leggerla e quindi formarsi una propria opinione, ma per confrontarla con almeno una buona parte delle "varianti": Cristianesimo Primitivo, Ebraismo, Cattolicesimo, Ebraismo Messianico, Ortodossi, Calvinisti, Luterani, Battisti, Valdesi, Pentecostali ecc... e perchè no anche con Biglino e simili, i quali però da soli o anche accostati a qualche lettura in stile diario di Jim Morrison, bastano soltanto ad accrescere il ormai famoso Personaggio.


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PietroGE
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l'islamismo lo è sempre stato fin dall'inizio ed ha accentuato la sua teocraticità nel 1900 per liberarsi  dal colonialismo europeo. Adesso il colonialismo è finito ma l'islam iper-teocraticizzato resta e si espanderà e la colpa è solo  dell'europa coloniale.  Prendiamocela con inglesi, francesi, belgi ed olandesi che nel 1700 e 1800 hanno depredato le terre di un islam molto meno radicalizzato e molto più tollerante di quello odierno.

L'islam non ha nulla che fare con il colonialismo, anzi è stato ed è lo strumento principale del colonialismo arabo. L'islam moderno è nato con la dinastia degli Abbasidi quando gli arabi controllavano una striscia di territorio che andava dalla Spagna (El Andalus) fino all'India, e serviva a cementare, appunto con la religione, le conquiste territoriali. Islam nella traduzione moderna significa 'sottomissione' (prima significava altra cosa), in teoria sottomissione a Dio, in pratica al suo rappresentante sulla Terra, cioè il califfo. Così si spiega l'ordine divino, ripetuto più volte nel Corano di uccidere gli infedeli, un unicum nella storia delle religioni, e la condanna a morte per apostasia. Concordo sullo scenario di guerra civile in Europa, e, a sentire qualche candidato alle elezioni presidenziali francesi del prossimo Aprile, la guerra civile in Francia è già cominciata. L'assunto è che l'islam costituisce una civiltà sostanzialmente differente da quella laico-cristiana europea e non è possibile avere due civiltà sullo stesso territorio. La storia lo conferma.


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cedric
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Pubblicato da: @pietroge

. Così si spiega l'ordine divino, ripetuto più volte nel Corano di uccidere gli infedeli, un unicum nella storia delle religioni, e la condanna a morte per apostasia.

Che l'islam preveda l'uccisione di tutti gli infedeli è un errore dovuto ad una comprensibile disinformazione occidentale, inoltre la condanna a morte per apostasia (riddah) era riservata agli islamici eretici o convertiti.

L'islam non accetta il politeismo e fece strage dei cosiddetti infedeli che avevano molti divinità  (come del resto fecero i cristiani e gli ebrei), ma accettava di buon grado le religioni monoteistiche, quali il cristianesimo e l'ebraismo. Tuttavia applicava ai sudditi adulti non musulmani la ben nota ğizya, una tassazione che consentiva di praticare tranquillamente la propria religione monoteistica. Ovviamente dall'imposta ğizya erano esentati i rappresentanti del clero cristiano ed ebraico,  fra preti ci si rispetta, che diamine!

Altra disinformazione riguarda la famigerata scelta fra la conversione all'islam o la morte, pratica che veniva esclusivamente praticata in guerra a seguito di una battaglia perduta e mai nella normale vita civile. Era una pratica di guerra come tante altre, ad esempio il saccheggio della città assediata che era consentito solo se la città cadeva per mano dell'esercito e mai se la città assediata si arrendeva (in questo caso  i beni se li prendeva tutti il comandante dell'esercito).

Ribadisco che l'islam si è profondamente trasformato nel secolo scorso, passando da una cultura tutto sommato simile a quella occidentale per organizzazione sociale e religiosa ad un cultura fortemente radicalizzata, nazionalista e violenta. Rinnovo i ringraziamenti agli inglesi in Pakistan ed Egitto, ai francesi in Siria e via dicendo. Che poi anche i signorotti musulmani locali abbiano fatto allegra e proficua comunella con i colonialisti occidentali per sfruttare il proprio popolo è naturalmente vero. Tutto il mondo è paese.


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