La legge della popo...
 
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La legge della popolazione nel capitalismo.


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Nelle società a maturità imperialistica il valore e la qualità dei mezzi di sussistenza generano una caduta del tasso di natalità.
Sulla scena mondiale opera la legge della popolazione individuata da Marx nel Capitale e ne trova una viva conferma. Gli ideologi borghesi, sempre pronti a dare per acquisiti i risultati raggiunti dal capitalismo per celarne le intime contraddizioni spesso si dimenticano che le crisi e le guerre sono generate da questo modo di produzione e il loro massimo punto di intervento è riformista.
Come dimenticano che il livello di "benessere" è relativo rispetto allo sviluppo delle forze produttive, inoltre può crescere in assoluto ma anche decrescere. Fenomeno questo ampiamente dimostrato da tutta la storia delle crisi e delle guerre borghesi. Quest'andamento della realtà sociale si riflette inevitabilmente sui fenomeni demografici; per questo continuamente si riproduce l' ideologia tesa a dimostrare che la disoccupazione è figlia dello squilibrio tra grandezza della popolazione e il possibile livello dell' offerta di lavoro. Così da una parte si possono accusare i poveri di procreare troppi gigli, quindi di essere causa della loro miseria, e dall' altra si illude che, o con una politica di controllo demografico o per sviluppo naturale, il capitalismo elimini, con il suo crescere e progredire, la disoccupazione.
Marx insegna che l' esercito industriale di riserva non è un incoveniente accidentale che l' attuale modo di produzione può eliminare, ma è parte integrante della natura stessa della società borghese. Nel Capitale si legge: Si capisce quindi la follia di quella sapienza economica che predica agli operai di adeguare il loro numero ai bisogni di valorizzazione del capitale.
Il meccanismo della produzione e dell' accumulazione capitalistica adegua questo numero costantemente a questi bisogni di valorizzazione. Prima parola di questo adeguamento è la creazione di una sovrappopolazione relativa ossia di un esercito industriale di riserva, ultima parola la miseria di strati sempre più crescenti dell'esercito operaio attivo e il peso morto del pauperismo.
Il modo di produzione borghese è per sua natura internazionale, quindi la sua "legge della popolazione" si dispiega in tutta la sua forza sopra tutti i confini. Nei limiti definiti dai vari Stati questa legge presenta come dominante un aspetto o l'altro. Nei paesi giunti a maturità imperialistica opera la tendenza ad un decremento medio delle nascite, ad un rallentamento del tasso di aumento della poppolazione con zone in cui questo tasso diviene addirittura negativo. Anche in Italia opera questa tendenza con ritmi differenziati per regione. Tutti gli stati imperialisti cercano di ostacolare quest'andamento con politiche democrafiche a sostegno della famiglia e il riconoscimento degli stranieri. Mentre in Italia...?

Karl Marx, Il Capitale, libro primo, pag 705.


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Ma basta babuskin! abbi pazienza ... 😆


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@Nat, Egregio signor non so chi Lei sia: risolva il conflitto al suo interno, nessuno la costringe a seguirmi.
Buon proseguimento.


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Ma no dai, non fare l’offeso. Guarda che il conflitto interno ce l’hai tu. Rileggi quello che hai scritto. Ti sei contraddetto più volte. Per me quello che scrivi è incomprensibile. Ma ti vengono così o ti fai aiutare?

P.s.: quando fai una citazione metti le virgolette. Perché non si capisce dove inizia il Babuskin-pensiero e dove finisce “l’insegnamento” di Marx. Almeno per rispetto del “sommo sacerdote”.

P.s.2: Dimenticavo, nessuno mi costringe a seguirti ma nessuno mi impedisce di criticarti. Per adesso.


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Le virgolette spariscono dopo aver inserito lo scritto deve essere un problema tecnico, non dipende da me. Pertando abbiate pazienza.
Per quanto riguarda le contraddizioni, prego accomodati.
Il mio livello è fino alla terza media.


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Cerca di spiegarti meglio senza tutte quelle espressioni così elaborate. fai conto che abbia tre anni. Come ti ho già detto per me è incomprensibile ma magari mi sono perso delle perle di rara grandezza. Fai una cosa, se non ti escono le virgolette prova con il corsivo, con le parentesi quadre o semplicemente con un paio di interlinee.

P.s.:Terza media? ma sufficiente, buono, discreto o ottimo?


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Lenin, sulla Pravda del 16 giugno 1913, commenta con un articolo i lavori di un congresso di medici che aveva all' ordine del giorno il problema dell' "aborto procurato". Sottolinea come la questione sia partita dal punto di vista medico, ma abbia toccato anche quello sociale. Anche quell' occasione era stata un prestesto per diffondere la tesi sulla necessità di limitare le nascite attraverso i vari "sistemi preventivi".
Malthus, prete protestante, nel 1798 aveva scritto un volumetto sulla teoria della popolazione, cit: un'apologia della miseria delle classi lavoratrici (fine) secondo la definizione di Marx, una reazione alle cit: idee di riforma (fine) arrivate in Inghilterra sulla spinta della Rivoluzione francese.
La miseria della classe operaia risiedeva nella sua incontinenza, questa idea tirata fuori da Malthus nel momento opportuno doveva avere una fortuna inaspettata anche per il suo autore, doveva generare una serie di movimenti neomalthusiani che sono arrivati sino ai nostri giorni.
Lenin, nello scritto si trova a combattere questa concezione uscita dal congresso dei medici che erano in maggioranza cit: borghesi medi e piccoli, con una mentalità piccolo-borghese.(fine)
Anche allora la piccola borghesia reagiva alle contraddizioni del capitalismo richiudendosi in se stessa, perdendo la speranza nell' avvenire e nelle nuove generazioni.
Cit: Non c'è nulla da fare, almeno ci siano meno figli a soffrire i nostri tormenti, a trscinare le nostre catene, a sopportare la nostra miseria e le nostre umiliazioni: questo è il grido del piccolo-borghese,(fine) spiega Lenin.
Senza futuro, senza certezze, con la costante paura di perdere i privilegi che la borghesia gli concede, il ceto medio si aggrappa al presente ma non ha speranze per il futuro; per questo strato sociale i figli rappresentano un peso ed aumentano l' incertezza.
Questa classe può lasciare ai preti la "campagna per la vita" imbastita di moralismo; ai preti che presentano il futuro migliore dopo la morte per non aver problemi nel presente.
Lenin dice: La classe operaia non corre verso la sua rovina, ma cresce, diventa più forte e matura, diventa compatta, si educa e si tempra nella lotta. Noi siamo pessimisti sulle sorti del feudalesimo, del capitalismo e della piccola produzione, ma siamo ottimisti e pieni di entusiasmo per quanto riguarda il movimento operaio e le sue mete. Noi gettiamo già le fondamenta del nuovo edificio e i nostri figli le porteranno a termine. Ecco la ragione, la sola ragione, per cui siamo decisamente nemici del neomalthusianismo, di questa tendenza propria delle coppie piccolo-borghesi, che nella loro meschinità e nel loro egoismo, biscicano impaurite: Ci conceda Iddio di vivacchiare noi stessi in qualche modo; in quanto ai figli, meglio non averne. (fine cit)
la classe operaia lotta contro tutte le leggi che vietano l' aborto in quanto non possono guarire 2le piaghe del capitalismo", sono solo "ipocrisie" che rendono più difficile la vita delle masse oppresse. Ma la classe operaia è l' unica in grado di avere una prospettiva per il futuro dell' umanità, quindi non ha paura della "vita" in quanto lotta contro la "civiltà della morte" per realizzare la società comunista: " la civiltà della vita".
E così sia. (Amen)

Dimenticavo: V.I.Lenin, "La classe operaia e il neo malthusianismo", Opere complete vol, 19 pp.213-214.


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Premesso che:
• Non hai minimamente toccato i temi trattati nel tuo post originale;
• Non ho nessuna intenzione di criticare i tuoi dogmi;
• Giudico inconsistenti (eufemismo) e presuntuose sia le affermazioni di Marx sia quelle di Lenin (veramente, roba da cabaret, manco Giovanardi);
• Non c’è contesto in nessuno dei due post. Cioè parli di disoccupazione, popolazione e quant’altro senza inquadrare minimamente il periodo storico (dinamiche demografiche, ecc) passato e presente;
• Non ho nessuna intenzione di parlare di fedi laiche o religiose;

dove è la tua analisi? Non c’è commento, non c’è contesto. Io vedo solo una accozzaglia di citazioni di “dubbio gusto”. Se voglio sapere cosa dice Marx leggo Marx mica babuskin. A parte il solito predicozzo firmato Lenin, Marx o Gramsci, che volevi dire? In passato hai cercato (per carità, sempre con citazioni) di affrontare il tema (anche indirettamente parlando di immigrazione ed altro) ed io ti ho posto delle domande abbastanza semplici. Tu mi hai risposto che erano delle belle domande ma non sapevi che rispondere. Visto che perseveri immagino che tu abbia trovato delle risposte.
Insomma dopo tutte queste citazioni la domanda che sorge spontanea è : e quindi?

A me sembra che il tuo unico intento sia di fare propaganda per sostenere l’azione politica del partito in cui ti riconosci. E per carità, se gli amministratori del blog te lo permettono nessun problema. Però almeno sii onesto. Dichiaralo (metti il logo del partito) e a posto così!

P.s.: non mi mettere altre citazioni di Lenin, Marx e altri cazzari vari (ma hai letto solo quelli? Se non sono marxisti/comunisti o non sostengono le tesi del partito non vanno bene? O il partito o niente? Di la verità, sei in fissa con Lenin e Marx?). io una volta tanto vorrei sapere cosa pensa Babuskin di Malthus o di quello che vuoi tu. Non mi interessa sapere da te come Marx (o il tuo partito) giudica il lavoro di Malthus. Se voglio mi leggo Malthus e Marx ( già dato eh!). Il mio “ma basta Babuskin!” era riferito alla tua continua e plateale opera di propaganda. E sti cazzi! Voglio dire, anche qui? Trovo invece che sarebbe più interessante leggere cosa pensa il Babuskin con la “terza media” (ma pure se tu avessi un PhD. Chi se ne frega dei titoli – peraltro non verificabili - su CDC?). E possibilmente (ma che te lo dico a fare!?) senza fare del copia-incolla dal “Capitale” o iniziando il discorso con “Lenin afferma …”.


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