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La logica dei polli al cloro


GioCo
Noble Member
Registrato: 2 anni fa
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No, non è la fine della civiltà e non è nemmeno l'apocalisse. Neppure un totalitarismo vero e proprio, magari siamo più prossimi a una specie di pagliacciata, un'opera da Commedia dell'Arte con Arlecchino come protagonista, ma a scriverlo è di nuovo un Signor Nessuno che come sempre spera di sbagliare.

Peccato che quel "Signor Nessuno" abbia il vizio di constatare poi con crescente disagio che tutto ciò che sa è destinato a verificarsi, anche se non sa di sapere e sa di non sapere paradossalmente allo stesso tempo.

Partiamo da un fatto: Trump è un trombone a capo in una patria di bambinoni, fondamentalmente. A me fa ridere, come mi faceva ridere il duce a guardarlo nelle sue pose da cinegiornale in bianco e nero, quando penso che veniva preso seriamente e per il salvatore della patria dalla massa sua contemporanea come da qualche nostalgico oggi. Anche allora doveva salvarla da un nemico economico straniero, tanto che ci fece su un economia chiusa basata sul recupero della spazzatura. Certo, produsse tante cose buone, come l'IRI, ma a che prezzo? Quello di trascinare il paese in una guerra globale.

Il problema è che se non si crea un problema grosso e non si pompa a dovere tramite i media, poi gente come il duce o Trump messi su apposta, chi li piglia sul serio? Senza necessario seguito, non potrebbero attuare quello che hanno in programma da buoni "sinistri" pastori pro-popolo. Ma basta dire che la pandemia esiste per promuovere le nuove tecnologie digitali oggi come ieri i capitalisti "happy days" #andratuttobene senza scrupoli per capire quanto sia enorme la pagliacciata, così smaccata e allo stesso tempo fanaticamente perseguita dai nuovi ignavi, resi dipendenti dalla droga più potente del mondo: la Paura. Siamo dentro una telecommedia semi-satirica basata sul cinismo, dove tutti sono preoccupati per la salute di un virus curabile. Il resto dei malanni è sparito magicamente. Anche fosse la peste del '500, fa specie constatare come fosse la malattia a comandare l'Uomo in quel tempo e non l'Uomo a comandare la malattia di questo: in fondo la nuova peste è tutto quello che vogliamo che sia, tutto quello che abbiamo bisogno che sia, per lavarci la coscienza e continuare a fare quello che facevamo prima ma peggio.

Prima andavamo ovunque inutilmente pur di usare la macchina? Bene, ora ci andremo con una bella connessione virtuale rimanendo comodamente a casa, convinti come gli abbracciapiante che si lambiccano a usare supporti digitali per non consumare carta che ciò salverà il pianeta dalla catastrofe ecologica e sanitaria ... Se non fosse per un marginale dettaglio: poi chi ci salverà dalla catastrofe Umana? No perché a furia di fare avanzare la tecnologia in funzione sostitutiva dell'opera umana, finisce che l'Uomo diventa inutile. Come vivrà nella società futura un Uomo inutile? Una società di sole macchine a me fa sbellicare: che senso ha? Pensateci lentamente: u-n-a s-o-c-i-e-t-à d-i s-o-l-e m-a-c-c-h-i-n-e ... ma da quando le macchine hanno bisogno di una società?

Vi sembra che i computer in rete sono una società? Dai su, smettiamola ... c'è un limite all'infantilismo: quando sei tornato dentro la pancia della mamma, oltre la cellula uovo non vai.

Ma cerchiamo di essere buoni e chiariamo questo punto: da quanto le macchine hanno bisogno dell'Uomo? Sarebbe come pretendere che i sassi hanno bisogno dell'Uomo. Straordinariamente ridicolo, no? E' ovvio che alle intelligenze artificiali dell'Uomo importa tanto quanto gli viene comandato. Se stanno su un drone militare magari non ci sono poi così amichevoli, o no?

Ma veniamo al titolo. Basta farsi un giretto nella casa del tecnoragno per scoprire (come QUI) che i polli di allevamenti intensivi non hanno restrizioni rispetto la quantità di urina, feci o patogeni dentro nella carne. Non che ce la mangiamo cruda, sia chiaro, ma anche mangiarsi merda cotta, sempre merda è ... no? Quindi per abbassare un poco il tasso di schifezza quella carne viene lavata con cloro spesso e volentieri prima della vendita, procedura che ovviamente non può cambiare la merda in cibo, ma tant'è che ci si è abituati alle pezze sostitutive pur di proseguire nell'ignavia, che alla fine ci siamo fatti andare bene i polli degli allevamenti intensivi pur di contenere i costi. Ne abbiamo tantissimi adesso, anche in Italia.

Il motivo è semplice: se non fai un allevamento intensivo il mercato ti spazza via. Se sei troppo piccolo per farlo ti spazza via. Se invece ti adegui ammazzi la gente, quindi ti attrezzi con il cloro e opti per il male minore. Semplice no? Ma non è finita qui.

Avete mai sentito di qualcuno che si preoccupa per la sanità dei polli? No, vero? In effetti a noi che i polli siano pieni di merda e di piscio a livello globale non ce ne frega un ca%%o. Preferiamo lavarci le mani, anche in senso metaforico, ma non solo. Magari ci frega già di più che con il tempo possano essere dannosi per la nostra di salute, ma ehi, si deve pur morire un giorno no? Te lo dicevano anche i fumatori incalliti pur di mantenere il vizio dove e come preferivano. Si, lo so che sono discorsi "bizzarri" per non dire "pietosamente paradossali", ma la mente è fatta così, preferisce i paradossi della dipendenza emotiva alla ragione e alla logica. Tutto ce lo suggerisce, da sempre!

La logica del pollo al cloro è quindi la logica di preferire una estetica della salute piuttosto che un salutare buon senso sia nel produrre pensiero che nel consumarlo. Il massimo lo stiamo vivendo in questo periodo. L'altro giorno una brava mamma mi dice in occasione del compleanno di suo figlio tutta contenta di aver trovato la soluzione per consentire ai suoi amici di festeggiare: "non si può comperare la torta e distribuirla ma si può comperare pasticcini purché a distribuirli sia una persona sola per evitare che accedano nello stesso vassoio più mani". Me lo diceva seria, andando in giro con il vassoio in mano tutta impettita, caso mai qualcuno non avesse capito il fondamento della sua missione morale, manco fosse un sacerdote che distribuisce l'ostia.

Pollo al cloro. C'è da aggiungere qualcosa?

Si, c'è. Se possiamo vedere questa pagliacciata almeno non carichiamola oltre misura di significato e se ci viene da ridere, giriamoci dall'altra parte che a nostri pari va restituita dignità anche se non ce l'hanno. Ok, tanta gente dipende ormai integralmente da queste forme pensiero che equivalgono a possessioni demoniache e dovremo stare probabilmente sempre più attenti in futuro a non cadere nei tranelli delle loro sciocchezze, ma prima non era diverso. Solo non lo vedevamo. Vi dico di più: la maggior parte dei nostri deliri, noi ancora non li abbiamo colti. Abbiamo un occasione imperdibile però, per ciò ringraziamo coloro che delirando ci mettono in guardia da noi stessi.

Pensiamoci e nel farlo, portiamo pazienza con chi non ci segue più di tanto con la logica che ognuno ha i suoi tempi e i suoi metodi per uscirne. Tra l'altro di solito lo fa quando meno ce lo aspettiamo. Dico spesso a chi mi ascolta: la logica è come un vecchio curvo sotto il peso del tempo che fatica a stare dietro una bimba incosciente che corre avanti spensierata con sempre tanto tempo da sprecare, come l'emozione.


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