La repressione fina...
 
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La repressione finanziaria.

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mincuo
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PREMESSA:
Scrivo questo post SOLO perchè in parecchi mi hanno chiesto se potevo scrivere qualcosa di abbastanza semplice e comprensibile su questo argomento.
Quindi faccio un favore a quelle 4 o 5 persone che me l'hanno chiesto.
Perchè a me personalmente non è che interessa, o perlomeno non interessa certo in questi termini.

Ma dato che meno ancora mi interessano filosofi, moralisti, precettori, pedagoghi, pretini da blog ecc...a loro posso dire che: “Marx l'aveva previsto”.
Previsto cosa? TUTTO quel che gli pare a loro.
E così spero che non mi rompano personalmente i totani.

LA RIDUZIONE DEL DEBITO
Il rapporto debito / PIL si può ridurre con:
A) Crescita economica.
B) Piani di regolazione e/o austerità fiscale.
C) Default esplicito o ristrutturazione del debito privato e /o debito pubblico.
D) Un' innalzamento rapido e/o un' esplosione dell'inflazione.
E) Un costante dosaggio di repressione finanziaria accompagnato da un dosaggio altrettanto costante dell'inflazione.
-La D) e la E) sono opzioni valide solo per i debiti in valuta nazionale.
Il debito in valuta estera cioè non viene modificato da queste.

La repressione finanziaria c'è già dal 2010.
La repressione finanziaria non è altro che la creazione di un meccanismo di "tosatura", vale a dire un modo per trasferire ricchezza dai risparmiatori al Governo, senza però mai esplicitamente dire che è ciò che si sta facendo.
Una delle sue caratteristiche principali infatti è proprio l'opacità, cioè la mancanza di trasparenza.
Inoltre in genere si usa propagandare, a vari livelli, intanto argomenti “positivi generali” cioè validi "per tutti”. Tipicamente la repressione finanziaria viene tradotta e venduta al teleutente come “la repressione della finanza”, dei “finanzieri”, dei “banksters” o degli “speculatori” ecc... il che funziona anche perchè il teleutente non riesce nemmeno a ragionare che origina in buona parte proprio da loro e per il resto da coloro che ne sono i sodali.
Poi viene anche differenziata a seconda della “collocazione politica” cioè delle diverse bubbole inculcate nei decenni. Quindi tipicamente per la “sinistra” l'argomento è che colpisce “i ricchi” e favorisce "i poveri" quando è esattamente l'opposto, e per la “destra” che trasferendo più oneri “alle banche” libera da questi oneri i cittadini e quindi crea risorse per l'impresa e per i consumi e i redditi, quando la realtà è circa esattamente l'opposto.
La repressione finanziaria la si ottiene anche tramite il controllo del Governo su leggi e regolamenti volti a erigere una serie di "steccati", in modo da rendere molto difficile poi sfuggire al "taglio" ma ancora una volta senza mai esplicitamente dire cosa si sta facendo.
Funziona naturalmente meglio in un sistema di economie già di per sé chiuse, come era nel dopoguerra. In un sistema finanziario aperto per funzionare bene comporta egualmente provvedimenti di restrizione palesi od occulti ma non sempre attuabili con la stessa facilità.

E' un modo, come ho accennato, di tosare le pecore.
In particolare di far accettare tassi negativi.
Una "via d'uscita" per i Governi è quella di creare delle recinzioni per i piccoli risparmiatori, gli investitori e i pensionati a cui tagliare ricchezza anno dopo anno.
La disinformazione, la poca trasparenza e la poca cultura crea delle vittime indifese ed è ciò che fa funzionare bene il sistema della repressione finanziaria per la gente comune.
Il grande investitore o l'investitore professionale ha strumenti per evitarla o per neutralizzarla.
E soprattutto per un operatore professionale la norma è l'asset / liabilities management, non solo l'asset management per cui per lui è sostanzialmente o neutra o anche vantaggiosa.
La repressione finanziaria ha funzionato molto bene per 25/30 anni, nel dopoguerra, e specie in Italia, con recuperi dell'ordine del 5% annuo su debito/PIL.

La repressione finanziaria è in sintesi composta da:

1) Inflazione.
2) Controllo governativo sui tassi di interesse per ottenere tassi reali negativi.
3) Finanziamento del debito pubblico da parte delle istituzioni finanziarie.
4) Controlli sui capitali (esplicito o mascherato).
5) Scoraggiamento (o anche messa al bando in alcuni casi) dell'investimento in metalli preziosi e/o materie prime.

1) Inflazione. In primo luogo un Governo molto indebitato cerca di distruggere il valore reale di tali debiti attraverso la distruzione del valore del potere di acquisto della moneta. Senza inflazione la repressione finanziaria semplicemente non funziona o funziona pochissimo e male.

2) Tassi di interesse. L'obiettivo è ottenere tassi reali negativi.
Il tasso reale tr è dato dal Tasso nominale tn meno il tasso di inflazione ti.
Cioè tr = tn - ti.
Naturalmente se l'inflazione è, mettiamo, il 5%, un tasso nominale al 3% porta a -2% il tasso effettivo reale e cioè il risparmiatore normale ci rimette il 2%. Ma non lo capisce molto.
Se l'inflazione però è a 0 i tassi nominali devono diventare essi stessi negativi e questo anche lui lo capisce e tende perciò a mantenere la liquidità e a non investire. O anche a preferire le banconote. Per questo anche non funziona e per questo viene spinta la moneta elettronica e limitato sempre più il contante. In questo modo il risparmiatore non potrà sfuggire alla tosatura se nel suo c/c l'interesse diventasse negativo.
Di fatto però proibire il contante è difficile anche perchè significa sopprimere l'economia sommersa (e anche parte di quella malavitosa), le quali, fuori dalla morale, sono 1/4 o 1/5 del PIL e per quanto concerne quella sommersa, la sua soppressione significherebbe automaticamente per un Governo arruolare e caricarsi sulle spalle milioni di nuovi assistiti che con quel sommerso campavano.
Le manovre di QE, o simili, sono manovre essenzialmente di compressione dei tassi tramite l'acquisto di titoli (distorcendo cioè la domanda) e inoltre mirano ad aumentare il circolante cercando di indurre un po' di inflazione. Questo però, se le aspettative sui prezzi non mutano e se la percezione è che l'economia “non tira”, non si ottiene (vedi il Giappone) e anche gli effetti sui consumi sono modestissimi.
Di fatto la maggiore liquidità si ricanalizza finanziariamente e, dati i tassi vicini a zero, spostandosi su attività di maggior rischio (azionario ecc..) con la conseguente formazione di bolle.
Peggio ancora costringe corporated e imprese a una logica di breve e a una gestione sempre più attenta e sbilanciata sulla loro porzione extra-caratteristica.
Un altra via è quella legislativa. A suo tempo vi furono in Italia, fino al 1974, i tassi massimi sui depositi e quelli minimi sugli impieghi, ad esempio. Poi il floor sui Titoli. Poi il controllo sui tassi di cambio della Lira, rimossi nel 1992. Ma era un'economia chiusa e gli strumenti poi erano relativamente pochi. La Lira ora non c'è più e le altre non sono più possibili salvo per i blog e per i docenti di Roccacannuccia, che non comprendono minimamente quali effetti finanziari avrebbero sui mercati né hanno la minima idea di come quelli funzionano.

3) Il finanziamento da parte delle istituzioni finanziarie. Il Governo stabilisce i
ncentivi od obblighi per le istituzioni finanziarie come le banche, le gestioni del risparmio, le finanziarie, le cooperative di credito, le compagnie di assicurazione ecc...a detenere notevoli quantità di debito pubblico. Questo può essere pubblicamente propagandato come un "sacrificio obbligatorio” al fine di aiutare i governi a riprendersi dalle difficoltà. I ricavi lordi delle istituzioni finanziarie vengono in generale depressi, e quindi meno soldi possono essere offerti ai depositanti, i partecipanti e gli assicurati. Ma, poiché le istituzioni finanziarie fanno i soldi non sui ricavi lordi, ma sullo spread tra quello che pagano e quello che prendono, dato che appunto gestiscono assets e liabilities, la perdita eventuale in potere d'acquisto non viene assorbita dalle istituzioni finanziarie, ma piuttosto viene trasferita direttamente a depositanti, assicurati, pensionati ecc...

4) I controlli sui movimenti di capitale. E' quella che viene chiamata la creazione e il mantenimento di un “pubblico nazionale prigioniero". Il Governo deve assicurarsi controlli per tenere i risparmiatori senza alternative, mentre il potere d'acquisto dei loro risparmi viene sistematicamente e deliberatamente distrutto. Questo può assumere la forma di controlli espliciti, ma ci sono numerosi altri metodi, più sottili, che possono essere utilizzati per ottenere in sostanza gli stessi risultati. Possono essere ottenuti attraverso una struttura combinata di incentivi fiscali e normativi differenti per istituzioni o grandi imprese rispetto a individui e piccole imprese, in modo da mantenere "domestiche" le categorie da tosare, così come anche possono essere introdotte tassazioni punitive e trattamenti normativi per coloro che tentano di sfuggire alla repressione. Ad esempio gli accordi con l'estero sull'apertura di conti e di posizioni, sottoponendoli a regolamentazioni, controlli e oneri pesanti, sono effettivamente una forma surrettizia di controllo dei capitali.

5) Metalli preziosi. Il divieto, la limitazione, la tassazione ecc.. sono stati utilizzati nel passato. Così come anche la confisca, cioè l'obbligo per legge di venderli a un prezzo prefissato.

CONCLUSIONE:

La repressione finanziaria è già in atto ed è una combinazione di quei fattori.

Ad esempio investire 1000EUR oggi in un BOT annuale:
BOT 1.000,00 EUR
Rendimento BOT Annuale - 0,30 EUR
Costi -3,50 EUR
Rendimento netto – 3,80 EUR

La repressione finanziaria funziona male rispetto al passato essenzialmente perchè l'inflazione è vicina a zero e le sue attese pure.
Funzionava bene in passato in economie chiuse e inflazione elevata e inoltre in passato l'economia poi finalmente tirava anche perchè parte dei debiti prodotti erano relativi a spesa per investimenti e non a spesa corrente e quelli producevano, dopo un lasso di tempo, gli effetti desiderati.
Oggi invece la spesa per investimenti si è costantemente ridotta dal 2008 e qui in Italia di qualcosa come il 30%. Per farmi capire qui, la spesa per investimenti si può paragonare alle sementi in agricoltura. Se non spendi per le sementi non avrai da piantarne e cioè non avrai poi le piante.
E cioè non avrai futuro. Se non le hai coltivate, ma poi però ti servono, l'unica è che te le compri da chi le ha coltivate.
Non è che l'adozione di artifici monetari o finanziari diversi (e di cui magari anche sproloquiano e pontificano docenti di mezza tacca senza capirne circa una cippa) te le fa comparire.
Quella della produzione di ricchezza è sempre la strada principale.
Anzi, è l'unica.
E in ogni caso qualunque tipo di manovra di riduzione di indebitamento, più o meno iniqua o mascherata che sia, se non si accompagna alla crescita e a piani di investimento e rilancio, diventa strutturale, e comporta la distruzione progressiva della ricchezza a favore di inefficienza, di classi parassitarie o assistite e del grande capitale.
Ma le stesse classi assistite vedranno sempre meno assistenza, se non si genera ricchezza, e infine pure quelle parassitarie, per quanto come buone ultime, alla fine non avranno più nemmeno loro da “parassitare”.
Il grande capitale ne approfitterà invece per aumentare gli asset reali, di cui forzatamente aumenterà l'offerta.


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Quindi faccio un favore a quelle 4 o 5 persone che me l'hanno chiesto.

Sono certa che regalando un pallottoliere a ciascuno di questi 4 o 5 il risultato sarebbe stato, senza ombra di dubbio, più proficuo.
Soprattutto pensando alle loro madri.


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Anonymous
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Certamente Marx aveva previsto e anche molto di più...
Chi legge mensilmente gli articoli di Nicola Capelluto, è sempre aggiornato e anche molto avanti nelle previsioni, che puntualmente si avverano.

Cocco di mamma tua!


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Sono proprio curiosa di conoscere le differenze tra i teleutenti mincuiani e babuskiani.


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mincuo
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Certamente Marx aveva previsto e anche molto di più...
Chi legge mensilmente gli articoli di Nicola Capelluto, è sempre aggiornato e anche molto avanti nelle previsioni, che puntualmente si avverano.

Cocco di mamma tua!

Certo. E col "materialsmo storico" e "dialettico" di Marx di cui non c'è traccia?

Diciamo che non era un cialtrone proprio come qualche "collettivo" perchè lì siamo al delirio, ma economicamente un cialtrone lo era.
E pure un analfabeta completo in matematica, tra parentesi.
Più di qualche toppa gliel'ha poi messa Engels ma anche questa sarà una "sorpresa" al pari dei "materialismi storici" e "dialettici" e che peraltro è il segreto di Pulcinella per chi ha letto qualcosa.

Saluti al Partito.


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Anonymous
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... Marx ha anche scoperto la legge peculiare dello sviluppo del moderno modo di produzione capitalistico e della società borghese da esso generata.
La scoperta del plusvalore ha subitamente gettato un fascio di luce nell'oscurità in cui brancolavano prima, in tutte le loro ricerche, tanto gli economisti borghesi che i critici socialisti.

Due scoperte simili sarebbero più che sufficienti a riempire tutta una vita.
Fortunato chi avesse avuto la sorte di farne anche una sola. Ma in ognuno dei campi in cui Marx ha svolto le sue ricerche - e questi campi furono molti e nessuno fu toccato da lui in modo superficiale - in ognuno di questi campi, compreso quello delle MATEMATICHE, egli ha fatto delle scoperte originali...

F.Engels, Discorso sulla tomba di Marx, 1883.

Chi vuole approfondire i nostri Circoli operai sono aperti.
Lei è un anonimo! provocatore!

Cocco di mamma tua!


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MarioG
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... Marx ha anche scoperto la legge peculiare dello sviluppo del moderno modo di produzione capitalistico e della società borghese da esso generata.
La scoperta del plusvalore ha subitamente gettato un fascio di luce nell'oscurità in cui brancolavano prima, in tutte le loro ricerche, tanto gli economisti borghesi che i critici socialisti.

Due scoperte simili sarebbero più che sufficienti a riempire tutta una vita.
Fortunato chi avesse avuto la sorte di farne anche una sola. Ma in ognuno dei campi in cui Marx ha svolto le sue ricerche - e questi campi furono molti e nessuno fu toccato da lui in modo superficiale - in ognuno di questi campi, compreso quello delle MATEMATICHE, egli ha fatto delle scoperte originali...

F.Engels, Discorso sulla tomba di Marx, 1883.

Chi vuole approfondire i nostri Circoli operai sono aperti.
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Cocco di mamma tua!

Il "plusvalore" non e' una scoperta. E' una definizione. Che segue da altre definizioni, in particolare quella del valore-lavoro.
Quanto siano sensate o rilevanti rispetto alla descrizione della "realta'" e' una questione diversa.
Ma la scoperta e' un'altra cosa.

Quanto a Marx matematico, sarei curioso che mi citasse un suo risultato nella suddetta branca, nelle "matematiche".
(per evitare equivoci: citazione di un risultato ..."matematico", non citazione di un Engels che loda Marx)


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mincuo
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... Marx ha anche scoperto la legge peculiare dello sviluppo del moderno modo di produzione capitalistico e della società borghese da esso generata.
La scoperta del plusvalore ha subitamente gettato un fascio di luce nell'oscurità in cui brancolavano prima, in tutte le loro ricerche, tanto gli economisti borghesi che i critici socialisti.

Due scoperte simili sarebbero più che sufficienti a riempire tutta una vita.
Fortunato chi avesse avuto la sorte di farne anche una sola. Ma in ognuno dei campi in cui Marx ha svolto le sue ricerche - e questi campi furono molti e nessuno fu toccato da lui in modo superficiale - in ognuno di questi campi, compreso quello delle MATEMATICHE, egli ha fatto delle scoperte originali...

F.Engels, Discorso sulla tomba di Marx, 1883.

Chi vuole approfondire i nostri Circoli operai sono aperti.
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Cocco di mamma tua!

Ah ecco il "plusvalore". (Che peraltro già Adam Smith..., che almeno capiva qualcosa).

E infatti girano da tempo in tanti, a parte qualche "collettivo semideficienti" con il "plusvalore" e in generale le "teorie" di un semi-analfabeta economico che faceva pasticci perfino tra prezzo e valore, che non considerava l'effetto dei monopoli, che sanciva le rendite come ininfluenti, che scriveva equazioni scrivendo DENARO MERCE DENARO e quindi era così ignorante da non conoscere nemmeno la differenza tra denaro e moneta, che di capitale intellettuale, beni immateriali, innovazione non aveva la più pallida idea, così come della velocità di circolazione della moneta e si potrebbe continuare....

In compenso un paio di miliardi di persone hanno dovuto sperimentare queste meraviglie compresi lager e centinaia di milioni di morti, ma appena hanno potuto le hanno buttate nel cesso.
E non è rimasto praticamente nessuno.

Ma quello il filosofo Marx, con laurea in filosofia comperata per posta, non l'aveva previsto.

N.B.
Non capisco il soggetto di "suo risultato". Non che mi interessi comunque. Va bene lo stesso.

P.S.

Lei è un anonimo! provocatore!

"Sabotatore" dovevi aggiungere almeno.
Studia il catechismo. Almeno quello.


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Se mi è concesso, mincuo, qual è la differenza tra il denaro e la moneta?
Grazie per quanto riterrà rispondermi.


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mincuo
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Se mi è concesso, mincuo, qual è la differenza tra il denaro e la moneta?
Grazie per quanto riterrà rispondermi.

Credo che trovi, signora.
Comunque in due parole:
Il denaro ha essenzialmente valore intrinseco e può essere anche detto moneta-merce.
(N.B Denaro è stato anche il riso, il grano, il sale, da cui la parola salario, ecc...ma il metallo poi ha avuto per varie ragioni diffusione).
In origine il nome Lira [libbra], Dracma, Shekel, ecc.. erano tutti nomi di pesi, cioè come dire grammo, Kilo. Poi in realtà erano un po' meno del peso stampigliato sopra, per compensare il costo di lavorazione e per il guadagno (signoraggio) oppure avevano il peso giusto ma dovuto alla mescolanza con un metallo meno nobile.
Quindi avevano un "titolo" inferiore.
In sostanza comunque in origine 1 Dracma significava: "questa "cosa" pesa 1 Dracma."
La gente accettava un modesto minor peso o una qualità inferiore perchè era comodo. Invece di girare con la bilancia per stabilire di avere il peso pari a una dracma d'argento, e litigare di continuo sul peso, avevano una "cosa", poi divenuta moneta, con stampigliato sopra che pesava 1 dracma.
Successivamente il concetto di peso si allontana dal concetto di dracma e cioè non corrisponde più al peso ma la "cosa" ha una vita propria come "dracma" cioè moneta.
E si allontana anche dal valore intrinseco del materiale. Anche oggi 50 centesimi di EUR come materiale, cioè valore intrinseco, ne valgono 10 o 15. E infatti se uno li produce identici, della stessa lega (Nordic Gold), correttamente non si parla di "falso", ma di contraffazione.
Dalla moneta metallica poi si arriva alla banconota che è completamente priva di valore intrinseco.
La moneta non è una merce. Il suo valore è fiat. Cioè un'autorità che agisce come se avesse quel valore e una comunità che lo accetta per tale.


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spadaccinonero
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cito

"LA RIDUZIONE DEL DEBITO
Il rapporto debito / PIL si può ridurre con:
A) Crescita economica.
B) Piani di regolazione e/o austerità fiscale.
C) Default esplicito o ristrutturazione del debito privato e /o debito pubblico.
D) Un' innalzamento rapido e/o un' esplosione dell'inflazione.
E) Un costante dosaggio di repressione finanziaria accompagnato da un dosaggio altrettanto costante dell'inflazione.
-La D) e la E) sono opzioni valide solo per i debiti in valuta nazionale.
Il debito in valuta estera cioè non viene modificato da queste. "

allora...

da profano il punto b mi lascia perplesso in quanto in più occasioni i capoccia hanno detto che l'austerità peggiora solo le cose... vabbè passiamo agli altri punti

sono inapplicabili con l'euro, quindi il debito aumenterà sempre e comunque

non mi sbaglio?

io consiglio tutti voi di recarvi al più vicino circolo operaio perché se bab avrà abbastanza bolscevichi e organizzerà la rivoluzione comunista mondiali, mi risparmierà di lavorare nei giorni di festa...

cordiali saluti (levi a pagina settordici del capitale, aveva previsto anche questo)

p.s. come si può vivere senza gli articoli di nicola capellone?

😉


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Se mi è concesso, mincuo, qual è la differenza tra il denaro e la moneta?
Grazie per quanto riterrà rispondermi.

Credo che trovi, signora.
Comunque in due parole:
Il denaro ha essenzialmente valore intrinseco e può essere anche detto moneta-merce.
(N.B Denaro è stato anche il riso, il grano, il sale, da cui la parola salario, ecc...ma il metallo poi ha avuto per varie ragioni diffusione).
In origine il nome Lira [libbra], Dracma, Shekel, ecc.. erano tutti nomi di pesi, cioè come dire grammo, Kilo. Poi in realtà erano un po' meno del peso stampigliato sopra, per compensare il costo di lavorazione e per il guadagno (signoraggio) oppure avevano il peso giusto ma dovuto alla mescolanza con un metallo meno nobile.
Quindi avevano un "titolo" inferiore.
In sostanza comunque in origine 1 Dracma significava: "questa "cosa" pesa 1 Dracma."
La gente accettava un modesto minor peso o una qualità inferiore perchè era comodo. Invece di girare con la bilancia per stabilire di avere il peso pari a una dracma d'argento, e litigare di continuo sul peso, avevano una "cosa", poi divenuta moneta, con stampigliato sopra che pesava 1 dracma.
Successivamente il concetto di peso si allontana dal concetto di dracma e cioè non corrisponde più al peso ma la "cosa" ha una vita propria come "dracma" cioè moneta.
E si allontana anche dal valore intrinseco del materiale. Anche oggi 50 centesimi di EUR come materiale, cioè valore intrinseco, ne valgono 10 o 15. E infatti se uno li produce identici, della stessa lega (Nordic Gold), correttamente non si parla di "falso", ma di contraffazione.
Dalla moneta metallica poi si arriva alla banconota che è completamente priva di valore intrinseco.
La moneta non è una merce. Il suo valore è fiat. Cioè un'autorità che agisce come se avesse quel valore e una comunità che lo accetta per tale.

Prima di ricorrere a lei, che ringrazio, avevo fatto una ricerca in rete, ma non ero riuscita ad estrapolare alcuna differenza tra moneta e denaro, come ho mancato anche nella sua gentile spiegazione, evidentemente è un mio limite, nessuno è perfetto.


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Georgejefferson
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aaa...vero come ho fatto a non pensarci prima.
anche la repressione finanziaria puo essere strumento neutro..come i derivati non centra
buono cattivo.
dipende se sono "i migliori" a gestirla.

Solo i "migliori" fanno gli interessi del "loro" popolo e decideranno le gerarchie in modo
efficente.

Che tonno che sono non ci ho mai pensato.
Solo i migliori possono tosare la vecchietta e l'orfano trasformando il costo della repressione in un "costo del servizio di tutela"

Cosi la definizione non sara piu cattiva ma buona.

In effetti e' simile il discorso alle definizioni (invenzioni) moneta e denaro.

Il sale e l oro rubato risulta vero perche tangibile..non falso perche un soggetto si arroga autorita.
Potrei farne una bella narrazione.

E se gli utenti dell' efficenza della razza si scandalizzano?


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Noble Member
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Denaro e moneta

È necessario fare un'importante distinzione tra il concetto di denaro e quello di moneta.
Il denaro è il circolante accettato del mercato, ossia da tutti, in un distinto periodo storico. I gettoni telefonici, i miniassegni degli anni settanta, le caramelle date di resto al bar, le hours di Ithaca (N.Y.) sono un esempio di denaro. In antichità, prima della nascita della moneta in senso stretto, il denaro era costituito da svariate tipologie di oggetti e non solo: semi di cacao, conchiglie, barrette di ferro, spiedi, sale (da cui salario), bestiame (da cui pecunia) e così via.
La moneta (in senso stretto) è il circolante emesso dallo Stato in un distinto periodo storico. Fa parte della categoria del denaro fino a quando viene accettata dal mercato: le monete fuori corso e le monete svalutate non sono più denaro in quanto nessuno le accetta.

https://it.wikipedia.org/wiki/Moneta

In senso stretto il denaro è la terza merce (il valore intrinseco può anche essere prossimo allo zero) che nel baratto mediato funge da "valore-ponte".
In senso largo il denaro è uno strumento di pagamento, un mezzo di scambio comunemente accettato. Quindi tutto ciò che viene accettato come mezzo di scambio/pagamento acquisisce lo status di denaro.
Una moneta, se accettata dal mercato, è denaro. In questi termini la moneta è una sottocategoria del denaro.

Il concetto di moneta (moneta-moneta) è legato a quello di autorità (emittente, che ne stabilisce il tasso di cambio/valore nominale), quello di denaro (moneta-merce + moneta-moneta) non necessariamente .

Così ti è più chiaro?


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spadaccinonero
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comunemente accettato ma fino ad un certo punto, sarebbe più corretto definirlo comunemente imposto

se una comunità iniziasse a stampare una nuova moneta denominata moneta x non credo che potrebbe circolare liberamente nemmeno all'interno della comunità stessa a causa di leggi, regolamenti internazionali ecc...

giusto per mettere i puntini sulle i


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